I dimostranti hanno marciato dal Quartier Generale della Croce Rossa a Gaza dirigendosi verso la sede ONU brandendo bandiere palestinesi e cantando slogan che invitavano gli organismi internazionali a fermare i crimini sionisti e porre un freno alle violazioni dei diritti dei prigionieri.
Solo la cattura di altri militari delle forze di occupazione può fornire una carta forte nel negoziare concessioni da parte di Tel Aviv e secondo i manifestanti la Resistenza palestinese dovrebbe impegnarsi in tal senso. Il prigioniero liberato Tawfig abu Anim, parlando al Comitato Prigionieri ha dichiarato che lo sciopero della fame era rimasta l'ultima opzione disponibile ai detenuti, anche visto il silenzio delle organizzazioni umanitarie verso le condizioni in cui alcuni di loro versavano ormai da mesi.
L'ex-prigioniero si é appellato all'Egitto, in quanto sponsor del recente accordo di scambio di prigionieri e dell'accordo di Al-Karama affinché eserciti pressione sul regime ebraico per porre fine alle sofferenze di quei detenuti che hanno ripreso lo sciopero della fame, obbedendo alle clausole sottoscritte.
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