Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov parlando all'agenzia ufficiale Itar-Tass ha svelato come il documento video propalato tra giovedì e venerdì che aveva portato molti quotidiani (ipocriti oppure incauti) a lanciare titoli come "Ban Ki-Moon accusa Assad di uso di gas!" non si sia rivelato altro che un tendenzioso 'collage' di diversi stralci di riprese le cui affermazioni, udite in sequenza, creavano l'illusione di una accusa ONU verso il legittimo Presidente siriano.
Lavrov ha così sintetizzato: "Ho detto ad Annan che nel momento cruciale della nostra discussione abbiamo visto il comunicato ove Ban Ki-moon raccontava a certe signore che il dossier degli ispettori Onu relativo alle indagini sarebbe stato presenteto lunedi', a questo e' stato aggiunto che le armi chimiche sono state utilizzate, subito dopo si passava a delle riprese dove il Segretario Onu dice che Assad piu' volte ha commesso crimini contro l'Umanita'. Dopo si e' scoperto che era tutto stato montato ad hoc, ma su vari canali televisivi era stato mostrato proprio cosi'. Se questo non e' un caso sfortunato, se non e' uno sbaglio, allora si tratta di un tentativo di far saltare il nostro incontro a Ginevra. Non ci sono riusciti, grazie a Dio".
Un bell'esercizio di "cut-and-paste" fatto da coloro che, manipolando l'informazione, vogliono far fallire l'inziativa diplomatica russa che ha tarpato le ali al progettato volo dei missili obamiani...ora, se vi fosse uno straccio di prova a sostegno della tesi Usa/Nato/Imperialista sull'uso siriano di CW naturalmente non vi sarebbe bisogno di simili puerili 'collage'.
sabato 14 settembre 2013
Il Governo Al-Maliki espelle gli ultimi terroristi dell'MKO da 'Campo Ashraf/Nuovo Irak' a Diyala: l'Iran approva e apprezza la mossa!
La redazione di "Palaestina Felix" cerca sempre, in ogni situazione, in ogni circostanza, di presentare ai propri lettori una selezione accurata e puntuale di tutte le notizie che 'bisogna sapere' giorno per giorno per 'tenere il polso' al Medio Oriente, regione spesso travagliata da improvvisi stati di agitazione ed emergenza.
A inizio settembre, coi tamburi di guerra del campo NATO/sion/imperialista che battevano all'impazzata, abbiamo trascurato di notare un importante aggiornamento che, seppur slegato dalla poi fortunatamente abortita escalation siriana, siamo certi avrebbe costituito motivo di interesse per i nostri affezionati lettori.
Chiedendo scusa per questa episodica mancanza ai nostri doveri di reporter tentiamo di fare ammenda riportando ora l'avvenimento e le sue immediate, recenti ripercussioni.
Il primo settembre 2013 gruppi di cittadini irakeni infuriati contro i militanti mercenari (prima di Saddam Hussein, poi degli Americani) dell'organizzazione terrorista MKO (Mujaheddeen-e-Khalq) che si erano macchiati di orribili crimini contro la popolazione civile all'epoca della repressione (condotta col benestare di Washington) della rivolta popolare sciita scoppiata dopo la guerra del 1991, hanno dato l'assalto a 'Campo Ashraf' (ora 'Campo Nuovo Irak'), la struttura di Diyala, a meno di cento chilometri dal confine con l'Iran dove ancora si trovavano un centinaio di terroristi in attesa di trasferimento presso Bagdad, uccidendone una settantina.
In seguito alla strage, gli ultimi superstiti dell'organizzazione terrorista comandata come una specie di 'setta' dalle 'eminenze oscure' dei coniugi Rajavi, sono stati trasferiti a 'Campo Liberty' (ora 'Campo Hurriya') vicino alla capitale irakena, dove insieme agli altri loro complici verranno poi 'smistati' verso gli stati occidentali che vorranno accollarsi la loro presenza.
Creata in origine come organizzazione nazionalista contro lo Scià di Persia l'MKO é poi diventato una forza terrorista contro-rivoluzionaria dopo l'instaurazione della Repubblica Islamica e si era venduta all'Irak durante la guerra di Saddam Hussein contro Teheran, sconfitta con gravissime perdite nella sua più ambiziosa operazione contro l'Iran era poi passata a servire americani e sionisti offrendo 'manovalanza' nell'organizzazione di attentati contro il programma nucleare civile iraniano.
L'Iran ha apprezzato e approvato il definitivo allontanamento di tali pericolosi elementi terroristi dal confine con l'Irak e ha espresso la speranza che in futuro il Governo di Bagdad non ospiterà mai più elementi criminali così pericolosi e incontrollabili sul proprio territorio.
A inizio settembre, coi tamburi di guerra del campo NATO/sion/imperialista che battevano all'impazzata, abbiamo trascurato di notare un importante aggiornamento che, seppur slegato dalla poi fortunatamente abortita escalation siriana, siamo certi avrebbe costituito motivo di interesse per i nostri affezionati lettori.
Chiedendo scusa per questa episodica mancanza ai nostri doveri di reporter tentiamo di fare ammenda riportando ora l'avvenimento e le sue immediate, recenti ripercussioni.
Il primo settembre 2013 gruppi di cittadini irakeni infuriati contro i militanti mercenari (prima di Saddam Hussein, poi degli Americani) dell'organizzazione terrorista MKO (Mujaheddeen-e-Khalq) che si erano macchiati di orribili crimini contro la popolazione civile all'epoca della repressione (condotta col benestare di Washington) della rivolta popolare sciita scoppiata dopo la guerra del 1991, hanno dato l'assalto a 'Campo Ashraf' (ora 'Campo Nuovo Irak'), la struttura di Diyala, a meno di cento chilometri dal confine con l'Iran dove ancora si trovavano un centinaio di terroristi in attesa di trasferimento presso Bagdad, uccidendone una settantina.
In seguito alla strage, gli ultimi superstiti dell'organizzazione terrorista comandata come una specie di 'setta' dalle 'eminenze oscure' dei coniugi Rajavi, sono stati trasferiti a 'Campo Liberty' (ora 'Campo Hurriya') vicino alla capitale irakena, dove insieme agli altri loro complici verranno poi 'smistati' verso gli stati occidentali che vorranno accollarsi la loro presenza.
Creata in origine come organizzazione nazionalista contro lo Scià di Persia l'MKO é poi diventato una forza terrorista contro-rivoluzionaria dopo l'instaurazione della Repubblica Islamica e si era venduta all'Irak durante la guerra di Saddam Hussein contro Teheran, sconfitta con gravissime perdite nella sua più ambiziosa operazione contro l'Iran era poi passata a servire americani e sionisti offrendo 'manovalanza' nell'organizzazione di attentati contro il programma nucleare civile iraniano.
