Il Ministro della Difesa irakeno Khaled Obaidi, la cui nomina nello scorso ottobre arrivò proprio nel momento del 'punto di svolta' delle vicende militari che vedevano le forze governative di Bagdad e le milizie e i corpi ausiliari volontari contrapposte alla ferocia dei tagliagole dell'ISIS ha dichiarato l'inizio di una strategia di lungo respiro per il miglioramento e l'approfondimento dell'addestramento di base dell'Esercito.
Creato dagli invasori americani nel periodo della loro illegale occupazione della Mesopotamia tra il 2003 e il 2010 il cosiddetto nuovo esercito irakeno non fu mai veramente messo nelle condizioni di poter operare autonomamente come la forza armata di un paese indipendente e sovrano, questo perché nei piani della Casa Bianca l'Irak avrebbe dovuto rimanere un'entità debole e zoppicante costretta ad appoggiarsi in eterno alla 'stampella' a stelle e strisce.
Quando infine Nouri al-Maliki diede l'aut-aut a Obama "Fuori di qui entro fine 2011" (significativamente sostenuto da Moqtada al-Sadr) anche ogni serio tentativo di fornire armi semi-moderne a Bagdad venne immediatamente arrestato, come dimostrano le successive 'querelle' che hanno portato l'Irak a rivolgersi a Mosca.
Obaidi, parlando di fronte ai cadetti usciti dall'accademia Imam Ali di Nassiriya ha ribadito che non permetterà alcun tipo di attività militare a truppe americane o straniere sul suolo irakeno e che, visti i miserabili risultati ottenuti finora, anche gli attacchi aerei che é stato permesso ad aviazioni straniere di compiere in territorio irakeno potrebbero essere presto sottoposti a una radicale revisione e venire quindi fermati.
Secondo me se iracheni avevano rivolti ai iraniani e\o russi, st bastardi da un bel pezzo erano bombardati tramite aerei.
RispondiEliminavv la vittoria
Dott.Kahani , agenzie di oggi danno notizia di un servizio di Al Jazeera in cui si parlerebbe di decine di soldati siriani uccisi ieri ad Homs : propaganda o triste verità ?
RispondiElimina