Lasciamo la parola alla santità illuminata e dolente di Monsignor Ylarion Capucci, Vescovo di Gerusalemme in esilio.
Alla nostra gente,
Ai nostri amori,
Ai nostri figli a Gaza, l’Araba Cristiana e Musulmana.
Ai figli di Khadigia, Om El Moumenin (madre dei fedeli),
Ai figli di Maria, Madre della Luce,
Al Popolo della Lotta e della Resistenza,
A voi, cui il nemico dell’umanità ha depredato l’esistenza, la pace e la sicurezza,
a voi il nostro saluto, il saluto del Signore dell’Amore, Cristo, ed il saluto del Signore della Pace, Mohammad.
In questi momenti critici che state attraversando, ora che il nemico di Mosè, di Cristo e di Mohammad sta infierendo con la sua barbarie e con la sua macchina distruttrice contro i nostri bambini, le nostre donne ed i nostri anziani, il mio cuore è con voi
Oggi il sangue è diventato il mattino e la sera di Gaza, questo sangue puro sta scorrendo a fiumi in Palestina, accompagnato dal silenzio arabo e mondiale, che sta coprendo i crimini dell’occupazione sionista; ed il tradimento degli stati arabi fondati sulle monarchie del petrodollaro è chiaro come il sole a mezzogiorno.
Noi sappiamo che in mezzo a questa sottomissione degli arabi, siete voi gli eroi del nostro tempo e state scrivendo ogni giorno le pagine dell’epico poema dell’eroismo e della resistenza di fronte ad un nemico vile e vigliacco, capace di affrontarvi solo con la sua macchina da guerra dal cielo e dal mare.
In verità, questo nemico è talmente vigliacco da non affrontarvi faccia a faccia.
“Vi combatteranno, uniti, solo dalle loro fortezze o dietro le mura. Grande è l'acrimonia che regna tra loro. Li ritieni uniti, invece i loro cuori sono discordi: è gente che non ragiona", come recita il Versetto Coranico.
Noi lo diciamo in tutte le lingue del mondo, siamo di fronte ad una brutale carneficina, pertanto la condanniamo con tutte le nostre forze, e annunciamo la nostra solidarietà al nostro Popolo, quello Palestinese.
Siamo solidali e complici con il nostro Popolo, con i frammenti di carne dei nostri bimbi uccisi, con il lamento ed il pianto delle madri e la debolezza dei nostri anziani.
Come uomo di fede chiedo a Dio la Pace per Gaza, quella città ferita e distrutta.
Chiedo a Dio la Pazienza per Gaza, la pazienza per i lutti, per i momenti che stiamo attraversando.
Chiedo a Dio la Vittoria di Gaza contro un occupante assassino.
Misericordia per i Martiri, le mie sentite condoglianze ai loro familiari e la pronta guarigione per i feriti, Inshallah.
Voi Resistete, Voi sarete i Vittoriosi e in verità Risorgerete.
Monsignor Ilarion Capucci
Vescovo di Gerusalemme in esilio.
sabato 2 agosto 2014
Le tribù sunnite siriane cacciano i wahabiti mercenari dai dintorni di Deir Ezzour!!
Nell'analizzare le motivazioni del successo di Bashir Assad nel contrastare il complotto Angloamericano-Wahabi-Sionista contro il suo paese molti si concentrano eccessivamente sul sostegno Iraniano, Russo e di Hezbollah (importantissimi ma fino a un certo punto) e trascurano di riconoscere come uno degli 'atout' più forti del Presidente siriano sia stato quello di poter contare, oltre che sul sostegno di Alawiti, Sciiti e Cristiani anche sull'incondizionato appoggio della stragrande maggioranza dei Sunniti.
Infatti a parte poch fanatici religiosi legati alla branca locale dell'Ikhwan l'85 per cento dei sunniti siriani è rimasta fedele al Governo legittimo: l'Esercito, a stragrande maggioranza sunnita, ha continuato fedelmente a combattere per Damasco, sunniti hanno riempito fino a scoppiare i ranghi della milizia popolare di difesa e, adesso, combattenti delle tribù sunnite dell'Est hanno cacciato i wahabiti dell'ISIL da molti villaggi strategici nei dintorni di Deir Ezzour.
bu Hamam, Kashkiyeh e Ghranij sono stati completamente purgati da ogni presenza terroristica dai combattenti della tribù Shaitat, fedele ad Assad, un quartier generale dell'ISIL è stato dato alle fiamme e un altro villaggio di cui non siamo ancora riusciti a ottenere il nome é sul punto di venire liberato dai mercenari wahabiti che lo occupano.
Infatti a parte poch fanatici religiosi legati alla branca locale dell'Ikhwan l'85 per cento dei sunniti siriani è rimasta fedele al Governo legittimo: l'Esercito, a stragrande maggioranza sunnita, ha continuato fedelmente a combattere per Damasco, sunniti hanno riempito fino a scoppiare i ranghi della milizia popolare di difesa e, adesso, combattenti delle tribù sunnite dell'Est hanno cacciato i wahabiti dell'ISIL da molti villaggi strategici nei dintorni di Deir Ezzour.
bu Hamam, Kashkiyeh e Ghranij sono stati completamente purgati da ogni presenza terroristica dai combattenti della tribù Shaitat, fedele ad Assad, un quartier generale dell'ISIL è stato dato alle fiamme e un altro villaggio di cui non siamo ancora riusciti a ottenere il nome é sul punto di venire liberato dai mercenari wahabiti che lo occupano.
