Come i 'ladroni' delle storie dei Vangeli o delle Mille e Una Notte i takfiri del 'Daash' più che mujaheddin animati da zelo (o fanatismo) religioso si dimostrano sempre di più essere nient'altro che briganti e tagliagole animati dalla cupidigia e dalla bramosia di bottino.
Il portavoce del Partito Democratico del Curdistan di Mosul, Saeed Mamouzini, ha dichiarato ai microfoni dell'emittente satellitare in lingua araba Al-Sumariya che nel corso di una disputa per la distribuzione delle spoglie dei loro saccheggi i membri di due diverse fazioni dell'ISIS (seguaci di Nasr al-Mawla e di Abu Musab Mosuli) sono arrivati a spararsi addosso.
Lo scontro armato, che si sarebbe consumato nel quartiere di Baaj della città occupata di Mosul avrebbe lasciato sul terreno oltre una dozzina di cadaveri.
Se la notizia della morte di simili sciacalli (comunque sia avvenuta) non può certo intristire nessuno, ben più angoscia provoca quella della lapidazione di cinque donne, avvenuta nei pressi dell'ex-base militare di Ghazlani; accusate di aver 'contravvenuto alla shariah' le cinque sfortunate in realtà si erano rifiutate di accondiscendere alle brame dei loro carnefici.
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