L'Iran ha apprezzato e approvato il definitivo allontanamento di tali pericolosi elementi terroristi dal confine con l'Irak e ha espresso la speranza che in futuro il Governo di Bagdad non ospiterà mai più elementi criminali così pericolosi e incontrollabili sul proprio territorio.
Inchiesta turca accusa undici terroristi di Al-Nusra di produzione di gas tossici da passare ai wahabiti in Siria!
Undici terroristi arrestati dalle autorità turche nella provincia di Hatay/Alessandretta in maggio sono stati ufficialmente accusati dall'autorità giudiziaria di avere cercato di procurare i componenti e quindi sintetizzato una certa quantità di agente nervino 'Sarin' con l'obiettivo di passarlo ai gruppi wahabiti attivi oltre il confine con la Siria.
L'operazione non sarebbe stata possibile senza la connivenza e la facilitazione di alcuni ambienti dei servizi segreti e dell'Esercito che hanno permesso agli accusati, di nazionalità libica, guidati da un cittadino siriano notoriamente affiliato con ambienti estremisti legati alla rete di Al-Nusra/Al-Qaeda.
Questa coraggiosa inchiesta della magistratura turca, che sta agendo indipendentemente e in pieno e aperto contrasto con gli interessi del Governo di Erdogan, completamente invischiato nel sostegno all'internazionale terrorista scatenata contro Damasco, sarà fondamentale per dimostrare che ogni uso di agenti chimici in Siria (Khan al-Assal, Ghouta...) sia stato operato in realtà dai terroristi takfiri nella speranza di spingere Usa e NATO a un intervento militare.
L'operazione non sarebbe stata possibile senza la connivenza e la facilitazione di alcuni ambienti dei servizi segreti e dell'Esercito che hanno permesso agli accusati, di nazionalità libica, guidati da un cittadino siriano notoriamente affiliato con ambienti estremisti legati alla rete di Al-Nusra/Al-Qaeda.
Questa coraggiosa inchiesta della magistratura turca, che sta agendo indipendentemente e in pieno e aperto contrasto con gli interessi del Governo di Erdogan, completamente invischiato nel sostegno all'internazionale terrorista scatenata contro Damasco, sarà fondamentale per dimostrare che ogni uso di agenti chimici in Siria (Khan al-Assal, Ghouta...) sia stato operato in realtà dai terroristi takfiri nella speranza di spingere Usa e NATO a un intervento militare.
venerdì 13 settembre 2013
Nuova vittoria delle forze armate siriane attorno al massiccio dell'Arbaeen, Al-Nusra abbandona arsenali e bunker!
Esorcizzate grazie alla solidarietà politica e militare di Russia, Iran e altre potenze amiche le minacce militari americane l'Esercito Arabo Siriano é tornato tranquillamente a fare ciò che gli riesce meglio, infliggere pesanti sconfitte ai militanti takfiri stranieri finanziati da Turchia, Arabia Saudita e Israele. L'ultima operazione qualitativa portata a termine con successo ha visto gli uomini di Assad spazzare via ogni presenza wahabita attorno al massiccio dell'Arbaeen, in Provincia di Idlib.
Questa località montuosa era stata scelta forse perché considerata più facilmente difendibile e meno prona a venire facilmente navigata dai tank e dai veicoli blindati dell'Esercito come base di schieramento per le bande del Fronte Al-Nusra che tuttavia anche col terreno a loro favore non hanno retto un giorno di fronte alla determinata offensiva delle forze regolari siriane.
I terroristi wahabiti riescono solo a colpire civili innocenti e distruggere e devastare obiettivi sguarniti, quando si trovano di fronte forze armate professionali o anche solo le milizie di difesa nazionale create in questi mesi per aiutare l'Esercito nel controllo del territorio si sbandano e si ritirano dopo le prime perdite.
Anche in questo caso intorno all'Arbaeen i criminali mercenari si sono lasciati dietro interi arsenali pieni di armi americane e israeliane, scorte di droghe ed eccitanti, veicoli e riserve di benzina e parti di ricambio. Operazioni militari minori si sono svolte nei dintorni di Daraa e Quneitra, anche qui con la sconfitta e la rotta dei militanti takfiri.
Questa località montuosa era stata scelta forse perché considerata più facilmente difendibile e meno prona a venire facilmente navigata dai tank e dai veicoli blindati dell'Esercito come base di schieramento per le bande del Fronte Al-Nusra che tuttavia anche col terreno a loro favore non hanno retto un giorno di fronte alla determinata offensiva delle forze regolari siriane.
I terroristi wahabiti riescono solo a colpire civili innocenti e distruggere e devastare obiettivi sguarniti, quando si trovano di fronte forze armate professionali o anche solo le milizie di difesa nazionale create in questi mesi per aiutare l'Esercito nel controllo del territorio si sbandano e si ritirano dopo le prime perdite.
Anche in questo caso intorno all'Arbaeen i criminali mercenari si sono lasciati dietro interi arsenali pieni di armi americane e israeliane, scorte di droghe ed eccitanti, veicoli e riserve di benzina e parti di ricambio. Operazioni militari minori si sono svolte nei dintorni di Daraa e Quneitra, anche qui con la sconfitta e la rotta dei militanti takfiri.
Le Brigate Al-Aqsa hanno intenzione di tornare alla Resistenza attiva contro l'occupazione sionista?
Le Brigate Al-Aqsa hanno intenzione di tornare alla Resistenza attiva contro l'occupazione sionista? A leggere le righe del comunicato rilasciato di recente che indica nella giornata di oggi venerdì 13 settembre 2013 "Il primo giorno di una rinnovata Resistenza popolare contro l'occupazione sionista nei ben noti luoghi di confronto" potrebbe addirittura sembrare così.
L'appello diffuso a tutte le unità, le cellule e i militanti dell'organizzazione specifica che, per dare inizio ad attacchi e operazioni armate, sarà necessario attendere una speciale 'luce verde' che verrà comunicata separatamente tramite canali di comunicazione sicuri.
Sarebbe la prima volta da anni che la milizia, tradizionalmente legata alla fazione Fatah, tornasse in maniera non episodica e isolata ad imbracciare le armi contro l'occupazione sionista e i suoi continui, mostruosi progetti di colonizzazione delle terre palestinesi occupate e di genocidio culturale e fisico della popolazione legittima abitante delle stesse.
Il comunicato specifica che il vicolo cieco della strada negoziale e il costante afflusso di "branchi" di coloni illegali in Cisgiordania avrebbe convinto i dirigenti della milizia della necessità di riprendere l'opera di Resistenza.
L'appello diffuso a tutte le unità, le cellule e i militanti dell'organizzazione specifica che, per dare inizio ad attacchi e operazioni armate, sarà necessario attendere una speciale 'luce verde' che verrà comunicata separatamente tramite canali di comunicazione sicuri.
