Con uno speciale ringraziamento e un fraterno abbraccio a Ouday "Soso" Ramadan, che ci ha permesso di ripubblicare sul nostro blog le sue dichiarazioni sulle prospettive del recente "Cessate il fuoco" dichiarato in Siria nei confronti di alcuni gruppi armati.
Giornalista: secondo te la risoluzione Onu che adotterà la tregua in Siria, obbligherà le parti internazionali che hanno appoggiato i terroristi a cessare il fuoco?
Ouday Ramadan: Sicuramente gli stati valvassori rispetteranno il cessate il fuoco dal momento che gli Usa e la Federazione Russa hanno raggiunto l'accordo.
Eccezion fatta per gli stati valvassini come l'Arabia Saudita e la Turchia ottomana di Erdogan.
Quest'ultimi continueranno a dare il loro appoggio logistico sia all'Isis che al Fronte Al Nusra.
La vittoria dell'Esercito Siriano su questi terroristi significherà il catapultare della crisi siriana in Arabia Saudita ed in Turchia.
L'Arabia Saudita è vicinissima alla bancarotta per avere investito tutta la sua riserva liquida di moneta in appoggio ai terroristi in Siria.
La Turchia di Erdogan ha investito molto nei terroristi in Siria, e la sconfitta di costoro avrà ricadute catastrofiche su tutta la Turchia, a partire dalla questione curda.
Entrambi questi stati stanno cantando fuori dal coro americano e quello della Nato.
Gli Usa hanno spostato la loro attenzione dalla Siria.
Chi legge fra le righe in politica comprende immediatamente tutto ciò.
Quando la diplomazia americana dichiara che la destituzione di Assad non fa più parte dalla loro strategia, e quando Obama dichiara di rimanere vigile sull'esito della tregua, monitorando le mosse della Russia e del governo siriano, da parte sua, si tratta di uno tacito riconoscimento, che in Siria esiste un governo, e non un regime come l'ha sempre definito da cinque anni a questa parte.
Lo spostamento dell'attenzione americana e quella della Nato in direzione Libia, dimostra che gli Usa hanno ceduto il passo alla Federazione Russa.
Giornalista: cosa ne pensi come siriano immigrato circa le elezioni parlamentari siriane indetta nell'aprile 2016.
Ouday Ramadan: Il Parlamento Siriano per noi rappresenta l'agorà del patriottismo e della democrazia.
Occorre dire che il nostro Parlamento è stato il primo parlamento al mondo ad essere bombardato dalle truppe d'invasione francesi.
la Francia democratica aveva bombardato il nostro parlamento, perché i nostri deputati di allora, avevano rifiutato il protettorato francese.
Questo accadeva negli anni quaranta del secolo scorso, molto tempo prima che l'alcolizzato Eltsin bombardasse il Parlamento Russo.
Anche noi abbiamo avuto i nostri Ruslan Khasbulatov e Aleksandr Rutskoj, sessantanni prima dei russi.
In Siria siamo un popolo vivo e politicizzato, abbiamo una tradizione politica millenaria. Il venditore ambulante in Siria ti parla di storia e politica.
Abbiamo avuto tempi bui, che sono durati cinquecento anni a causa dell'occupazione ottomana.
Ma nessuno al mondo potrà negarci la tradizione politica e culturale.
Oggi in Arabia Saudita è impedito alle donne di guidare, mentre nel 270 d.C. noi avevamo una Regina di nome Zenobia.
Siamo l'unico paese arabo ad avere una donna come Vice Presidente.
Partecipare alle elezioni parlamentari in questa fase di guerra, è come affiancare il fucile del soldato siriano, che sta bonificando la nostra cara terra.
Il medico, l'ingegnere, il professore, l'operaio ed il contadino che ara la terra in questa fase, non sono altro che dei soldati della Patria.
Recarsi alle urna per eleggere i rappresentanti del popolo è una tradizione siriana, che abbiamo tutta l'intenzione di mantenere salda.
Le amministrazioni locali, i parlamentari ed il Presidente della Repubblica Araba Siriana sono sempre stati una espressione e volontà del popolo siriano, e non abbiamo alcuna intenzione di tradire questa tradizione.
Giornalista: parteciperai alle elezioni parlamentari?
Ouday Ramadan: Sono molto triste e rammaricato di non poterlo fare nell'Ambasciata Siriana in Italia, a causa della chiusura delle sedi diplomatiche imposta dal governo italiano.
Ma noi come Comunità abbiamo indetto, come in passato, una giornata simbolica, per svolgere contemporaneamente con il nostro popolo questo sacro e santo diritto.
Sono onorato di partecipare alle elezioni, e se potessi, mi recherò in Siria quel giorno, per eleggere qualsiasi deputato patriottico, a prescindere dal suo colore politico, religioso ed etnico".
(intervista rilasciata ieri alla Tv siriana).
Viva la Repubblica Araba Siriana ed il Suo Glorioso Popolo Martire. Auspico che in futuro la Siria divenga un Faro per la Difesa, la Libertà e la Democrazia di ogni uomo libero in questo disgraziato mondo. Sarei onorato di vivere in questo grande paese e di dare, anche io, il mio contributo alla rinascita dello stesso sotto la Guida dell'Indomito Presidente Bashar Al-Assad, che, rispecchia in tutto e per tutto la valenza simbolica del suo nome. Bashar, in questo tempo hai veramente combattuto come un Leone che combatte per la difesa del suo Popolo. Dio te ne renda merito.
RispondiEliminaCol. Uljanov
La Siria, il suo Popolo e gli Amici che la stanno difendendo sono già più che un faro, e la luce che proietta ha fatto vedere a tutto il mondo che c'è ancora speranza di abbattere l'impero del male anglo-sionista.
EliminaViva ASSAD il Leone (Assad in arabo significa veramente Leone). Concordo con Il Gen. Uljanov, mai nome fu più azzeccato!!
RispondiEliminaHurrah! Hurrah! Hurrah!
RispondiEliminaIvan
Anonimo27 febbraio 2016 15:21
RispondiEliminaSono mesi che scrivo le stesse cose e mi cancella i messaggi. Sono contento che ora accetti gli stessi concetti detti da un siriano.
On
Ouday Ramadan è un GRANDE!!!! MITICO!!! Ed è pure simpaticissimo!!!
RispondiEliminahttp://tass.ru/en/politics/859475
RispondiEliminaAmbasciatore russo all'Onu:
Russia ed America collaborano per il cessate il fuoco
On