I takfiri dell'ISIS hanno scatenato un intenso attacco tra Hermel e Qusayr nella giornata di ieri, con l'intenzione di travolgere la postazione di Hezbollah che controllava il passaggio di frontiera tra Libano e Siria e rientrare nel paese reso inaccessibile dalla ormai quasi completa riconquista del Qalamoun e di altri versanti di confine.
Questo attacco, e qui non vi sono sentimenti di riconoscenza (come quelli pur generosamente espressi a Teheran dallo Sceicco Qassem) che tengano, é stato reso possibile dall'inerzia dell'Armee Libanaise che non conduce un'offensiva decisa dalla sua parte del confine lasciando che l'ISIS continui a prosperare tra Hermel e i dintorni di Arsal.
L'assalto é stato inizialmente validamente contenuto dalla piccola guarnigione di combattenti sciiti (ricordiamo che un uomo di Nasrallah sul campo di battaglia vale almeno una dozzina di eretici takfiri) ma le cose erano sul punto di farsi difficili quando, come nella migliore tradizione cinematografica, il cielo ha cominciato a risuonare di echi di jet e il suolo intorno alle orde del 'Daash' ha cominciato a riempirsi di esplosioni e colonne di fumo.
L'Aviazione Siriana era arrivata a dare manforte ai suoi alleati.
Quasi ansiosi di ricambiare lo sforzo delle centinaia di combattenti e il sacrificio delle dozzine di martiri che si sono immolati a fianco dei loro fratelli siriani a Jabroud, a Qusayr e anche adesso a Zabadani, i combattenti di Assad si sono fatti vedere non solo in cielo, ma anche a terra, quando la 41esima Brigata delle Forze Speciali, insieme a una unità di mezzi blindati, é arrivata ad aiutare gli Hezbollah.
In breve, di fronte a posizioni enormemente rinforzate e sottoposti al martellamento aereo, i tagliagole del 'califfato' si sono dovuti ritirare lasciando sul terreno dozzine e dozzine di morti (alcune fonti non ancora confermate parlano di almeno 80 terroristi uccisi).
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