sabato 3 maggio 2014

Il Generale Safavi: "La profondità strategica dell'Iran si estende ormai fino al Mediterraneo Orientale!"

Parlando a Isfahan davanti a una platea di veterani dell'IRGC il Generale iraniano Safavi, aide militare della Guida Suprema della Repubblica Islamica ha dichiarato: "Ormai la prima linea difensiva della nostra Repubblica si estende fino alle coste del Mediterraneo, al Libano del Sud e ai confini settentrionali dell'occupazione sionista".

Safavi ha aggiunto che gli Occidentali e gli imperialisti sono "molto preoccupati" dalla crescita dell'influenza e della potenza iraniane: "Certamente, americani, sauditi, turchi, qatarioti e NATO speravano, col loro complotto contro Assad, di bloccare l'espandersi della nostra profondità strategica, ma hanno fallito e il loro fallimento é sistemico e profondo, risultando invece in una grande vittoria per i nostri interessi".

I terroristi wahabiti tentano di pretendere di aver conquistato un aeroporto militare: puntuale la smentita del Governo!

Negli outlet informativi asserviti al complotto terroristico antisiriano da ieri ha cominciato a girare la notizia secondo cui le forze mercenarie wahabite avrebbero conquistato la città di Jaramana, nel Rif Dimashq, e addirittura anche il vicino aeroscalo militare di Al-Dmeir.
Interrogate in merito tutte le nostre fonti siriane si sono dette concordi di non saperne assolutamente niente e alcune hanno subito inferito che si potesse trattare di una comoda menzogna per rincuorare i ranghi dei terroristi mercenari ultimamente sottoposti a una grave sequela di sconfitte.

Puntualmente oggi l'agenzia ufficiale di stampa SANA ha inviato un team ad Al-Dmeir riportando immagini del pieno controllo governativo  della struttura da cui senza posa si alzano e rientrano alla base i cacciabombardieri impegnati a martellare posizioni e convogli terroristi.

Aggiornamento sull'Ucraina: i banderisti falliscono a Slaviansk e fanno una strage con un rogo a Odessa!

Chiariamo subito alcuni punti ai nostri lettori che magari, sentendo le campane false e tendenziose dei media asserviti alla NATO e alla CIA possono aver creduto che in Ucraina sia in atto una 'controffensiva' della giunta golpista/fascista del 'Maidan' e che le milizie autonomiste russofone siano sotto scacco.

VOCE: "Una 'massiccia controffensiva' militare é stata lanciata dalle forze di Kiev contro Slaviansk presidiata dalle milizie russofone".

REALTA': Pochi blindati e pochi elicotteri sono stati impiegati contro i posti di blocco e le barricate improvvisate agli accessi esterni della città. I blindati sono stati quasi tutti bloccati dalla folla disarmata che si é stretta attorno a loro impedendogli di proseguire oltre, tranne in un caso dove un mezzo corazzato ha proseguito schiacciando sotto una ruota le gambe di un uomo.

VOCE: "Numerose posizioni degli insorti sono cadute in mano alle truppe ucraine"

REALTA': Nove barricate sono state abbandonate dai miliziani che le presidiavano, che hanno preferito spostarsi su posizioni più forti entro la cerchia urbana, in nessun caso questi movimenti hanno seguito scontri o sparatorie.

VOCE: "Due elicotteri sono stati abbattuti".

REALTA': In realtà gli elicotteri governativi persi sono quattro, tra cui sicuramente un Mi-8 e un Mi-24; un pilota di un elicottero abbattuto e ferito é stato raccolto dalle milizie russofone, soccorso e portato a un ospedale; i suoi commilitoni lo avevano abbandonato dopo averlo disarmato.

VOCE: "Slaviansk é caduta in mano alle forze governative".

REALTA': Questa é una panzana bella e buona, vi sono stati due morti  tra le truppe governative e forse uno tra i miliziani russofoni, queste 'perdite' danno la scala degli scontri che possono esserci stati oggi...microscopica.

Cosa voglioni dire questi fatti? La manovra militare dei banderisti di Kyiv si é risolta in un FLOP TOTALE; questo lo sanno benissimo gli hooligan di Svoboda e di Pravy Sektor e i loro burattinai di Washington, Londra e Bruxelles, ma lo sanno benissimo anche Putin, Lavrov e Shoigu a Mosca...all'Armata Russa ci vorrebbe molto meno a occupare tutta la Novorossiya di quanto non ci sia voluto a occupare la Crimea e se ciò non é stato ancora fatto é solo perché Putin vuole aspettare il momento in cui sarà chiaro che non esistono più alternative all'azione diretta.

La vera strage si é avuta invece a Odessa dove vigliacchi teppisti fascisti hanno sbarrato le porte del Palazzo dei Sindacati lanciandovi poi all'interno ordigni incendiari: circa quaranta persone sono morte; questo tuttavia dimostra che i banderisti leali a Kyiv sono una minoranza che sa agire solo con la violenza codarda dell'attentato.

Aspettiamo ulteriori aggiornamenti dalle nostre fonti.

venerdì 2 maggio 2014

Nouri al-Maliki si congratula con gli irakeni: "Insieme abbiamo sconfitto le minacce wahabite contro il voto!!"

