lunedì 26 settembre 2011

In pieno svolgimento le cerimonie per la "Settimana Sacra della Difesa" nella Repubblica iraniana!



Si concluderanno dopodomani, nella giornata di mercoledì 28 settembre, le manifestazioni per la "Sacra Settimana della Difesa", la ricorrenza che in tutto l'Iran ricorda gli sforzi e i sacrifici compiuti dalle Forze Armate regolari, dal Corpo della Guardia Rivoluzionaria, dagli eroici volontari Basij e dalla stoica e determinata popolazione civile che, dal 1980 al 1988 affrontarono ogni tipo e genere di lutto e privazione per affrontare e respingere l'aggressione dell'Irak di Saddam Hussein; sostenuto dagli Usa, dalla Francia, dalla Germania e dall'Unione sovietica.


Sia il blocco occidentale che quello orientale si coalizzarono per cercare di stroncare la Repubblica islamica, che minacciava, con la sua sola esistenza, gli equilibri stabiliti in decenni di Guerra Fredda; l'Irak venne rifornito di cacciabombardieri Mirage e Super Etendard, avanzati missili Exocet da usare contro le petroliere dirette in Iran, equipaggiamenti 'agricoli' Made in Usa che Saddam usò immediatamente per spargere fosgene e Sarin sulle truppe iraniane, intelligence satellitare americana, reattori nucleari tedeschi; persino l'uso di armi chimiche contro i civili curdi o l'attacco iracheno contro la fregata americana 'Stark' non suscitarono alcuna protesta o rappresaglia internazionale (l'Occidente ipocrita si 'ricordò' dei Curdi di Halabja solo quando gli tornò comodo, anni dopo i fatti).
La futura Guida Suprema Ali Khamenei al tempo della Guerra contro l'Irak
Carri armati irakeni di fabbricazione sovietica distrutti nelle paludi al confine meridionale con l'Iran
L'Iran resistette a tutto questo con una determinazione che suscita ancora oggi stupore e ammirazione: con l'aiuto di poche potenze amiche (Siria, Nord Korea, Cina) e una serie di apparenti "Patti col Diavolo" stiipulati in omaggio alla più stringente 'Realpolitik' (come il cosiddetto "Affare Iran-Contra" e, si sospetta, accordi 'triangolari' riconducibili a Israele, mediati attraverso un'agenzia marittima basata ad Atene) la Repubblica Islamica riuscì a mantenere efficienti le armi americane comprate dallo Shah Reza Palhevi e a bloccare prima e respingere poi le truppe di Saddam Hussein che erano penetrate profondamente nel paese e minacciavano la provincia del Khuzestan, ricca di materie prime.


Parate militari si sono tenute in ogni principale centro urbano della nazione, mentre le famiglie dei caduti hanno visitato le tombe dei loro cari, nonché memoriali e monumenti dedicati ai martiri di quella che ancora oggi viene ricordata come "La Guerra Imposta"; musei ed esposizioni a tema sono stati meta di visita per famiglie e scolaresche, in modo che la memoria delle sofferenze passate e dei sacrifici di ieri sia conservata e tramandata alle giovani generazioni e che queste possano crescere consapevoli di quanto e a quanti é costata la libertà e l'indipendenza della loro patria.
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