La Resistenza punisce le città sioniste con una nuova valanga di razzi: "Possiamo continuare a bombardare per mesi!"
Kiryat Gan, Ashdod, Eshkol e Sha'ar HaNegev si sono svegliate al suono delle sirene sotto una pioggia di razzi palestinesi che hanno causato gravi danni materiali e ferito diverse persone, come al solito totalmente indisturbati dal ridicolo 'sistema intercettore' di Iron Dome.
In questi venticinque giorni di scontro le organizzazioni della Resistenza palestinese hanno scagliato verso l'entità ebraica meno del cinque per cento della loro riserva di razzi e sarebbero in grado di continuare a bersagliare obiettivi per mesi e mesi, portando al totale collasso l'economia e le infrastrutture sioniste.
Tutto ciò mentre appare chiaro quale errore madornale sia stata la decisione di 'avanzare sul terreno', visto che nessun progresso decisivo nel rallentare (figurarsi nel bloccare) il lancio dei razzi é stato ottenuto, mentre le perdite umane delle truppe sioniste sono arrivate a oltre centocinquanta più due prigionieri.
In questi venticinque giorni di scontro le organizzazioni della Resistenza palestinese hanno scagliato verso l'entità ebraica meno del cinque per cento della loro riserva di razzi e sarebbero in grado di continuare a bersagliare obiettivi per mesi e mesi, portando al totale collasso l'economia e le infrastrutture sioniste.
Tutto ciò mentre appare chiaro quale errore madornale sia stata la decisione di 'avanzare sul terreno', visto che nessun progresso decisivo nel rallentare (figurarsi nel bloccare) il lancio dei razzi é stato ottenuto, mentre le perdite umane delle truppe sioniste sono arrivate a oltre centocinquanta più due prigionieri.
Barbouze wahabiti ammettono: "La Fratellanza Musulmana, la Turchia fondamentali e l'Alleanza 8 Marzo ci hanno aiutato!"
Alcuni terroristi egiziani che hanno partecipato al conflitto in Siria al fianco dei gruppi terroristici hanno riconosciuto il coinvolgimento del gruppo terroristico dei Fratelli Musulmani in Egitto, del Partito Giustizia e Sviluppo che governa in Turchia e dell'Alleanza 8 Marzo del Libano, nel reclutamento e nella formazione di migliaia di terroristi, facilitando il loro ingresso nel territorio siriano.
Il giornale egiziano Al-Youm al-Sabaa, ha riportato la notizia, attraverso un'indagine condotta con interviste al gruppo terroristico della Fratellanza musulmana che ha facilitato l'entrata dei terroristi in Siria attraverso il Libano, dove aver ricevuto addestramento con la supervisione dei partiti filoamericani e filosauditi libanesi per poi passare in Turchia, dove hanno potuto attraversare il confine siriano.
Il giornale ha messo in guardia sul legame tra l’Isis e le organizzazioni terroristiche in Egitto, il cui capo dell'organizzazione / Ansar al-Beit Maqdes /, minaccia di diffondere i combattimenti dalla Siria all’ Egitto, soprattutto dopo il ritorno dei giovani egiziani verso il loro paese e la formazione di gruppi legati a queste organizzazioni.
Il giornale egiziano Al-Youm al-Sabaa, ha riportato la notizia, attraverso un'indagine condotta con interviste al gruppo terroristico della Fratellanza musulmana che ha facilitato l'entrata dei terroristi in Siria attraverso il Libano, dove aver ricevuto addestramento con la supervisione dei partiti filoamericani e filosauditi libanesi per poi passare in Turchia, dove hanno potuto attraversare il confine siriano.
Il giornale ha messo in guardia sul legame tra l’Isis e le organizzazioni terroristiche in Egitto, il cui capo dell'organizzazione / Ansar al-Beit Maqdes /, minaccia di diffondere i combattimenti dalla Siria all’ Egitto, soprattutto dopo il ritorno dei giovani egiziani verso il loro paese e la formazione di gruppi legati a queste organizzazioni.
venerdì 1 agosto 2014
Ecco Hadar Goldin, il secondo prigioniero catturato dalle Brigate Qassam!!
Siamo in grado di confermare che nell'azione militare di Rafah seguita al tentativo sionista di proseguire le attività belliche nonostante l'annunciata tregua di 72 ore un militare sionista col grado di Sottotenente, rispondente al nome di Hadar Goldin é caduto in mano ai combattenti delle Brigate Qassam.
Questo evento aumenta enormemente le capacità di negoziato dei Palestinesi di Gaza che hanno due prigionieri di guerra da mettere sul tavolo (per il solo Gilad Schalit furono liberati oltre mille Palestinesi rapiti dall'entità sionista).