Il Primo Ministro irakeno Nouri al-Maliki ha dichiarato che con un'adesione al voto di oltre il 60 per cento degli aventi diritto le elezioni politiche del 30 aprile sono state "Un grande successo" e che "Le forze di Al-Qaeda e del terrorismo wahabita hanno ricevuto una sconfitta decisiva".

Maliki durante una conferenza stampa tenutasi a Bagdad ha notato che persino nella Provincia di Anbar, che i terroristi dell'ISIL hanno tentato a più riprese di trasformare nella loro roccaforte, la partecipazione al voto é stata superiore al 50 per cento e questo dimostra come ormai il popolo irakeno non veda altre maniere di cambiare la situazione politica del paese se non attraverso gli strumenti della partecipazione democratica.

Ci vorranno molti giorni per avere i risultati definitivi, ma Maliki si é detto "fiducioso", viste le proiezioni e i sondaggi disponibili, che sia possibile per la sua coalizione raccogliere i 165 seggi parlamentari necessari a formare una maggioranza, aggiungendo che, nel caso il responso delle urne si dimostrasse differente, non avrebbe alcun problema a ritirarsi a vita privata.

Scontri a Slaviansk e altre zone dell'Ucraina orientale: forze di Kiev respinte, abbattuti quattro elicotteri!!

Siamo arrivati alle armi, ecco la conclusione delle continue provocazioni dei golpisti di Maidan, i banderisti filoguidati dalla CIA e dalla NATO con cui Obama sperava di togliere a Putin il controllo sulla Flotta del Mar Nero che é stata essenziale per prevenire l'aggressione imperialista contro la Siria di Assad.

Certi di venire spalleggiati diplomaticamente (e forse anche militarmente) dai loro burattinai occidentali i teppisti e gli hooligan insediati a Kyiv hanno lanciato una sconsiderata aggressione armata contro i presidi dei miliziani russofoni a Slaviansk e in altre zone delle province orientali che non aspettano altro di potersi unire alla federazione di Mosca.

Ovviamente le puntate dei banderisti sostenuti da contractor e mercenari americani e NATO sono state puntualmente rintuzzate dai militanti dell'Est che sono riusciti perfino ad abbattere quattro elicotteri militari, nella foto si vede il pilota di uno di essi che viene portato, ferito, in una località sicura, per venire interrogato. Forse in seguito si negozierà la sua liberazione.

Militanti russofoni hanno anche preso il controllo della centrale di controllo del traffico ferroviario di Donetsk, bloccando tutte le possibilità dei banderisti di Kyiv di fare affluire via treno rinforzi da Ovest.

Aleppo, Latakia, Zabadani: le truppe di Assad avanzano come bulldozer su tutti i fronti!!

Nelle ultime ore le forze governative siriane che hanno finito di bonificare la città di Aleppo si stanno spingendo avanti per ricacciare ulteriormente i terroristi mercenari verso i confini settentrionali: a Nord di Sheik Najjar un convoglio di automezzi é stato intercettato e tredici terroristi neutralizzati (quattro morti, nove feriti e catturati), i veicoli sono stati confiscati. Sette mercenari di nazionalità qatariota e saudita appartenenti a Jabhat al-Nusra sono stati eliminati a pochi chilometri di distanza dala Prigione Centrale mentre altri undici (tutti di nazionalità non siriana) sono stati uccisi ad Al-Jubalya. Undici veicoli carichi di armi e rifornimenti sono finiti nel mirino dei cacciabombardieri di Assad a Turaab Hulluk, tutti sono finiti distrutti.
Un altro attacco aereo ha ucciso 41 mercenari, dai loro resti 32 sono stati riconosciuti come cittadini stranieri: soprattutto ceceni, daghestani e afghani, dai documenti ritrovati alcuni sono stati anche identificati per nome, si trattava, tra gli altri, di Aadam Al-Battaah, Sa’eed Hijaazi, Abdul-Rahmaan Al-Bakri, Mahmoud Keelaawi, Hussayn Hammaad, Tawfeeq Al-Badawi, Muhammad ‘Amr, Yahyaa Al-‘Aadili, Ali Siraajeddeen.

Attorno a Latakia/Laodicea ben sessantanove terroristi sono stati eliminati e altri quarantaquattro feriti e catturati dall'Esercito Siriano e dalle Forze di Difesa Nazionali; nel corso della battaglia sono stati distrutti undici camion e furgoni e sequestrati numerosi lanciarazzi, mortai e mitragliatrici pesanti russe da 12.7 millimetri. Tutti i feriti di nazionalità cecena e daghestana sono stati interrogati da esperti dell'intelligence che cooperano con ufficiali di collegamento russi.

Quattordici terroristi sono stati eliminati attorno all'abitato di Zabadani, ultimo ridotto della sacca di Qalamoun che é ormai totalmente circondato dalle forze siriane e di Hezbollah e in procinto di cadere completamente sotto il loro controllo.

giovedì 1 maggio 2014

Quattro militi dell'Armee Libanaise feriti vicino ad Arsal in una sparatoria con terroristi takfiri fuggiti dalla Siria!!

Quattro militari libanesi sono rimasti feriti più o meno gravemente a seguito di una sparatoria con terroristi takfiri avvenuta intorno alla zona di Arsal, vicino al confine con la Siria.

