sabato 29 settembre 2012

Un altro ragazzo massacrato dagli scherani dei corrotti emiri sunniti del Golfo! In Barhein assassinato il 17enne Ali Nemaat!

Da Manama, capitale del Barhein, Isola delle Perle che langue sotto un tiranno brutale e sanguinario sostenuto dagli "umanitari" Usa che stazionano la loro flotta imperualista nei suoi porti, arriva la notizia di una ulteriore uccisione nel corso di una manifestazione di protesta contro il despota Al-Khalifa.

La notizia, sostenuta da numerose testimonianze indipendenti, specifica che la vittima era, ancora una volta, appena un ragazzo: il diciassettenne Ali Hussein Nemaat. Il ragazzo é stato assassinato ieri sera presso Sadad, villaggio vicino alla capitale del piccolo regno, quando gli sbirri reali (i cui ranghi sono rinforzati da feroci wahabiti inviati da Riyadh e da crudeli mercenari pachistani) hanno aperto il fuoco indiscriminatamente con pallettoni a dispersione sulla folla che marciava disciplinatamente e ordinatamente tra i centri di Diya e Sahla.
Dopo avere investito la folla coi loro proiettili i boia in uniforme di Al-Khalifa si sono scatenati con jeep e camionette in un vero e proprio "carosello" tra i civili indifesi che fuggivano, feriti e terrorizzati, rischiando di mietere un bilancio di vittime ben superiore. Fortunatamente, a quanto riferisce il coordinamento dell'opposizione Barheini "Al-Wefaq", non si sono riscontrate altre morti, anche se qualche manifestante ha rischiato di rimanere investito.
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Eccezionali immagini dalla Striscia di Gaza in esclusiva per l'Italia su "Palaestina Felix": la Jihad Islamica fa sfilare i suoi militanti!

Mentre, ci duole dirlo, Hamas si divide in 'Hamasan' (i due Hamas), fratturandosi per colpa di pochi disonesti dirigenti più attenti alle sirene degli emiri del petrolio e meno alle richieste della base che vuole rimanere fedele ai dettami della Resistenza e della lotta di liberazione, la Jihad Islamica in Palestina non soffre di sbandamenti o traccheggiamenti di sorta e, con una imponente parata notturna a Gaza, si dichiara oggi, domani, in ogni momento pronta alla lotta armata per i Diritti innegabili della Palestina e del suo popolo.
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La Siria avverte Erdogan: "Smettetela di intromettervi o armeremo tutti i Curdi al di là e al di qua del confine comune!"

Recep Erdogan, il maldestro 'neo-ottomano' di Ankara, sta cercando il più rapidamente possibile di 'sganciarsi' da quell'avventura siriana che, propostagli come una maniera veloce e sicura di aumentare il potere e l'influenza turca in Medio Oriente si sta rapidamente trasformando in un immane boomerang che rischia di danneggiare permanentemente non solo il suo termine di premierato ma anche la reputazione del partito AK, il cui atteggiamento verso Assad e la Siria é condiviso da solo il 18 dei cittadini turchi.
Fonti curde sostanziate da alcuni canali arabi e riprese da commentatori francesi avrebbero rivelato come, in una comunicazione riservata inviata direttamente alla segreteria di Erdogan il Governo siriano abbia "promesso" al vicino settentrionale di 'armare ogni Curdo al di qua e al di là del confine comune', ricordando come la Siria abbia un vasto e ricco arsenale di moderne armi anticarro, le stesse che nelle mani di Hezbollah fecero strage di blindati sionisti nell'estate del 2006.

In Siria sono presenti rappresentanti di due organizzazioni curde: il famoso PKK e l'Unione Democratica del Kurdistan, ambedue dotate di ali armate. Le due organizzazioni godono di un certo grado di autonomia e controllo del territorio a presenza curda nella Siria di Assad ma in Turchia vengono combattute come entità ostili.
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Identificato il ragazzo sedicenne massacrato dagli sgherri di Al-Saoud; nonostante la violenza le manifestazioni continuano!

Come avevamo in precedenza annunciato, é stato identificato il sedicenne sciita assassinato dagli scherani di Casa Saoud nel corso della repressione condotta giorni fa contro l'ennesima protesta nelle Province Orientali. Si chiamava Hassan Mohammad Zaheri il ragazzo assassinato; oltre a lui e a Khaled Labbad anche un terzo uomo, attivista per il cambiamento e la riforma in Arabia Saudita, Salman al-Bandari, é stato ucciso.

Si continua a sgranare il rosario delle vittime del regime di Riyadh, sempre nell'assordante silenzio dell'ipocrita comunità internazionale; prontissima a inventarsi fasulle "stragi di Assad" in Siria per tentare di giustificare i propri pruriti interventisti, ma cieca e sorda di fronte ai veri massacri.
Gli sciiti d'Arabia, lungi dal preoccuparsi soltanto dei propri problemi, hanno recentemente dimostrato in solidarietà dei loro concittadini sunniti che a Riyadh, nel vero e proprio nido della corruzione autoritaria, hanno trovato il coraggio di dimostrare attorno a una prigione chiedendo il rilascio di tutti i detenuti politici.
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La marina sionazista uccide un pescatore palestinese con armi vietate dalla Convenzione di Ginevra!

