Unità della Marina Egiziana hanno sequestrato un cargo battente bandiera africana che aveva appena lasciato il porto di Eilat, nella Palestina sottoposta a occupazione sionista, trovandovi a bordo oltre cento casse di armi leggere e medie, più munizioni e proiettili per alimentarle, apparentemente destinate in Togo. Ovviamente i documenti di carico del natante non facevano alcuna menzione di apparecchi bellici a bordo, configurando l'operazione come il più classico dei casi di contrabbando.
Ecco svelati gli "altarini" di Sion! Ogni giorno mentre i Lerner, i Mentana, i Mineo, i Marco Pasqua e i Giulio Meotti lamentano e frignano improbabili contrabbandi di "armi iraniane" verso le legittime organizzazioni di Resistenza palestinesi e libanesi (che hanno tutti i diritti di armarsi contro le provocazioni e le aggressioni del regime canaglia di Tel Aviv) é in realtà l'internazionale sionista, forte dei suoi legami con la mafia ebraica ucraina e con i peggiori trafficanti internazionali, a inviare strumenti di morte nelle zone della terra più martoriate da conflitti crudeli e 'dimenticati' per sostenere i propri interessi e quelli delle proprie aziende di mercenariato più o meno legate al Mossad (che spesso impiegano veterani del genocidio consumato 'a rate' contro la popolazione palestinese).
Il gruppo collettivo hacker Anonymous, ha rilasciato una dichiarazione in cui dichiara che per la giornata di domenica, verra lanciato un vasto attacco cybernetico contro il regime sionista, che, minaccia il gruppo, "oscurera' il Paese" e "Il governo si aspetti l'inaspettabile".L'operazione denominata "Opisrael" ed e’ tesa a denunciare la situazione umanitaria a Gaza, che il collettivo paragona all’Olocausto. “Parteciperanno oltre 20 gruppi di hacktivisti da tutto il mondo”, spiegano gli hacker, “almeno 9.000 persone agiranno all’unisono”.
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