Le forze libanesi si stavano muovendo lungo la direttrice Al-Rahuweh/Arsal quando sconosciuti attentatori, sicuramente terroristi fuggiti dalla sacca di Qalamoun recentemente bonificata dalle forze armate siriane in cooperazione con Hezbollah, hanno aperto il fuoco su di esse.

Adesso l'Armee é impegnata in un rastrellamento della zona per mettere con le spalle al muro il commando terrorista; già molte decine di militanti fuggiti dalla Siria sono state catturate nelle ultime settimane.

Ahmadinejad dichiara: "Non sto preparando un mio ritorno in politica". Ma é vero? Molti iraniani lo rivorrebbero!!

Rispondendo a voci di corridoio che andavano facendosi sempre più frequenti e insistenti l'-Ex presidente della Repubblica Islamica Mahmoud Ahmadinejad, rivolgendosi a una folla che lo stava salutando entusiasticamente a Mashhad ha detto: "Non intendo rientrare in politica, non voglio rompere il mio attuale regime di silenzio riguardo gli ultimi avvenimenti politici...anche se silenzio non per forza vuol dire passività!".
Queste parole sembrano gettare acqua gelata sulla brace dell'entusiasmo popolare per la possibilità di un ritorno alla ribalta del due volte Presidente Ahmadinejad, di cui, nonostante manchino dichiarazioni ufficiali si sa che sia molto meno che entusiasta delle ultime iniziative del suo successore Rohani, specialmente della maniera con cui sta trattando l'agenda nucleare con le potenze occidentali.

Finora comunque le uniche dichiarazioni critiche verso Rohani e il suo esecutivo sono venute dall'ex-portavoce di Ahmadinejad, Gholam Hossein Elham; é molto poco credibile che egli parli a titolo strettamente personale, per cui l'opinione pubblica favorevole ad Ahmadinejad le ha prese come parole dell'Ex-presidente.

Elham ha anche annunciato la creazione di una comunità di sostenitori di Ahmadinejad che creerà e gestirà reti sociali specialmente in internet incaricate di difenderne la figura e l'operato (recentemente ambienti vicini a Rohani avevano iniziato a lanciare varie accuse contro i passati mandati di Ahmadinejad). L'Ex-presidente, intanto, si é recato recentemente in visita ai campi di battaglia del Khuzestan dove anch'egli prese parte alla lotta della Repubblica Islamica contro l'aggressione imperialista di Saddam Hussein.

Recuperando per un attimo il suo gusto per le dichiarazioni roboanti ha così chiosato coi giornalisti che lo avevano seguito: "Potremo riposare soddisfatti, una volta che le Bandiere dei nostri Martiri sventoleranno sopra la Casa  Bianca".

Vai così Presidente! E' per questo che ti abbiamo sempre stimato ed apprezzato! E' per questo che pensiamo che l'Iran abbia ancora bisogno di te!!

Hussein Ibrahim e Luay Rihawi: martiri palestinesi immolatisi per la Siria, onore del PFLP-GC!!!

I due giovani che vedete in foto hanno sacrificato il loro vigore, il loro sangue, il loro futuro per la salvezza dello Stato che da oltre 60 anni estende al loro popolo la più grande e magnanima ospitalità: laddove in Libano, in Giordania, in Kuwait e altrove i Palestinesi sono trattati con sufficienza e sospetto come 'cittadini di serie B' in Siria essi hanno sempre potuto trovare solidarietà morale, materiale e umana su cui ricostruire le loro vite in attesa del giorno della Riscossa e della Liberazione della loro patria avita.

Se ci é permesso fare una 'graduatoria' del valore e del sacrificio dei Martiri, riterremo quello di Hussein Ibrahim e Luay Rihawi persino più 'disinteressato' di quello del pur valoroso e stimabile Atef Ahmad Jabali, di cui abbiamo tessuto le lodi poche settimane fa.

Questo perché Jabali difendeva la sua gente nel campo profughi di Yarmouk dall'aggressione dei fanatici takfiri wahabiti, mentre Hussein e Luay stavano cooperando con le forze di Difesa Nazionale e le unità dell'Esercito Siriano a un'operazione antiterrorismo non centrata attorno a una comunità palestinese, ma nella zona attorno alla città di Hama.

Per questo motivo li indichiamo a esempi sfolgoranti della riconoscenza della Palestina per tutto il bene e il sostegno ricevuto dalla Siria in queste scorse decadi e siamo certi che il loro sangue versato fertilizzerà ulteriormente il legame fraterno che ormai unisce indissolubilmente i loro due popoli!

mercoledì 30 aprile 2014

Deraglia di nuovo la corsa alla Baabda! Ottantun parlamentari "marinano" la seduta per l'elezione del Presidente libanese!!

Ottantun parlamentari assenti su 128; con un tasso di assenti tanto alto nemmeno se tutti i quarantasette presenti avessero vergato sulle loro schede il nome dell'assassino mafioso Samir Geagea si sarebbe arrivati a nulla; quindi il Presidente del Parlamento Nabih Berri ha dichiarato nulla la seduta.

Adesso il termine costituzionale del 25 maggio sembra veramente vicino e fa paura perché se venisse superato il Paese dei Cedri si troverebbe senza Capo dello Stato e la crisi istituzionale diventerebbe veramente pericolosa.