La foto che vedete qui sopra ritrae l'agonia di Fahmy Abu Ryash, ventitreenne del ghetto assediato di Gaza, assassinato dai militari sionazisti che impongono lo strangolamento economico voluto dagli Shylock di Tel Aviv con l'uso di un'arma tanto barbara da essere proibita fin da prima della Prima Guerra Mondiale, inserita nella lista di ordigni vietati dalla Convenzione di Ginevra: la pallottola dum-dum.

Proibita per i popoli e le nazioni civili rispettose dei trattati e degli accordi internazionali (come ad esempio, tanto per citarne uno: l'Iran!), ma abbastanza "kosher" per venire usata dal 'popolo eletto' quando si tratta di intimidire e assassinare coloro che ogni giorno rischiano la vita e l'integrità fisica per procurare cibo alla popolazione dell'enclave costiera strozzata dagli artigli sionisti.

La condizione dei pescatori della Striscia di Gaza é un argomento sul quale, purtroppo, abbiamo avuto modo di tornare molte volte; ci farebbe piacere, una volta tanto, di fronte a una violazione delle leggi internazionali tanto evidente e spudorata, udire delle parole di condanna e vedere delle conseguenze reali da parte dell'Europa ipocrita e smidollata e dei tanti sedicenti "paladini dei Diritti Umani".
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Terroristi wahabiti sparano contro cittadini siriani che stavano avvisando le forze di Assad della loro presenza!

Giornata ricca di avventimenti quella di ieri in Siria dove, nella mattinata, gruppi di mercenari terroristi ancora presenti nella Provincia di Aleppo hanno aperto il fuoco indiscriminatamente contro abitanti locali che ne monitoravano la presenza, la consistenza e gli spostamenti per poterli poi denunciare alle legittime autorità. L'evento dimostra ancora una volta come non vi sia alcuna comunanza di simpatie, di obiettivi o di aspirazioni tra i cittadini siriani e questi violenti provocatori sostenuti dalle potenze straniere arroganti e imperialiste che vorrebbero distruggere la Siria e umiliarne e sottomettere la popolazione.

Ma i soldati del Presidente Assad hanno presto fatto pagare il fio dei loro crimini ai qaedisti stranieri, affrontandoli a Bab e ad Al-Bazeh e distruggendo le loro forze, arrivando a prendere possesso di due depositi di armi e a distruggere un centro di comando e comunicazione terroristico, uccidendo nel processo tutti i capi in esso presenti, che verranno in seguito riconosciuti e identificati dagli specialisti del Ministero della Sicurezza.

Altri scontri sono stati riportati attorno alla capitale Damasco e attorno alla città di Homs; anche in questo caso i terroristi sono stati costretti ad abbandonare i loro rifugi e diverse dozzine di essi sono stati uccisi o feriti e quindi catturati. Nei loro 'covi' gli uomini dell'Esercito hanno trovato persino equipaggiamenti medici che erano stati rubati a cliniche e strutture pubbliche durante saccheggi compiuti col favore del caos causato dai loro raid e attentati.
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venerdì 28 settembre 2012

Il leader della Jamaat-e-Islami dichiara: "L'Iran ha buone chance di intevenire positivamente in Siria!"

In una dichiarazione recentemente rilasciata il leader della Jamaat-e-Islami pachistana Qazi Hussain Ahmed ha dichiarato che la Repubblica Iraniana si trova in una posizione ideale per intervenire positivamente nella soluzione dell'instabilità e della violenza che recentemente hanno interessato la Siria, confermando come la via alla soluzione dei problemi di Damasco passi per Teheran.

Del resto, parlando con i giornalisti del recente assassinio a Damasco del redattore locale dell'iraniana PressTV il Viceministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian ha dichiarato che il martirio di questo coraggioso esponente del giornalismo libero e veritiero non farà altro che rafforzare la determinazione della Repubblica Islamica nel sostenere il Governo del Presidente Assad contro le bande mercenarie sostenute da Arabia Saudita, Turchia e Qatar.

Anche il Presidente russo Putin, rintuzzando le speciose e ipocrite accuse mossegli dal nano inglese David Cameron per avere sempre protetto la Repubblica Siriana contro le interessate risoluzioni ONU che dovevano preludere a un intervento armato "umanitario" ha segnalato come, dalla cooperazione e dalla collaborazione tra tutte le parti interessate al bene del popolo siriano e non alla sua sottomissione o balcanizzazione, potrà venire una soluzione soddisfacente ai problemi del presente.
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Al-Ramahi: "Se l'Anp continua a lasciare i cittadini cisgiordani alla mercé dei sionisti la Resistenza si incaricherà di difenderli!"

Il Segretario del Consiglio Legislativo Palestinese, Mahmud al-Ramahi in un comunicato rilasciato stamane ha stigmatizzato fortemente l'ignavia e la timidità delle cosiddette 'forze di sicurezza' dell'Anp, di fronte alle continue aggressioni di cittadini palestinesi da parte di coloni giudei fanatici e delle forze militari di occupazione che li proteggono e li spalleggiano.

Il 'Ratschlag' collaborazionista dominato dalla corrotta fazione Fatah, il cui Presidente ha il mandato scaduto da oltre quaranta mesi e il cui 'premier' non é stato eletto o ratificato da alcun organo o consesso che ne avesse l'autorità, infatti, non ha alzato un dito per l'ennesima volta nemmeno ieri quando vicino a Ramallah tre Palestinesi sono stati aggrediti e brutalizzati da una selvaggia orda di coloni ebrei.

