Ancora una volta il Governo del Sudan, costretto dalla maniera sfacciata con cui il dittatore di Juba Salva Kiir continua a sostenere movimenti di guerriglieri e briganti attivi nella zona del Sud Kordofan e del Darfur,deve ricorrere a una manovra estrema per portare la cleptocrazia del Sud a più ragionevoli consigli, chiudendo gli oleodotti al transito del greggio (quel greggio che, prima dell'iniqua spartizione caldeggiata da Usa e Israele era totale proprietà di Khartoum).
La decisione non arriva all'improvviso, ancora pochi giorni fa il Presidente Omar Bashir aveva avvertito il collega di essere sul punto di intervenire in tal senso, ma la promessa dell'azione non é bastata a ricondurre Juba alla ragione, vedremo ora, senza più proventi petroliferi a rifornire le tasche sue e dei suoi sicofanti, a finanziare le sue orge e i suoi festini, se il ridicolo 'cowboy' del Sud-Sudan inizierà ad agire in maniera assennata.
L'agenzia ufficiale SUNA ha comunicato: "Il Governo, Presidente Bashir in testa, non permetterà che il denaro ottenuto per mezzo degli oleodotti che attraversano il paese venga poi speso dal Sud-Sudan per minare e distruggere ulteriormente il Sudan del Nord; il Presidente Bashir ha chiamato poi la gioventù del paese a prepararsi per una Sacra Guerra di Difesa della Patria caldeggiando l'apertura delle caserme a quei civili che vogliano addestrarsi nell'uso delle armi per costituire un Esercito popolare, fin dalla giornata di oggi".
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