Le scene strazianti di Houla, dove terroristi stranieri al soldo delle monarchie petrolifere del Golfo, della Turchia, di Usa e Israele hanno seviziato e ucciso dozzine di cittadini siriani di varie sette (Alawiti, Sciiti, Sunniti) nel tentativo di innescare una guerra civile a sfondo etnico e religioso sono state più che sufficienti a fare esaurire al Presidente Assad ogni riserva di pazienza e buona volontà nei confronti della cosiddetta 'opposizione', in realtà un bric-a-brac di takfiri wahabiti che non hanno nessun collegamento con il popolo siriano e con le pur legittime aspirazioni di una sua parte al cambiamento politico.
Con effetto immediato il Governo ha avvertito gli osservatori ONU presenti nel paese che ai terroristi rimangono 24 ore per deporre le armi e cessare qualunque attività di destabilizzazione violenta della pace e dell'ordine pubblico dopodiché contro di loro verrà scatenata la più grande operazione militare congiunta da parte delle forze armate e di quelle di sicurezza e ci viene da dire che anziché perdere tempo con Kofi Annan e col Generale Mood, anziché fare passare giorni a ricevere gli osservatori del Palazzo di Vetro e a mostrar loro tutta la disponibilità alla cooperazione che Damasco ha SEMPRE mostrato, anche a inizio anno con la missione della Lega Araba forse Assad avrebbe fatto meglio a condurre da subito una incessante campagna di persecuzione e distruzione di ogni cellula armata infiltrata nel corpo della Siria dai corrotti emiri del petrolio del Golfo Persico, perché contro essi e i loro scherani é evidente che solo il linguaggio della forza usata senza confini e senza restrizione alcuna é in grado di farli desistere dai loro scopi.
Anche in questo frangente, comunque, si nota la volontà da parte siriana di "giocare secondo regole": l'ONU é stata informata in anticipo dell'ultimatum e dell'operazione militare in preparazione e siamo convinti che essa verrà condotta secondo gli alti standard di professionalità e moralità per cui l'Esercito siriano é conosciuto e stimato. In un discorso televisivo trasmesso recentemente Assad ha dichiarato al Parlamento recentemente eletto che la nazione sta "Affrontando una guerra condotta contro di lei da potenze straniere unite in una cospirazione" ma che essa é determinata a resistere e a vincere "Non importa cosa i suoi nemici tramino contro di lei".
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