"Distruggere con bombardamenti l'infrastruttura di un paese già poverissimo e infierire contro la sua popolazione civile colpendo soprattutto donne e bambini non ha alcun senso e dimostra come il regime di Riyadh abbia letteralmente perso la testa dopo anni e anni di politiche sbagliate in Irak, Libano, Siria e Nordafrica; i regnanti di Riyadh credono che il denaro e l'alleanza con gli Usa diano loro il permesso o il diritto di imporre la loro volontà ad altre nazioni arabe o mediorientali e, avendo collezionato solo fallimenti e sconfitte nei loro tentativi precedenti verso altri paesi con lo Yemen hanno provato a utilizzare la bruta forza militare".
Con queste parole, rilasciate all'aeroporto di Mehrabad poco prima di partire per il vertice Asia-Africa in Indonesia il Presidente della Repubblica Islamica Hassan Rouhani ha commentato l'abortita operazione militare saudita contro lo Yemen, che a quanto dichiarato da Riyadh dovrebbe essere stata interrotta dopo settimane di attacchi e migliaia di vittime civili.
La Repubblica Islamica dell'Iran ha proposto un proprio piano in quattro punti per la soluzione negoziata della crisi politico-istituzionale in Yemen, inviandolo al Consiglio di Sicurezza dell'ONU accompagnato da una nota personale di Rouhani al Segretario Generale Ban Ki-Moon.
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