Questo evento aumenta enormemente le capacità di negoziato dei Palestinesi di Gaza che hanno due prigionieri di guerra da mettere sul tavolo (per il solo Gilad Schalit furono liberati oltre mille Palestinesi rapiti dall'entità sionista).
Le Brigate di Resistenza Nazionale: "Il richiamo delle riserve sioniste non ci fa nessuna paura!"
Il DFLP é una organizzazione filiata alla fine degli anni '60 da una costola maoista e filocinese del PFLP (che rimaneva filosovietico e leninista), che, conseguentemente con lo split sino-sovietico e il successivo avvicinamento tra Nixon e Pechino, commise l'errore storico di abbandonare il 'fronte del rifiuto' e benedire i tragici Accordi di Oslo.
Per fortuna da allora dirigenti e militanti del Fronte Democratico hanno potuto apprezzare la vastità del loro errore e, piano piano, si sono riavvicinati alle posizioni dell'Asse della Resistenza, ivi compreso il mantenimento di loro cellule armate nella Striscia di Gaza.
Con la recente aggressione armata sionista anche queste (denominate Brigate di Resistenza Nazionale) si sono attivate per confrontare e respingere gli attacchi sionisti; in risposta allo strombazzamento mediatico riguardo "la mobilitazione di altri 16.000 riservisti di Tel Aviv" il loro portavoce ufficiale, Abu Khalid, ha letto un comunicato in cui la dirigenza del DFLP e della sua ala armata si dichiara assolutamente non impressionata da tale mossa.
"L'entità sionista può mobilitare tutte le componenti della sua macchina militare, ma nessuna sproporzione di mezzi e uomini in campo convincerà mai il Popolo di Palestina ad abbandonare le armi o il sentiero della Lotta e della Resistenza".
Per fortuna da allora dirigenti e militanti del Fronte Democratico hanno potuto apprezzare la vastità del loro errore e, piano piano, si sono riavvicinati alle posizioni dell'Asse della Resistenza, ivi compreso il mantenimento di loro cellule armate nella Striscia di Gaza.
Con la recente aggressione armata sionista anche queste (denominate Brigate di Resistenza Nazionale) si sono attivate per confrontare e respingere gli attacchi sionisti; in risposta allo strombazzamento mediatico riguardo "la mobilitazione di altri 16.000 riservisti di Tel Aviv" il loro portavoce ufficiale, Abu Khalid, ha letto un comunicato in cui la dirigenza del DFLP e della sua ala armata si dichiara assolutamente non impressionata da tale mossa.
"L'entità sionista può mobilitare tutte le componenti della sua macchina militare, ma nessuna sproporzione di mezzi e uomini in campo convincerà mai il Popolo di Palestina ad abbandonare le armi o il sentiero della Lotta e della Resistenza".
La tregua é una chimera, Tel Aviv la rompe subito ma subisce lo smacco di un secondo prigioniero!!
Ovviamente la 'tregua' che Tel Aviv aveva dichiarato di accettare é franata poco meno di quattro ore dopo il suo inizio ufficiale visto che le truppe sioniste nel Sud della Striscia hanno cercato di continuare la ricerca di tunnel della Resistenza; un commando palestinese li ha affrontati infliggendo loro due perdite e, soprattutto, catturando uno degli invasori.
Possiamo immaginare lo stridore di denti nell'ufficio di Benji Netanyahu che poteva approfittare del respiro di settantadue ore per trovare una via d'uscita diplomatica dal vicolo cieco in cui il suo insensato ordine di attaccare la Striscia di Gaza lo aveva infilato e invece adesso deve affrontare la vergogna di avere non solo Aaron Shaul ma adesso addirittura un secondo militare nelle mani dei resistenti palestinesi.
Nell'operazione 'Cast Lead' le forze sioniste avevano perso 121 caduti e zero prigionieri; adesso, dopo meno di un mese dall'inizio degli scontri, l'esercito di Tel Aviv ha già incassato 135 morti e due prigionieri..
Possiamo immaginare lo stridore di denti nell'ufficio di Benji Netanyahu che poteva approfittare del respiro di settantadue ore per trovare una via d'uscita diplomatica dal vicolo cieco in cui il suo insensato ordine di attaccare la Striscia di Gaza lo aveva infilato e invece adesso deve affrontare la vergogna di avere non solo Aaron Shaul ma adesso addirittura un secondo militare nelle mani dei resistenti palestinesi.
Nell'operazione 'Cast Lead' le forze sioniste avevano perso 121 caduti e zero prigionieri; adesso, dopo meno di un mese dall'inizio degli scontri, l'esercito di Tel Aviv ha già incassato 135 morti e due prigionieri..
La Resistenza di Gaza costringe Tel Aviv a tre giorni di tregua! Le fazioni armate rimangono comunque all'erta!!
Un cessate-il-fuoco di tre giorni é entrato in vigore due ore fa nella Striscia di Gaza; l'interruzione dei combattimenti, la più lunga da quando il regime ebraico illegale ha scatenato le sue forze militari contro il ghetto palestinese assediato, é il diretto risultato della persistenza e dell'efficacia delle contromisure militari delle Brigate palestinesi che hanno eliminato finora più di centotrenta militari sionistii.
