Negli scorsi giorni
il criminale di guerra Shimon Peres, che occupa la carica di 'presidente' del regime ebraico di occupazione della Palestina, ha rilasciato dichiarazioni in cui stigmatizzava l'eccessiva loquela di parte governativa su possibili o eventuali 'attacchi all'Iran' da parte dello stato sionista, castigando chi si lasciava andare a rapsodie in merito come "fomentatore di inutili intimidazioni" e raccomandando piuttosto di "lasciare la questione dell'Iran agli Stati Uniti". Criminale ma scaltro, Peres aveva ragione nei suoi ammonimenti, visto che ogni annuncio di "possibili attacchi" non fa che rafforzare la determinazione del popolo e della nazione iraniana a perseguire il suo innegabile diritto al programma nucleare; Peres inoltre, conscio della forza della lobby sionista che ormai condiziona fin nei più minuti dettagli la politica Usa, fida che al momento adatto sia possibile "puntare" gli Usa contro Teheran esattamente come i lobbisti di AIPAC e altre organizzazioni ebraiche filoisraeliane sono riusciti a "puntare" gli Usa contro l'Irak, provocando l'invasione del 2003, portata a termine solo ed esclusivamente per compiacere gli interessi israeliani (visto che l'idea che gli Usa potessero occupare in eterno un paese arabo ostile e farne la loro riserva di petrolio a basso costo nei secoli dei secoli era tanto ingenua e stupida che solo i politici e generali americani hanno mai potuto crederci).
Non si é fatta attendere la concitata, sguaiata e confusa replica del 'Fantozzi di Tel Aviv', quell'Ehud Barak che, un tempo compagno di partito di Peres prima di staccarsi dal
partito 'laburista' per formare un proprio gruppuscolo nazionalista e guerrafondaio, ha affastellato contro quelli che a rigore é sempre il suo Presidente, una serie di accuse che vanno dal calunnioso, al ridicolo, all'assurdo. Particolarmente gustosa é quella secondo la quale Peres sarebbe 'troppo prudente' e mancherebbe di quella 'lungimiranza' che contraddistinse invece l'ex-terrorista assassino di civili Menahem Begin, altro criminale diventato politico di primo piano nel regime ebraico, quando nel 1981 ordinò
l'atto di pirateria aerea risultato nella distruzione della struttura che avrebbe dovuto ospitare una centrale nucleare per uso civile vicino a Bagdad ("Osirak").
L'aggressione israeliana, condotta proditoriamente e fuori da ogni regola del Diritto Internazionale ebbe successo perché spaventò i contractors francesi e tedeschi dell'impianto, ma bisognerebbe ricordare a Barak che l'Iran é autonomo in ogni fase del processo nucleare grazie alla letterale "esplosione" del suo settore scientifico di ricerca e sviluppo e quindi non vi é alcuna speranza che un attacco, anche se articolato in molti bombardamenti, possa mai bloccare o anche solo rallentare significativamente i progressi di Teheran nel campo. Inoltre, per parlare di "lungimiranza" il 'marasma allucinante' che invade la mente (se così si può chiamare) di Barak deve avere iniziato a eroderne anche la memoria visto che non sono passati ancora dodici anni da quando, con una decisione autonoma e personale egli stesso decretò, in tutta fretta e senza coordinarsi con
la milizia-vassalla dell'SLA di
ritirare tutte le truppe di occupazione dal Libano del Sud, consegnando chiavi in mano la zona a Hezbollah che prima fece fuori senza problemi i collaborazionisti locali e quindi si diede da fare a trasformare tutta la regione in un unico bunker imprendibile che puntualmente, nell'estate 2006, é servito a rifilare un memorabile e micidiale 'calcio in faccia' al regime ebraico, al cui Governo, all'epoca della guerra era ridiventato Ministro della Guerra proprio l'Ehud Barak che in ruolo di premier aveva preso quella fenomenale cantonata!
Speriamo che, nuovamente Ministro della Guerra col suo nuovo partitino di Estrema Destra, Barak ci riservi nuove simili "perle"!
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