Il portavoce del Movimento musulmano di Resistenza Hamas, Sami Abu Zuhri, ha definito gli attacchi cibernetici portati da hacker arabi e palestinesi contro la borsa sionista, il portale della compagnia di bandiera El Al e tre delle maggiori banche del regime di occupazione ebraico come "Nuovi sfolgoranti esempi della perizia tecnica della nostra gioventù, che non tralascia alcuna via, alcun sentiero per arrivare a colpire i nemici della Causa nazionale palestinese".
Gli attacchi contro le estensioni cibernetiche del regime dell'apartheid sono sempre più comuni e di recente avevano coinvolto il portale dei vigili del fuoco sionisti e diversi provider di servizi di credito elettronico, di cui erano stati rivelati e messi a disposizione del pubblico migliaia di conti con un danno finanziario enorme. Quest'ultimo attacco era stato rivendicato da "Ox Omar", 'nom de guerre' di un hacker definitosi 'saudita'.
In passato il più massiccio e vulnerante attacco elettronico contro interessi israeliani aveva colpito il sito-web della Banca d'Israele.
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