Il Movimento palestinese Hamas, seguito a ruota dalle altre principali organizzazioni della Striscia, ha messo in guardia Tel Aviv dall'intraprendere qualunque azione armata durante la tregua, pena la sua immediata rescissione e la ripresa del lancio di razzi contro i territori sottoposti ad occupazione sionista.
Si calcola che finora almeno quattromila proiettili palestinesi abbiano colpito bersagli sionisti, comprese località finora mai raggiunte come Haifa, Eilat, Gerusalemme Occupata. In oltre tre settimane di massacri indiscriminati oltre mille e quattrocento civili di Gaza hanno perso la vita.
Il Movimento palestinese Hamas, seguito a ruota dalle altre principali organizzazioni della Striscia, ha messo in guardia Tel Aviv dall'intraprendere qualunque azione armata durante la tregua, pena la sua immediata rescissione e la ripresa del lancio di razzi contro i territori sottoposti ad occupazione sionista.
Si calcola che finora almeno quattromila proiettili palestinesi abbiano colpito bersagli sionisti, comprese località finora mai raggiunte come Haifa, Eilat, Gerusalemme Occupata. In oltre tre settimane di massacri indiscriminati oltre mille e quattrocento civili di Gaza hanno perso la vita.
giovedì 31 luglio 2014
Cinque lanciarazzi al napalm TOS-1 consegnati alle forze armate di Bagdad! Un piccolo regalo per l'ISIL!!
L'Esercito irakeno si é arricchito di una importante piattaforma tattica fornita da Mosca nell'ambito degli accordi siglati mesi fa per la fornitura di armi ed equipaggiamenti per un miliardo di dollari USA.
Cinque lanciatori TOS-1 'Buratino' da 24 celle da 220mm ciascuna, ognuna capace di scagliare una razzo termobarico a nove Km di distanza sono stati consegnati ai tecnici e agli artiglieri di Bagdad che presto verranno istruiti da consulenti russi su modalità operative e tattiche di impiego.Con questa consegna l'Irak diventa il quarto paese (dopo Russia, Azerbaijan e Khazakistan) a possedere gli avanzati lanciamissili che si sono finora distinti nella Seconda Guerra Cecena e nella Guerra della Sud Ossezia nell'agosto del 2008.
Cinque lanciatori TOS-1 'Buratino' da 24 celle da 220mm ciascuna, ognuna capace di scagliare una razzo termobarico a nove Km di distanza sono stati consegnati ai tecnici e agli artiglieri di Bagdad che presto verranno istruiti da consulenti russi su modalità operative e tattiche di impiego.Con questa consegna l'Irak diventa il quarto paese (dopo Russia, Azerbaijan e Khazakistan) a possedere gli avanzati lanciamissili che si sono finora distinti nella Seconda Guerra Cecena e nella Guerra della Sud Ossezia nell'agosto del 2008.
mercoledì 30 luglio 2014
ECCEZIONALE VIDEO delle Brigate Qassam mostra un commando palestinese che stermina un avamposto sionista!
Riportiamo qui sopra un documento eccezionale appena pubblicato in rete dall'ufficio comunicazione delle Brigate Ezzedine al-Qassam, ala militare di Hamas che in questi giorni stanno compiendo prodigi per far pagare il più alto tributo di sangue possibile alle forze militari sioniste che colpiscono il ghetto assediato di Gaza.
Il documento filmato mostra l'azione di un commando Qassam che esce da un tunnel accuratamente nascosto e assalta un avamposto sionista sterminandone il presidio.
Vogliamo far notare al nostro pubblico di lettori come l'azione sia ascutta, secca, essenziale, i "beep" che nascondono insieme ai bollini sovrimpressi, le voci oltre che i volti dei combattenti sono pochi e scanditi perché i militanti di Hamas hanno bisogno di poche parole mentre compiono il loro dovere.
I colpi di arma da fuoco, similmente, sono pochi, quasi assenti le raffiche e gli ultimi sionisti vengono finiti con i calci dei fucili e i pugnali, per evitare di mettere in allarme altre truppe. Infine, una carabina d'assalto modello X95 appartenuta a un occupante viene riportata indietro e mostrata come testimonianza fisica del successo della missione.
Vogliamo far notare al nostro pubblico di lettori come l'azione sia ascutta, secca, essenziale, i "beep" che nascondono insieme ai bollini sovrimpressi, le voci oltre che i volti dei combattenti sono pochi e scanditi perché i militanti di Hamas hanno bisogno di poche parole mentre compiono il loro dovere.
I colpi di arma da fuoco, similmente, sono pochi, quasi assenti le raffiche e gli ultimi sionisti vengono finiti con i calci dei fucili e i pugnali, per evitare di mettere in allarme altre truppe. Infine, una carabina d'assalto modello X95 appartenuta a un occupante viene riportata indietro e mostrata come testimonianza fisica del successo della missione.
Attacco contro posto di blocco a Qalandiya potrebbe essere collegato alle Brigate Al-Aqsa!
