Mentre tutta l'Africa Orientale si dibatte in un'emergenza umanitaria di primo livello, con una siccità devastante (ancora più intensa di quella che colpì la regione negli anni '80) che ha ridotto alla fame milioni di persone e spopolato intere regioni; mentre chi ha un cuore e una coscienza si mobilita e cerca di inviare aiuti umanitari e supervisionare la loro equa distribuzione, vi é anche chi, non 'ostacolato' da impicci morali di sorta, si dedica a "trasporti" molto meno lodevoli e molto più redditizi, come ad esempio quelli di armi con cui fomentare instabilità e "guerre dimenticate". Ne sono un esempio Yehud Maoz e Vered Aaronson (foto a fianco), impiegati dell'israeliana 'Aviation Bridge', ex-piloti militari, che sono stati bloccati in Eritrea con un carico di armi automatiche, granate e mortai, evidentemente in attesa di venire ricevute da qualche gruppo terrorista in Darfur o in qualche altra regione che Tel Aviv ha intenzione di destabilizzare.
L'aereo dei trafficanti |
A riprova del fatto che Maoz e Aaronson agissero per conto del Governo di Tel Aviv e non fossero semplicemente due delinquenti sta il fatto che il Ministero degli Esteri del regime ebraico si é subito attivato per farli rilasciare, evidentemente atterrito dall'idea che i due come si suol dire "vuotassero il sacco" e, spedendo ad Asmara il Ministro Efraim Sneh (foto) sia riuscito a fare espellere dal paese i due, previa assicurazione al Presidente Afewerki che la loro compagnia chiuderà i battenti e che i rei non rimetteranno mai più piede in Eritrea. Ingenuo Afewerki! Compagnie simili possono nascere e morire nello spazio di un mattino! Meglio sarebbe stato sbattere i due in qualche galera di Asmara e poi torchiarli per benino, in modo da avere un quadro più chiaro degli sporchi traffici israeliani in Africa Orientale.
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