Ovviamente la colpa di questo stato di cose é tutta dell'Alleanza 14 Marzo e della sua sciocca e presuntuosa arroganza, con cui si ostina a proporre un candidato irricevibile come Samir Geagea che solo pochi anni fa era in galera per i numerosi assassinii ordinati ed eseguiti, mentre un candidato accettabile anche a molti maroniti conservatori come Michel Aoun dell'LMP potrebbe facilmente raccogliere gli 86 voti necessari a succedere a Michel Sleiman.

La prossima sessione per l'elezione del Presidente della Repubblica si terrà mercoledì 7 maggio.

Le elezioni irakene si sono svolte in tutto il paese: é già una grande vittoria del Governo Al-Maliki!!

Si sono chiusi da poco i seggi in tutto il paese mesopotamico, dopo che milioni e milioni di irakeni hanno potuto esprimere i loro voti grazie a un imponente schieramento di sicurezza. Già soltanto il fatto che le operazioni di voto si siano svolte quasi ovunque con regolarità é una grande vittoria del Governo Al-Maliki e la dimostrazione pratica che la maggior parte dei cittadini ha fiducia nel regolare processo democratico, anche nelle province a maggioranza non-sciita.

Che le elezioni si siano svolte regolarmente non vuol dire che non vi siano stati isolati incidenti: due donne sono perite per l'esplosione di una bomba vicino a un seggio nella cittadina di Dibs, due colpi di mortaio sono caduti vicino a un seggio elettorale a Ovest di Bagdad; più bizzarro un attentato organizzato a Tuz Khurmatu, a 55 Km da Kirkuk, dove diverse granate sonore sono state fatte detonare contemporaneamente.

Per quanto gravi questi eventi non sono nulla rispetto alle roboanti minacce dei terroristi takfiri pagati dall'Arabia Saudita che avevano promesso 'fiumi di sangue' il giorno delle elezioni. Si vede che la continua campagna militare contro i mercenari wahabiti portata avanti da fine dicembre a oggi ha dato i suoi frutti.

Anche a Lugansk l'amministrazione locale viene occupata senza colpo ferire dagli autonomisti russofoni!!

Manifestanti contrari alla giunta golpista insediata Kyiv con il beneplacito NATO e americano hanno preso il controllo degli edifici dell'Amministrazione Locale di Lugansk, nell'Ucraina Orientale; anche questa occupazione come quelle già avvenute a Donetsk, Slavianska e Kostantinivka é avvenuta senza spargimento di sangue e con un minimo di confronto fisico.

"L'edificio é nostro, non vi é altro da dire" ha affermato ai microfoni dell'Agenzia Novosti il leader locale Oleg Dereko, "Un comitato di coordinamento popolare si trova ora all'interno e sta stilando le direttive per le prossime azioni volte a tutelare l'autonomia e l'autodeterminazione popolare dei residenti locali e del circondario".

Un piccolo numero di guardie sarebbero rimaste bloccate tra il cortile interno e un corridoio del piano terra; si sta cercando di convincerle ad abbandonare le armi in cambio di un salvacondotto fuori dall'edificio conquistato. Non vi sono stati feriti più gravi di alcuni contusi, gli occupanti non avevano armi eccetto per qualche scudo di lamiera.

L'occupazione dell'edificio é scattata dopo che le autorità locali avevano mancato di rispondere a un ultimatum degli indipendentisti che chiedevano il rilascio dei prigionieri politici, un referendum entro una data ragionevole e il ripristino del Russo come lingua ufficiale insieme all'Ucraino.

La propaganda di Hariri resuscita i morti!! Clamoroso 'abbaglio' di Al-Mustaqbal nella sua sterile polemica contro Hezbollah!!

Esattamente come gli alti gradi militari e spionistici della corrotta dinastia saudita e del crudele e ottuso regime ebraico di occupazione stanno affrontando dolorosamente le conseguenze dei loro errori di valutazione riguardo la situazione siriana e libanese così anche il 'Movimento Futuro' del mezzo-saudita servo di Washington e Tel Aviv Saad Hariri sta subendo le conseguenze della sua miopia in merito alle medesime questioni.

Semplicisticamente Hariri sperava che un prolungato impegno siriano di Hezbollah sarebbe bastato a metterlo in cattiva luce presso l'opinione pubblica libanese; invece é avvenuto esattamente il contrario e la cittadinanza del Paese dei Cedri, verificato quanto l'instabilità siriana si riflettesse negativamente anche sul proprio quotidiano, apprezza e stima il contributo degli uomini di Nasrallah alla lotta al terrorismo wahabita, così come apprezzò ai tempi il loro impegno contro l'occupazione sionista e il servile collaborazionismo degli Haddad e dei Lahad.

Ultimamente é stato Fady Shamieh, redattore del quotidiano ufficiale del Movimento, a mettere in imbarazzo Hariri e tutta l'Alleanza 14 Marzo pubblicando un articolo totalmente inventato nel quale si annunciava la morte in Siria di un presunto membro di Hezbollah identificato come Ali Ashmar (in apertura: l'articolo incriminato; qui a fianco: Ali Ashmar). Peccato che, come dimostrano numerosi documenti di Hezbollah e di fonti terze, Ali Ashmar sia sì caduto in combattimento, ma nel 1996 contro gli occupanti sionisti del Libano del Sud.

