Evidentemente presa alla sprovvista dall'improvviso 'indietro tutta' dichiarato da Erdogan, e timorosa di venire messa nel mirino dall'Occidente nell'attuale riflusso anti-estremisti causato dall'onda emotiva degli attentati di Parigi, l'organizzazione-ombrello degli islamisti Fajr Libya ha dichiarato un improvviso 'cessate il fuoco' nel paese nordafricano dichiarandosi disposta ad aprire una 'trattativa' con mediazione ONU.
Tutta questa 'apertura' é ovviamente sospetta se si conta che fino a un mese fa Fajr Libya era disposta a giocarsi il 'tutto per tutto' radicalizzando sempre più lo scontro con il Governo di Al-Thani a Tobruk e le milizie di Haftar, anche a costo di distruggere infrastrutture vitali per il paese come le mega-cisterne di Al-Sidra, allegramente 'svampate' dai razzi islamisti, con perdite di milioni di barili di greggio.
Ovviamente l'idea che un'Europa attualmente presa dal 'sacro fuoco' anti-musulmano si mettesse a fornire armi "a ruota" ai governativi e magari lanciasse di nuovo i suoi cacciabombardieri sulla Libia per scalzare gli stessi islamisti che sostenne contro Gheddafi ha fatto molto per far 'scoprire' ai capi-guerra di Tripoli e Misurata questa vena 'trattativista' e accomodante.
Vedremo ora se Tobruk e Haftar si lasceranno convincere a sedere al tavolo o se questa volta saranno loro a respingere l'apertura e cercare una definitiva soluzione militare.
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