Nuove importanti notizie dalla Siria, dove, a seguito di duri scontri tra le forze governative che avanzano da Sud, galvanizzate dalle recenti vittorie al confine libanese, e i rimasugli della presenza mercenaria già pesantemente disarticolata dalle sconfitte patite ad Aleppo e dintorni, anche il varco di confine di Kassab in direzione della Turchia é tornato sotto il controllo del Governo.
Questo vuol dire che dopo avere chiuso un'arteria di accesso di finanziamenti, rifornimenti e rinforzi come quella di Arsal, nel prossimo futuro anche quel po' di sostegno ai terroristi che continuava ad arrivare via Turchia, sarà negato alle bande jihadiste seguaci dell'ideologia eretica di Al-Qaeda.
Ci auguriamo di sentire quanto prima altre notizie dello stesso tenore provenire anche da altre località di confine in maniera che la serpe wahabita possa venire defintivamente isolata e strangolata entro i confini siriani per non rialzare mai più la sua testa velenosa.
sabato 22 marzo 2014
Ringraziamenti a tutti coloro che ieri hanno presenziato alla conferenza parmense di "Stato e Potenza"!!!
La redazione di 'PALAESTINA FELIX' a partire dal suo caporedattore vorrebbe estendere congratulazioni e saluti a tutti coloro che ieri sera sono riusciti a intervenire a Parma, presso dal Casa Madre Saveriani alla conferenza "Ucraina, Russia e Nato", organizzata dagli amici di 'Stato e Potenza'.
Introdotto da Luca Rossi (nella foto: al centro), che ha chiarito la posizione risolutamente pro-russa e pro-Putin del Movimento Politico, l'evento si é articolato intorno al pregevole intervento di Padre Dimitri Nazarov, sacerdote ortodosso di Reggio Emilia, originari di Simferopol che nella sua vita ha avuto anche modo di predicare ed operare in Terra Santa, dove agli inizi degli anni 2000 ha potuto assistere alla Seconda Intifada e alla tragedia della distruzione di Jenin.
Le parole di padre Dimitri hanno dato origine a un lungo e fecondo dibattito con alcuni degli astanti, tra cui vi erano non pochi cittadini russi, ucraini e moldavi; in chiusura, in luogo del previsto intervento di Dario Raffo si é avuta invece una chiosa di Gennaro Scala che ha analizzato le implicazioni filosofico-culturali del confronto tuttora aperto tra Washington e appendici UE/NATO da una parte e Mosca e popolazione russofona dall'altro.
Introdotto da Luca Rossi (nella foto: al centro), che ha chiarito la posizione risolutamente pro-russa e pro-Putin del Movimento Politico, l'evento si é articolato intorno al pregevole intervento di Padre Dimitri Nazarov, sacerdote ortodosso di Reggio Emilia, originari di Simferopol che nella sua vita ha avuto anche modo di predicare ed operare in Terra Santa, dove agli inizi degli anni 2000 ha potuto assistere alla Seconda Intifada e alla tragedia della distruzione di Jenin.
Le parole di padre Dimitri hanno dato origine a un lungo e fecondo dibattito con alcuni degli astanti, tra cui vi erano non pochi cittadini russi, ucraini e moldavi; in chiusura, in luogo del previsto intervento di Dario Raffo si é avuta invece una chiosa di Gennaro Scala che ha analizzato le implicazioni filosofico-culturali del confronto tuttora aperto tra Washington e appendici UE/NATO da una parte e Mosca e popolazione russofona dall'altro.
Strage a Jenin! Forze sionaziste massacrano tre palestinesi e ne feriscono altri venti!!
In un ennesimo atto di brutalità militare di Tel Aviv contro gli abitanti legittimi della Cisgiordania, diverse vittime si sono registrate nella giornata di ieri.
Hamza Abul Haija (foto: al centro), militante delle Brigate Qassam di 22 anni, é stato ucciso a Jenin da truppe del regime ebraico di occupazione che volevano arrestarlo; insieme a lui sono stati trucidati altri due cittadini cisgiordani di nome Mahmoud Jabarin (a destra, 22enne) e Mahmoud Abu Zeina (appena diciassettenne, a sx nella foto).
Contrastanti i rapporti su possibili perdite da parte sionista: fonti palestinesi parlano di almeno due militari dell'occupazione abbattuti nella sparatoria che ha visto cadere i tre abitanti del campo profughi, ma la radio militare sionista parla solo di 'feriti'.
Molti più feriti, tutti palestinesi, si sono avuti come conseguenza della repressione manu militari delle proteste seguite alla morte dei tre cisgiordani, durante le quali almeno due decine di dimostranti sarebbero finiti sotto il tiro della soldataglia di Tel Aviv.
Parlando ai media locali il portavoce della Jihad Islamica ha dichiarato che il movimento di Ramadan Shallah non lascerà invendicato il sangue versato a Jenin dall'occupante per il quale il regime sionista si troverà "A pagare un alto e salato prezzo".
Hamza Abul Haija (foto: al centro), militante delle Brigate Qassam di 22 anni, é stato ucciso a Jenin da truppe del regime ebraico di occupazione che volevano arrestarlo; insieme a lui sono stati trucidati altri due cittadini cisgiordani di nome Mahmoud Jabarin (a destra, 22enne) e Mahmoud Abu Zeina (appena diciassettenne, a sx nella foto).
Contrastanti i rapporti su possibili perdite da parte sionista: fonti palestinesi parlano di almeno due militari dell'occupazione abbattuti nella sparatoria che ha visto cadere i tre abitanti del campo profughi, ma la radio militare sionista parla solo di 'feriti'.
