In questi momenti ci raggiunge la notizia che dopo Rankous, dopo Jaba'adeen, dopo Assal al-Ward anche Hawsh Arab é caduta in mano alle forze governative siriane. Non solo ma sembra che anche Al-Maamura e Talfita non tarderanno a venire conquistate.
A quel punto rimarrebbe solamente Zabadani da liberare e vedere così completata l'opera iniziata lo scorso dicembre con l'avanzata del Corpo d'Armata meccanizzato composto dalla 3a Divisione Corazzata e dalla 4a Divisione Blindata rinforzate dalle forze di Hezbollah che iniziarono la loro marcia trionfale conquistando Al-Nabek.
Si sa che molti paesi arabi che frettolosamente avevano chiuso le loro ambasciate a Damasco sarebbero "in fila" metaforicamente parlando chiedendo al Presidente Assad il permesso di riaprirle. Tuttavia sembra che il Governo siriano voglia vagliare attentamente queste richieste una per una soppesando quando 'sincera' sia l'ansia di recuperare contatti ufficiali con la Siria.
Il motivo per cui paesi come l'Oman, che non hanno nessun interesse o coinvolgimento in Siria, hanno comunque chiuso le proprie rappresentanze a Damasco, è dovuto al fatto che l'arabia saudita domina il GCC [Consiglio di cooperazione del Golfo]. Fu infatti il GCC, che il 16 Marzo 2012 tramite un comunicato del suo segretario generale Abdellatif al Zayani, dichiarò che le ambasciate in Siria dei 6 membri sarebbero state chiuse. La sede del GCC è a Riyad, e i sauditi esercitano l'influenza maggiore nel consiglio di cooperazione, e la recente "diatriba" tra Doha e Riyad, ne è la palese conferma; i sauditi mal sopportano l'espansione dell'influenza del Qatar. e hanno fatto pressioni su Kuwait, Eau, Bahrain perchè ritirassero i propri ambasciatori a Doha. Sopratutto l'Oman, non aveva nessun motivo per chiudere la propria ambasciata a Damasco, tant'è vero che l'Oman è un alleato e partner dell'Iran. Alcuni paesi del Golfo, tra cui Oman e Qatar, non digeriscono affatto l'ingerenza e l'egemonia saudita nell'ambito del GCC, ed i recenti fallimenti in Siria, stanno spingendo l'antagonismo tra i due membri più influenti, e verso un futuro assai instabile del GCC. Ora, adesso che è certo che Assad abbia ormai vinto, questi paesi si precipitano per ripristinare tutto con la Siria, come se niente fosse. Ma con che faccia le monarchie del GCC pretendono di riaprire le loro ambasciate a Damasco?? Hanno il terrore che una volta sconfitta del tutto l'insorgenza terrorista in Siria la verità sul ruolo di questi paesi divenga sempre più di pubblico dominio; Hanno paura che il pubblico sappia che hanno contribuito a danneggiare pesantemente l'intera infrastruttura civile e industriale Siriana, oltre a paralizzare in gran parte l'economia e a sterminare decine di migliaia di civili innocenti, senza contare la massiccia campagna mediatica di demonizzazione di Assad e del suo regime. Non vedo proprio come Assad, possa concedere a questi paesi di ripristinare le rappresentanze a Damasco, per non parlare degli Usa. I Siriani per molti anni a venire si ricorderanno cosa è stato fatto da questi paesi. La guerra che questi paesi insieme all'occidente hanno scatenato contro Damasco [anche per indebolire l'Iran e l'Asse di Resistenza] è di una vastità incredibile, e i danni materiali e umani che ha causato alla Siria sono enormi, paragonabili a una guerra aperta vera e propria.
RispondiEliminaChe il qatar stia cambiando schieramento?
Eliminahttp://english.farsnews.com/newstext.aspx?nn=13930126000547
Non saprei, ma prima il Qatar non può ora "cambiare scheramento" come se niente fosse, solo perchè si sono resi conto che Assad proprio non riescono a spodestarlo con l'insorgenza terrorista, e non possono attaccarlo perchè è protetto dalla Russia. Questi paesi nel voler seguire i sauditi e gli occidentali, si sono bruciati quel poco di credibilità che gli rimaneva. Non dobbiamo dimenticare che i paesi del GCC [tranne forse l'Oman] sono "vassalli" degli Usa. Washington si occupa della loro sicurezza militare e in cambio riceve rifornimenti energetici e può così entrare nei mercati di queste monarchie, sguinzagliando multinazionali, e monopolizzarli con i capitali delle banche finanziarie, assicurandosi così che questi paesi siano ben saldi nell'orbita americana.
