martedì 2 novembre 2010
Caporale israeliano condannato a cinque mesi di carcere
"Caporale S." é l'identificativo sibillino del primo membro dell'esercito sionista a subire un provvedimento disciplinare in seguito alla tempesta di reazioni indignate suscitate nell'opinione pubblica internazionale (e, a onor del vero, anche nei settori meno marci della società israeliana) dal cosiddetto 'scandalo delle foto': la la pubblicazione su social network di filmati o foto "souvenir" delle torture e delle umiliazioni inflitte a Palestinesi inermi e indifesi.
Le restrizioni della censura militare israeliana non permettono di identificare altrimenti il soldato condannato ma un'attenta lettura del comunicato di Tsahal ci permette di risalire alla sua unità di appartenenza: si tratta del 97° battaglione Netzah Yehuda, uno scaglione della brigata "Kfir" creato appositamente per permettere agli Ebrei di rigorosa osservanza religiosa di svolgere la naia in un ambiente "consono" ai loro obblighi.
Rattrista, purtroppo, constatare che fra gli "stretti obblighi religiosi" richiesti loro dalla fede giudaica ortodossa non figuri quello di "non torturare vittime indifese" (anche se ci sembra di ricordare qualcosa in merito nei Dieci Comandamenti, che sono comunque parte della Torah). Il battaglione Netzah Yehuda è basato nella città di Jenin e nelle sue immediate circostanze e il suo ufficiale comandante attuale é il Tenente Colonnello Dov (o Dror) Shpigel.
Nel comunicato sulla condanna del "Caporale S." si legge che altri due soldati della medesima unità, ritratti insieme a "S" nella foto incriminata, verranno giudicati a breve.
La domanda che ci poniamo, e che poniamo di riflesso ai nostri lettori é la seguente: "Secondo voi lo sfortunato 'S' é stato condannato per aver abusato e tormentato il detenuto palestine con cui si é fotografato...o piuttosto per aver diffuso la foto e leso così gli interessi di Israele, mostrando come vengono usualmente trattati gli "untermensch" dalle 'forze armate più morali del mondo'??".
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