Una sparatoria avvenuta recentemente contro un posto di blocco sionista in località Qalandiya, vicino Ramallah, nella West Bank occupata potrebbe essere collegata al 'ritorno in azione' di una o più cellule delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, l'organizzazione armata originariamente legata al Movimento Fatah e attiva ai tempi della Seconda Intifada poi disattivata e attivamente perseguitata dagli stessi membri di Fatah nell'ambito della loro sottomissione alle direttive sioniste nell'ambito delle fasulle 'trattative di pace'.
L'avvenimento potrebbe inquadrarsi nella prospettiva dei ripetuti appelli alla ripresa delle attività armate in Cisgiordania: le Brigate Al-Aqsa mantengono un'operatività armata nella Striscia di Gaza sotto la "protezione" di organizzazioni armate più grandi e influenti (come le Brigate Qassam o le Brigate Al-Quds) ma finora quanto di esse rimaneva nell'area della West Bank era profondamente "in sonno".
A "risvegliare" le cellule sopravvissute alla repressione di Fatah potrebbero essere stati gli aiuti pervenuti recentemente da parte di Hezbollah (che ha interesse a rendere la West Bank territorio di scontro per diluire e indebolire le capacità militari sioniste su altri fronti) e di Fatah al-Intifada la fazione di Fatah filosiriana creatasi nel 1983 che ha interesse a screditare e indebolire i collaborazionisti di Abbas.
Nel corso dei suoi recenti appelli alla lotta anti-israeliana la Guida Suprema Ayatollah Khamenei ha predetto: "Presto la Cisgiordania sarà armata come Gaza"; sforzi per riattivare le Brigate Al-Aqsa e per riaccendere la lotta armata anche nella West Bank sarebbero solo logici e conseguenti rispetto a questa posizione.
L'avvenimento potrebbe inquadrarsi nella prospettiva dei ripetuti appelli alla ripresa delle attività armate in Cisgiordania: le Brigate Al-Aqsa mantengono un'operatività armata nella Striscia di Gaza sotto la "protezione" di organizzazioni armate più grandi e influenti (come le Brigate Qassam o le Brigate Al-Quds) ma finora quanto di esse rimaneva nell'area della West Bank era profondamente "in sonno".
A "risvegliare" le cellule sopravvissute alla repressione di Fatah potrebbero essere stati gli aiuti pervenuti recentemente da parte di Hezbollah (che ha interesse a rendere la West Bank territorio di scontro per diluire e indebolire le capacità militari sioniste su altri fronti) e di Fatah al-Intifada la fazione di Fatah filosiriana creatasi nel 1983 che ha interesse a screditare e indebolire i collaborazionisti di Abbas.
Nel corso dei suoi recenti appelli alla lotta anti-israeliana la Guida Suprema Ayatollah Khamenei ha predetto: "Presto la Cisgiordania sarà armata come Gaza"; sforzi per riattivare le Brigate Al-Aqsa e per riaccendere la lotta armata anche nella West Bank sarebbero solo logici e conseguenti rispetto a questa posizione.
martedì 29 luglio 2014
La Cisgiordania si mobilita e manifesta: "Gaza non soffre invano!" Quarantacinquemila in piazza a Gerusalemme occupata!!
Migliaia e migliaia di Palestinesi si sono radunati nella Cisgiordania occupata per esprimere il loro sostegno e la loro solidarietà nei confronti della Striscia di Gaza continuamente attaccata dalla marmaglia sionazista. Le manifestazioni più imponenti si sono tenute a Gerusalemme occupata dove oltre quarantamila fedeli si sono riuniti fuori dalla Moschea di Al-Aqsa.
"Gaza, sostenerti é il nostro Eid" (con riferimento alla festività di fine del Ramadan) e "Tutti oggi siamo Gaza" sono stati gli slogan più ripetuti, cartelli e striscioni inneggiavano agli eroi delle Brigate Qassam che stanno facendo pagare duro prezzo ai macellai sionazisti.
Queste manifestazioni non sono ancora la ribellione aperta e la mobilitazione armata che da più parti si é auspicata per mettere in crisi la macchina di morte di Tel Aviv ma pure costituisce un passo avanti e una dimostrazione che la West Bank non starà "pacifica" mentre gli assassini a Sei Punte incrudeliscono contro il ghetto di Gaza.
"Gaza, sostenerti é il nostro Eid" (con riferimento alla festività di fine del Ramadan) e "Tutti oggi siamo Gaza" sono stati gli slogan più ripetuti, cartelli e striscioni inneggiavano agli eroi delle Brigate Qassam che stanno facendo pagare duro prezzo ai macellai sionazisti.
Queste manifestazioni non sono ancora la ribellione aperta e la mobilitazione armata che da più parti si é auspicata per mettere in crisi la macchina di morte di Tel Aviv ma pure costituisce un passo avanti e una dimostrazione che la West Bank non starà "pacifica" mentre gli assassini a Sei Punte incrudeliscono contro il ghetto di Gaza.
Nuova raffica di perdite tra soldati sionisti e coloni illegali: la Resistenza Palestinese non dà tregua!!