Ashmar, nato nel 1976 in Kuwait e quindi trasferitosi con la famiglia a Beirut Sud, si arruolò giovanissimo in Hezbollah e si offrì volontario per un'operazione di automartirio che risultò nell'uccisione di un capitano sionista e nel grave ferimento di decine di suoi complici, oltre che nella distruzione di numerosi veicoli.

Volesse l'Altissimo che fosse così facile resuscitare i Martiri caduti, con un tratto di penna come ha fatto (per le ragioni sbagliate) Fady Shamieh: essi senza dubbio alcuno si offrirebbero nuovamente volontari per sacrificarsi contro il Nemico!

martedì 29 aprile 2014

La Siria esprime interesse a entrare nell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai: il blocco eurasiatico si rafforza!!

Il Ministro del Commercio Estero della Repubblica Araba di Siria Hayyan Salman ha dichiarato che il Governo del paese ha inviato una richiesta ufficiale di ammissione alla SCO, l'Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione che comprende Cina, Russia, Kazakhistan, Kyrgizistan, Tajikistan e Uzbekistan (più India, Iran, Mongolia, Afghanistan e Pachistan come osservatori).

La notizia é interessante e lodevole visto che dimostra come Assad stia "pensando al domani", associando il suo paese a un forte blocco di potenze emergenti che non sono interessate solo a libera circolazione e legami economici ma anche a saldi rapporti militari e di sicurezza.

Certamente, con i propri legami a Russia, Cina e alleati eurasiatici ancora più espliciti e rafforzati Sauditi, Sionisti, Yankee e loro manutengoli NATO ci penserebbero cinque o sei volte prima di reiterare le loro aggressioni terroristiche a fini di 'regime change' con cui hanno colpito il popolo e i cittadini siriani negli ultimi tre anni.

"Trombato" il Generale Kochavi, capo dello spionaggio militare sionista: paga le 'cantonate' prese su Egitto e Siria!!

Il Maggior Generale Aviv Kochavi, fino a venerdì scorso era capo dell'AMAN la branca militare dei servizi segreti sionisti, paragonabile al GRU sovietico, adesso é stato rimosso dall'incarico (assegnato al Generale Herzl Alevi) e spostato al Comando del Fronte Nord dove sostituirà Yair Golan.

La cosa interessante é che per entrambe i generali si tratta di sostituzioni "punitive"; Golan paga lo scotto degli agguati alle pattuglie sioniste da parte della Resistenza di Hezbollah che hanno fatto morti e feriti tanto nel corso di sconfinamenti in territorio libanese quanto nel Golan siriano occupato illegalmente (specialmente quest'ultimo evento ha scosso molto gli alti comandi sionisti).

 Più gravi sono le colpe di Kochavi, che segue il suo collega saudita, il Principe Bandar bin Sultan, nel venire 'trombato' per i suoi errori di valutazione riguardo alla situazione in Siria e alla relativa posizione di Hezbollah.

Come il principe saudita Kochavi é stato troppo dismissivo e sicuro di un rapido deterioramento del potere di Assad, che vedeva come ormai spacciato a metà 2012, e, parallelamente, troppo confidente nel fatto che un intervento diretto degli sciiti libanesi nella guerra siriana avrebbe danneggiato l'immagine pubblica di Nasrallah e del suo partito e ne avrebbe indebolito i quadri combattenti con un prolungato stillicidio di perdite in stile 'vietnamita', 'afghano' o perché no? Persino...libanese! Vista l'esperienza sionista nel Sud del Paese dei Cedri proprio contro Hezbollah che più volte é stata definita "Il Vietnam di Tel Aviv".

Invece le forze Governative siriane sono oggi all'offensiva su tutti i fronti e hanno messo alle corde l'insorgenza mercenaria terrorista, nonostante tutti gli aiuti forniti a essa da Tel Aviv; Hezbollah, lungi dall'indebolirsi o infiacchirsi sta facendo tesoro dell'esperienza sui campi di battaglia siriani e sta forgiando una nuova generazione di veterani che si affiancheranno presto a quelli della Guerra del 2006 nell'istruire e formare i nuovi battaglioni di combattenti sciiti.

Altro grave errore di valutazione (ma in un altro teatro), Kochavi lo commise valutando come "inamovibile" la posizione di potere dell'Ikhwan musulmana in Egitto e rimanendo totalmente spiazzato quando, con il totale benestare della maggioranza dell'opinione pubblica, Mohammed Mursi venne destituito e la Fratellanza Musulmana sciolta e dichiarata fuorilegge.

Speriamo ardentemente che al comando del Fronte Nord  (confinante proprio con Libano e Siria) Kochavi continui questa sua tradizione di errori devastanti!!

"No a Sodastream, le bevande dell'Apartheid!", la campagna BDS colpisce gli interessi sionisti a Boston e dintorni!

Una massiccia campagna BDS organizzata in Massachussets ha preso di mira il rivenditore di ferramenta e articoli per la casa 'Tags' di Cambridge, negli Usa, intimandogli di ritirare dal suo assortimento di prodotti macchine e sciroppi 'Sodastream'.

