martedì 18 novembre 2014

Insofferenza e ammutinamento serpeggiano nell'Aeronautica di Riyadh, tra 'ammiratori' dell'ISIS e scontenti anti-Saoud!!

Preoccupazione e sfiducia nei confronti dei 'nostri alleati arabi del Golfo' sono sempre più diffusi nel Pentagono, da quando prove satellitari hanno dimostrato che molti piloti Sauditi e Qatarioti impegnati nella ridicola 'Campagna di bombardamenti anti-ISIS' si limitano a decollare, arrivare nei pressi dell'obiettivo assegnato loro dalle 'teste d'uovo' a stelle e strisce e poi scaricare bombe e missili contro qualche duna o qualche collina prima di far dietro-front e tornare alla base.

Inizialmente si era pensato a casi di incapacità di compiere correttamente la missione, visto che é noto che le forze armate dei paesi sunniti del Golfo siano usate come "deposito" dei membri delle famiglie reali (o dei loro sostenitori, clienti e alleati) troppo SCEMI per vedersi affidare ministeri o sottosegretariati e in particolare proprio nelle aeronautiche (che dovrebbero richiedere personale specializzato, tecnicamente capace, addestratissimo) si concentrino moltissimi "figli di papà" che hanno visto troppe volte 'Top Gun' e pensano di usare un cacciabombardiere come una fuoriserie volante.

Ma col moltiplicarsi dei casi anche da parte di piloti in passato mostratisi capaci é stato chiaro che ci si trovava di fronte a veri e propri casi di sabotaggio della missione: i piloti del Golfo non VOLEVANO colpire i loro obiettivi (il che spiega anche l'absimale tasso di danni inferti all'ISIS, visto che Washington non può finanziare una prolungata campagna aerea per ristrettezze di bilancio e deve 'subappaltare' sempre più incursioni ai piloti di Riyadh, Doha, Dubai eccetera...).

Infine, negli ultimi giorni di ottobre scorso, addirittura due piloti sauditi si sono ammutinati rifiutando proprio di salire a bordo dei loro cacciabombardieri e di eseguire gli ordini ricevuti, citando la loro 'contrarietà' a bombardare 'mujaheddin islamici', come loro vedevano gli sgozzatori dell'ISIS.

Che piloti qatarioti non eseguano gli ordini o facciano finta di eseguirli si capisce e si spiega benissimo, visto che l'emirato degli Al-Thani é il primo finanziatore del 'califfato' del fu Bagdadi e soci, ma che tale 'simpatia' per i takfiri del Daash si sia diffusa in Arabia Saudita e addirittura tra i membri di una forza armata ritenuta "fedelissima" è molto, molto preoccupante.

I due sono stati immediantamente imprigionati in totale isolamento e le loro famiglie temono che possano venire condannati a morte per Alto Tradimento.

1 commento:

  1. Che pecore sti piloti sauditi o qataridioti! immaginatevi la scena: Collina a ore dodici... missili armati... Buum!... Allahu akbar!!!!!

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