Attorno all'abitato di Tal Afar, uno degli ultimi capisaldi dell'ISIS in terra mesopotamica l'aviazione militare di Bagdad ha iniziato coi suoi Sukhoi-25 e coi suoi Mi-28 e Mi-35 a scatenare una intensa serie di incursioni e bombardamenti; chiaro preludio a un deciso momento offensivo.
Quest'attività aerea fa da ideale 'seguito' e sviluppo alla colossale esplosione avvenuta circa due giorni fa che, secondo voci riprese dai canali giornalistici irakeni, avrebbe segnato la distruzione di un enorme deposito di armi e munizioni del cosiddetto "califfato".
Non si sa se la detonazione sia avvenuta in seguito a un atto di deliberato sabotaggio (e, se del caso, se esso sia stato perpetrato da civili siriani ansiosi di vedere liberata la propria cittadina del giogo del 'Daash' o da commando irakeni infiltrati) oppure per imperizia da parte dei takfiri che custodivano la santabarbara.
Comunque quello che é certo é che le 'autorità' del gruppo terroristico hanno imposto nelle giornate successive uno strettissimo coprifuoco a Tal Afar e dintorni, segno che l'ipotesi del sabotaggio viene presa molto sul serio anche
Due posti di frontiera tra Siria ed Iraq, nella provincia siriana di Al Hasakak sono presidiati da truppe di Assad.
RispondiEliminaCosa c'è di vero? Sarebbe il blocco, ennesimo, verso sud dei curdo-americani
Federico
CIVILI IRAKENI NON SIRIANI ....
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