C'é l'ex-Generale sionista Yisrael Ziv dietro l'improvvisa comparsa di una "force noire" di mercenari africani fra le fila di pretoriani di Gheddafi; ora che il rais di Tripoli ha perso il sostegno delle più influenti e numerose tribù libiche, persino quelle dei nomadi dell'interno, solo arruolando soldati di ventura, sbandati abituati alle peggiori stragi e carneficine delle mille "guerre dimenticate" che dilaniano il Continente Nero (per il tornaconto delle grandi corporazioni occidentali), il Colonnello può sperare di intimidire a sufficienza la popolazione per rimanere in qualche modo in sella.
E, lesto e disponibile come sempre quando ci sia da aiutare un regime dispotico e impedire il riscatto e la liberazione di un popolo arabo, Israele si é fatto avanti; a metà febbraio infatti, in seguito a un meeting segreto tra gli alti papaveri della coalizione di ultradestra attualmente al Governo a Tel Aviv e l'ex-Generale Ziv quest'ultimo ha messo in moto i suoi contatti della "Global CST", la compagnia di 'security e consulenza militare' che, come un ragno velenoso, tesse la sua tela tra Colombia e Georgia, Mali, Senegal, Ciad e Repubblica Centrafricana.
Ma é soprattutto dal Darfur, regione in cui Israele ha brigato e tramato a lungo, che viene la maggior parte dei pretoriani neri affidati al Capo dell'Intelligence di Gheddafi, Abdullah Sanusi; dopo avere insanguinato ad arte la regione, spandendo nel mondo la 'favola' razzista dei "cattivi musulmani che perseguitavano i cristiani" i mercenari pagati con gli Shekel di Israele sono partiti per una nuova orgia di sangue e di stragi, con il beneplacito sornione e soddisfatto dello Stato ebraico, che traffica con tutti i peggiori regimi e dittatori della terra e poi ha la faccia tosta di presentarsi come "l'unica democrazia del Medio Oriente".
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