Il Ministro della Salute Mofid Mukhalalati ha avvertito che, in conseguenza dello 'stop' imposto alla centrale elettrica di Gaza a causa della mancanza di carburante, "gravissimi problemi, potenzialmente letali" potrebbero presentarsi nel settore sanitario del territorio palestinesei strangolato dal regime sionista.
Soltanto per far funzionare i generatori a combustibile minimamente necessari al funzionamento delle apparecchiature d'emergenza il Ministero della Salute dovrebbe avere accesso ad almeno mezzo milione di litri di gasolio al mese (senza contare il problema delle emissioni atmosferiche di detti generatori).
Questo farebbe correre il rischio ai 476 pazienti dializzati di Gaza, ai 45 neonati prematuri ospiti delle incubatrici, agli operandi che necessitano del sangue conservato nelle cinque banche del plasma di trovarsi improvvisamente privati della capacità di sopravvivere, qualora l'output dei generatori d'emergenza non possa venire garantito.
Chissà se la commissione europea in visita si é resa conto di questa realtà?
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