domenica 9 gennaio 2011
Il primo discorso pubblico di Moqtada al-Sadr invita tutti gli iracheni a "rifiutare" l'occupazione straniera
Il leader sciita Moqtada al-Sadr, nel corso delle prime giornate dal suo ritorno definitivo dall'Iran (dove ha speso quattro anni studiando nella città sacra di Qom), ha chiamato il popolo iracheno alla Resistenza contro gli ultimi cascami della presenza militare americana nel paese, chiedendo non solo ai suoi seguaci, ma anche ai sunniti e ai membri di altre sette di "respingere" la stessa idea di una presenza straniera nella loro patria.
Nel discorso tenuto a Najaf, lo stesso giorno del suo rientro in patria, al-Sadr ha definito gli Stati uniti, ma anche la Gran Bretagna e Israele, come "nemico comune" del popolo iracheno tutto, riscuotendo il plauso incondizionato del pubblico, costituito per la maggior parte da residenti del quartiere di al-Hanana. "Resisteremo agli occupanti, con ogni mezzo, culturale, civile, politico e anche militare" ha detto Moqtada "Non tutti possono portare un'arma, le armi sono destinate a coloro che hanno il diritto di portarle, ma siamo un popolo e lotteremo uniti"; nel corso della sua concione, però, il leader si é espresso duramente contro quei gruppi e quegli individui che prendono di mira civili e colpiscono nel mucchio.
Il Blocco Sadrista, parte dell'Alleanza nazionale irachena, é stato ricompensato per il suo lusinghiero successo elettorale con ben sette ministeri: dell'Edilizia, delle Risorse idriche, del Turismo e dell'Archeologia, dello Sviluppo, del Lavoro e del Welfare, più un Ministero senza portafoglio.
Nessun commento:
Posta un commento