Sarebbe la prima volta da anni che la milizia, tradizionalmente legata alla fazione Fatah, tornasse in maniera non episodica e isolata ad imbracciare le armi contro l'occupazione sionista e i suoi continui, mostruosi progetti di colonizzazione delle terre palestinesi occupate e di genocidio culturale e fisico della popolazione legittima abitante delle stesse.
Il comunicato specifica che il vicolo cieco della strada negoziale e il costante afflusso di "branchi" di coloni illegali in Cisgiordania avrebbe convinto i dirigenti della milizia della necessità di riprendere l'opera di Resistenza.
Iran e Cina pronti a "piena collaborazione" per la riuscita dell'iniziativa russo-siriana sulle armi chimiche!
Nel corso di un vertice tenutosi nella giornata di ieri Iran e Cina hanno sottolineato la necessità di una ulteriore espansione della loro cooperazione per il raggiungimento di una soddisfacente soluzione diplomatica alla crisi siriana cui l'iniziativa diplomatica russa, proprio all'inizio di questa settimana, ha offerto una positiva svolta, subito approvata e incoraggiata tanto dai rappresentanti della Repubblica Islamica che da quelli della Repubblica Popolare.
Il cinese Xi Jinping, portando il discorso su un argomento estremamente caro e sentito per il Governo e per il popolo iraniano ha reiterato che gli innegabili Diritti di Teheran a un compiuto sviluppo del proprio programma nucleare civile (in quanto firmatario del Trattato di Nonproliferazione) devono essere riconosciuti e accettati dalla comunità internazionale.
L'incontro tra Rohani e Jinping ha avuto luogo nella capitale Kirgyza di Bishkek, come 'antipasto' del vertice dell'Organizzazione di Cooperazione di Shanghai che unisce China, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan oltre a Iran, India, Mongolia e Pakistan come membri osservatori.
Il cinese Xi Jinping, portando il discorso su un argomento estremamente caro e sentito per il Governo e per il popolo iraniano ha reiterato che gli innegabili Diritti di Teheran a un compiuto sviluppo del proprio programma nucleare civile (in quanto firmatario del Trattato di Nonproliferazione) devono essere riconosciuti e accettati dalla comunità internazionale.
L'incontro tra Rohani e Jinping ha avuto luogo nella capitale Kirgyza di Bishkek, come 'antipasto' del vertice dell'Organizzazione di Cooperazione di Shanghai che unisce China, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan oltre a Iran, India, Mongolia e Pakistan come membri osservatori.
giovedì 12 settembre 2013
La VERITA' sulla sfida nel Mediterraneo Orientale: potenza e precisione della squadra navale russa hanno salvato Assad e la Siria!
In quella che molto probabilmente é una esclusiva assoluta per il pubblico italiano PALAESTINA FELIX é orgogliosa di presentare la ricostruzione più fedele degli snodi cruciali della sfida in alto mare che ha deciso la sorte della crisi siriana decretando la disfatta delle ambizioni belliche del fasullo 'Nobel per la Pace' Obama e l'ennesima prova della grandezza politica di Vladimir Putin, leader deciso e vincente tanto in guerra quanto in diplomazia.
Il momento chiave delle sorti della Siria si é consumato, secondo le nostre fonti libanesi, tra il momento dell'abbattimento dell'aereo e dei quattro missili da crociera americani e quello dell'intercettazione e della caduta in mare dei due vettori balistici che con una giustificazione posticcia e poco credibile il governo del regime ebraico di occupazione ha attribuito a improbabili 'manovre missilistiche' con gli Usa, non annunciate né conosciute in precedenza.
In realtà i due missili in questione facevano parte di un secondo 'test di penetrazione' delle difese aeree siriane tentato dalla NATO per volontà degli Usa dopo la totale 'debacle' del primo, conclusosi con la perdita del 100 per cento delle forze impiegate.
I due vettori sarebbero stati lanciati da posizioni distantissime rispetto a quelle impiegate per il primo test, in maniera da cercare di negare ai radar delle navi russe nelle acque davanti alla Siria di poter notare le evidenti tracce di lancio e tentare quindi di far 'scivolare' sotto il loro naso le due piccole tracce radar di missili che volavano a bassa quota, per poi entrare nello spazio aereo siriano.
Ma nemmeno questo é bastato.
Le unità di Mosca hanno prontamente avvistato i due oggetti e hanno subito avvisato Damasco e il Presidente Assad, dal Cremlino é partita quindi una nota di fuoco a Washington che ribadiva: "Colpire Damasco é come colpire Mosca, non forzate la situazione, non costringetevi a mostrarvi quali catastrofiche conseguenze provocherebbe una vostra azione militare contro la Siria".
Da qui la fasulla giustificazione 'israeliana' e l'imbarazzo di Obama che é durato fino a quando Putin non gli ha gettato il salvagente dell'iniziativa diplomatica per il controllo ONU dell'arsenale chimico siriano che ha permesso il disinnesco della crisi.
E' stata la determinazione di Putin a mantenere aperte le opzioni militari (cooperazione con la difesa aerea siriana e attacco totale di rappresaglia contro l'Arabia Saudita) a mettere all'angolo gli 'Stranamore' americani. Di fronte a una potenza che tracci accuratamente le sue linee rosse e le mantenga le smargiassate di Washington si mostrano come i ruggiti della famosa 'Tigre di carta'.
Il momento chiave delle sorti della Siria si é consumato, secondo le nostre fonti libanesi, tra il momento dell'abbattimento dell'aereo e dei quattro missili da crociera americani e quello dell'intercettazione e della caduta in mare dei due vettori balistici che con una giustificazione posticcia e poco credibile il governo del regime ebraico di occupazione ha attribuito a improbabili 'manovre missilistiche' con gli Usa, non annunciate né conosciute in precedenza.
In realtà i due missili in questione facevano parte di un secondo 'test di penetrazione' delle difese aeree siriane tentato dalla NATO per volontà degli Usa dopo la totale 'debacle' del primo, conclusosi con la perdita del 100 per cento delle forze impiegate.
I due vettori sarebbero stati lanciati da posizioni distantissime rispetto a quelle impiegate per il primo test, in maniera da cercare di negare ai radar delle navi russe nelle acque davanti alla Siria di poter notare le evidenti tracce di lancio e tentare quindi di far 'scivolare' sotto il loro naso le due piccole tracce radar di missili che volavano a bassa quota, per poi entrare nello spazio aereo siriano.
Ma nemmeno questo é bastato.
Le unità di Mosca hanno prontamente avvistato i due oggetti e hanno subito avvisato Damasco e il Presidente Assad, dal Cremlino é partita quindi una nota di fuoco a Washington che ribadiva: "Colpire Damasco é come colpire Mosca, non forzate la situazione, non costringetevi a mostrarvi quali catastrofiche conseguenze provocherebbe una vostra azione militare contro la Siria".