La compagna sionista, per approfittare dei ricchi sconti fiscali forniti dal regime ebraico di occupazione ha infatti collocato la sua sede e le sue fabbriche su terreno illegalmente annesso dopo il 1967; certo, diranno i nostri lettori, anche i terreni occupati PRIMA del 1967, prima del '48 e fino all'arrivo del primo immigrato illegale khazaro in Medio Oriente sono occupazioni 'illegali', ma prendere di mira le più recenti é un ottimo modo di iniziare la crociata antisionista.

Sodastream si avvale di pubblicità televisive su ogni canale del pianeta, e del sostegno delle star di Hollywood, dominata dalle cabale "a Sei Punte", ma la reazione e lo sdegno dei militanti BDS é talmente profonda che sempre più persone stanno evitando di acquistare i suoi macchinari o stanno smettendo di usarli.

Fatto ancor più interessante, tra i dimostranti del Massachussets vi sono anche diversi Ebrei, persone decenti che riconoscono come i crimini delle società che si approfittano degli 'sconti' del regime di Tel Aviv sono gravi come quelli delle società tedesche che durante la Seconda Guerra Mondiale usavano lavoratori-schiavi forniti sottocosto dal Terzo Reich.

Aggiornamenti dall'Ucraina: ormai persino il governo dei fascisti di Kiev considera perso il bacino del Don!!

Militanti delle forze di protezione popolare est-ucraine hanno preso il controllo della cittadina di Kostiantinivka, occupando il municipio e alzando la bandiera della Repubblica Popolare di Donetsk.

Kostiantinivka, con una popolazione di circa 80.000 abitanti, è una città situata tra le città di Slaviansk e di Donetsk, ambedue si trovano attualmente sotto il controllo degli attivisti pro russi. Domenica scorsa essi avevano preso a Donetsk il controllo della sede della TV locale senza alcun intervento della polizia che pure era presente sul posto.

I miliziani, una volta entrati nell’edificio, hanno costituito una guardia a presidio, portavano abiti civili e  una semplice fascia rossa al braccio con la scritta “Oplop” (muraglia). “I giornalisti di questa TV potranno continuare a lavorare ma c’è bisogno che dicano la verità”, ha spiegato Stanislav, uno degli attivisti, alla AFP. Lo stesso ha aggiunto che loro custodiranno l’edificio giorno e notte, “i canali televisivi russi dicono la verità, vogliamo che anche a Donetsk ci siano catene TV che facciano lo stesso”.

Almeno sei poliziotti ucraini, dei quali almeno 3 armati di Kalashnikov hanno osservato la scena dalla loro jeep senza intervenire. Dalla parte di Lugansk è stato trasmesso dai cittadini un ultimatum alle autorità di Kiev con il quale chiedono:
1) l’attuazione di un referendum con riconoscimento diello status di autonomia della regione,
2)una amnistia per tutti i detenuti politici,
3) l’annullamento degli ultimi aumenti dei prezzi e tariffe,
4) il ritorno del russo quale lingua ufficiale.

Queste sono esigenze chiare per qualsiasi paese civile, hanno detto. “Se entro il 29 di Aprile queste rivendicazioni, basate sugli accordi di Ginevra, non avranno attuazione”, hanno proclamato gli insorti, proclameremo tutti i rappresentanti di Kiev criminali e nemici del popolo e passeremo all’azione”. Questo è il proclama dei rivoltosi definitisi dell’esercito del Sud Est Ucraina.

I giornali di Kiev ormai chiedono che si riconosca la secessione dell’Est Ucraina Alcuni analisti a Kiev hanno commentato per la prima volta di considerare la perdita del sud est dell’Ucraina come inevitabile e che potrebbe anche andare a beneficio dell’Ucraina . “Non ci deve essere dialogo con alcuno, tutti ormai dicono Fuori !” Lo segnala il portale Jvilya. Il giornalista Serguei Visoski analizza che le regioni del Donetsk e di Lugansk sono regioni industriali e minerarie e qualsiasi riforma di tipo neoliberista, come quelle che Kiev vorrebbe introdurre, provocherebbe la chiusura di molte miniere e fabbriche con conseguenti proteste di massa ed una esplosione sociale della quali approfitterebbe Mosca.

Ha scritto Visoski. La zona impoverita di Donbass sarà una fonte di voti per i partiti populisti ed antieuropei, ha segnalato da parte sua il giornale Zerkalo Nedeli (Lo Specchio della settimana), “se cerchiamo di trattenere l’Est rischiamo di perdere l’Ovest. Meglio lasciare che Donbass si stacchi dal paese e ricostruire l’Ucraina in Europa”.

In realtà i circoli del nuovo potere a Kiev vedono nella rivolta dell’Est un ostacolo ai propri piani per implementare le politiche neoliberiste e pro UE, tenendo in conto che l’Ucraina non dispone delle risorse per finanziare una guerra o un lungo periodo di destabilizzazione del paese e sarebbero disposti a permettere che l’est si separi dall’Ucraina , come avvenuto per la Crimea, al fine di attuare i propri propositi.