Molti più feriti, tutti palestinesi, si sono avuti come conseguenza della repressione manu militari delle proteste seguite alla morte dei tre cisgiordani, durante le quali almeno due decine di dimostranti sarebbero finiti sotto il tiro della soldataglia di Tel Aviv.
Parlando ai media locali il portavoce della Jihad Islamica ha dichiarato che il movimento di Ramadan Shallah non lascerà invendicato il sangue versato a Jenin dall'occupante per il quale il regime sionista si troverà "A pagare un alto e salato prezzo".
venerdì 21 marzo 2014
Stasera a Parma (Via San Martino 8) incontro con 'Stato e Potenza' sulla situazione ucraina!
Continuando la cooperazione con gli amici di 'Stato e Potenza' il caporedattore di "PALAESTINA FELIX" sarà questa sera alla Casa Madre Saveriani di Parma dove già si tenne il positivo e fruttuoso incontro sulla Siria lo scorso gennaio per prendere parte al simposio "Ucraina tra Russia e NATO".
Porteremo all'incontro il nostro interesse e, se interrogati, chiariremo il "gemellaggio" tra questa recente crisi alle porte dell'Europa e quella estiva durante la quale Vladimir Putin evitò abilmente che gli Usa si arrogassero il diritto di bombardare la Siria.
E' evidente infatti che lo scopo recondito delle squadracce fasciste del 'Maidan' scatenate contro il legittimo governo ucraino era quello di negare alla Russia l'uso delle basi navali sul Mar Nero, da cui partivano i vascelli impegnati a difendere la Siria.
Invitiamo tutti gli interessati a presentarsi.
Porteremo all'incontro il nostro interesse e, se interrogati, chiariremo il "gemellaggio" tra questa recente crisi alle porte dell'Europa e quella estiva durante la quale Vladimir Putin evitò abilmente che gli Usa si arrogassero il diritto di bombardare la Siria.
E' evidente infatti che lo scopo recondito delle squadracce fasciste del 'Maidan' scatenate contro il legittimo governo ucraino era quello di negare alla Russia l'uso delle basi navali sul Mar Nero, da cui partivano i vascelli impegnati a difendere la Siria.
Invitiamo tutti gli interessati a presentarsi.
Continua la vigilanza del Governo di Tunisi contro i militanti wahabiti: bloccato il piano per aprire un campo di addestramento!
Forze del Governo tunisino hanno arrestato diversi membri di un gruppo terroristico qaedista nel corso di una vasta operazione di sicurezza che ha attraversato la maggior parte del paese. Nella giornata di martedì soldati dell'Esercito hanno catturato dieci persone per sei delle quali é scattato il riconoscimento come affiliati a cellule terroristiche di marca takfira.
Gli arrestati stavano per mettere in operazione un campo d'addestramento per altri aspiranti terroristi a Monastir, sulla costiera tunisina, si crede in congiunzione con un piano per mandare combattenti in Siria.
Nel corso della settimana vi era stata una sparatoria nella cittadina nordoccidentale di Jendouba dove erano rimasti feriti tre milit della polizia. Anche il governatorato di Sid Bou Zid é stato interessato dalle operazioni antiterrore, segno che la vigilanza del Governo tunisino si mantiena alta su tutto il territorio.
Gli arrestati stavano per mettere in operazione un campo d'addestramento per altri aspiranti terroristi a Monastir, sulla costiera tunisina, si crede in congiunzione con un piano per mandare combattenti in Siria.
Nel corso della settimana vi era stata una sparatoria nella cittadina nordoccidentale di Jendouba dove erano rimasti feriti tre milit della polizia. Anche il governatorato di Sid Bou Zid é stato interessato dalle operazioni antiterrore, segno che la vigilanza del Governo tunisino si mantiena alta su tutto il territorio.
giovedì 20 marzo 2014
Aviazione e soldati siriani cacciano definitivamente i rozzi militanti takfiri dal 'Krak des Chevaliers!"
Ci sono voluti due attacchi aerei portati in tarda mattinata da aeroplani leggeri da interdizione per snidare gli ultimi gruppetti di jihadisti mercenari che si rintanavano tra le secolari mura del Krak des Chevaliers, storica fortezza crociata al confine tra Siria e Libano, patrimonio dell'umanità UNESCO.
Possiamo solo immaginare l'apprensione, l'ansia, la tensione che avranno provato i piloti siriani scelti per colpire la storica fortificazione, un atto che potrebbe sembrare atroce, ma cento, mille volte meno pericoloso che lasciare che takfiri eretici imparentati coi distruttori di tesori archeologici afghani, irakeni, pachistani rimanessero anche solo un minuto in più in controllo di una preziosissima testimonianza storica del passato.
Alla fine come scarafaggi in fuga dalla luce, bande armate di wahabiti sono state intercettate e distrutte prima che potessero raggiungere la frontiera libanese e sul torrione dello storico "Krak" é tornata a garrire orgogliosa la bandiera del Governo legittimo.
Possiamo solo immaginare l'apprensione, l'ansia, la tensione che avranno provato i piloti siriani scelti per colpire la storica fortificazione, un atto che potrebbe sembrare atroce, ma cento, mille volte meno pericoloso che lasciare che takfiri eretici imparentati coi distruttori di tesori archeologici afghani, irakeni, pachistani rimanessero anche solo un minuto in più in controllo di una preziosissima testimonianza storica del passato.
