domenica 6 novembre 2016

Il comandante degli Hezbollah irakeni: "L'ISIS riceve informazioni e aiuti dagli Americani, tutti lo sanno ma nessuno lo dice!"

Jamal Jafaar Ibrahimi, comandante della milizia volontaria sciita Kataib Hezbollah (attiva contro i terroristi takfiri in Irak e anche in Siria), conosciuto anche come Abu Mahdi al-Mohandes, parlando ai microfoni dell'emittente iraniana in lingua inglese PressTV ha commentato con soddisfazione le operazioni dei suoi uomini a Sud e a Sud-Ovest di Mosul, dove la milizia é in prima linea a occupare e bloccare tutte le strade che collegano il Nord dell'Irak con la Siria.

Ibrahimi ha ripetuto più e più volte che tutti i gruppi takfiri in Irak come in Siria, qualunque sia il nome che scelgano, non esisterebbero senza il sostegno e il finanziamento dell'Arabia Saudita, del suo Governo e della sua stessa casa regnante.



Ha inoltre dichiarato che l'ISIS riceve informazioni e aiuti di altro tipo anche dagli Stati Uniti d'America, che infatti volevano usarne la presenza in Irak come giustificazione per un loro ritorno in forze nel paese, fortunatamente evitato proprio dai grandi successi riportati dalla mobilitazione popolare di milizie come Kataib Hezbollah e altre forze simili, non solamente sciite.

8 commenti:

  1. La questione cruciale rimane quella di sapere cosa faranno i criminali usa quando verrà loro tolta la scusa dell'isis, a cui si aggrappano ancora per giustificare la loro malefica presenza, il dubbio è che vadano avanti con il loro progetto di balcanizzazione di Irak e Syria sfruttando i kurdi, così da imporre altre due piaghe come isisraele nei due paesi, infatti questi kurdi non vanno neanche d'accordo tra loro e vorrebbero due nazioni differenti, bisognerà prevenire un ulteriore scempio.

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  2. Il mondo cambia:

    CORRIERE DELLA SERA / / ESTERI / SIRIA, (oggi 06-11-2016)
    Al via l'offensiva su Raqqa I curdi: «Libereremo la città dall'Isis»
    Le forze curde siriane hanno dato il via all’operazione «Angry Euphrates» per la riconquista della città caduta sotto il controllo di Isis nel gennaio 2014
    di Marta Serafini
    Dopo Mosul, tre settimane dopo è la volta di Raqqa. Le forze curdo siriane, hanno annunciato l’inizio della campagna per riconquistare la
    capitale siriana dello stato Islamico, caduta sotto il controllo del gruppo terroristico nel gennaio 2014. L’operazione avrà il sostegno aereo della coalizione anti Isis guidata dagli Stati Uniti.

    N.B.- ma ci voleva molto, per bombardare Al-Raqqqah (da parte di aerei siriani e russi) ?. Questo per far capire che Al-Raqqah, è un problema interno della Siria, che sarebbe stato risolto dopo Aleppo. Ed ora?????

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    1. Guarda che sono almeno sei mesi che fanno lo stesso proclama, non vorrai mica considerare attendibile il corriere della pera?

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  3. @MCM: ti do un consiglio spassionato: se voi essere informato sulla Siria lascia stare il giornale di Barbapapà; leggi topolino o novella 2000: sono più informati e più "super partes".
    saluti

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  4. a Giovanni Netto => همه درست است؟

