Continua passo dopo passo il processo di riavvicinamento di Hamas verso l'Iran e l'Asse della Resistenza, nei confronti dei quali, appena un anno e mezzo fa (o poco meno) si era consumata un'apparentemente insanabile rottura che nei progetti di alcuni dirigenti come Mishaal e Moussa Abu Marzouk doveva portare stabilmente il movimento palestinese nell'orbita ikhwanita dell'Egitto di Mursi e del Qatar di Al-Thani Sr.
Ovviamente, dopo che la Siria ha respinto i tentativi dei terroristi venuti da ogni parte del mondo di trasformarla in uno sceiccato wahabita, dopo che i militari egiziani hanno rimosso l'impopolare presidente dell'FJP e dopo che Al-Thani Senior ha lasciato il trono al figlio (molto meno ansioso di fare il patrono della Fratellanza Musulmana "a ufo"), i sogni di Mishaal e Marzouk sono andati a farsi benedire ed é d'uopo recuperare se non la fiducia quantomeno gli aiuti materiali di Teheran, che senza i conti in banca di Casa Al-Thani aperti e disponibili come pochi mesi fa, fanno dannatamente comodo.
Ma ormai la realtà soprattutto sul terreno della Striscia di Gaza é cambiata radicalmente, rimasta molti mesi come unico percipiente della generosità della Repubblica Islamica adesso la Jihad Islamica Palestinese si trova ad avere la componente armata più forte del ghetto palestinese assediato, come hanno dimostrato ampiamente le sue ultime sfilate, rally e manifestazioni.
Soprattutto l'arsenale di razzi e vettori, che Hamas ha speso a fondo durante l'ultimo confronto militare col regime ebraico, è stato ricostituito e ampliato notevolmente dalle Brigate Al-Quds, molto meno dalle Brigate Qassam!
Il vero problema di Hamas è nelle sue origini, gli astuti sionisti hanno fatto un'operazione in perfetto stile "inglese" ovvero favorire la componente islamica ed infiltrarla sin dall'inizio come in Egitto per quella banda di culi rotti dei "sorelli mussulmani" e sicurametne gli Iraniani lo sanno molto bene, ritengo che una "morte lenta, pacifica e programmata" del movimento sia nei loro piani.
RispondiEliminaIvan
Alcune delle brigate che gravitano attoro ad Hamas, erano e sono da sempre contrarie al clamoroso voltafaccia di alcuni alti dirigenti. Queste brigate erano e sono sempre state per la Resistenza "Dura e Pura" contro l'entità sionista. Vedere Kaleed Mishal che stringe la bandiera "rattafita" e sorride mentre si fa fotografare e riprendere a destra e a manca, per poi sentirlo delirare, dopo che il complotto contro la Siria è fallito, di "essersi sbagliato", è incredibile; cioè altre al tradimento vigliacco, pure la presa per il culo... roba da matti. Le brigate paramilitari fedeli all'indipendenza della Palestina ed alla resistenza contro il colonialismo imperialista sionista, dovrebbero smarcarsi del tutto dalla dirigenza di Hamas, che come Al-Fatah, è infiltrato fino al midollo dai servizi sionisti e occidentali.
RispondiEliminaPer di più sentire Abu Mazen, in visita al Vaticano, che "non vede l'ora di usare la penna donata dal papa, per firmare la pace con i sionisti nell'ottica di due stati", fa ancora più incazzare, visto che l'entità sionista, è un entità illegale che sottopone ad occupazione il territorio, che legittimamente è territorio Palestinese. L'unico Stato chen deve esistere è lo Stato Palestinese, rappresentante del legittimo Popolo Palestinese! altro che "due popoli, due nazioni"... si, come no... quando con "due popoli, due stati", si intende che i sionisti saccheggiano la quasi totalità del territorio Palestinese, risorse naturali e diritti dei Palestinesi compresi. L'ipocrisia dei sionisti non ha limiti!...