Alla fine come scarafaggi in fuga dalla luce, bande armate di wahabiti sono state intercettate e distrutte prima che potessero raggiungere la frontiera libanese e sul torrione dello storico "Krak" é tornata a garrire orgogliosa la bandiera del Governo legittimo.
A Sud di Al-Khalil soldati sionazisti uccidono ragazzino palestinese che stava cercando erbe per la cucina!!
Una delle mille dimostrazioni di come la Cultura e la Civiltà palestinese siano affratellate con tutte quelle del Mediterraneo non solamente Arabo e Musulmano, ma anche Cristiano ed Europeo é la consuetudine per i Palestinesi di raccogliere nella macchia mediterranea che punteggia la loro terra ancestrale, aromi ed erbe che arricchiscano i loro piatti e le loro vivande esattamente come il Provenzale raccoglie Salvia e Lavanda, il Sardo riconosce al volo i teneri e saporiti asparagi selvatici e il Ligure fa incetta di erbe per il 'Prebuggiùn' che nacque proprio sulle colline di Palestina durante la Prima Crociata.
Una delle erbe che più comunemente vengono colte dai Palestinesi per questo scopo é la Gundelia: una astercacea spinosa che alcuni biblisti credono possa aver fornito il materiale per la Corona di Spine della crocefissione ma che, quando germoglia alla fine dell'inverno, é tenerissima ed edule.
Il quindicenne di Al-Khalil Yussef Sami Shawamreh stava raccogliendo germogli di Gundelia per sua madre quando, vicino a Deir Al-Asal Al-Tahta militari dell'illegale regime ebraico di occupazione lo hanno massacrato a colpi di arma da fuoco e hanno arrestato i due amici che lo stavano accompagnando.
Ovviamente i comandi sionisti hanno emesso mendaci comunicati che cercano di descrivere un ragazzino quindicenne con una sporta di verdure selvatiche come un fanatico "terrorista" che secondo loro stava "danneggiando il muro di separazione"...chissà come lo stava danneggiando, col cestino della Gundelia??
Una delle erbe che più comunemente vengono colte dai Palestinesi per questo scopo é la Gundelia: una astercacea spinosa che alcuni biblisti credono possa aver fornito il materiale per la Corona di Spine della crocefissione ma che, quando germoglia alla fine dell'inverno, é tenerissima ed edule.
Il quindicenne di Al-Khalil Yussef Sami Shawamreh stava raccogliendo germogli di Gundelia per sua madre quando, vicino a Deir Al-Asal Al-Tahta militari dell'illegale regime ebraico di occupazione lo hanno massacrato a colpi di arma da fuoco e hanno arrestato i due amici che lo stavano accompagnando.
Ovviamente i comandi sionisti hanno emesso mendaci comunicati che cercano di descrivere un ragazzino quindicenne con una sporta di verdure selvatiche come un fanatico "terrorista" che secondo loro stava "danneggiando il muro di separazione"...chissà come lo stava danneggiando, col cestino della Gundelia??
Il Comandante dell'Aviazione irakena fa i complimenti ai colleghi siriani: "La vittoria di Yabroud é il principio della Fine per i takfiri!"
Il Luogotenente Generale Hamed Atiyeh Khwein, Comandante supremo delle Forze Aeree di Bagdad, ai microfoni dell'agenzia ufficiale di Damasco SANA ha esteso le sue felicitazioni verso i camerati siriani per la brillante vittoria riportata a Yabroud, centro urbano strategico della sacca di Qalamoun.
"Siamo al punto di svolta" ha detto Khwein, specificando che si riferisce non soltanto alla situazione in Siria ma anche a quella in Irak nelle province attraversate da militanti armati legati all'insorgenza mercenaria che dal 2011 ha colpito la vicina Repubblica Araba.
Il Governo Maliki si é lanciato in una intensa campagna armata antiterrorismo mirata ad alleggerire la pressione sulla Siria fin dal dicembre 2013, guarda caso proprio allora l'Esercito Siriano e gli alleati di Hezbollah sono riusciti a concentrare le forze contro Qalamoun e da lì a marciare verso Yabroud.
Khwein ha concluso ripetendo che i nemici della Siria e dell'Irak sono la stessa entità e che sarà tutto l'Asse della Resistenza a trionfare contro di essi, più che un singolo paese o un singolo gruppo.
"Siamo al punto di svolta" ha detto Khwein, specificando che si riferisce non soltanto alla situazione in Siria ma anche a quella in Irak nelle province attraversate da militanti armati legati all'insorgenza mercenaria che dal 2011 ha colpito la vicina Repubblica Araba.
Il Governo Maliki si é lanciato in una intensa campagna armata antiterrorismo mirata ad alleggerire la pressione sulla Siria fin dal dicembre 2013, guarda caso proprio allora l'Esercito Siriano e gli alleati di Hezbollah sono riusciti a concentrare le forze contro Qalamoun e da lì a marciare verso Yabroud.
Khwein ha concluso ripetendo che i nemici della Siria e dell'Irak sono la stessa entità e che sarà tutto l'Asse della Resistenza a trionfare contro di essi, più che un singolo paese o un singolo gruppo.
Monsignor Atallah Hanna da Gerusalemme: "I nemici della Siria sono gli stessi che opprimono la Palestina!!"
Nella città palestinese di Al-Quds, sottoposta a illegale occupazione sionista, l’Arcivescovo greco-ortodosso di Sebastia, Atallah Hanna, ha discusso con una delegazione del Golan siriano (similmente occupato) la situazione araba e le violazioni israeliane nella città occupata di Gerusalemme.