    Ma passiamo ad altro, forse sono più di sei mesi che fanno questo proclama, e potrebbe essere un qualsiasi quotidiano, anche a livello mondiale, (ora leggo che non è solo il Corriere della Sera); ma vi sono 7 persone con 10 microfoni, per l'annuncio fatto dai curdi, inoltre la grancassa dei network e altro, comincia a dire che a Raqqa, vi sono strupri, assassini, ecc.. Questo per far capire che loro devono intervenire. Probabile che non si attacchi subito, ma l'aviazione amerikana, incomincerà da prestissimo, questo per far capire, sopratutto ai russi e siriani, che lì ci sono loro, quindi di stare alla larga. Da notare che gli aerei turki nel nord della Siria, sono stati ritirati, dopo l'ultimatum posto loro. Infatto ora per Al-Bab, sembra ci sia una nuova aria. Con bombardamenti (anche saltuari), su Al-Raqqah, si sarebbe fatto capire chi comanda in Siria. Infatti (mesi fà), dopo la temporanea offensiva dell'Esercito Siriano (si dice che fù solamente una dimostrazione politica), verso l'aeroporto di Tabqa vicino ad Al-Raqqah), la situazione nella zona è rimasta calma per molto tempo. Invece ora se gli amerikani, incominciano a bombardare Al-Raqqah, sono i siriani con le spalle al muro. Nell'eventualità che Al-Raqqah, venga LIBERATA dagli amerikani e loro alleati, la "no-fly zone", sarà istituita de facto su tutta la Siria orientale.
    N.B.- dirà qualcuno, che dietro a un terminale (lontano dagli eventi), è facile sentenziare e disporre delle vite altrui come fossero fruscelli, ma torno a ripetere), la mia è solo una analisi dei fatti. e mie speculazioni, con i dati di cui entro in possesso. Sembra che sia verità, che la resistenza ad Aleppo (della cui caduta si era certi), serviva e servirà (finche possibile), solo a fare in modo che lo sguardo verso la Siria orientale sia un poco appannata. Per ultimo, se ad Al-Bab, avanzano i curdi, và bene lo stesso, così si ha tempo per pensare anche
    ad Al-Raqqah.-

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    1. in Raqqa la maggior parte della popolazione è filo-governativa e non è proprio dell'idea di divenire parte del separatismo kurdo, mentre su Al-Bab le forze kurde si sono unite al SAA e combattono sotto il comando Syriano, come vedi ci sono kurdi e kurdi ed, in ogni caso, gli americani in Syria sono quasi all'unanimità considerati invasori, aggiungi anche che per imporre una no-fly zone in Syria gli americani dovrebbero fare prima un massiccio bombardamento contro tutte le forze governative, questo era il piano della killary, cosa che persino al pentagono ritengono impossibile perchè i militari Russi sono presenti ovunque a fianco dell'Esercito Syriano e capirai perchè una no-fly zone americana non è cosa fattibile, ricordati anche che nel nord-est della Syria in pieno territorio attualmente occupato dai kurdi vi sono due enclave Syriane di cui una, Al-Kameshly è anche dotata di aereoporto che renderebbero il tentativo molto difficile se non impossibile, a meno che gli usa vogliano dichiarare guerra alla Syria ed ai suoi alleati, tutto ciò rende ipotetico il tuo ragionamento, ma siccome nessuno conosce il futuro vedremmo cosa esso ci riserverà.

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  5. Una ultima cosa, riguardo al post delle 15:33
    E' singolare che l'operazione su Al-Raqqah, sia iniziata, qualche giorno prima dell'attracco della squadra navale russa inn Siria. Questo, per prevenire, eventuali operazioni aeree russe sulla Siria oriantale.
    N.B.- per Giovanni Netto: la parola همه درست است؟ è in persiano, e vuol dire: tutto bene ? . Saluti da MCM

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  6. Grazie a Gianus. per le sue delucitazioni sui problemi da mè esposti.
    Sì, in Raqqa, la popolazione e filo-governativa (sembra che da Damasco arrivino ancora le pensioni -ottimo per la povera gente-), ma l'idea è non inglobarli nel futuro separatismo kurdo (oltretutto Raqqa non ha minoranze kurde di rilievo), ma dato che tra le forze che attaccheranno Raqqa, oltre ai kurdi vi sono anche arabi e turcomanni (sigh!), verrà governata separatamente da personalità arabe, mentre la "no-fly zone" verrà istituita a Raqqa e zone limitrofe (senza andare a bombardare i Siriani a ovest). Ad es. dicendo in maniera poco-velata, che la zona è stata LIBERATA, e che bisogna proteggerla da attacchi esterni, mentre per le enclave siriane compresa Al-Kameshly, basta bloccarle (senza nessun bombardamento): In sintesi, gli amerikani, nell'istituire la "no-fly zone" a Raqqa e vicinanze, non faranno niente, e quando i siriani e/o russi, attaccheranno (anche solo con voli di rigognizione, anche con droni), essi reagiranno, dato che risulterà uno sconfinamento (diranno: Eh!, li abbiamo avveriti).
    N.B.- speriamo che questo non accada, e che la squadra navale russa, possa cambiare le carte in tavola. Per ultimo,la signora tric-trac, è fuori di testa, ma non è stupida, per cui (nell'eventualità si insediasse), non ordinerà di bombardare le forze governative.-

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