Ramahi ha detto che fino a quando le cosiddette 'forze di sicurezza' dell'Anp preferiranno accucciarsi ai piedi del regime ebraico e fare da gendarmeria coloniale dell'occupazione il compito di difendere i legittimi abitanti della Cisgiordania ricadrà sulle spalle delle organizzazioni di Resistenza.
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giovedì 27 settembre 2012

Gli sgherri di Re Saoud uccidono altri manifestanti sciiti a Qatif, monta sempre di più la rabbia della minoranza oppressa!

Si sa, nel superficiale e ipocrita strabismo "umanitario" di imperialisti e occidentalisti esistono intere popolazioni e culture per le quali non vale la pena di 'accalorarsi' denunciando gli abusi e le repressioni cui vengono sottoposte, perché tali repressioni e persecuzioni sono inflitte dagli alleati dell'Imperialismo Yankee, europeo e sionista.

Di tale categoria di "paria" fanno certo parte gli sciiti d'Arabia Saudita, che, pur contando circa il diciassette per cento della popolazione totale, perdipiù stanziata sulle terre più ricche del petrolio che fa ricco l'usurpatore Abdallah al-Saoud possono venire impunemente massacrati dalla sbirraglia di quest'ultimo senza che l'ONU e altri inutili consessi internazionali gridino allo scandalo, alle sanzioni o minaccino l'intervento militare 'umanitario'.

Khaled al-Labbad era un attivista sciita che si batteva per le riforme e la democratizzazione dello sclerotico e asfissiante regime saudita; é stato ucciso a Qatif dagli sgherri di Al-Saoud che, per sovrapprezzo, mentre lo massacravano hanno anche ucciso un ragazzo appena sedicenne, il cui nome non é stato ancora rivelato ai media.

Il nome di Labbad compariva su una vera e propria "lista di proscrizione" compilata dagli inquisitori di Riyadh che vorrebbero rapire e torturare tutti gli organizzatori (si dice 23 persone in tutto) delle ultime imponenti manifestazioni di protesta che hanno infiammato Qatif, Awamiyah e altri centri delle Province sciite costiere.
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Comandante terrorista in Siria dichiara di abbandonare la lotta; l'Esercito di Assad riconquista Al-arqoub!

Un comandante dei mercenari wahabiti attivi in Siria e recipienti il sostegno e i finanziamenti di Arabia Saudita, Turchia e Quatar ha dichiarato la propria intenzione di "interrompere la lotta armata e cessare di combattere le forze governative". La notizia, trasmessa dal canale iraniano in lingua inglese PressTV che la ha ripresa da fonti locali dimostra lo sfaldamento in atto tra le varie 'anime' della guerriglia qaedista, uno scollamento che segue la riuscita delle operazioni militari dell'Esercito regolare, il progressivo disamoramento di Riyadh e Doha per una 'causa' che ha drenato centinaia di milioni di dollari dai forzieri degli emiri (capienti ma non infiniti) senza alcun apprezzabile progresso sul terreno e il netto 'sganciamento' di Ankara che ha recentemente 'messo alla porta' il comando terrorista obbligandolo a ricollocarsi oltre il confine siriano. 

Il 'capitano' Khaled Abdel Rahman al-Zamel ha rivelato, in un comunicato emesso nella giornata di ieri, la propria intenzione di deporre le armi e smettere la lotta contro il Governo centrale; intanto arriva la conferma che nei dintorni di Aleppo anche il distretto di Al-Arqoub é stato completamente bonificato dalla presenza terrorista in seguito alle segnalazioni della popolazione civile che hanno indicato agli uomini dell'Armata siriana depositi di materiali ed armi e concentrazioni di combattenti mercenari ed estremisti sunniti. La cooperazione degli abitanti del luogo é stata fondamentale per conseguire rapidamente e con poche perdite le grandi vittorie di queste settimane all'interno e nei dintorni della principale metropoli siriana.

Nel corso della giornata di ieri si sono avuti attacchi esplosivi nella capitale siriana; piccole, vigliacche operazioni condotte da pochi uomini votati alla morte che sono costate la vita a quattro militari dell'Esercito e a un redattore di PressTV; il giudizio degli analisti in merito agli attentati é stato unanime: "Atti disperati commessi nel tentativo di mostrare che la guerriglia terrorista non sia 'completamente' morta".
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mercoledì 26 settembre 2012

Ex-membri del regime di Gheddafi catturano il giovane che ne rivelò il nascondiglio alla NATO e lo torturano a morte!

Non sappiamo se Omran Sha’aban abbia mai riscosso dai forzieri della NATO il 'guiderdone' promesso a chi avesse fornito indizi per individuare il nascondiglio di Gheddafi ma possiamo certamente affermare che il ventiduenne non é assolutamente riuscito a goderseli.

Catturato da un commando di lealisti del 'Rais' sirtino nello scorso mese di luglio insieme ad altre tre persone a vario livello coinvolte nell'uccisione di Gheddafi Sha'aban sembra sia stato "severamente torturato" oltre ad avere ricevuto ferite d'arma da fuoco al collo e allo stomaco durante il rapimento e (forse) durante un fallito tentativo di fuga.