Con la ripresa massiccia degli scontri tra le Brigate della Resistenza e gli aggressori sionisti gli intrepidi difensori di Gaza hanno messo a segno in meno di ventiquattr'ore una serie di colpi che alzano ancora di più il prezzo imposto al regime ebraico per la sua irragionevole offensiva contro il ghetto costiero.
In un comunicato rilasciato dal loro comando le Brigate Qassam di Hamas hanno annunciato di avere distrutto un tank sionista vicino a Juhr al-Dik uccidendo due membri del suo equipaggio e di avere abbattuto altri dieci militari vicino a Shujaya.
Intanto sei coloni militarizzati dell'insediamento illegale di Eshkol sono stati eliminati da una raffica di bombe di mortaio che li ha sorpresi all'aperto. L'agenzia di notizie Ma'an ha anche comunicato che almeno due militari sionisti feriti vicino a Jabaliya sono morti mentre venivano soccorsi ed evacuati.
In un comunicato rilasciato dal loro comando le Brigate Qassam di Hamas hanno annunciato di avere distrutto un tank sionista vicino a Juhr al-Dik uccidendo due membri del suo equipaggio e di avere abbattuto altri dieci militari vicino a Shujaya.
Intanto sei coloni militarizzati dell'insediamento illegale di Eshkol sono stati eliminati da una raffica di bombe di mortaio che li ha sorpresi all'aperto. L'agenzia di notizie Ma'an ha anche comunicato che almeno due militari sionisti feriti vicino a Jabaliya sono morti mentre venivano soccorsi ed evacuati.
lunedì 28 luglio 2014
L'ITALIA MIGLIORE a Piazza San Babila per la Giornata Internazionale di Al-Quds!!
Anche quest'anno il movimento "Stato e Potenza" si é mobilitato per celebrare la Giornata Internazionale di Al-Quds e, visto il momento particolarmente tragico e critico vissuto dalla Palestina, più che un dotto simposio come quello organizzato l'anno scorso a Lonate del Garda é stata ritenuta più adatta una mobilitazione massiccia nella principale metropoli del Nord Italia.
Piazza San Babila a Milano si é quindi animata di bandiere palestinesi, siriane, iraniane, dell'SSNP e di Hezbollah portate dagli esponenti di quell' ITALIA MIGLIORE che sa andare oltre la cortina di menzogne dei media asserviti, che SA che il futuro dela Palestina sta con l'Asse della Resistenza, con la Siria, con l'Iran e con gli uomini di Nasrallah, che schifano i variopinti "stracci della pace" che non portano a niente se non al ribiascicare bavoso di slogan superati e inefficaci.
Chi scrive, per impegni precedenti, non ha potuto prendere parte a questa bellissima giornata di impegno e di solidarietà e se ne duole, ma ha piacere di ripubblicare le foto dell'evento riconoscendo in diverse l'amico Ali Reza Jalali (più volte gradito ospite su queste pagine) e Stefano Bonilauri che tante volte ci ha invitato a belle e fruttuose iniziative.
Grazie a tutti i presenti per aver dato una testimonianza così splendida!
Piazza San Babila a Milano si é quindi animata di bandiere palestinesi, siriane, iraniane, dell'SSNP e di Hezbollah portate dagli esponenti di quell' ITALIA MIGLIORE che sa andare oltre la cortina di menzogne dei media asserviti, che SA che il futuro dela Palestina sta con l'Asse della Resistenza, con la Siria, con l'Iran e con gli uomini di Nasrallah, che schifano i variopinti "stracci della pace" che non portano a niente se non al ribiascicare bavoso di slogan superati e inefficaci.
Chi scrive, per impegni precedenti, non ha potuto prendere parte a questa bellissima giornata di impegno e di solidarietà e se ne duole, ma ha piacere di ripubblicare le foto dell'evento riconoscendo in diverse l'amico Ali Reza Jalali (più volte gradito ospite su queste pagine) e Stefano Bonilauri che tante volte ci ha invitato a belle e fruttuose iniziative.
Grazie a tutti i presenti per aver dato una testimonianza così splendida!
Una carcassa di F-16 sionista in mano alle Brigate Qassam!! E' il primo jet di Tel Aviv abbattuto su Gaza!!
Dopo avere annunciato di avere colpito un jet F-16 e abbattuto almeno tre droni con le loro nuove armi antiaeree le Brigate Qassam hanno pubblicato queste foto di un relitto di aeroplano sionista paludato di vessilli di Hamas con evidentissimi danni all'ugello del jet e ai piani di coda.
L'aereo é certamente un F-16 e la livrea non mente, appartiene chiaramente all'aviazione di Tel Aviv; purtroppo le condizioni attuali della Striscia di Gaza mi rendono molto difficile contattare i miei referenti in loco e chiedere lumi su questo evento. Se le apparenze fossero confermate si tratterebbe della prima volta in sessantasei anni di lotta che un jet sionazista é stato eliminato dalla Resistenza Palestinese nei cieli di Gaza. Che il secondo lo possa seguire quanto prima!