Da qui la fasulla giustificazione 'israeliana' e l'imbarazzo di Obama che é durato fino a quando Putin non gli ha gettato il salvagente dell'iniziativa diplomatica per il controllo ONU dell'arsenale chimico siriano che ha permesso il disinnesco della crisi.
E' stata la determinazione di Putin a mantenere aperte le opzioni militari (cooperazione con la difesa aerea siriana e attacco totale di rappresaglia contro l'Arabia Saudita) a mettere all'angolo gli 'Stranamore' americani. Di fronte a una potenza che tracci accuratamente le sue linee rosse e le mantenga le smargiassate di Washington si mostrano come i ruggiti della famosa 'Tigre di carta'.
L'Esercito di Assad libera anche i dintorni di Maaloula dalle residue presenze di mercenari terroristi, espugna la loro roccaforte!
Quello che vedete ritratto nella foto qui sopra è l'Hotel Safir, resort montano prospicente il villaggio di Maloula che ancora recentemente era occupato da gruppi terroristi wahabiti che dalla cresta rocciosa lanciavano granate e razzi contro l'abitato sottostante.
Dopo il loro intervento di qualche giorno fa che aveva portato alla riconquista di tutto il villaggio le forze armate siriane si sono spinte nelle colline e nelle alture circostanti e. dopo avere bloccato e respinto un maldestro tentativo di contrattacco da parte degli estremisti del 'Fronte Qalamoun' hanno liberato tutta la zona, cacciando i criminali anche dall'hotel abbarbicato sulle rocce.
L'operazione, per via del terreno scosceso e di difficile traversabilità é stata rischiosa, quasi più per motivi logistici che per la resistenza, invero non insuperabile, offerta dai nemici, che come al solito si sono sbandati e dispersi una volta vistisi circondati.
Fanatizzati dalle prediche di 'sceicchi' rozzi e ignoranti, sotto l'effetto di droghe come il 'captagon'/Fenitillina, i militanti takfiri perdono la baldanza quando si vedono affrontati dalle bene addestrate ed efficienti truppe di Assad.
Dopo il loro intervento di qualche giorno fa che aveva portato alla riconquista di tutto il villaggio le forze armate siriane si sono spinte nelle colline e nelle alture circostanti e. dopo avere bloccato e respinto un maldestro tentativo di contrattacco da parte degli estremisti del 'Fronte Qalamoun' hanno liberato tutta la zona, cacciando i criminali anche dall'hotel abbarbicato sulle rocce.
L'operazione, per via del terreno scosceso e di difficile traversabilità é stata rischiosa, quasi più per motivi logistici che per la resistenza, invero non insuperabile, offerta dai nemici, che come al solito si sono sbandati e dispersi una volta vistisi circondati.
Fanatizzati dalle prediche di 'sceicchi' rozzi e ignoranti, sotto l'effetto di droghe come il 'captagon'/Fenitillina, i militanti takfiri perdono la baldanza quando si vedono affrontati dalle bene addestrate ed efficienti truppe di Assad.
mercoledì 11 settembre 2013
Con un discorso ridicolo, incoerente e stralunato Barack Obama ingoia la sconfitta dei suoi disegni bellici di fronte all'abilità di Putin!
Oggi, 11 settembre 2013 nella data in cui la massima potenza criminale mondiale, quegli Usa responsabili di stermini inauditi contro Pellerossa (20 milioni e passa), Filippini (oltre 3 milioni), Koreani (cifra inconoscibile superiore ai 5 milioni), Vietnamiti (circa 2 milioni), Irakeni (800mila dal 2003 a oggi, oltre un milione con le vittime dell'embargo dal 1991 in poi), responsabili degli unici bombardamenti atomici su civili indifesi registrati dalla storia, osano pietire comprensione e ipocrita solidarietà per poche centinaia di "piccoli Eichmann" morti (forse) nella 'false flag' del 2001 (organizzata con la conoscenza della CIA e molto probabilmente il coinvolgimento del Mossad), il 'Nobel per la Pace' Barack Obama ha pronunciato un discorso a paragone del quale il suo incoerente spettacolo farfugliato dieci giorni fa appariva come un capolavoro di facondia e retorica.
Obama, surclassato dalla superiore brinkmanship militare di Vladimir Putin, del Movimento Hezbollah, della Repubblica Islamica dell'Iran (che si erano preparati a scatenare l'inferno su Riyadh e Tel Aviv in caso di attacco contro Damasco) e spiazzato dall'iniziativa diplomatica che gli ha tolto di mano la fasulla giustificazione delle 'armi chimiche' ha dovuto rimandare sine die i suoi propositi aggressivi verso la Repubblica Araba di Siria.
Il guadagno di Assad é netto, senza attacchi americani, senza degradazione delle sue capacità militari convenzionali che finora gli hanno permesso di mantenere l'iniziativa nella lotta contro i terroristi mercenari finanziati da Cia, Israele, Turchi e Sauditi, Damasco continuerà a infliggere dure perdite agli insorgenti e contemporaneamente continuerà a ricevere avanzati sistemi radar e missilistici con cui rendere impossibile ogni speranza futura di attacco americano.
Putin ha già dislocato altre tre navi militari nel Mediterraneo Orientale, a mantenere in corso il ponte di aiuti verso la Siria e lo schermo difensivo a protezione di essa.
Obama, surclassato dalla superiore brinkmanship militare di Vladimir Putin, del Movimento Hezbollah, della Repubblica Islamica dell'Iran (che si erano preparati a scatenare l'inferno su Riyadh e Tel Aviv in caso di attacco contro Damasco) e spiazzato dall'iniziativa diplomatica che gli ha tolto di mano la fasulla giustificazione delle 'armi chimiche' ha dovuto rimandare sine die i suoi propositi aggressivi verso la Repubblica Araba di Siria.
Il guadagno di Assad é netto, senza attacchi americani, senza degradazione delle sue capacità militari convenzionali che finora gli hanno permesso di mantenere l'iniziativa nella lotta contro i terroristi mercenari finanziati da Cia, Israele, Turchi e Sauditi, Damasco continuerà a infliggere dure perdite agli insorgenti e contemporaneamente continuerà a ricevere avanzati sistemi radar e missilistici con cui rendere impossibile ogni speranza futura di attacco americano.
Putin ha già dislocato altre tre navi militari nel Mediterraneo Orientale, a mantenere in corso il ponte di aiuti verso la Siria e lo schermo difensivo a protezione di essa.
Maduro ordina un ponte aereo dal Venezuela per aiutare i rifugiati siriani stanziati in Libano!
