La grandezza di un uomo di Stato, più che dal numero o dalla portata delle sue vittorie, si misura con la sollecitudine con cui Egli sa prodigarsi a favore della popolazione che lo ha eletto, scelto o consacrato al suo ruolo di Guida. Anche in questo aspetto Bashir el-Assad, per volontà di Dio e dei Siriani Presidente della Repubblica Araba, erede del 'Leone di Damasco' Hafez, non teme confronti: pur con il suo Esercito vittoriosamente all'offensiva su tutti i fronti, con la patetica 'opposizione' degli oriundi filosionisti e dei vendipatria mutilati sfrangiata e in crisi, egli non perde occasione per sollecitare interventi utili ad accorciare anche di un solo minuto, a sgravare anche di una sola lacrima o goccia di sangue il tributo di pena e patimento per i suoi compatrioti.
In un messaggio inviato alla leadership dei 'paesi emergenti' (Brasile, Russia, Cina, India, Sudafrica) riunita in questi giorni nel quinto vertice che si sta tenendo a Durban, Assad ha chiesto 'una rapida ed efficace cooperazione' che riesca a bloccare e prosciugare le fonti di rifornimento e finanziamento dei gruppi wahabiti estremisti in maniera che anche gli ultimi rimasugli di guerriglia mercenaria la smettano di tormentare la popolazione civile con bombe, attentati a colpi di mortaio e altre operazioni disperate dal punto di vista militare e giustificare solo dalla meschina voglia di 'vendetta' dei wahabiti che volevano imporre il loro rozzo credo ai Siriani e ne sono stati invece respinti con odio.
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