Mons. Hanna ha espresso sostegno alla Siria, che da sempre ha sostenuto la causa palestinese e ha pagato un caro prezzo per questo.
Ha detto che la Siria trionferà sui suoi nemici, che sono i nemici della Palestina; coloro che stanno cospirando contro la Siria oggi sono gli stessi cospiratori contro la Causa palestinese.
Ha salutato l’autodeterminazione e la fermezza del popolo del Golan di fronte alle forze di occupazione israeliane.
Da parte sua, la delegazione ha apprezzato la posizione di Monsignor Hanna in sostegno della Siria e la sua difesa nei circoli internazionali.
Mons. Hanna ha espresso sostegno alla Siria, che da sempre ha sostenuto la causa palestinese e ha pagato un caro prezzo per questo.
Ha detto che la Siria trionferà sui suoi nemici, che sono i nemici della Palestina; coloro che stanno cospirando contro la Siria oggi sono gli stessi cospiratori contro la Causa palestinese.
Ha salutato l’autodeterminazione e la fermezza del popolo del Golan di fronte alle forze di occupazione israeliane.
Da parte sua, la delegazione ha apprezzato la posizione di Monsignor Hanna in sostegno della Siria e la sua difesa nei circoli internazionali.
mercoledì 19 marzo 2014
Il Generale Hotait: "Se Hariri vuol stare al Governo deve mobilitarsi contro i terroristi in fuga da Qalamoun!"
Non ha peli sulla lingua o tentennamenti di sorta il Generale Amin Hotait, esperto libanese di Sicurezza e questioni militari, che parlando con i reporter dell'emittente di Hezbollah, "Al-Manar" ha dichiarato che nel Paese dei Cedri potrebbe riversarsi una massa di terroristi mercenari in fuga dalla Siria di centinaia e centinaia di unità "Fino a 2500".
Per evitare che questi professionisti del terrore e della destabilizzazione gettino nel Caos il paese mediterraneo, a detta di Hotati, saranno necessarie quattro misure:
1) Inequivoco respingimento da parte della società libanese: nessuno dovrà offrire asilo o appoggio a questi criminali sanguinari.
2) Chiare decisioni politiche: partiti, fazioni, sindacati, milizie dovranno fare fronte comune contro questo pericolo, nel superiore nome della stabilità interna senza pensare a guadagni partigiani di consenso o di altro genere.
3) Prontezza militare: l'Armee Libanaise dovrà essere potenziata in uomini e mezzi e messa in grado di affrontare questa massa di eversori già impratichiti nelle tecniche di strage e di terrore.
4) Sicurezza aumentata a tutti i livelli: attraverso ogni agenzia di polizia, civile, militare, segreta.
Hotati ha sfidato Saad Hariri a uscire dall'ambiguità e a dichiararsi definitivamente a favore del Libano e dei suoi abitanti abbandonando le sirene saudite (a cui spesso egli cede) e a denunciare quella parte del Movimento Futuro che ancora vede nella cooperazione coi wahabiti "enragé" la chiave per conquistare il potere.
Per evitare che questi professionisti del terrore e della destabilizzazione gettino nel Caos il paese mediterraneo, a detta di Hotati, saranno necessarie quattro misure:
1) Inequivoco respingimento da parte della società libanese: nessuno dovrà offrire asilo o appoggio a questi criminali sanguinari.
2) Chiare decisioni politiche: partiti, fazioni, sindacati, milizie dovranno fare fronte comune contro questo pericolo, nel superiore nome della stabilità interna senza pensare a guadagni partigiani di consenso o di altro genere.
3) Prontezza militare: l'Armee Libanaise dovrà essere potenziata in uomini e mezzi e messa in grado di affrontare questa massa di eversori già impratichiti nelle tecniche di strage e di terrore.
4) Sicurezza aumentata a tutti i livelli: attraverso ogni agenzia di polizia, civile, militare, segreta.
Hotati ha sfidato Saad Hariri a uscire dall'ambiguità e a dichiararsi definitivamente a favore del Libano e dei suoi abitanti abbandonando le sirene saudite (a cui spesso egli cede) e a denunciare quella parte del Movimento Futuro che ancora vede nella cooperazione coi wahabiti "enragé" la chiave per conquistare il potere.
Un sionista morto e tre feriti nel Golan occupato: jeep di Tel Aviv salta su una mina probabilmente collocata da Hezbollah!
Uno dei grandi "atout" guadagnati dalla milizia sciita libanese di Hezbollah grazie al proprio intervento in Siria a soccorso del legittimo Governo di Bashir Assad é la possibilità di avere libero accesso alla fascia delle Alture del Golan, illegalmente occupata dal regime ebraico in conseguenza della sua vigliacca aggressione del 1967.
Commando di Hezbollah, penetrati segretamente nel Golan negli scorsi giorni hanno seminato le vie di comunicazione più trafficate dai veicoli militari sionisti di mine e congegni esplosivi uno dei quali é stato fatto detonare nel week-end e un secondo, nei pressi di Majdal Shams, ha causato la morte di un occupante e il ferimento grave di altri tre, oltre alla completa distruzione del loro mezzo.
Hezbollah ha già dimostrato di poter infiltrare la Palestina del Nord occupata dai sionisti e di saper efficacemente difendere il confine libanese. Grazie alla sua presenza in Siria adesso la lotta per la liberazione delle Sheba Farms, di Kfar Shouba e di Ghajar si unirà a quella per la liberazione del Golan e infine di tutta la Palestina: sionisti, attenti!!