In uno splendido esempio di solidarietà umana intercontinentale che renderebbe di certo orgoglioso il proprio predecessore Hugo Chavez l'attuale Presidente del Venezuela bolivariano e socialista, Nicolas Maduro ha annunciato che, attraverso una operazione ambiziosa e impegnativa le Forze Armate bolivariane porteranno presto aiuti umanitari ai rifugiati siriani stanziati intorno a Beirut, la capitale del Libano.
L'iniziativa è nata da una risoluzione del Consiglio politico dell'Alleanza Bolivariana per i Popoli Americani (ALBA), approvata nel corso dell’ultimo incontro, a Caracas, nel fine settimana. L'aereo porterà articoli di prima necessità come coperte, medicine e cibo conservato. "L’Alba ha deciso di inviare gli aerei con aiuti umanitari, data la grave situazione dei siriani in Libano", ha detto il ministro degli Esteri venezuelano Elias Jaua. I rifugiati siriani espatriati nel Paese dei Cedri sono sottoposti a ogni genere di penuria; spesso vittime dei ricatti degli stessi mercenari criminali che hanno scatenato il terrore nella loro patria
La risoluzione dell’ ALBA ha rifiutato a priori qualsiasi ipotesi di intervento o azione militare in Siria. "L'ALBA, invierà aerei carichi di vita, mentre gli Stati Uniti sperano di inviare aerei carichi di bombe che provocherebbero morte e distruzione.” Si legge nella risoluzione.
L'iniziativa è nata da una risoluzione del Consiglio politico dell'Alleanza Bolivariana per i Popoli Americani (ALBA), approvata nel corso dell’ultimo incontro, a Caracas, nel fine settimana. L'aereo porterà articoli di prima necessità come coperte, medicine e cibo conservato. "L’Alba ha deciso di inviare gli aerei con aiuti umanitari, data la grave situazione dei siriani in Libano", ha detto il ministro degli Esteri venezuelano Elias Jaua. I rifugiati siriani espatriati nel Paese dei Cedri sono sottoposti a ogni genere di penuria; spesso vittime dei ricatti degli stessi mercenari criminali che hanno scatenato il terrore nella loro patria
La risoluzione dell’ ALBA ha rifiutato a priori qualsiasi ipotesi di intervento o azione militare in Siria. "L'ALBA, invierà aerei carichi di vita, mentre gli Stati Uniti sperano di inviare aerei carichi di bombe che provocherebbero morte e distruzione.” Si legge nella risoluzione.
Putin dichiara: "Ora é il momento della diplomazia, stop ai preparativi militari di Obama!"
Con l'accettazione siriana della proposta estesa al Ministro degli Esteri Moallem da Sergei Lavrov nel vertice di ieri a Mosca é ora il momento di concedere alla diplomazia i suoi tempi e di interrompere e cancellare una volta per tutte ogni preparativo militare contro la Siria; non si può infatti pretendere che uno Stato compia passi di buona volontà in cooperazione con i suoi interlocutori internazionali se contemporaneamente vede attorno a sé potenze che si preparano a colpirlo nonostante le proprie aperture e le proprie concessioni.
Queste le sensate, solide, sagge parole del Presidente russo Vladimir Putin che, dopo aver conseguito uno dei più eclatanti successi diplomatici della sua pur lunga carriera di statista ha dato l'altolà al collega americano Obama indicandogli come la sua richiesta al Congresso di far slittare in avanti la discussione circa l'autorizzazione di una iniziativa militare contro Damasco non sia abbastanza e debba venire seguita dalla de-escalation nelle acque del Mediterraneo Orientale e ai confini turchi e giordani della Repubblica Araba Sriaiana.
Anche Cina e Iran hanno accolto con soddisfazione il positivo sviluppo diplomatico che rende ridondante e anzi controproducente la retorica dell'attacco militare fin qui agitata e utilizzata da Washington; ovviamente, se gli Usa non recederanno dalla loro postura aggressiva sarà evidente e chiaro a tutto il mondo che il loro desiderio di colpire militarmente il legittimo Governo siriano non ha niente a che fare con la questione delle armi chimiche.
Queste le sensate, solide, sagge parole del Presidente russo Vladimir Putin che, dopo aver conseguito uno dei più eclatanti successi diplomatici della sua pur lunga carriera di statista ha dato l'altolà al collega americano Obama indicandogli come la sua richiesta al Congresso di far slittare in avanti la discussione circa l'autorizzazione di una iniziativa militare contro Damasco non sia abbastanza e debba venire seguita dalla de-escalation nelle acque del Mediterraneo Orientale e ai confini turchi e giordani della Repubblica Araba Sriaiana.
Anche Cina e Iran hanno accolto con soddisfazione il positivo sviluppo diplomatico che rende ridondante e anzi controproducente la retorica dell'attacco militare fin qui agitata e utilizzata da Washington; ovviamente, se gli Usa non recederanno dalla loro postura aggressiva sarà evidente e chiaro a tutto il mondo che il loro desiderio di colpire militarmente il legittimo Governo siriano non ha niente a che fare con la questione delle armi chimiche.
martedì 10 settembre 2013
Il leader del PFLP-GC ribadisce la sua lealtà alla Siria e ad Assad: "Colpiremo Israele in caso di provocazione o attacco!"
Ahmed Jibril, Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina - Comando Generale ha dichiarato: “Le fazioni della resistenza palestinese risponderanno a qualsiasi aggressione contro la Siria. La Siria è stata la custode della Rivoluzione e della lotta armata palestinese contro Israele. La Siria resisterà agli attacchi.”
Jibril, nel corso di una ntervista televisiva ha aggiunto: " Dopo quello che è successo in Iraq con l’occupazione di terra araba, il Presidente siriano Bashar al –Assad si è rifiutato di rompere l’alleanza con Hezbollah, come voleva l’Occidente, lo ha confermato anche il suo segretario generale, Sayyed Hassan Nasrallah, che ha esaltato il sostegno della Siria nel 2006 contro Israele".
Jibril ha rivelato che “c'è stato un tentativo segreto di colpo di stato in Siria, guidato da un gruppo di ufficiali e, dopo il suo fallimento, la Siria ha continuato a rafforzare i legami con l'Iran, Hezbollah e la resistenza in Palestina. Dopo tutti questi tentativi falliti di eliminare la Siria, l'Occidente ha creato questa insorgenza mercenaria per indebolirla.”
Jibril ha ribadito che “il popolo palestinese nelle terre occupate, quelli della diaspora del 48 e 67 e nella Striscia di Gaza è con la Siria.”
" Sarebbe legittimo – ha concluso Jibril - da parte del Fronte popolare colpire tutti gli obiettivi di Israele in caso di aggressione alla Siria.”
Le dichiarazioni del Segretario Generale Jibril sono state tradotte a opera della redazione di "Liberiamo la Palestina" .
