Pubblichiamo appena ricevutala la foto (adeguatamente 'decorata' ;) dei due militari sionazisti eliminati dal commando dele Brigate Qassam che ha attraversato le linee fino alle retrovie.
I due criminali, il sergente Adar Bersano (20 anni) e il maggiore Amots Greenberg (45 anni) hanno pagato con la vita la scelta di mettersi al servizio del sionismo invasore e assassino e la loro partecipazione a un'operazione moralmente riprovevole come l'attacco al ghetto assediato di Gaza, finora costato 331 morti e oltre duemila feriti, praticamente tutti civili disarmati.
Ancora congratulazioni alla Resistenza palestinese con l'augurio di numerosi simili successi!
sabato 19 luglio 2014
Commando delle Brigate Qassam attraversa le linee e colpisce nelle retrovie: due sionisti eliminati!!
Siamo lietissimi di annunciare l'abbattimento da parte di una ardita pattuglia delle Brigate Qassam che tramite un tunnel sotterraneo ha penetrato a fondo l'imponente schieramento militare sionista steso intorno alla Striscia di Gaza e ha preso di mira un gruppo di militari invasori uccidendone due e ferendone più o meno gravemente altri quattro.
A cadere sotto le raffiche vendicatrici dei Palestinesi sono stati il sergente Adar Bersano (20 anni) e il maggiore Amots Greenberg (45 anni). L'episodio dimostra come nonostante il suo 'attacco di terra' l'iniziativa delle operazioni militari rimanga saldamente in mano ai Palestinesi.
Sembra che il commando delle Brigate Qassam abbia riportato una vittima nell'operazione; rivolgiamo il nostro pensiero a questo martire e facciamo le congratulazioni alla sua famiglia: egli si é immolato a difesa di tutti i civili inermi di Gaza e quando Sion si ritirerà sarà in buona parte anche grazie al suo eroismo e al suo sacrificio.
A cadere sotto le raffiche vendicatrici dei Palestinesi sono stati il sergente Adar Bersano (20 anni) e il maggiore Amots Greenberg (45 anni). L'episodio dimostra come nonostante il suo 'attacco di terra' l'iniziativa delle operazioni militari rimanga saldamente in mano ai Palestinesi.
Sembra che il commando delle Brigate Qassam abbia riportato una vittima nell'operazione; rivolgiamo il nostro pensiero a questo martire e facciamo le congratulazioni alla sua famiglia: egli si é immolato a difesa di tutti i civili inermi di Gaza e quando Sion si ritirerà sarà in buona parte anche grazie al suo eroismo e al suo sacrificio.
Importante offensiva dell'Esercito irakeno nella Provincia di Anbar, quasi totalmente liberata dai terroristi!
Una 'decisiva avanzata' nella zona di Al-Karima, per ripulire definitivamente la Provincia occidentale dell'Anbar da ogni residuo di presenza di militanti dell'ISIL/Daash, questo l'obiettivo dell'offensiva scatenata oggi dalle truppe governative irakene sostenute dai clani e dalle tribù sunnite della zona.
Mentre l'attenzione del mondo é concentrata su Gaza e sul martirio del Popolo palestinese la nostra testata non tralascia di seguire gli sviluppi della situazione mesopotamica, dove finalmente l'impasse politica tanto desiderata da Obama e da Israele (per bloccare e forse annullare il grande successo elettorale di Nouri al-Maliki nelle consultazioni primaverili) é stata finalmente superata con l'elezione di un nuovo presidente del Parlamento (che martedì si recherà in visita in Iran).
Dopo la loro decisiva sconfitta in Siria le forze takfire sostenute da Arabia Saudita, Israele e Usa si sono concentrate contro l'Irak, altro importante snodo dell'Asse della Resistenza, dove dall'inizio dell'anno hanno finora causato 5500 morti ma, a fronte di questa strage, sono riuscite a suscitare la determinazione di tutte le sette, i partiti e le fazioni politiche a unirsi per debellare la loro barbara e sanguinaria minaccia.
Mentre l'attenzione del mondo é concentrata su Gaza e sul martirio del Popolo palestinese la nostra testata non tralascia di seguire gli sviluppi della situazione mesopotamica, dove finalmente l'impasse politica tanto desiderata da Obama e da Israele (per bloccare e forse annullare il grande successo elettorale di Nouri al-Maliki nelle consultazioni primaverili) é stata finalmente superata con l'elezione di un nuovo presidente del Parlamento (che martedì si recherà in visita in Iran).
Dopo la loro decisiva sconfitta in Siria le forze takfire sostenute da Arabia Saudita, Israele e Usa si sono concentrate contro l'Irak, altro importante snodo dell'Asse della Resistenza, dove dall'inizio dell'anno hanno finora causato 5500 morti ma, a fronte di questa strage, sono riuscite a suscitare la determinazione di tutte le sette, i partiti e le fazioni politiche a unirsi per debellare la loro barbara e sanguinaria minaccia.
