giovedì 6 febbraio 2014

Nella Provincia di Anbar i clan sunniti fanno da battistrada alle truppe dell'Esercito regolare!

Con uno sviluppo che ben dà la misura della profondità della vittoria "diplomatica" ottenuta sul 'fronte interno' dal Premier irakeno Nouri al-Maliki, veniamo a sapere che nella città di Fallujah, nella Provincia di Anbar sono in corso rastrellamenti e ispezioni volte a individuare eventuali cellule terroriste takfire rimaste "in sonno" all'interno del tessuto urbano, pronte magari a scatenare attentati in un secondo momento. Ciò che interessa é il fatto che tali operazioni non siano portate avanti dall'Esercito regolare, ma dai miliziani dei clan e delle tribù sunnite locali.

In questa maniera  gli abitanti della sunnita Fallujah non si sentiranno "minacciati" dalle truppe del Governo centrale e saranno più pronti a collaborare, confidando ai loro vicini e correligionari l'eventuale presenza di mercenari stranieri, dei loro covi e delle loro basi.

Sembra certo che il consiglio di affidarsi ai capiclan locali e ai loro uomini per questa delicata operazione sia venuto ad Al-Maliki da esponenti e consiglieri legati all'Asse della Resistenza, che lo avrebbero dissuaso dal lanciare una vasta offensiva militare contro Fallujah, che avrebbe esacerbato gli abitanti locali contro di lui e il suo esecutivo.

2 commenti:

  1. Ma queste milizie sunnite non saranno gli stessi squadroni della morte chiamate milizie shawa usate dagli americani durante la loro permanenza in iraq x combattere al qaeda (e cioè uccidere e torturare chiunque fosse accusato di agire contro gli stati uniti, o chi magari veniva accusato di far parte della resistenza)?

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