Ritrovato pochi giorni fa (forse lasciato indietro perché intrasportabile e in condizioni di salute critiche che ne facevano immaginare prossima la morte) l'uomo é stato immediatamente trasportato in Francia per ordine del Governo libico di transizione, ma é morto poco dopo l'arrivo.
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Il Ministro della Difesa iraniano presenta il cingolato ultraleggero Howeizeh e il ricognitore blindato Tala'eeyeh!

Nel corso degli eventi per la "Sacra Settimana della Difesa", che commemora il 32esimo anniversario dell'attacco a tradimento contro la Repubblica Islamica portato dall'Irak di Saddam Hussein, servo dell'imperialismo arrogante delle superpotenze e dell'Europa pavida e corrotta, il Ministro della Difesa iraniano, Brigadier-Generale Ahmed Vahidi ha presentato a una folta delegazione dei media nazionali i nuovi risultati della 'Jihad per l'Autosufficienza Militare'.
Il veicolo cingolato ultraleggero 'Howeizeh' e il blindato da ricognizione 'Tala'eeyeh' sono stati svelati di fronte a telecamere e obiettivi della stampa, rivelandosi come mezzi moderni dal design che, pur tradizionale, rivela come gli ingegneri iraniani stiano pian piano assorbendo dettagli e soluzioni da altre 'scuole', come risultato dei programmi di cooperazione (in particolare nei mezzi in questione si notano forti influenze di design russo e sudafricano).
Il cingolato Howeizeh é stato sviluppato secondo una richiesta di un mezzo leggero per l'impiego aeroportato in terreni impervi e accidentati come quelli riscontrabili in molte province della Repubblica Islamica; il Tala'eeyeh invece, più convenzionale e chiaramente ispirato dai BRDM russi, é un ricognitore corazzato che può portare una mezza squadra di fanteria leggere al suo interno ed é armato con un cannoncino-mitragliatore oltre a poter montare vari tipi di armamenti missilistici antiaerei ed anticarro.
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Attacco esplosivo a Tunceli elimina sette militari turchi: Erdogan raccoglie in casa l'instabilità che semina altrove!

Sette militari turchi sono morti quando il loro veicolo blindato é stato investito dall'esplosione di un ordigno collocato lungo la strada nella cittadina di Tunceli, nelle province orientali del paese dove é attiva la guerriglia curda del PKK. La vampata di fiamme, shrapnel e calore ha sconvolto il boulevard del 'Quartiere Ataturk' polverizzando e calcinando il mezzo militare ma distruggendo anche un veicolo civile che procedeva dietro di esso.
Secondo i primi comunicati turchi l'agguato sarebbe stato condotto tramite un veicolo imbottito di esplosivo lasciato parcheggiato lungo la strada. Ormai sono molte dozzine i soldati di Ankara periti nella campagna lanciata dagli indipendentisti curdi per approfittare della 'distrazione' delle forze armate di Erdogan, attualmente concentrate a sostenere il terrorismo wahabita oltre i confini siriani.

Alcuni commentatori arrivano perfino a sostenere che il PKK stia ricevendo attivo sostegno da parte del Governo di Damasco ansioso di tenere il proprio nemico Ottomano impegnato con altre preoccupazioni mentre finisce di ripulire le ultime sacche di estremisti sunniti e mercenari stranieri ancora presenti sul suo territorio. Una crescente letalità e precisione degli attacchi, che si può riscontrare anche in quest'ultimo evento, (l'ordigno é riuscito a distruggere un mezzo corazzato militare), dà credito alle tesi in tal senso e siamo certi che i loro sostenitori non mancheranno di aggiungere anche questo incidente alla lista degli 'indizi' con cui corroborare i loro assunti.
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Personalità televisiva egiziana finisce sotto processo per offese alla Bibbia e al Cristianesimo!

Mentre nel "moderno" e "avanzato" Occidente si permette a chiunque di offendere i sentimenti, la fede e la religiosità di miliardi di persone in conseguenza di una malintesa e superficiale 'libertà', nell' "arretrato" Egitto che ha appena ritrovato la Democrazia (dopo avere cacciato il tiranno foraggiato e vezzeggiato dagli stessi paesi occidentali che oggi pretendono di dare lezioni al Cairo) offendere il Cristianesimo o il Giudaismo comporta pene fino a cinque anni di detenzione.

Lo ha imparato a sue spese il magnate televisivo Ahmed Mohammed Abdullah, che venne filmato nel corso delle manifestazioni di protesta contro il film islamofobo americano mentre, davanti all'ambasciata Usa, stracciava e bruciava una copia della Bibbia. Rinviato a giudizio col processo che inizierà il 30 settembre prossimo Abdullah protesta di non aver voluto offendere i Cristiani 'tout court' ma di aver scelto come oggetto della sua rabbia una Bibbia 'evangelica' americana per indicare il suo disprezzo per la versione di Cristianesimo che ha generato i neoconservatori islamofobi.

