La parte occidentale del capoluogo della Cirenaica, Bengasi, fulcro dell'insurrezione che offrì a NATO e monarchie del Golfo il pretesto per rovesciare Gheddafi (e trasformare la Jamarhiya Verde in un buco nero di caos, miseria e milizie estremiste) é ormai teatro di intensi scontri a fuoco tra i reparti leali al Generale Haftar e al Governo esule da Tripoli da una parte e le milizie estremiste sostenute dal Qatar e dalla Turchia dall'altra.
Solo nella giornata di ieri vi sarebbero stati trenta morti che portano il totale delle vittime di questa battaglia per Bengasi a quasi duecento.
Gli attaccanti starebbero avanzando, seppur molto lentamente, ma ogni isolato, ogni edificio conquistato richiede una gran quantità di fuoco di mortai e di artiglieria e non é certo quanto le unità semi-regolari di Haftar e del Governo potranno continuare a sostenere avanzate così costose.
Non si hanno più notizie di raid aerei egiziani e si può pensare che l'attentato esplosivo che ha fatto trenta morti tra i militari del Cairo schierati nel Sinai sia stato lanciato proprio per 'distrarre' l'attenzione del Presidente Al-Sisi dagli eventi libici.
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