Non appena venne scatenato l'attacco terrorista straniero a base di mercenari wahabiti infiltrati in territorio siriano e foraggiati da Turchi, Sauditi, Qatarioti e paesi NATO per conto degli interessi israeliani, nei paesi imperialisti sorsero varie "sigle" di traditori, fuoriusciti, vendipatria e altri simili personaggi che millantavano di rappresentare l'inesistente 'rivoluzione siriana'; man mano che il tempo passava e il Governo di Assad guadagnava una vittoria sui terroristi infiltrati dopo l'altra queste sigle vennero riunite in un organismo policefalo e totalmente autoreferenziale.
Pochi giorni fa su ordine dell'inquilino nero della Casa Bianca tale organismo ha nominato un texano filosionista con lontani parenti siriani "Premier" del 'Governo siriano in esilio'. Appena nominatolo un polverìo di sigle aderenti al policefalo organismo di cui sopra hanno annunciato le loro dimissioni dallo stesso, in protesta contro la scelta a loro dire arbitraria e 'antidemocratica' (ma che democrazia possono volere i sostenitori di al-qaeda e al-nusra?).
Adesso il portavoce Moaz Qatib, rappresentante dei traditori, ha annunciato le proprie dimissioni dall'organismo, a sua volta urtato da critiche e lotte interne che, a sentire dire lui, "stanno disgregando l'organizzazione prima ancora che qualunque risultato possa essere ottenuto sul terreno". Con la cattura o l'eliminazione dei pochissimi ufficiali siriani che avevano tradito e si erano messi al servizio della cospirazione risulta sempre più evidente che quella che si combatte tra Aleppo, Homs, Hama e Daraa é la lotta della Siria contro i suoi nemici storici e recenti.
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