L'aereo é certamente un F-16 e la livrea non mente, appartiene chiaramente all'aviazione di Tel Aviv; purtroppo le condizioni attuali della Striscia di Gaza mi rendono molto difficile contattare i miei referenti in loco e chiedere lumi su questo evento. Se le apparenze fossero confermate si tratterebbe della prima volta in sessantasei anni di lotta che un jet sionazista é stato eliminato dalla Resistenza Palestinese nei cieli di Gaza. Che il secondo lo possa seguire quanto prima!
La Repubblica Islamica Iraniana completamente autosufficiente nella produzione di carburante diesel!!
Una ottima notizia con cui festeggiare la fine del Ramadan; secondo l'annuncio recentemente esteso dal Ministero del Petrolio e degli Idrocarburi della Repubblica Islamica l'Iran é divenuto totalmente autosufficiente nella produzione di gasolio.
"Finalmente abbiamo superato, tramite anni di oculate ricerche e investimenti, la necessità di importare carburanti diesel dall'estero", ha commentato Bijan Madar Zanganeh. Negare ai paesi ricchi di petrolio e metano le conoscenze e le tecnologie per trattare e raffinare direttamente i loro prodotti era uno dei molti modi con cui l'Occidente imperialista ha tenuto in piedi per decenni un modello economico iniquo e sfruttatore, in cui erano le grandi compagnie anglo americane a decidere i prezzi degli idrocarburi.
La Rivoluzione Islamica per prima si é posta l'obiettivo di rovesciare questo stato di cose e adesso l'Iran é visto come un esempio da imitare: Venezuela, Bolivia, Angola e molti altri paesi sono in trattative con la Repubblica Islamica per beneficiare a loro volta del suo know-how nelle tecnologie di estrazione e raffinazione e rendersi indipendenti dalle avide compagnie occidentali.
"Finalmente abbiamo superato, tramite anni di oculate ricerche e investimenti, la necessità di importare carburanti diesel dall'estero", ha commentato Bijan Madar Zanganeh. Negare ai paesi ricchi di petrolio e metano le conoscenze e le tecnologie per trattare e raffinare direttamente i loro prodotti era uno dei molti modi con cui l'Occidente imperialista ha tenuto in piedi per decenni un modello economico iniquo e sfruttatore, in cui erano le grandi compagnie anglo americane a decidere i prezzi degli idrocarburi.
La Rivoluzione Islamica per prima si é posta l'obiettivo di rovesciare questo stato di cose e adesso l'Iran é visto come un esempio da imitare: Venezuela, Bolivia, Angola e molti altri paesi sono in trattative con la Repubblica Islamica per beneficiare a loro volta del suo know-how nelle tecnologie di estrazione e raffinazione e rendersi indipendenti dalle avide compagnie occidentali.
domenica 27 luglio 2014
Sessantasette sionisti evacuati per ferite da Gaza solo nelle ultime 24 ore; Hamas: "Da soli abbiamo eliminato novanta invasori!!"
Come abbiamo già segnalato la cosiddetta 'tregua' non ha riguardato per niente i combattimenti di terra visto che i soldati sionisti hanno continuato a cercare di individuare bunker e tunnel della Resistenza e i gruppi armati palestinesi hanno dato battaglia per proteggere le loro strutture. Tale difesa ha avuto un successo incredibile visto che solamente nelle ultime ventiquattro ore di scontro ben sessantasette militari di Tel Aviv sono stati evacuati urgentemente per ferite verso l'ospedale "Barzilai" di Ashkelon.
Se si considera l'usuale rapporto tra feriti gravi e perdite bisogna dedurre che non meno di otto-dieci soldati invasori saranno caduti sotto i colpi della Resistenza. Intanto in un comunicato ufficiale le Brigate Al-Qassam di Hamas hanno dichiarato di poter contare novanta sionisti uccisi solamente dalle loro operazioni militari. Tenendo conto degli abbattimenti effettuati da altre formazioni (Brigate Al-Quds, Brigate Abu Ali Mustafa, Brigate Salah ad-Din, Brigate Al-Aqsa...) se ne deduce che probabilmente la cifra di cento sionisti eliminati é errata per difetto e che quella sostenuta da Tel Aviv di quarantaquattro perdite é totalmente mendace e fantasiosa.
Ormai la cifra di perdite inflitte ai soldati sionazisti é vicinissima al 'record' inflitto durante "Cast Lead" cinque anni e mezzo fa; speriamo che venga presto superato, e non di poco.
Se si considera l'usuale rapporto tra feriti gravi e perdite bisogna dedurre che non meno di otto-dieci soldati invasori saranno caduti sotto i colpi della Resistenza. Intanto in un comunicato ufficiale le Brigate Al-Qassam di Hamas hanno dichiarato di poter contare novanta sionisti uccisi solamente dalle loro operazioni militari. Tenendo conto degli abbattimenti effettuati da altre formazioni (Brigate Al-Quds, Brigate Abu Ali Mustafa, Brigate Salah ad-Din, Brigate Al-Aqsa...) se ne deduce che probabilmente la cifra di cento sionisti eliminati é errata per difetto e che quella sostenuta da Tel Aviv di quarantaquattro perdite é totalmente mendace e fantasiosa.
