A Teheran la Guida Suprema della Repubblica Islamica, Ayatollah Ali Khamenei ha incontrato il Vicepresidente irakeno Nouri al-Maliki, già Primo Ministro del paese mesopotamico fino al 2014. Khamenei non ha lesinato lodi al rappresentante del paese vicino, sottolineando come nel corso dell'Estate, di fronte all'avanzata dell'ISIS e alla grave minaccia posta da questo gruppo terrorista per la stessa esistenza dello Stato irakeno: "[...] Lei ha svolto un ottimo lavoro prevenendo tumulti e instabilità e il suo esempio sarà ricordato con favore dai suoi compatrioti e da tutti gli amici sinceri dell'Irak!".
Khamenei ha anche reso omaggio la capacità mostrata da Maliki di comprendere i problemi del suo paese: "Il suo metodo di aiutare il nuovo Governo di Haider Abadi a creare unità tra diverse e disparate forze politiche é stato ottimo e dovrebbe venire portato avanti anche in futuro".
Maliki, vincitore con ampio margine delle elezioni tenutesi in primavera 2014, inizialmente non voleva rinunciare al terzo mandato da Primo Ministro, ma di fronte alla grave situazione scatenata dalle trame e dagli intrighi della CIA e del Mossad, volta a balcanizzare e frazionare lo Stato irakeno, ha passato il testimone al suo successore Haider Abadi, aiutandolo anche, come riconosciuto (e lodato) da Khamenei.
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