Il Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, in una conferenza stampa tenuta dal suo stesso leader, il Segretario Generale Qais Abdul-Kareem, ha dichiarato tutte le sue riserve e le sue aspre critiche riguardo alla strategia seguita dall'Anp per ottenere un improbabile 'riconoscimento internazionale' dello Stato di Palestina in sede ONU (nonostante il già scontato veto Usa).
La maggior parte delle critiche riguardano lo status di Al-Quds, che, anche nel caso che la mozione di riconoscimento venisse approvata, stante la formulazione nebulosa ed oscura dei paragrafi rilevanti, verrebbe praticamente abbandonata agli occupanti sionisti, o quantomeno non vedrebbe interrotto il circolo vizioso di insediamento illegale di coloni razzisti ebrei e non potrebbe svolgere il suo ruolo storico di capitale dello Stato di Palestina.
Visto che nella formulazione attuale della richiesta di riconoscimento l'Anp non specifica chiaramente che lo Stato palestinese debba sorgere nei confini del 4 giugno 1967 questi timori sono ampiamente giustificati; inoltre la mancanza di una posizione chiara sul proliferare canceroso degli insediamenti ebraici illegali lascia aperta la possibilità di un grave 'vulnus' alla contiguità territoriale dello Stato palestinese e potrebbe risultare nella sopravvivenza di questi 'funghi velenosi' in seno al territorio cisgiordano.
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