domenica 3 giugno 2012

L'ONU riconosce ufficialmente il ruolo di bande armate terroriste in Siria, affonda la linea americana!

Si sgretola e affonda il tentativo americano di usare l'orribile strage di civili avvenuta lo scorso venerdì nei dintorni di Houla, dove membri di commando terroristi al soldo di Arabia Saudita, Turchia e Qatar hanno ucciso cento persone, per accusare il Governo di Bashir Assad e convincere l'ONU a sostenere un intervento armato simile a quello avvenuto in Libia l'anno scorso. Infatti persino Mark Lyall Grant, ambasciatore britannico al Palazzo di Vetro, normalmente alleato di ferro della Casa Bianca, di fronte alle prove portate nella recente seduta del Consiglio di Sicurezza ha dovuto ammettere in conferenza stampa che "Vi sono chiaramente elementi terroristici al lavoro in Siria", anche se, ipocritamente, ha cercato di negare che questo fosse il caso nei mesi scorsi.

A smentire quest'ultima affermazione di Grant ci ha pensato Vitaly Churkin, rappresentante russo all'ONU, il quale ha spiegato che le bande armate finanziate dai paesi del Golfo e dalla Turchia hanno cercato di creare caos in Siria fin dal marzo 2011, silurando totalmente l'assunto di Grant.

Infine, l'ambasciatore siriano Jafaari ha illustrato come, colpendo comunità di siriani di differenti sette che vivevano molto vicine le une alle altre (sciiti, sunniti, alawiti) i responsabili del massacro di Houla speravano di innescare un confronto e una lotta settaria che distruggesse la tradizione di tolleranza e convivenza civile tipica della società siriana.
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