Le forze armate dei 'Comitati per la Protezione del Popolo Curdo' hanno lanciato nelle scorse ore un appello alla mobilitazione di tutti i loro uomini per la lotta contro il Fronte Al-Nusra e Al-Qaeda in Iraq e nel Levante, le due sigle maggiori dell'estremismo wahabita attive in Siria e in Irak.
I Curdi fin dall'inizio dell'insorgenza takfira in Siria avevano tenuto un contegno piuttosto 'ambiguo' limitandosi a rafforzare la protezione armata alle loro comunità (che grazie all'illuminata politica del Governo godevano già di una amplissima autonomia vicina per certi aspetti all'autogoverno locale) e ad osservare lo sviluppo degli eventi, in maniera da potersi adattare alla situazione.
Adesso, dopo ripetuti attacchi alla loro gente e ai suoi leader, i Curdi hanno deciso che non é possibile mantenere la neutralità né tantomeno sperare che, se mai il Governo di Assad dovesse cadere, gli estremisti intolleranti wahabiti potrebbero mai rispettare i privilegi e le garanzie fornite all'enclave curda dal Governo di Damasco.
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