Jibril, nel corso di una ntervista televisiva ha aggiunto: " Dopo quello che è successo in Iraq con l’occupazione di terra araba, il Presidente siriano Bashar al –Assad si è rifiutato di rompere l’alleanza con Hezbollah, come voleva l’Occidente, lo ha confermato anche il suo segretario generale, Sayyed Hassan Nasrallah, che ha esaltato il sostegno della Siria nel 2006 contro Israele".
Jibril ha rivelato che “c'è stato un tentativo segreto di colpo di stato in Siria, guidato da un gruppo di ufficiali e, dopo il suo fallimento, la Siria ha continuato a rafforzare i legami con l'Iran, Hezbollah e la resistenza in Palestina. Dopo tutti questi tentativi falliti di eliminare la Siria, l'Occidente ha creato questa insorgenza mercenaria per indebolirla.”
Jibril ha ribadito che “il popolo palestinese nelle terre occupate, quelli della diaspora del 48 e 67 e nella Striscia di Gaza è con la Siria.”
" Sarebbe legittimo – ha concluso Jibril - da parte del Fronte popolare colpire tutti gli obiettivi di Israele in caso di aggressione alla Siria.”
Le dichiarazioni del Segretario Generale Jibril sono state tradotte a opera della redazione di "Liberiamo la Palestina" .
I servizi segreti di Putin mettono sul chi vive Al-Sisi e colleghi: "La Fratellanza Musulmana trama attentati contro di voi!"
Mentre l'attenzione internazionale si concentrava sulla Siria e sull'iniziativa diplomatica russa che sembra aver 'rotto' il conto alla rovescia americano verso un possibile attacco militare unilaterale contro la Repubblica Araba un nuovo importante sviluppo coinvolgeva Mosca e il Cairo che, nei postumi dell'intervento della giunta militare di Al-Sisi che ha interrotto la stagione al potere della Fratellanza Musulmana sembrano destinate a vedere i loro interessi coincidere sempre più.
"In Egitto c'è la volontà da parte di alcune 'forze esterne' di creare la stessa situazione adesso stante in Siria...l'esercito, i membri del nuovo governo e il generale delle forze armate egiziane Abdel El-Sissi sono nelle mire assassine di terroristi estremisti reclutati nell'ambito dell'Ikhwan e finanziarti e armati da una potenza straniera".
Questa l'informativa 'scottante' passata dagli 007 del Cremlino ai loro colleghi del Mukhabarat egiziano, ulteriori dettagli suggeriscono che gli attentati in preparazione contro Al-Sisi e colleghi dovrebbero vedere l'impiego di lanciagranate a razzo del tipo ampiamente a disposizione dei miliziani estremisti collusi con l'Ikhwan.
Il nome preciso dello Stato 'sponsor' di questi possibili attentati non é filtrato ma non sarebbe difficile identificarlo o col Qatar (tradizionale sostenitore dei Fratelli Musulmani) o addirittura con l'Arabia Saudita recentemente scontentata dalle posizioni filosiriane assunte da Al-Sisi.
"In Egitto c'è la volontà da parte di alcune 'forze esterne' di creare la stessa situazione adesso stante in Siria...l'esercito, i membri del nuovo governo e il generale delle forze armate egiziane Abdel El-Sissi sono nelle mire assassine di terroristi estremisti reclutati nell'ambito dell'Ikhwan e finanziarti e armati da una potenza straniera".
Questa l'informativa 'scottante' passata dagli 007 del Cremlino ai loro colleghi del Mukhabarat egiziano, ulteriori dettagli suggeriscono che gli attentati in preparazione contro Al-Sisi e colleghi dovrebbero vedere l'impiego di lanciagranate a razzo del tipo ampiamente a disposizione dei miliziani estremisti collusi con l'Ikhwan.
Il nome preciso dello Stato 'sponsor' di questi possibili attentati non é filtrato ma non sarebbe difficile identificarlo o col Qatar (tradizionale sostenitore dei Fratelli Musulmani) o addirittura con l'Arabia Saudita recentemente scontentata dalle posizioni filosiriane assunte da Al-Sisi.
lunedì 9 settembre 2013
JACKPOT! Colpo da maestro della diplomazia russa che 'disinnesca' le minacce di Obama e Kerry contro la Siria!
"La Repubblica Araba di Siria accoglie con favore la proposta russa che viene incontro alla sua naturale preoccupazione di tutela della popolazione, della sicurezza della nazione e dei suoi abitanti", cone queste semplici parole rilasciate poco fa Walid Moallem, accettando la proposta del Cremlino di un processo di 'messa in sicurezza' dell'arsenale chimico di Damasco ha messo sotto scacco i 'pruriti militari' di Obama e della lobby sionista che adesso non hanno più alcuna scusante, alcuna motivazione per dare il via alla loro desiderata aggressione contro la Siria.
Siamo sicuri, inoltre, che la Russia (e molto probabilmente l'Iran) avranno un grande e importante ruolo di 'garanzia' sul controllo internazionale dell'arsenale chimico del Presidente Assad e che il processo di implementazione dello stesso impiegherà un periodo di tempo sufficiente a dare modo e comodo all'Esercito Arabo Siriano di concludere la pulizia di ogni provincia del paese dalla presenza di cellule terroriste takfire.
Siamo sicuri, inoltre, che la Russia (e molto probabilmente l'Iran) avranno un grande e importante ruolo di 'garanzia' sul controllo internazionale dell'arsenale chimico del Presidente Assad e che il processo di implementazione dello stesso impiegherà un periodo di tempo sufficiente a dare modo e comodo all'Esercito Arabo Siriano di concludere la pulizia di ogni provincia del paese dalla presenza di cellule terroriste takfire.
Mahmoud Ahmadinejad torna al suo posto di lavoro come Professore universitario di Ingegneria Civile!
L'ex-Presidente della Repubblica Islamica Mahmoud Ahmadinejad é tornato a occupare la sua cattedra al Politecnico di Teheran salutando con un messaggio tutti i membri del corpo docente e discente universitario comunicando loro di "Sentirsi tornato a Casa".
Ahmadinejad era diventato lettore al Politecnico a fine anni '80 e aveva quindi conseguito un dottorato in Ingegneria Civile e Scienza dei Trasporti che gli aveva dato diritto a una cattedra prima di lanciarsi nella carriera pubblica che lo ha visto divenire dapprima Sindaco della capitale iraniana e poi per due volte Presidente della Repubblica Islamica.
Ahmadinejad ha dichiarato che riprenderà la sua carriera accademica seguendo gli stessi spunti e stimoli che hanno informato i suoi mandati di Sindaco e Presidente "Cercando cioé di fornire il miglior servizio al pubblico", in questo caso i suoi futuri studenti.