Commando di Hezbollah, penetrati segretamente nel Golan negli scorsi giorni hanno seminato le vie di comunicazione più trafficate dai veicoli militari sionisti di mine e congegni esplosivi uno dei quali é stato fatto detonare nel week-end e un secondo, nei pressi di Majdal Shams, ha causato la morte di un occupante e il ferimento grave di altri tre, oltre alla completa distruzione del loro mezzo.
Hezbollah ha già dimostrato di poter infiltrare la Palestina del Nord occupata dai sionisti e di saper efficacemente difendere il confine libanese. Grazie alla sua presenza in Siria adesso la lotta per la liberazione delle Sheba Farms, di Kfar Shouba e di Ghajar si unirà a quella per la liberazione del Golan e infine di tutta la Palestina: sionisti, attenti!!
Anche Ras al-Ayn cade in mano all'Esercito Siriano e agli uomini di Hezbollah: confiscato laboratorio per autobombe!!!
Non si arresta l'avanzata delle forze di Assad nella sacca di Qalamoun: dopo la conquista di Yabroud le truppe dell'Esercito Arabo Siriano e le colonne di Hezbollah a esso alleate si sono spinte fino al villaggio di Ras al-Ayn, che insieme ai centri di Flita e Rankous era considerato il bersaglio immediatamente più importante dopo la stessa Yabroud.
Un laboratorio con centinaiai di chili di esplosivo, diverse autovetture (tutte con targa libanese!) in attesa di venire trasformate in autobombe e diversi fusti per razzi artigianali é stato sequestrato nel corso delle operazioni; questo evento dimostra come la centrale del terrore che ha colpito il Paese dei Cedri negli ultimi mesi si trovava in Siria.
Si sono anche diffuse voci non confermate secondo le quali lo Sceicco Ahmad Assir, predicatore estremista libanese che tentò senza successo di guidare un'insurrezione estremista contro le autorità di Beirut mesi addietro, sarebbe stato catturato a Yabroud e sarebbe stato preso in consegna dagli uomini di Hezbollah. Tuttavia non sappiamo allo stato attuale dei fatti, quanto credito dare a tali rumors; cercheremo di trovare ulteriori conferme nelle prossime ore.
Un laboratorio con centinaiai di chili di esplosivo, diverse autovetture (tutte con targa libanese!) in attesa di venire trasformate in autobombe e diversi fusti per razzi artigianali é stato sequestrato nel corso delle operazioni; questo evento dimostra come la centrale del terrore che ha colpito il Paese dei Cedri negli ultimi mesi si trovava in Siria.
Si sono anche diffuse voci non confermate secondo le quali lo Sceicco Ahmad Assir, predicatore estremista libanese che tentò senza successo di guidare un'insurrezione estremista contro le autorità di Beirut mesi addietro, sarebbe stato catturato a Yabroud e sarebbe stato preso in consegna dagli uomini di Hezbollah. Tuttavia non sappiamo allo stato attuale dei fatti, quanto credito dare a tali rumors; cercheremo di trovare ulteriori conferme nelle prossime ore.
martedì 18 marzo 2014
Esercito libanese mobilitato al confine per intercettare i mercenari wahabiti in fuga da Yabroud!!
A seguito della vittoria delle forze governative siriane nella sacca di Qalamoun che hanno conquistato la cittadina di Yabroud e stanno ora marciando su Flita, Rankous e Ras al-Ayn l'Esercito libanese si é schierato lungo il confine per evitare il rientro in Libano (specialmente nella zona di Arsal) dei mercenari stranieri affluiti da Marocco, Libia, Egitto e Tunisia e che passando per il Paese dei Cedri sono andati a combattere contro il popolo e il Governo siriano.
La scelta di mobilitare l'Esercito é confortante e dimostra che nonostante la formazione di un Governo di coalizione che comprende anche il partito Mustaqbal di Saad Hariri (da sempre schierato a favore dei Sauditi e dei sionisti, facilitatore dei mercenari stranieri contro Assad e l'Asse della Resistenza) il controllo degli apparati militari dello Stato non si é spostato rispetto alle coordinate della passata amministrazione.
La scelta di mobilitare l'Esercito é confortante e dimostra che nonostante la formazione di un Governo di coalizione che comprende anche il partito Mustaqbal di Saad Hariri (da sempre schierato a favore dei Sauditi e dei sionisti, facilitatore dei mercenari stranieri contro Assad e l'Asse della Resistenza) il controllo degli apparati militari dello Stato non si é spostato rispetto alle coordinate della passata amministrazione.
Esercitazioni navali congiunte in programma per le marine dell'Oman e della Repubblica Islamica Iraniana!!
I comandanti delle forze navali dell'Oman e della Repubblica Islamica dell'Iran si sono recentemente accordati per una serie di manovre che simuleranno interventi di ricerca, soccorso in mare e cooperazione antipirateria nelle acque meridionali dell'Iran dal 7 al 10 aprile prossimi.
Già in passato Oman e Iran avevano condotto manovre congiunte, a testimonianza degli intensi e profondi legami tra il grande stato sciita e il piccolo sultanato della penisola araba che, pur facendo parte del GCC, é sempre stato in amichevoli rapporti con Teheran.
Annunciando le prossime esercitazioni il comandante dell'IRIN Contrammiraglio Habibollah Sayyari ha anche pronosticato la prossima missione della 30esima flottiglia che nelle prossime settimane verrà dispacciata in una lunga missione di circumnavigazione del continente africano.
