L'ala militare di Hamas, le Brigate Ezzedine al-Qassam, tramite il loro outlet informatico ufficiale, hanno dato la notizia della scomparsa, all'età di 77 anni, di Muhammed Taha, uno dei sette fondatori del Movimento musulmano di Resistenza.
Taha si é spento dopo una "lunga e dolorosa malattia" sulla cui natura, tuttavia, il comunicato non si addentra in spiegazioni; quando nel 2003 era stato rapito dalle forze sioniste di occupazione di Gaza (all'epoca la lotta di Hamas non aveva ancora liberato la Striscia dalle presenze ebraiche), che ne distrussero la casa e lo ferirono (oltre ad uccidere otto civili tra cui una donna incinta di nove mesi).
Il suo rilascio era stato ottenuto anche a causa delle sue condizioni cardiache, forse sono state queste, infine, ad aver ragione della sua fibra.
Taha viveva nel campo profughi di Burej e aveva cinque figli, uno dei quali, Ayman Taha, é stato assistente e collaboratore del grande Mohammed Deif ed é tuttora impegnato nel Movimento Hamas.
Il fatto che l'annuncio della sua morte sia stato dato dalle Brigate Qassam ha un alto valore simbolico nella politica interna di Hamas, visto che Taha é sempre stato un sostenitore della lotta armata e aveva aspramente criticato la 'svolta' filo-qatariota voluta da Khaled Mishaal e Moussa abu Marzouk.
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