Sugli 'Accordi di Oslo' credo che sia abbastanza evidente come possiamo pensarla.
Diciamo pure che quei fedayeen che un quarto di secolo fa in questa stessa data nel campo di Ain Hilweh davano fuoco ai poster di Arafat chiamandolo 'traditore', non stavano facendo nulla di sbagliato.
E non per crudeltà nei confronti del 'Padre della Palestina', ma basta vedere gli effetti di quella disastrosa resa senza condizioni, nel presente, per capire quanto tragico sia stato quell'errore.
Bisognava avere una sconfinata fiducia nella capacità degli Usa di ricattare il regime sionista, (perché solo col ricatto e la minaccia si poteva ottenere qualcosa) per fidarsi della 'soluzione' proposta a Madrid (Oslo ne fu la ratifica), ma la lobby a sei punte si mosse in maniera massiccia alle elezioni del 1992 e garantà che a Bush Sr succedesse il governatore dell'Arkansas, totalmente in mano 'eletta' (come ha confermato il matrimonio di sua figlia, "giocata" come una pedina nel 'Game of Thrones' della Dinastia Clinton...capite ora perché la democrazia é una truffa e un inganno?).
Da allora i Palestinesi sono ancora più oppressi, perseguitati, angariati di prima, legioni di violenti e razzisti coloni ebrei sono state collocate negli insediamenti illegali e diverse campagne di pogrom militare sono state scatenate contro la Cisgiordania e, soprattutto in questi ultimi anni, la Striscia di Gaza.
Un futuro per la Palestina e il suo Popolo può passare solo dal completo e integrale rifiuto di ogni 'trattativa' col regime ebraico e con una meticolosa, pertinace campagna di Resistenza.
Come dimostra l'esperienza di Hezbollah, Tel Aviv capisce solo la forza militare.
condivido in pieno,sopratutto riguardo all'utilizzo della forza militare contro i sionisti.
RispondiEliminaRifiuto di ogni patto coll occupante e la resistenza che salta i legami con hezzbollha,siria,iran crea la premessa di invertire la rotta e buttare a mare i sionisti per sempre
RispondiEliminaNon si tratta con il giudeo.
RispondiEliminaNessun affare commerciale o contratto viene rispettato dallo stesso.
Salvo casi rari che peraltro non conosco.
E nel caso raro, solo a suo esclusivo favore.
Se qualche goy si chiede il perché della mia acredine contro il semita, è presto detto: ho 56 anni e mi manca un solo dente in bocca.
Me lo disintegro un dentista ebreo in quel di Milano negli anni 8o, una piccola carie, facilmente risolvibile.
Ma il canuto giudio, vedendo un facile guadagno senza fattura, mi cagiono un danno perpetuo.
Sarà solo un caso, è vero, ma il dente molare non c'è più.