Già in passato Oman e Iran avevano condotto manovre congiunte, a testimonianza degli intensi e profondi legami tra il grande stato sciita e il piccolo sultanato della penisola araba che, pur facendo parte del GCC, é sempre stato in amichevoli rapporti con Teheran.
Annunciando le prossime esercitazioni il comandante dell'IRIN Contrammiraglio Habibollah Sayyari ha anche pronosticato la prossima missione della 30esima flottiglia che nelle prossime settimane verrà dispacciata in una lunga missione di circumnavigazione del continente africano.
Wahabiti senza vergogna distruggevano volutamente moschee sunnite per incolpare Alawi e Sciiti!!!
A pochi giorni dalla liberazione di Yabroud dove le forze avanzanti di Hezbollah e dell'Armata Siriana si sono trovate di fronte a gravissimi danni inflitti dai rozzi e ignoranti takfiri mercenari al patrimonio storico e artistico della cittadina, emerge questo importante documento video nel quale si vede un ex-mercenario tunisino che utlizzava il 'nom de guerre' di Abu Qusayr confessare apertamente che in Siria il suo gruppo di fanatici distruggeva volutamente moschee sunnite per poter accusare dei sacrilegi le minoranze Alawita e Sciita nella speranza di causare la diserzione dei cittadini sunniti dai ranghi dell'Esercito e del Governo.
Il terrorista inoltre confessa di aver sparso nel paese la voce che particolari tecniche di tortura fossero state insegnate al Governo siriano "dagli iraniani" e poi volutamente di aver rapito sunniti non estremisti e averli torturati e uccisi con quelle stesse tecniche in maniera che chi ne ritrovasse i cadaveri potesse accusare della loro morte "gli Iraniani" ed Hezbollah. Questa rivelazione dimostra oltre ogni ragionevole dubbio come nessuna crudeltà e nessuna bassezza siano state risparmiate dai seguaci dell'eresia takfira per fare esplodere una guerra civile settaria in Siria. Per fortuna i loro sforzi in tal senso sono stati quasi tutti vani.
lunedì 17 marzo 2014
In memoria del sacrificio di Atef Ahmad Jabali, morto un anno fa a Yarmouk difendendo il suo popolo!!
Ieri commemorando l'anniversario del sacrificio di Rachel Aliene Corrie abbiamo "giocato sul sicuro", citando un'icona già assurta a fama mondiale che persino il lettore più cursivo e superficiale del nostro outlet avrà avuto poca difficoltà a riconoscere o comunque a identificare dopo un minimo di sforzo internettiano.
Adesso, pubblicando la foto di Atef Ahmad Jabali, giochiamo "sul difficile" e anticipiamo a tutti che per noi un Atef Jabali conta (senza voler togliere niente al suo impegno sincero e alla sua buona fede) quanto CINQUANTA RACHEL CORRIE, perché Jabali ha fatto la scelta della lotta armata e per lui la morte non é stata il risultato di un 'incidente', ma la logica conseguenza di aver portato la sua scelta di vita fino in fondo, senza tentennamenti, senza ripensamenti, con chiarezza, logica consequenzialità e dignità infinita.
Chi ci legge da tempo già lo sa, "PALAESTINA FELIX" non é un ritrovo di pacifisti benpensanti, agitatori di bandiere arcobaleno, marciatori di Assisi e altre simili comparse da parrocchietta, per noi la bestia imperialista si abbatte armi in pugno e nessun militante é più degno di ammirazione e solidarietà di quello che prende in mano cartucce e fucile d'assalto. Ovviamente mirando ai bersagli giusti.
Quali fossero i bersagli giusti Atef Jabali lo sapeva benissimo visto che militava nel Fronte di Liberazione della Palestina -Comando Generale che mai una volta ha tentennato sulla soglia di 'accordi' 'tregue' 'dialoghi' e altre imposture ma sempre coerentemente ha tenuto nel mirino il regime ebraico, i suoi scherani e i suoi sostenitori, sullo stesso piano con la Siria assadista e baathista, con l'Iran khomeinista, rivoluzionario e con Hezbollah.
Atef Jabali ha difeso la sua gente, generosamente accolta nel 'campo' di Yarmouk, che 'campo' non era, ma ospitava fino al 2011 decenti e dignitosi esempi di edilizia popolare dotati di ogni servizio e quando si sono presentati i mercenari takfiri col loro pseudo-islam eretico da Età della Pietra, al soldo di Israele, NATO, Usa ed emirati del Golfo ha fatto l'unica cosa normale e naturale: ha imbracciato il fucile e ha sparato.
Atef Jabali é morto un anno fa, ma il suo spirito vivrà in eterno; se i Palestinesi avranno ancora un futuro in Siria non sarà grazie ai traditori di Hamas che si sono schierati coi i mercenari wahabiti, ma grazie a lui e a quelli come lui, che hanno saputo ripagare la generosità della Siria e dei Siriani combattendo contro coloro che, su ordine dei sionisti e dei loro alleati, volevano fare strame della Repubblica Araba di Hafez e Bashir Assad!
Adesso, pubblicando la foto di Atef Ahmad Jabali, giochiamo "sul difficile" e anticipiamo a tutti che per noi un Atef Jabali conta (senza voler togliere niente al suo impegno sincero e alla sua buona fede) quanto CINQUANTA RACHEL CORRIE, perché Jabali ha fatto la scelta della lotta armata e per lui la morte non é stata il risultato di un 'incidente', ma la logica conseguenza di aver portato la sua scelta di vita fino in fondo, senza tentennamenti, senza ripensamenti, con chiarezza, logica consequenzialità e dignità infinita.