Vedremo se i giudici egiziani crederanno a questa sua versione o se la loro sentenza colpirà il mogul televisivo con una pena severa; quello che possiamo dire fin da ora é che ci piacerebbe che anche nell' "avanzato" Occidente vigessero leggi simili che impediscano a chiunque di dare la stura alla propria meschinità morale e al proprio livore esistenziale con offese gratuite a quanto, per secoli se non per millenni l'Umanità ha considerato quanto di più sacro e importante.
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Viceministro degli Esteri iraniano: "In Siria emergenza terrorista praticamente debellata, ma Teheran rimarrà vigilmente al fianco di Damasco e di Assad!"

Hossein Amir-Abdollahian (foto sopra), Viceministro iraniano degli Esteri ha dichiarato che secondo i rapporti confidenziali che regolarmente arrivano dall'ambasciata e dagli attaché diplomatici in Siria, "sembra ormai assodato" come il momento di massima intensità e di massima pericolosità della campagna di terrorismo militarizzato condotta nel paese con il finanziamento e il sostegno di Arabia Saudita, Qatar e Turchia sia ormai alle spalle.

Certo questo non vuol dire che i takfiri egiziani, afghani, pakistani, marocchini e libici trasportati in loco dagli agenti imperialisti e wahabiti scompariranno dall'oggi al domani (anche se sarebbe bello e giusto) e atti di violenza anche cieca e sanguinosa potranno ancora verificarsi, ma la possibilità che le azioni dei qaedisti causino un rovesciamento violento delle istituzioni vigenti é stata sventata dalla fedeltà e dalla determinazione del popolo e dal coraggio e dall'abnegazione dell'Esercito di Assad.

Ricevendo una delegazione siriana Abdollahian ha accettato a nome dell'Esecutivo iraniano i ringraziamenti porti dal capo-missione di Damasco Mohammad Sobhi Abou al-Shamat che ha lodato la Repubblica Islamica per la costanza e l'impegno con cui é restata a fianco della Repubblica Araba di Siria in tutti questi ultimi venti mesi. Il Viceministro iraniano, ringraziando, ha assicurato che Teheran resterà vigilmente vicina alla Siria, al suo Presidente e al suo popolo anche in futuro.
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Gli sgherri wahabiti di Re Saoud arrestano con un pretesto lo Sceicco sciita Hussein Radi!

Nell'ennesima istanza della loro cieca e bigotta campagna di repressione politicamente motivata della comunità sciita le autorità saudite, pesantemente contaminate da esponenti del più rozzo e ottuso wahabismo si sono nuovamente mostrate irrispettose della sacralità di figure e luoghi religiosi arrestando lo Sceicco sciita Hussein Radi nella provincia oriental di Al-ahsa.

Particolarmente esemplificativo della natura capziosa e ricca di motivi ulteriori per l'arresto é l'accusa elevata contro costui: "Aver guidato una manifestazione 'irregolare' in protesta contro il film islamofobo prodotto dall'americano Sam Basile". I predicatori wahabiti vicini a Re Abdullah si vantano della tetragona letteralità con cui pretendono di seguire il Sacro Corano, ma poi non esitano ad arrestare chi difende l'onore del Corano stesso e del suo autore!

L'arresto fa il paio col recente rapimento dello Sceicco sciita Nimr al-Nimr e la distruzione della moschea da cui era solito predicare e lanciare i suoi severi ammonimenti contro la corruzione e l'autoritarismo della casata regnante, usurpatrice dei Luoghi Sacri islamici di Mecca e Medina.
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Ahmad Sadaat, leader del PFLP denuncia: "Il regime ebraico non rispetta gli accordi presi coi prigionieri palestinesi!"

 Il Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Ahmed Sadaat, attualmente detenuto in una galera sionista dopo il tradimento di Fatah che ha permesso agli aguzzini sionazisti di prenderlo in consegna per poterlo umiliare e torturare ha denunciato come il regime razzista di Tel Aviv si rifiuti con pretesti ridicoli e capziosi di tenere fede agli accordi stipulati con i leader della protesta di massa dei prigionieri politici palestinesi che in primavera si autoinflissero un digiuno a oltranza di massa arrivando letteralmente sulla soglia della morte.
                         
Intervistato nella galera di 'Hadarim' da un team di avvocati della "Società Palestinese per i Prigionieri Politici", Sadaat ha ripetuto loro che i secondini sionisti impediscono ai prigionieri già trattenuti in isolamento solitario di incontrare altri detenuti, come invece sarebbero tenuti a poter fare in base agli accordi che hanno portato al termine dello sciopero della fame.   
                            
Sempre il primo a preoccuparsi degli altri Sadaat ha indicato nelle persone dei detenuti Awad Saidi e Dirar Abu Sisi i casi più eclatanti di questa discriminazione. Inoltre ha denunciato come al prigioniero politico Hassan Safadi sia stata rinnovata la 'detenzione amministrativa' nonostante la promessa sionista di lasciare decadere tutte le misure di quel tipo una volta scaduti i termini vigenti al momento dell'accordo coi prigionieri.
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martedì 25 settembre 2012

Il Ministro dell'Informazione siriano: "Potremmo stroncare la guerriglia terrorista con la forza bruta ma perirebbero troppi civili!"