Sembra inoltre che si siano verificati violenti scontri nel centro della città e nelle vicinanze dello stadio, tra gruppi di nazisti ucraini e forze di autodifesa della Repubblica Popolare di Donetsk. Viene riportato da varie fonti di un bilancio con molti feriti da entrambe le parti. Intanto nel posto di frontiera di Lugansk é stata alzata la bandiera russa. Di fatto in questo punto non esiste più una frontiera con la Russia.

Mosca continua a concentrare le proprie truppe a Slaviansk e si riserva il diritto di intervenire per proteggere la popolazione. Il Ministero della Difesa russo ha negato che ci siano state violazioni dello spazio aereo da parte di aerei russi ed ha bollato come manipolazione le notizie fornite in tal senso dalle autorità del governo di Kiev.

lunedì 28 aprile 2014

L'Esercito siriano conquista Quota 724 e Al-Samra intorno a Latakia, mentre nuovi rinforzi arrivano nell'area di Aleppo!

Attorno a Latakia si termina di disgregare la ragnatela di posizioni dei mercenari terroristi; forze dell'Esercito Siriano sostenuta dalle milizie della Difesa Nazionale hanno preso il controllo di Quota 724, a Nord del Punto 45, in Provincia di Latakia, uccidendo dozzine di terroristi e mettendo in fuga i loro complici.
I cadaveri rinvenuti avevano quasi tutti documenti ceceni e sauditi; sull'asse tra la costa e Chalma il villaggio di Al-Samra é stato similmente riconquistato dopo una serie di scontri nei boschi circostanti che sono stati bonificati da ogni presenza terrorista con ripetuti bombardamenti di artiglieria e aerei.

Come dimostra il video in apertura dell'articolo, lunghi convogli di automezzi carichi di truppe sono arrivati nella zona di Aleppo per aiutare le forze che recentemente hanno terminato di liberare la città a spingere i gruppi terroristi ancora più lontano dalla  fascia urbana e dalla zona industriale.

Accordo tra il Generale Al-Sisi e il Partito Arabo Democratico Nasserista! Importante segnale in vista delle presidenziali!!

Mentre le fognette della stampa prezzolata italiota, sia che prendano ordini dalla sinagoga di DeBenedetti o dall'asfittico pollaio confindustriale (dove i 'galletti' dell'imprenditoria nazionale attendono di venire trasformati nei capponi di domani dalle 'illuminate' mani invisibili del mercatismo e della globalizzazione strisciante) si concentrano a diffamare il potere giudiziario egiziano per aver fatto nient'altro che il suo dovere: difendere lo Stato dagli eversori islamisti che ricorrono al terrorismo e alla violenza e averlo fatto con gli strumenti e le leggi a disposizione, ivi compresa la condanna a morte, emessa anche nei confronti del mandante ultimo delle violenze terroriste ikhwanite, Mohamed Badieh, Palaestina Felix dal Cairo recepisce e dà risalto a una notizia ben diversa ma a nostro giudizio molto più indicativa e rilevante.

Come dimostra questa foto di gruppo il Generae Al-Sisi, dimissionario dalla sua carica per poter prendere parte alle prossime elezioni presidenziali, ha fatto visita al quartier generale del Partito Arabo Democratico Nasserista (formazione frutto della fusione tra quattro diversi partiti nasseristi precedenti) e ha siglato coi suoi dirigenti un memorandum d'intesa per la loro partecipazione al Governo del paese dopo una prevista (e probabile) vittoria alle presidenziali dell'ex-militare.

Questo fatto costituisce un ottimo presagio per il futuro del Paese del Nilo, visto che un recupero della tradizione nazionalista, patriottica e socalista che segnò le sorti della Nazione tra la cacciata del corrotto Farouk e il tradimento filoamericano consumato da Sadat tra 1974 e 1979 sembra la maniera migliore per restituire orgoglio, fierezza, unità e dignità a una popolazione che tra 2011 e 2013 ha rischiato di precipitare dalla stagnazione paludosa del regime di Mubarak all'oscurantismo ikhwanita incarnato dalla Fratellanza Musulmana e da ridicoli personaggi come Mohamed Mursi.


Maariv: "Tel Aviv non é pronta a una nuova guerra con Hezbollah, l'Esercito é meno efficiente oggi che nel 2006!!"

Da un articolo del tabloid sionista "Maariv" riprendiamo un'analsi dai toni allarmati riguardo le effettive capacità militari del regime ebraico di occupazione della Palestina nel caso di una riaccensione delle ostilità con il Movimento Hezbollah (che, ricordiamo, nell'agosto 2006 sono state interrotte da un cessate-il-fuoco ma mai estinte da un formale accordo di pace, impossibile a raggiungersi fino a quando Tel Aviv continuerà ad occupare porzioni di territorio libanese).

Citando "Una fonte altolocata all'interno dello Stato Maggiore" il Maariv riporta che "Le forze armate non sono in grado di riprendere operazioni ad alta intensità sul fronte Nord nelle presenti condizioni e, se lo facessero, i risultati sarebbero peggiori di quelli ottenuti quasi otto anni fa".

