Con una dichiarazione 'anonima' lasciata filtrare a un corrispondente della RIA Novosti la compagnia di Stato russa per le esportazioni militari Rosoboronexport ha fatto sapere di essere "pronta" a negoziare coi massimi vertici dello stato egiziano per stilare un programma di rifornimenti a lungo termine che permetta al Cairo di sostituire gli 'acquisti sussidiati' di hardware militare statunitense, cancellati da una miope ripicca di Obama.
Dopo oltre trent'anni di acquisti (effettuati presso aziende Usa con dollari prestati dal Governo Usa, giacché dare direttamente soldi alle aziende delle armi sarebbe 'socialismo' per la contorta mentalità capitalista yankee) di M60 'Patton' e M1 'Abrams', di F-4E 'Phantom' e F-16 'Falcon' e di molti e molti altri articoli Made in Usa, le forze armate del Paese delle Piramidi potrebbero tornare a fare 'shopping' di armi russe, esattamente come ai tempi di Nasser.
Sembra che le autorità egiziane siano interessate a un primo contratto da circa 4 miliardi di dollari, per discutere del quale a breve sia il Ministro della Difesa Sergei Shoigu, sia il suo collega degli Esteri Lavrov dovrebbero visitare il Cairo per due giorni nel corso della settimana entrante.
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