Il Ministro dell'Informazione siriano Omran Zoabi in una serie di dichiarazioni rilasciate ai microfoni dell'emittente libanese Al-Manar ha affermato che, dopo il grande successo delle offensive condotte contro la sedizione wahabita attraverso tutto il corso dell'estate le forze armate siriane sarebbero in grado di "stroncare quel che resta dei gruppi terroristi in Siria con una violenta offensiva nel giro di pochi giorni".
Questa affermazione, del resto, é in totale sintonia con la fonte ONU in Siria che recentemente ha valutato in 'meno del cinque per cento' del territorio siriano la porazione a qualche livello controllata dai takfiri wahabiti, costretti dall'accerchiamento governativo a rimanere in aree ben delimitate e circoscritte. Zoabi ha però fatto notare che un simile violento "colpo di scopa" comporterebbe gravi distruzioni di infrastrutture e perdite collaterali tra i civili, motivo per cui il Comando Supremo dell'Esercito sta invece concentrando i propri sforzi sulla preprazione di 'attacchi chirurgici' e 'operazioni qualitative' che possano portare allo stesso risultato con un minimum di sofferenze per la cittadinanza.
In una notizia correlata le autorità libanesi hanno bloccato e confiscato ben due container di armi, munizioni ed esplosivo diretti oltre il confine per rifornire i terroristi takfiri, in una delle più grandi operazioni anti-contrabbando compiute negli ultimi mesi. Il sequestro é avvenuto presso il villaggio di Al-Qaa e ha condotto all'arresto di cinque individui che si trovavano illegalmente in Libano con documenti contraffatti.
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Enorme manifestazione popolare attorno a galera di Al-Saoud dispersa e repressa con la violenza: usuale ipocrita silenzio degli "umanitari" occidentali!

Stolidi e impettiti come tutti gli sgherri del potere che non si rendono conto di quanto sia friabile e minato il terreno che sta loro sotto i piedi questi scherani di Casa Saoud che vedete ritratti qui sopra vegliano sulla calma ristabilita attorno alla prigione di Tarfiya nel cuore dell'ultima monarchia assoluta del globo, il cui perimetro fino a poche ore fa era letteralmente circondato da cittadini furenti che chiedevano a gran voce il rilascio di tutti i detenuti politici.

Molti rapiti alle loro famiglie e alle loro case senza nemmeno vedersi formulata un'accusa precisa i prigionieri per reati d'opinione sotto il tallone di Re Abdallah sono, secondo le stime di alcune organizzazioni umanitarie internazionali, in numero variabile tra i cinque e i trentamila. Ovviamente contro la brutalità con cui i corrotti monarchi petroliferi sunniti si scagliano contro ogni forma di dissenso e ogni istanza di riforma e democratizzazione delle loro società feudali nessuna ipocrita e strabica voce 'occidentalista' si alza.

Anzi, i lacché e i sicofanti dell'Occidente fanno a gara a stringere affari e contratti con i sovrani arabi autoritari, magari impinguando addirittura gli stessi arsenali che poi loro scateneranno contro i sudditi in rivolta. Negli ultimi giorni fino a 50 magistrati sauditi hanno rassegnato le dimissioni per essersi rifiutati di vidimare mandati di cattura pretestuosi contro persone che non avevano commesso alcun reato.
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Grottesco! Wahabiti egiziani fanno i 'furbetti' e chiedono 'offerte' per armare i terroristi in Siria, con la foto di un morto in Barhein!

Al-dawa é un gruppo wahabita egiziano, una frangia estremista stipendiata da Arabia Saudita e Qatar e usata da essi come 'serbatoio' di manodopera ignorante e fanatica per i loro disegni egemonici di stampo sunnita integralista. Ora, per essere wahabiti é necessario essere del tutto ignoranti della Storia, della Tradizione e delle Radici dell'Islam (come per essere conservatori evangelici teo-con é necessario essere del tutto ignoranti della Storia, della Tradizione e delle Radici del Cristianesimo), ma, credevamo noi, bisognasse almeno avere se non l'intelligenza perlomeno quell'astuzia necessaria a evitare 'topiche' e figuracce clamorose.

Abbiamo scoperto che così non é guardando e traducendo il volantino che ritrovate illustrato in testa all'articolo con il quale i fondamentalisti filosauditi di Al-dawa chiedono "offerte per la Siria" o meglio 'OFFERTE PER DISTRUGGERE LA SIRIA' (seguendo i diktati di Usa e Israele in tal senso); visto che ora i corrotti emiri petroliferi stanno rapidamente chiudendo i rubinetti dei finanziamenti con cui in venti mesi non hanno cavato un ragno dal buco ecco arrivare i wahabiti egiziani col loro piano di finanziamento 'grassroots'...chissà se accettano PayPal!

Peccato che come illustrazione del loro flyer gli estremisti di Al-dawa abbiano scelto l'immagine di Ahmad Farhan, cittadino Barheini trentenne ucciso da una pallottola alla testa sparatagli dagli sbirri di Re Al-Khalifa o dai mercenari di Re Al-Saoud; ucciso proprio dagli stessi che oggi stanno finanziando il terrorismo in Siria! Eppure, sembra strano, perché con le molte importanti vittorie riportate ultimamente dall'Esercito di Assad contro i qaedisti wahabiti in Siria le immagini di takfiri morti non mancano di certo!
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Le guardie rivoluzionarie iraniane trovano uno strumento di spionaggio piazzato dagli "ispettori" IAEA vicino al sito nucleare di Fordow!