Le motivazioni di questa degradazione nella prevedibile performance sono molteplici e investono la sfera materiale, quella dell'organico e del morare e delle motivazioni. L'articolo si sofferma a lungo sui numerosi incidenti occorsi negli ultimi anni dovuti a una progressiva obsolescenza del materiale bellico sionista e alla diminuzione delle ore di manutenzione e revisione dovute alle progressive 'sforbiciate' ai budget militari (che non solo hanno impedito l'acquisto e la procura di nuovi sistemi d'arma ma hanno anche inciso sulla cura del materiale già esistente e in uso).

Certo le guerre si fanno prima di tutto con gli uomini e poi con i materiali, ma anche in questo caso Tel Aviv ha poco da stare allegra: "I ranghi della truppa sono progressivamente più abulici e sfiduciati, composti da personale che cerca in ogni modo di sottrarsi agli obblighi di leva, arrivando anche a mentire sulle proprie convinzioni etiche e religiose nel tentativo di ottenere un congedo anticipato".

Contemporaneamente, é bene ricordarlo, il Movimento sciita Hezbollah sta accumulando un grande capitale di esperienza diretta sui campi di battaglia siriani, dove fianco a fianco con le truppe regolari di Assad e con i consiglieri e istruttori dell'IRGC e della Niruye-e-Qods partecipa con le sue unità alla distruzione del network terrorista takfiro e wahabita.

La Repubblica Islamica Iraniana modernizza i suoi M47M per vigilare le frontiere con Afghanistan e Balucistan!!

Nel corso delle cerimonie per la ricorrenza della Giornata delle Forze Armate l'Esercito della Repubblica Islamica Iraniana ha ricevuto ufficialmente i primi modelli di carro armato 'Sabalan', radicale e raffinata modernizzazione del più antiquato esemplare di mezzo corazzato dell'arsenale di Teheran.
Al tempo dello Scià Palhevi infatti l'Iran aveva acquistato dagli Usa molte centinaia di M47 "Patton II" e, man mano che questi venivano affiancati e poi sostituiti nelle unità di prima linea da altri modelli di tank occidentale (prima M48 ed M60, infine i Chieftain di origine britannica) gli M47 erano stati dapprima sottoposti (a metà anni '70) a una modernizzazione che li portò allo standard "M47-M" (motore più potente, cannone da 105mm uguale a quello dell'M60, nuovi organi di controllo fuoco...); poi pian piano i 'Patton II' superstiti alle prove della Guerra Iran-Irak vennero schierati a Est sui confini instabili con l'Afghanistan e la zona tribale pachistana.
Fu proprio nel 1998 che essi rischiarono quasi di tornare in azione quando Teheran fu a un passo dal muoversi contro il governo filosaudita dei talebani di Kabul, ma a parte quell'allarme, gli M47-M iraniani non affrontarono mai nemici più impegnativi di terroristi Jundullah e trafficanti di droga.
Adesso con le nuove modernizzazioni dello standard 'Sabalan' i vecchi M-47 residui potranno venire portati a un livello non inferiore ai Leopard 1 ammodernati di Erdogan, o alle versioni aggiornate di un T-55 modernizzato, di un Chonma' Ho nordkoreano o di un Sabra sionista.

Ci auguriamo che anche il 'Sabalan' col passare del tempo si riveli una nuova, brillante realizzazione del programma iraniano di "Jihad per l'Autosufficienza Difensiva"!!

Elicotteri di Bagdad distruggono otto autocisterne dell'ISIL al confine tra Siria ed Irak, nessun superstite!!

Era un'operazione ambiziosa e di ampio respiro, per i mercenari takfiri dell'ISIL foraggiati dall'Arabia Saudita: approfittare del temporaneo controllo di una fonte di carburante in territorio siriano per rifornire e rivitalizzare le cellule dell'insorgenza wahabita nella Provincia di Anbar, in Irak, dove ormai da quattro mesi le truppe di Nouri al-Maliki non concedono tregua ai criminali stranieri, aiutate nella pugna anche dalle tribù e dai clan sunniti locali, ormai totalmente avversi al messaggio di odio settario dei ceceni e dei daghestani dell'ISIL.

Ma i terroristi qaedisti non avevano tenuto conto delle sempre più vaste capacità operative delle forze armate irakene, ormai in grado di padroneggiare tutti gli ambiti del campo di battaglia moderno e sempre più dotate di armi moderne ed efficienti grazie anche all'aiuto russo e iraniano.

Le "gunship" ad ala rotante di Bagdad infatti sono piombate sul convoglio di otto autocisterne terroriste quando esse ancora si trovavano in territorio siriano e si stavano dirigendo verso il confine con l'Anbar e, in una serie di rapidi e precisi passaggi, le hanno trasformate tutte in carcasse ardenti, sterminando la loro scorta e distruggendo migliaia di metri cubi di carburante nel processo.

L'attacco é avvenuto nei dintorni di Wadi Suwab; secondo la dichiarazione in merito del Generale irakeno Saad Maan in questa occasione, vista l'urgenza con cui si é dovuto operare, non é stato possibile coordinare l'intervento aereo irakeno con le autorità di Damasco, ma si può immaginare come tale 'violazione' dello spazio aereo siriano sia stata più che bene accetta dal Governo del Presidente Assad.

Ci auguriamo che presto le aviazioni di Bagdad e di Damasco possano cooperare da una parte e dall'altra delle frontiere comuni per spedire sempre più takfiri di fronte al loro Giudice Ultimo!!