Ahmadinejad era diventato lettore al Politecnico a fine anni '80 e aveva quindi conseguito un dottorato in Ingegneria Civile e Scienza dei Trasporti che gli aveva dato diritto a una cattedra prima di lanciarsi nella carriera pubblica che lo ha visto divenire dapprima Sindaco della capitale iraniana e poi per due volte Presidente della Repubblica Islamica.
Ahmadinejad ha dichiarato che riprenderà la sua carriera accademica seguendo gli stessi spunti e stimoli che hanno informato i suoi mandati di Sindaco e Presidente "Cercando cioé di fornire il miglior servizio al pubblico", in questo caso i suoi futuri studenti.
Il Ministro degli Esteri siriano a Mosca incontra il collega Lavrov: "La posizione russa sulla Siria é fissata e inamovibile!"
Intensissima l'attività diplomatica tra i partner, gli alleati e i sostenitori di Damasco che ormai da diverse settimane con la loro solidarietà politica, diplomatica e anche militare stanno tenendo a bada le 'frenesie militari' dell'incauto 'Nobel per la Pace' Obama; stamane il Ministro degli Esteri siriano Walid Moallem é atterrato a Mosca dove si é subito incontrato col collega Sergei Lavrov.
Lavrov in una conferenza stampa congiunta ha dichiarato che "Non esistono alternative alla soluzione diplomatica del conflitto in atto in Siria, tantomeno se collegate con ipotetici interventi militari stranieri".
Il Ministro russo ha messo in guardia i colleghi americani e il loro Presidente, prevedendo che qualunque iniziativa militare contro la Siria farà fatalmente incrementare l'attività terroristica non solo nel paese in questione, ma in tutta l'area mediorientale.
Lavrov in una conferenza stampa congiunta ha dichiarato che "Non esistono alternative alla soluzione diplomatica del conflitto in atto in Siria, tantomeno se collegate con ipotetici interventi militari stranieri".
Il Ministro russo ha messo in guardia i colleghi americani e il loro Presidente, prevedendo che qualunque iniziativa militare contro la Siria farà fatalmente incrementare l'attività terroristica non solo nel paese in questione, ma in tutta l'area mediorientale.
domenica 8 settembre 2013
Doppia iniziativa diplomatica iraniana verso Irak e Russia per aiutare sempre più intensamente il governo siriano!!
Hossein Amir-Abdollahian, Viceministro degli Esteri iraniano incaricato di gestire gli affari Arabi e Africani arriverà domattina a Mosca dove incontrerà il collega Mikhail Bogdanov, vice di Lavrov e pedina impotantissima nella strategia diplomatica russa in Siria e Medio Oriente.
Sicuramente i due coordineranno ancora più strettamente le mosse e le iniziative diplomatiche di Mosca e Teheran a sostegno della Repubblica Araba di Siria attualmente nel mirino del 'Premio per la Pace' Barack Obama, spinto dalla lobby sionista israeliana e americana verso un attacco militare inutile, dannoso ed estremamente impopolare.
Contemporaneamente il nuovo Ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, succeduto ad Ali Akbar Salehi si é recato a Bagdad nella sua prima visita ufficiale a un paese straniero: significativa la scelta dell'Irak come prima meta, un tempo rivale mortale sotto Saddam Hussein, oggi fedele alleato di Teheran.
La cooperazione dell'Irak é fondamentale per l'arrivo in Siria di consiglieri militari, miliziani sciiti, rifornimenti di armi, equipaggiamenti e finanziamenti che consentono al Governo di Assad di tenere testa da oltre due anni all'insorgenza dei mercenari takfiri.
Sicuramente i due coordineranno ancora più strettamente le mosse e le iniziative diplomatiche di Mosca e Teheran a sostegno della Repubblica Araba di Siria attualmente nel mirino del 'Premio per la Pace' Barack Obama, spinto dalla lobby sionista israeliana e americana verso un attacco militare inutile, dannoso ed estremamente impopolare.
Contemporaneamente il nuovo Ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, succeduto ad Ali Akbar Salehi si é recato a Bagdad nella sua prima visita ufficiale a un paese straniero: significativa la scelta dell'Irak come prima meta, un tempo rivale mortale sotto Saddam Hussein, oggi fedele alleato di Teheran.
La cooperazione dell'Irak é fondamentale per l'arrivo in Siria di consiglieri militari, miliziani sciiti, rifornimenti di armi, equipaggiamenti e finanziamenti che consentono al Governo di Assad di tenere testa da oltre due anni all'insorgenza dei mercenari takfiri.
L'Esercito di Assad libera il villaggio di Ma'loula, patrimonio dell'Umanità dove si parla ancora la lingua di Gesù!
Tutte le campane di Maaloula, villaggio siriano della zona montuosa a Ovest del paese, stanno suonando a festa per onorare i militari dell'Esercito Arabo Siriano che in tre giorni di duri scontri sono riusciti a sconfiggere e mettere in fuga i criminali wahabiti che avevano preso di mira la comunità.
Abitato prevalentemente da Cristiani Maaloula é celebre per essere una delle tre località (insieme a due centri poco distanti) in cui si trovino ancora persone in grado di parlare l'Aramaico la lingua della Palestina al tempo dell'occupazione romana nonché l'idioma nativo di Gesù Cristo e dei suoi primi discepoli.
Da quando era finito nel mirino dei terroristi che avevano cominciato a lanciare colpi di mortaio da un hotel situato su un'altura dominante nel circondario, Maaloula é stato soccorso da un contingente di truppe regolari che non hanno risparmiato sacrifici per farlo tornare all'originaria sicurezza.
Abitato prevalentemente da Cristiani Maaloula é celebre per essere una delle tre località (insieme a due centri poco distanti) in cui si trovino ancora persone in grado di parlare l'Aramaico la lingua della Palestina al tempo dell'occupazione romana nonché l'idioma nativo di Gesù Cristo e dei suoi primi discepoli.
Da quando era finito nel mirino dei terroristi che avevano cominciato a lanciare colpi di mortaio da un hotel situato su un'altura dominante nel circondario, Maaloula é stato soccorso da un contingente di truppe regolari che non hanno risparmiato sacrifici per farlo tornare all'originaria sicurezza.
Amal ed Hezbollah: "Le minacce statunitensi, istigate da Israele, sono un attacco alla stabilità di tutto il Medio Oriente!"
I partiti politici sciiti libanesi di Hezbollah e Amal hanno deliberato dopo incontri e trattative tra i loro dirigenti di condannare ogni possibilità di intervento militare statunitense contro la Repubblica siriana come "un atto di terrorismo internazionale" istigato da Israele tramite la potentissima lobby a sei punte che comanda la politica americana e mirato contro i paesi liberi dell'Asse della Resistenza.
La scorsa settimana tanto Nabih Berri di Amal quanto Hassan Nasrallah di Hezbollah hanno discusso a lungo con l'ambasciatore iraniano Roknabadi e con l'inviato del Parlamento di Teheran Alaeddin Boroujerdi, senza dubbio coordinando la gamma delle reazioni e delle risposte a possibili provocazioni americane e sioniste.