Un sofisticato sistema di spionaggio elettronico 'mascherato' da roccia. Questo inusuale oggetto, più degno di una puntata di 'Mission: Impossible' che delle colonne di cronaca internazionale é stato individuato dai militi della Guardia Rivoluzionaria iraniana intorno al sito nucleare di Fordow.

L'hardware era dotato di una carica esplosiva che, proprio come i messaggi che riceveva Peter Graves nel telefilm americano, lo ha autodistrutto quando i membri dell'IRGC hanno cercato di muoverlo. I resti dell'apparecchiatura, comunque, sono stati recuperati e inviati a un laboratorio scientifico che li analizzerà attentamente per cercare di dedurne potenzialità e origine.

La Repubblica Islamica sta seriamente pensando di inoltrare un formale reclamo all'Agenzia Atomica Internazionale, covando il giustificato sospetto che tale impianto sia stato collocato lo scorso agosto durante il periodo di "ispezione" degli osservatori IAEA, molti dei quali provenienti da paesi imperialisti contrari al pacifico programma nucleare di Teheran.

Se la buona volontà iraniana di dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio la natura pacifica del proprio nucleare viene presa a pretesto dalle potenze arroganti per lasciare strumenti di spionaggio (e forse anche di sabotaggio) non si capisce cosa spinga l'Iran a rimanere entro i firmatari del Trattato di Nonprofilerazione.
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lunedì 24 settembre 2012

Anche Erdogan comincia a tirare i remi in barca ed espelle i capi dei terroristi wahabiti oltre il confine con la Siria!

Mentre i terroristi wahabiti diffondono le loro balle da Al-Jazeera e Al-Arabiya...
Con un comunicato talmente surreale da rasentare le vette della migliore comicità del Pozzetto più "naif" e trasognato il 'comando' dei terroristi mercenari attivi in Siria da quasi venti mesi senza essere riusciti a intaccare significativamente la lealtà della popolazione al Presidente Assad e la presa del suo Governo sul territorio ha annunciato, dopo settimane di continue e tambureggianti sconfitte che sono costate ai ranghi qaedisti la perdita di centinaia di uomini e tonnellate di mezzi e materiale, di "avere deciso" di trasferirsi in terra siriana dal nascondiglio turco occupato finora "visto il ritmo dei progressi fatti fin qui sul campo".
...ad Al-Midan liberata il Governo Assad rimuove macerie e segni del passaggio dei qaedisti sconfitti!
In realtà, il comando dei terroristi attivi in Siria é stato letteralmente sollevato di peso e sbattutto poco cerimoniosamente oltreconfine dai Giannizzeri di Recep Erdogan, ormai infastidito dalla sua presenza, che quasi beffardamente gli ricordava tutte le spese, i sacrifici e i rovesci di politica estera affrontati senza costrutto pur di fare il gioco degli Usa, dell'Arabia Saudita, del Qatar e, in ultima analisi, di Israele.

Secondo la missione ONU in Siria "meno del cinque per cento del territorio" sarebbe, a un titolo o all'altro, precluso al controllo delle autorità governative e pure quelle piccole pezze dove é possibile trovare guerriglieri qaedisti mercenari sono totalmente circondate e controllate dall'Esercito di Damasco, che attende il momento giusto di espugnarle e ripulirle come fatto finor a Homs, Baba Amr, Idlib e Aleppo.

In una notizia correlata, nella giornata di ieri grandi operazioni anti-terrorismo si sono tenute ad Al-Shaar (tra Dar al-Shafaa e Al-Bayan) e ad Al-Sayyed Ali attorno ad Aleppo; dieci veicoli usati dai terroristi sono stati distrutti a Darat Izza e altri ancora sull'autostrada tra Al-Atareb e Orum al-Soughra. Quattordici bombe lasciate dai mercenari stranieri in una fabbrica di Al-Masanei sono state disinnescate dagli artificieri.

Ad Al-Bqaea e ad Al-Rastan, nella Provincia di Homs altri gruppi terroristi sono stati accerchiati e distrutti con la morte confermata dei mercenari stranieri Mahmud Fayyad (libanese), di un tale Youssef Suleiman Fawaz (che aveva con sé una vera e propria 'fisarmonica' di documenti falsi: palestinesi, giordani, siriani e libanesi) e del leader qaedista Mohammad Shneir. Un terrorista di orgine afghana, in ultimo, é rimasto sul terreno dopo una sparatoria sull'autostrada Homs-Palmyra all'altezza del villaggio di Um al-Tababir.

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Ignoti attentatori aprono il fuoco contro il convoglio di Michel Aoun, leader dell'LMP libanese!

Michel Aoun, Ex-capo dell'Esercito libanese ed Ex-Primo Ministro, nei suoi giorni in uniforme non esitò, con forze grandemente inferiori a sfidare sul campo di battaglia prima le potenti milizie falangiste filoisraeliane, infliggendo loro una totale disfatta, arrivando poi a confrontarsi addirittura con l'Esercito siriano nel tentativo di ricostruire un'autorità statale libanese indipendente e autonoma. Non é quindi il tipo di persona che si possa intimidire con un singolo colpo d'arma da fuoco, quand'anche fosse esploso al suo indirizzo.

