Grazie al doloroso ma responsabile passo indietro di Nouri al-Maliki (personaggio che per noi rimarrà sempre Padre Nobile dell'Irak unito, autonomo e indipendente per la sua coraggiosa decisione di cacciare fuori gli occupanti americani) procedono le trattative per la formazione di un nuovo Governo irakeno presieduto da Haider Abadi.
Il nuovo gabinetto esecutivo sarà composto di venti ministeri dei quali dodici saranno riservati a esponenti sciiti e i restanti, divisi equamente tra sunniti e curdi. Questo comporterà la fusione o la rimozione di alcuni dicasteri rispetto al passato Governo a guida Maliki.
Abadi ha ripetuto i suoi appelli all'unità contro la "barbara minaccia" dei terroristi takfiri dell'ISIL che ancora occupano alcune zone nel Nord del paese mesopotamico nonostante le efficaci controffensive delle forze regolari che hanno ridotto di molto la loro area d'influenza.
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