Hezbollah, che possiede oggi un arsenale balistico quattro volte più grande di quello che impiegò con enorme successo contro il regime ebraico nella guerra del 2006 ha dichiarato che se la Siria dovesse subire attacchi o bombardamenti l'entità sionista illegale in Palestina non ne uscirà intonsa ma pagherà in prima persona come pagò la sua invasione del libano circa sette anni fa.
La scorsa settimana tanto Nabih Berri di Amal quanto Hassan Nasrallah di Hezbollah hanno discusso a lungo con l'ambasciatore iraniano Roknabadi e con l'inviato del Parlamento di Teheran Alaeddin Boroujerdi, senza dubbio coordinando la gamma delle reazioni e delle risposte a possibili provocazioni americane e sioniste.
Hezbollah, che possiede oggi un arsenale balistico quattro volte più grande di quello che impiegò con enorme successo contro il regime ebraico nella guerra del 2006 ha dichiarato che se la Siria dovesse subire attacchi o bombardamenti l'entità sionista illegale in Palestina non ne uscirà intonsa ma pagherà in prima persona come pagò la sua invasione del libano circa sette anni fa.
I Musulmani sunniti di Siria rifiutano il settarismo saudita e si stringono in preghiera ai loro fratelli cristiani!
Una intensa celebrazione di preghiera e digiuno per la pace si è tenuta nella grande Moschea degli Omayyadi a Damasco.
Il momento di preghiera è stato voluto e presieduto dal Gran Muftì di Siria, Ahmad Badreddin Hassoun, alla presenza di capi religiosi musulmani sunniti, sciiti, alawiti, ismaeliti, drusi e anche di rappresentanti di altre religioni, come ebrei e cristiani.
Raggiunto dall’Agenzia Fides, il Gran Muftì Hassoun ha spiegato lo spirito dell’iniziativa: “Pregheremo con le intenzioni del Papa Francesco, per chiedere a Dio che ci aiuti a trovare la via della pace. La pace passa attraverso la riconciliazione e il perdono reciproco fra i siriani”. Il Muftì ha emanato un editto proclamando per il 7 settembre una speciale giornata di digiuno per i fedeli musulmani “anche in solidarietà con i tragici fatti di Maaloula (il villaggio cristiano a Nord di Damasco attaccato da islamisti nei giorni scorsi): nessuno di noi si aspettava che in Siria si potesse arrivare all’estremo di dissacrare le chiese e colpire i simboli della cristianità.
Siamo molto tristi quando l’islam è usato come ideologia estremista che giunge a volere l’eliminazione dell’altro. La maggior parte dei musulmani siriani ha sempre visto i cristiani come fratelli”. Il Muftì afferma che la Siria è, come la Terrasanta, “culla del cristianesimo”, e tal proposito ha ricordato a Fides un suo pellegrinaggio a Betlemme “dove ho avuto l'onore di andare. Nel Santuario della grotta, una vecchia suora mi chiese: Cosa fai? Risposi: sto pregando perché sono in un luogo santo. E lei si mise pregare a fianco a me”.
“Damasco non è lontana da quei luoghi santi perché Dio l'Onnipotente l’ha scelta come luogo dove aprire gli occhi e il cuore dell'Apostolo Paolo. Anche il nostro comune Padre Abramo è giunto fino alla provincia di Damasco”. “Noi musulmani siriani siamo orgogliosi non solo di proteggere i cristiani, ma di essere la cornice entro cui la cristianità si è potuta esprimere e diffondere nel mondo come messaggio di pace, in quanto Gesù Cristo è il Principe della Pace.
Per questo oggi nella moschea degli Omayyadi, dove sono custodite le reliquie del profeta Giovanni Battista, luogo di pellegrinaggio comune per cristiani e musulmani, la nostra preghiera per la pace sarà unita con il Papa a Roma, in comunione con tutti credenti di altre denominazioni e con tutti gli uomini di buona volontà”. “Vogliamo evitare una guerra regionale – ha concluso – perché questa porterebbe in Siria i poteri oscuri dell’estremismo, del radicalismo e della discriminazione sotto la bandiera dell’islam, il che è completamente falso, e questi poteri servirebbero a sfigurare la bellezza secolare della convivialità”.
Raggiunto dall’Agenzia Fides, il Gran Muftì Hassoun ha spiegato lo spirito dell’iniziativa: “Pregheremo con le intenzioni del Papa Francesco, per chiedere a Dio che ci aiuti a trovare la via della pace. La pace passa attraverso la riconciliazione e il perdono reciproco fra i siriani”. Il Muftì ha emanato un editto proclamando per il 7 settembre una speciale giornata di digiuno per i fedeli musulmani “anche in solidarietà con i tragici fatti di Maaloula (il villaggio cristiano a Nord di Damasco attaccato da islamisti nei giorni scorsi): nessuno di noi si aspettava che in Siria si potesse arrivare all’estremo di dissacrare le chiese e colpire i simboli della cristianità.
Siamo molto tristi quando l’islam è usato come ideologia estremista che giunge a volere l’eliminazione dell’altro. La maggior parte dei musulmani siriani ha sempre visto i cristiani come fratelli”. Il Muftì afferma che la Siria è, come la Terrasanta, “culla del cristianesimo”, e tal proposito ha ricordato a Fides un suo pellegrinaggio a Betlemme “dove ho avuto l'onore di andare. Nel Santuario della grotta, una vecchia suora mi chiese: Cosa fai? Risposi: sto pregando perché sono in un luogo santo. E lei si mise pregare a fianco a me”.
“Damasco non è lontana da quei luoghi santi perché Dio l'Onnipotente l’ha scelta come luogo dove aprire gli occhi e il cuore dell'Apostolo Paolo. Anche il nostro comune Padre Abramo è giunto fino alla provincia di Damasco”. “Noi musulmani siriani siamo orgogliosi non solo di proteggere i cristiani, ma di essere la cornice entro cui la cristianità si è potuta esprimere e diffondere nel mondo come messaggio di pace, in quanto Gesù Cristo è il Principe della Pace.
Per questo oggi nella moschea degli Omayyadi, dove sono custodite le reliquie del profeta Giovanni Battista, luogo di pellegrinaggio comune per cristiani e musulmani, la nostra preghiera per la pace sarà unita con il Papa a Roma, in comunione con tutti credenti di altre denominazioni e con tutti gli uomini di buona volontà”. “Vogliamo evitare una guerra regionale – ha concluso – perché questa porterebbe in Siria i poteri oscuri dell’estremismo, del radicalismo e della discriminazione sotto la bandiera dell’islam, il che è completamente falso, e questi poteri servirebbero a sfigurare la bellezza secolare della convivialità”.