Quando poi, come accaduto nel week-end, lo sparo é stato indirizzato non contro di lui, ma contro l'auto 'civetta' dei due convogli-esca che percorrevano le strade tra Jezzine e Beirut proprio per distrarre l'attenzione di potenziali attentatori, si può stare certi che il coraggioso uomo politico libanese, fondatore dell'LMP, il Libero Movimento Patriottico che ha sottratto una vasta fetta di elettorato maronita ai partiti falangisti e fascistoidi dei vari Geagea e Gemayel, non perderà nemmeno un minuto di sonno nelle prossime notti. Informato del tentativo di agguato una volta rientrato nella capitale libanese Aoun ha dichiarato: "Questo é il quarto attentato contro di me: nelle precedenti tre occasioni i responsabili sono sempre stati arrestati, spero che questo sarà il caso anche questa volta".

Aoun ha proseguito chiedendosi a chi potrebbe fare comodo la sua eliminazione fisica, rispondendo che probabilmente dietro al tentativo contro la sua vita vi sono coloro che, al contrario della coalizione 8 marzo attualmente al Governo vorrebbero vedere il Paese dei Cedri consumarsi nei fuochi di una nuova guerra civile settaria per compiacere i loro padroni stranieri: sauditi, imperialisti e sionisti.
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domenica 23 settembre 2012

Nella Settimana della Difesa l'Iran mostra il suo nuovo sistema antiaereo "Tuono"!

Mentre continuano in Iran le manifestazioni e le iniziative per celebrare il 32esimo anniversario dell'inizio della "Guerra Imposta" scatenata da Saddam Hussein contro la Repubblica Islamica per conto dei suoi finanziatori e burattinai Sauditi, Kuwaitiani, Americani, Sovietici e Francesi (tra gli altri), siamo orgogliosi di mostrare ai lettori di "Palaestina Felix", oltre al filmato che vedete in embed qui sopra e che riunisce segmenti delle parate militari che si sono tenute a Teheran e nelle altre maggiori città iraniane, anche un quartetto di immagini molto particolari.
Si tratta dei primi scatti del sistema SAM "Raad" ('Tuono', in Farsi), una retro-ingegneria iraniana del russo 9M38-M1 'Buk' apparentemente in grado di intercettare bersagli aerei fino ad una altezza di 23000 metri in un raggio di 50 chilometri. Questo nuovo sistema d'arma verrà presto integrato nella griglia iraniana di difesa aerea, a partire ovviamente dai sensibili impianti nucleari e dalle basi aeronautiche e militari, contribuendo ad alzare il livello di deterrenza contro minacce imperialiste e sioniste.
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L'Esercito libanese respinge terroristi wahabiti in fuga dalla Siria e li rimanda tra le braccia delle truppe di Assad!

Un'ottima notizia arriva dal Libano dove, nella notte tra venerdì e sabato, miliziani qaedisti in fuga precipitosa dalla Siria hanno tentato di forzare il posto di blocco presso la cittadina libanese di Arsal, tentando di entrare nel Paese dei Cedri dove evidentemente speravano di trovare rifugio e sostegno presso le comunità di estremisti sunniti di Tripoli siriaca e presso i sostenitori del 'Movimento Futuro' e dell'Alleanza 14 Marzo del mezzo saudita Saad Hariri (il Renzo Bossi libanese).

Ma l'Armee Libanaise non si é fatta cogliere di sorpresa e, mantenendo a distanza i miliziani, ha prontamente fatto affluire rinforzi fino a che é riuscita, con una ordinata e puntuale difesa, a ricacciarli indietro, rimandandoli (si spera) "tra le braccia" dell'Esercito siriano e dei sostenitori del Presidente Assad che saranno più che ansiosi di far pagare loro il fio dei crimini commessi.
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A Bengasi comincia a emergere una scomoda ipotesi: l'uccisione di Stevens potrebbe non aver niente a che fare con il film islamofobo!

L'analista politico Mark Robertson e il giornalista freelance Finian Cunningham sostengono in questo lungo articolo che la recente uccisione del plenipotenziario Usa Chris Stevens a Bengasi potrebbe non essere collegata allo squallido film islamofobo prodotto da Sam Basile col finanziamento sionista, ma risultare da un'azione armata di lealisti pro-Gheddafi.

Se si eccepisce sull'immagine edulcorata e da "santino dell'anti-imperialismo" che i due danno del ridicolo regime del Colonnello sirtino (evidentemente i due preferiscono sorvolare su come Gheddafi si appecorò ai 'diktat' di Bush e della Condy Rice dopo il 2001, nonché sul fatto che usò i mercenari africani forniti da Israele nel tentativo di mantenersi al potere) il pezzo é piuttosto interessante ed evidenzia come anche gli ex-gheddafisti continuino a costituire una forza piuttosto rilevante anche nella Libia post-elezioni.

Le testimonianze di un giardiniere libico nel complesso bengasino che serviva da "base" a Stevens e soci e quella di Mohammed al-Bishari sembrano le 'chiavi di volta' della loro ricostruzione, in effetti se "orde di dimostranti" si fossero dirette verso il compound i protocolli di sicurezza avrebbero previsto l'evacuazione del personale americano, invece il blitz arrivò inatteso e improvviso in stile "commando" con ampio uso di razzi, granate e un attacco diversivo che permise agli aggressori (evidentemente dotati di addestramento militare) di penetrare fino al 'sancta sanctorum' dove colpirono a morte Stevens e colleghi.
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