Chi ci legge da tempo già lo sa, "PALAESTINA FELIX" non é un ritrovo di pacifisti benpensanti, agitatori di bandiere arcobaleno, marciatori di Assisi e altre simili comparse da parrocchietta, per noi la bestia imperialista si abbatte armi in pugno e nessun militante é più degno di ammirazione e solidarietà di quello che prende in mano cartucce e fucile d'assalto. Ovviamente mirando ai bersagli giusti.
Quali fossero i bersagli giusti Atef Jabali lo sapeva benissimo visto che militava nel Fronte di Liberazione della Palestina -Comando Generale che mai una volta ha tentennato sulla soglia di 'accordi' 'tregue' 'dialoghi' e altre imposture ma sempre coerentemente ha tenuto nel mirino il regime ebraico, i suoi scherani e i suoi sostenitori, sullo stesso piano con la Siria assadista e baathista, con l'Iran khomeinista, rivoluzionario e con Hezbollah.
Atef Jabali ha difeso la sua gente, generosamente accolta nel 'campo' di Yarmouk, che 'campo' non era, ma ospitava fino al 2011 decenti e dignitosi esempi di edilizia popolare dotati di ogni servizio e quando si sono presentati i mercenari takfiri col loro pseudo-islam eretico da Età della Pietra, al soldo di Israele, NATO, Usa ed emirati del Golfo ha fatto l'unica cosa normale e naturale: ha imbracciato il fucile e ha sparato.
Atef Jabali é morto un anno fa, ma il suo spirito vivrà in eterno; se i Palestinesi avranno ancora un futuro in Siria non sarà grazie ai traditori di Hamas che si sono schierati coi i mercenari wahabiti, ma grazie a lui e a quelli come lui, che hanno saputo ripagare la generosità della Siria e dei Siriani combattendo contro coloro che, su ordine dei sionisti e dei loro alleati, volevano fare strame della Repubblica Araba di Hafez e Bashir Assad!
Arrivano a Bagdad i missili e le altre armi 'Made in Usa' che Obama lesinava ad Al-Maliki!
"Almeno 100 missili AGM-114, più varie centinaia di migliaia di munizioni di ogni calibro" questo il 'package' in arrivo a Bagdad da un'amministazione USA ormai convinta che non sia più il caso di pitoccare sulle forniture militari all'Irak visto che: a) Russia e Iran si sono già dimostrate più che pronte a rispondere alle esigenze difensive di Bagdad b) col totale crollo della strategia del 'subappalto' alle monarchie sunnite della destabilizzazione dell'Asse della Resistenza a questo punto meglio assicurarsi che i takfiri sconfitti in Siria non si annidino in Irak, magari per riemergerne domani l'altro con propositi bellicosi.
Questo dietro-front a parte confermare che l'Amministrazione Obama non ha uno straccio di punto fisso nella sua politica estera e avanza come un imbecille (sine baculo) che non sa dove reggersi ed é prontissimo ora a intestardirsi su un teatro secondario arrivando addirittura a rispolverare linguaggi e atteggiamenti da Guerra Fredda e dopodomani magari a rimangiarsi tutto e agire in senso esattamente e diametralmente opposto, fortifica le nostre certezze che diversi 'top player' del Dipartimento di Stato diano ormai Assad per totale e definitivo vincitore della contesa siriana, motivo per il quale non é certo più il caso di sperare che ISIL-Al Nusra-Al Qaeda e altre simili formazioni piantino radici ai confini col regime baathista di Damasco.
Questo dietro-front a parte confermare che l'Amministrazione Obama non ha uno straccio di punto fisso nella sua politica estera e avanza come un imbecille (sine baculo) che non sa dove reggersi ed é prontissimo ora a intestardirsi su un teatro secondario arrivando addirittura a rispolverare linguaggi e atteggiamenti da Guerra Fredda e dopodomani magari a rimangiarsi tutto e agire in senso esattamente e diametralmente opposto, fortifica le nostre certezze che diversi 'top player' del Dipartimento di Stato diano ormai Assad per totale e definitivo vincitore della contesa siriana, motivo per il quale non é certo più il caso di sperare che ISIL-Al Nusra-Al Qaeda e altre simili formazioni piantino radici ai confini col regime baathista di Damasco.
Due autobombe intercettate in Libano: una purtroppo esplode e fa due morti, gli stessi che l'avevano bloccata!
Due autobombe collocate su altrettanti SUV 'Grand Cherokee', caricate rispettivamente con 170 e 120 chili di esplosivo sono state bloccate ieri nella Valle della Biqa in Libano prima che potessero raggiungere i loro obiettivi designati.
La prima, bloccata da un posto di controllo dell'Esercito tra Fakiha e Ras Baalbek, é stata presa in consegna dagli artificieri dell'Armee e disinnescata senza che causasse alcun danno; l'altra, fermata da due civili di nome Abdul Rahman al-Qadi e Khalil al-Khalili é stata purtroppo fatta saltare ad Al-Nabi Othman sempre nella valle della Biqa, uccidendo i suoi due scopritori e ferendo più o meno leggermente altre quattordici persone.
Questi ennesimi tentativi di attentato seguono a stretto giro la grande vittoria di Hezbollah e dell'Esercito Siriano appena oltre il confine siro-libanese, risultata nella conquista di Yabroud; evidentemente i terroristi takfiri sono sempre più disperati e cercano di colpire a casaccio con piani improvvisati che anche civili molto accorti e allerta possono sventare.