EliminaBe il qatar e i sauditi a parere mio non hanno mai costituito un vero schieramento...nel senso che apparte la siria (su cui per altro ci sono comunque divisioni) non vanno d'accordo in niente: le primavere arabe (create in tutto e per tutto dal qatar e dalla sua tv al.jazeera) hanno praticamente dimezzato l'egemonia saudita in medio oriente (egitto, tunisia e per poco giordania), per non parlare poi degli stessi stati del golfo (UAE e kuwait hanno pesantemente criticato il qatar accusandolo di fomentare ribellioni interne capeggiate dai fratelli musulmani). Per questo che mi sembra sbagliato parlare di "qatar che ha seguito i sauditi", ciò a mio parere vale x il kuwait , il bahrain e gli altri. Il qatar per come la vedo io ha sempre avuto piani e idee assolutamente personali se non apertamente in contrasto con gli altri paesi del CCG (esempio più recente la crisi in egitto in cui tutto il golfo ha festeggiato la presa al potere di al sisi tranne il qatar).
EliminaIl problema è che il qatar è un piccolo stato, e fa parte del Gcc, che è monopolizzato dai sauditi. Il qatar, per conto della Cia, è il principale finanziatore e sostenitore dei fratelli musulmani, ed è normale che non abbia usato i fuochi d'artificio quando Al-Sisi ha estromesso morsi e poi messo fuorilegge l'Ikhwan. I sauditi proprio non sopportano le mire espansioniste del qatar, proprio ai danni di Riyad. Quindi i sauditi sostengono, anche finanziariamente, Al-Sisi, ma non certo per affinità ideologica o altro, ma solo perchè così Al-Sisi si concentra a reprime l'Ikhwan. Ma Al-Sisi reprime l'Ikhwan per motivi diversi da quelli sauditi, che sono più che altro motivi di interesse nazionale [lui è un noto nazionalista e non vuole vedere l'ikhwan imporre il proprio modello retrogrado di società civile in Egitto] e non si può considerare Al-Sisi un alleato dei sauditi solo perchè questi ultimi hanno gli hanno dato alcuni miliardi. I sauditi supportano Al-Sisi, per far si che non sorga al Cairo un governo dei fratelli musulmani guidato da Doha, e per evitare un improbabile ritorno sulla scena di Morsi. Ma al di la di questo, non esiste nessuna alleanza strategica tra l'Egitto e i sauditi. Sisi è impegnato a reprimere la fratellanza, e nel difficile compito di ristabilire ordine e sovranità in Egitto.
EliminaSpero di nn permettono ai qatarioti (( UE )) ed anche ocidentali come ,.. .
RispondiEliminaSono grandiosi sti ragazzi,
I danni verranno riparati con l'aiuto degli alleati dell'Asse della Resistenza e chi è responsabile la pagherà duramente come si deve, un "corridoio" Caspio, Iran, Iraq, Siria e Libano sarà l'incubo degli occidental assassinpedofilculattoni ovviamente con retro garanzia nucleare Russia e Cina, gli altri poteri medio orientali si adegueranno con la rapidità di gatto silvestro.
RispondiEliminaIvan
P.S.
Si vede la "scuola" della 3za e 4ta appoggiati dagli ottimi Hezbollah...assomiglia vagamente all'operazione "Piccola Urano" con un pizzico di fantasia orientale in più, e poi i bastardi non hanno nemmeno le poche tonnellate di rifornimento della luftwaffe....
peró mi da fastidio come alcuni qui dicano per partito preso che gli occidentali sono assassinipedoculattoni,..cioé io sono italiano, ma non sono per queste cose,..sono contro. Cerchiamo di fare dei distinguo. Guardate che il sistema che opprime l'occidente, cadrá grazie alla gente che in occidente si ribellerá, giá sta accadendo.
RispondiEliminaCerchiamo anche di non far passare per angioletti i regimi che ci sono in Iran, Cina e quant'altro, dato che mettono a morte per nulla e ci sono perfino divieti di credenze religiose. Ad ognuno le sue magagne.
Credo che la definizione "occidentali assassinipedoculattoni" sia rivolta più che altro ai governi dei paesi occidentali per via delle loro politiche, non ai popoli in generale. La maggioranza delle persone che vivono nei paesi occidentali purtroppo subiscono molto gli effetti delle politiche dei loro governi.
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