Ormai la cifra di perdite inflitte ai soldati sionazisti é vicinissima al 'record' inflitto durante "Cast Lead" cinque anni e mezzo fa; speriamo che venga presto superato, e non di poco.
La Resistenza palestinese riprende a colpire le città sioniste: bersagliate Hod HaSharon, Peta Tiqvah, Ashdod, Tel Aviv!!
Hod HaSharon, Peta Tiqvah, Ashdod e Tel Aviv hanno ripreso a ricevere i razzi a lungo raggio provenienti dal ghetto martoriato di Gaza, non appena i jet e i droni sionazisti hanno ripreso a colpire i civili della Striscia dopo lo scadere della 'tregua' (che in realtà tregua non é stata) durata per circa 18 ore.
Hamas e le altre organizzazioni palestinesi di Resistenza hanno fatto chiaramente intendere che non accetteranno alcun genere di cessate il fuoco che non comprenda il ritiro di ogni forza militare sionista dalla Striscia di Gaza e la fine dell'assedio shylockiano.
Fino ad adesso i continui attacchi sionisti contro la popolazione civile di Gaza, che sono arrivati fino a bersagliare direttamente scuole, ambulanze ed ospedali, hanno causato mille vittime e oltre seimila feriti, di cui moltissimi mutilati.
Hamas e le altre organizzazioni palestinesi di Resistenza hanno fatto chiaramente intendere che non accetteranno alcun genere di cessate il fuoco che non comprenda il ritiro di ogni forza militare sionista dalla Striscia di Gaza e la fine dell'assedio shylockiano.
Fino ad adesso i continui attacchi sionisti contro la popolazione civile di Gaza, che sono arrivati fino a bersagliare direttamente scuole, ambulanze ed ospedali, hanno causato mille vittime e oltre seimila feriti, di cui moltissimi mutilati.
Tel Aviv non rispetta la tregua: la Resistenza abbatte altri quattro soldati sionisti!!
Ennesima prova dell'ipocrisia e della malafede sionista; nel corso delle cosiddette ore "di tregua" le forze militari del regime ebraico presenti nella Striscia di Gaza non hanno interrotto affatto le loro attività (evidentemente per Tel Aviv 'tregua' voleva dire interrompere solo i bombardamenti assassini sui civili?) ma hanno in realtà continuato le loro attività cercando di individuare tunnel e ricoveri sotterranei della Resistenza.
Le Brigate palestinesi ne hanno tratto le conseguenze e hanno contrastato questi tentativi con efficace fuoco di tiratori scelti e di mortai riuscendo ad abbattere altri quattro militari sionisti dai nomi di: Roy Peles, Avraham Grintzvaig, Barak Refael Degorker e Gal Bason.
Nonostante gli sforzi della propaganda sionista per confondere e nascondere il numero effettivo delle perdite militari esso ormai é ben oltre il centinaio di unità, nella stessa capitale Tel Aviv ieri si sono tenute manifestazioni contro l'intervento militare a Gaza che minaccia di diventare un gorgo di perdite militari simile a quello del 2008-2009 o addirittura a quello del 2006.
Le Brigate palestinesi ne hanno tratto le conseguenze e hanno contrastato questi tentativi con efficace fuoco di tiratori scelti e di mortai riuscendo ad abbattere altri quattro militari sionisti dai nomi di: Roy Peles, Avraham Grintzvaig, Barak Refael Degorker e Gal Bason.
Nonostante gli sforzi della propaganda sionista per confondere e nascondere il numero effettivo delle perdite militari esso ormai é ben oltre il centinaio di unità, nella stessa capitale Tel Aviv ieri si sono tenute manifestazioni contro l'intervento militare a Gaza che minaccia di diventare un gorgo di perdite militari simile a quello del 2008-2009 o addirittura a quello del 2006.
L'Esercito siriano caccia gli ultimi militanti takfiri dal campo metanifero di Shaar!!
Dopo il massiccio attacco del 19 luglio scorso ci sono voluti sette giorni di intensi combattimenti ma finalmente le truppe del Presidente Assad hanno ristabilito il pieno controllo sul campo metanifero di Shaar e la produzione sarà ripresa immediatamente appena le unità speciali degli artificieri avranno finito la ricognizione dei siti per trovare e disinnescare eventuali mine ed esplosivi.
L'azione dei takfiri dell'ISIL contro la località di estrazione del gas naturale é stato uno dei mille 'fuochi di paglia' che i media occidentali manipolati hanno cercato di ingigantire per dare l'impressione di un 'risorgimento' delle fortune dei terroristi in Siria in realtà ormai fuori da ogni possibilità di stabilire un saldo controllo sul paese.
Si calcola che siano stati circa un centinaio i terroristi wahabiti eliminati nell'operazione.
L'azione dei takfiri dell'ISIL contro la località di estrazione del gas naturale é stato uno dei mille 'fuochi di paglia' che i media occidentali manipolati hanno cercato di ingigantire per dare l'impressione di un 'risorgimento' delle fortune dei terroristi in Siria in realtà ormai fuori da ogni possibilità di stabilire un saldo controllo sul paese.
Si calcola che siano stati circa un centinaio i terroristi wahabiti eliminati nell'operazione.