La prima, bloccata da un posto di controllo dell'Esercito tra Fakiha e Ras Baalbek, é stata presa in consegna dagli artificieri dell'Armee e disinnescata senza che causasse alcun danno; l'altra, fermata da due civili di nome Abdul Rahman al-Qadi e Khalil al-Khalili é stata purtroppo fatta saltare ad Al-Nabi Othman sempre nella valle della Biqa, uccidendo i suoi due scopritori e ferendo più o meno leggermente altre quattordici persone.
Questi ennesimi tentativi di attentato seguono a stretto giro la grande vittoria di Hezbollah e dell'Esercito Siriano appena oltre il confine siro-libanese, risultata nella conquista di Yabroud; evidentemente i terroristi takfiri sono sempre più disperati e cercano di colpire a casaccio con piani improvvisati che anche civili molto accorti e allerta possono sventare.
domenica 16 marzo 2014
Yabroud sotto il pieno controllo dell'Esercito Arabo Siriano: prossimi obiettivi sono Flita e Rankous!!
Come ha annunciato lo stesso portavoce ufficiale del Ministero della Difesa siriano nel comunicato qui sopra riportato, le forze armate governative e i loro alleati di Hezbollah sono ormai in controllo dell'intero abitato di Yabroud dove la resistenza dei nuclei mercenari terroristi ha avuto un tracollo una volta che il perimetro esterno della cittadina, sottoposta ad assedio ormai da diverse settimane, ha ceduto di schianto circa un giorno e mezzo fa.
Centinaia e centinaia di militanti wahabiti stranieri si sono arresi alle forze siriane e ai loro alleati che si stanno però rapidamente riposizionando per muovere verso Rankous e Flita e verso le zone agricole a Sudest del centro urbano.
La caduta di Yabroud arriva come una doccia fredda dopo che diversi outlet mediatici imperialisti erano recentemente arrivati a parlare di 'stallo' nelle operazioni offensive di Assad e di 'inversione di tendenza' rispetto alle clamorose vittorie degli ultimi mesi.
Non vi é stato alcuno stallo (se non momentaneo) e la serie di vittorie di Damasco e dei suoi alleati dell'Asse della Resistenza continua ininterrotta.
Centinaia e centinaia di militanti wahabiti stranieri si sono arresi alle forze siriane e ai loro alleati che si stanno però rapidamente riposizionando per muovere verso Rankous e Flita e verso le zone agricole a Sudest del centro urbano.
La caduta di Yabroud arriva come una doccia fredda dopo che diversi outlet mediatici imperialisti erano recentemente arrivati a parlare di 'stallo' nelle operazioni offensive di Assad e di 'inversione di tendenza' rispetto alle clamorose vittorie degli ultimi mesi.
Non vi é stato alcuno stallo (se non momentaneo) e la serie di vittorie di Damasco e dei suoi alleati dell'Asse della Resistenza continua ininterrotta.
In memoriam: Rachel Corrie (1979-2003) assassinata dal regime ebraico
Martire per difendere coloro che nessuno difende, esiste un fato più nobile?
Questo é stato il fato di Rachel Aliene Corrie, venuta da Olympia, nello stato nordoccidentale del Washington (dove si trova Seattle) fino alla Palestina per porre tutto il suo essere al servizio del Popolo più perseguitato della Storia Contemporanea, da oltre un secolo sottoposto al programma di genocidio più spietato, organizzato e portato avanti grazie al consenso di tutte le potenze imperialistiche: dall'Impero Britannico agli Usa, all'UE.
Sapeva che cosa rischiava Rachel Corrie, sapeva che i sionisti, educati al razzismo talmudico, non condividono il normale patrimonio di sentimenti umani, eppure non é indietreggiata, nemmeno quando davanti si é trovata la massa corazzata di un bulldozer caterpillar intento a distruggere le case di civili innocenti.
Auguriamoci che il 16 marzo, la data in cui Rachel diede la vita per la Palestina, diventi una ricorrenza ufficiale e celebriamola indossando una spilla o un capo con la sua effige e pensando a quella strada di Teheran nella quale la Repubblica Islamica ha deciso di eternare il suo nome: Rachel Corrie, essere umano, caduto per un Mondo più Giusto.
Questo é stato il fato di Rachel Aliene Corrie, venuta da Olympia, nello stato nordoccidentale del Washington (dove si trova Seattle) fino alla Palestina per porre tutto il suo essere al servizio del Popolo più perseguitato della Storia Contemporanea, da oltre un secolo sottoposto al programma di genocidio più spietato, organizzato e portato avanti grazie al consenso di tutte le potenze imperialistiche: dall'Impero Britannico agli Usa, all'UE.
Sapeva che cosa rischiava Rachel Corrie, sapeva che i sionisti, educati al razzismo talmudico, non condividono il normale patrimonio di sentimenti umani, eppure non é indietreggiata, nemmeno quando davanti si é trovata la massa corazzata di un bulldozer caterpillar intento a distruggere le case di civili innocenti.
Auguriamoci che il 16 marzo, la data in cui Rachel diede la vita per la Palestina, diventi una ricorrenza ufficiale e celebriamola indossando una spilla o un capo con la sua effige e pensando a quella strada di Teheran nella quale la Repubblica Islamica ha deciso di eternare il suo nome: Rachel Corrie, essere umano, caduto per un Mondo più Giusto.