Tel Aviv cerca goffamente di nascondere le sue perdite ma ormai la verità é sempre più difficile da soffocare!!
Il regime sionista ha disposto oggi la chiusura di quattro siti d'informazione colpevoli di aver diffuso i dati reali sulle perdite israeliane durante il conflitto contro la Striscia di Gaza e le Brigate della Resistenza Palestinese.
Secondo Fars News, secondo quanto e' affiorato finora, almeno un militare israeliano sarebbe stato ucciso oggi dai combattenti di Hamas mentre dall'inizio del conflitto almeno 600 israeliani sarebbero rimasti feriti.
Ma, basandosi sulle statistiche disponibili riguardo a precedenti operazioni militari sioniste gli esperti militari ritengono altamente improbabile il fatto che 600 persone siano rimaste ferite e non ci siano vittime; pertanto e' possibile che ci siano almeno una decina di morti anche tra le file degli aggressori sionisti.
Secondo Fars News, secondo quanto e' affiorato finora, almeno un militare israeliano sarebbe stato ucciso oggi dai combattenti di Hamas mentre dall'inizio del conflitto almeno 600 israeliani sarebbero rimasti feriti.
Ma, basandosi sulle statistiche disponibili riguardo a precedenti operazioni militari sioniste gli esperti militari ritengono altamente improbabile il fatto che 600 persone siano rimaste ferite e non ci siano vittime; pertanto e' possibile che ci siano almeno una decina di morti anche tra le file degli aggressori sionisti.
Haifa insorge contro il pogrom militare sionazista a Gaza: trenta palestinesi arrestati, aggrediti due deputati!!
Durante questi giorni di aggressione militare contro Gaza quei palestinesi che continuano a vivere nei territori occupati dai sionisti attraverso il genocidio della Nakba non ci stanno a comportarsi "bene" e a non dare fastidi al regime di Apartheid che ogni giorno li umilia e li sfrutta costringendoli a vivere in 'slum' senza servizi adeguati, imponendo loro documenti e targhe automobilistiche diverse da quelle riservate al 'popolo eletto', riservando loro gli ultimi posti in una società marcia, corrotta e basata sul razzismo e la diseguaglianza.
Una imponente manifestazione di solidarietà con la Striscia di Gaza ad Haifa é stata confrontata dagli sgherri del regime ebraico con la consueta bestiale violenza che la celebre 'unica democrazia del Medio Oriente' riserva a tutti coloro che osino denunciare i suoi eccessi sanguinari.
Oltre settanta dimostranti sono stati feriti più o meno gravemente; le cariche della 'Nazi-Sion Polizei' non hanno risparmiato nemmeno i parlamentari del partito di Sinistra 'Balad' che molto chiaramente invitavano le forze dell'ordine a lasciare svolgere la manifestazione pacificamente.
Una imponente manifestazione di solidarietà con la Striscia di Gaza ad Haifa é stata confrontata dagli sgherri del regime ebraico con la consueta bestiale violenza che la celebre 'unica democrazia del Medio Oriente' riserva a tutti coloro che osino denunciare i suoi eccessi sanguinari.
Oltre settanta dimostranti sono stati feriti più o meno gravemente; le cariche della 'Nazi-Sion Polizei' non hanno risparmiato nemmeno i parlamentari del partito di Sinistra 'Balad' che molto chiaramente invitavano le forze dell'ordine a lasciare svolgere la manifestazione pacificamente.
Trecentodieci i morti a Gaza, ma l'esercito sionazista non avanza e la Resistenza continua a colpire!!
Mentre il 'pogrom' militare sionista contro Gaza si avvia verso la sua seconda settimana bisogna registrare un'impennata nelle vittime civili, che superano le tre centinaia attestandosi sulla cifra di 310 con oltre duemila feriti adesso che a droni e jet si sono aggiunte le cannonate dell'artiglieria e dei carri armati schierati tutti attorno alla Striscia.
Tuttavia bisogna registrare l'estrema riluttanza delle truppe di Tel Aviv a spingersi a fondo in territorio palestinese, dove la Resistenza ha trasformato ogni cantina e ogni tunnel e passaggio sotterraneo in un bunker pronto a entrare in azione alle spalle di una pattuglia o un plotone di mezzi sionisti.
Pur rimanendo ai margini dell'enclave costiera le forze sionaziste non riescono a evitare ulteriori perdite: ieri altri due mezzi corazzati sono stati colpiti da militanti delle Brigate Qassam e delle Brigate Al-Quds; i portavoce della Jihad Islamica hanno dichiarato che il mezzo colpito da loro, nei dintorni di Beit Hanoun, é stato completamente distrutto.
Tuttavia bisogna registrare l'estrema riluttanza delle truppe di Tel Aviv a spingersi a fondo in territorio palestinese, dove la Resistenza ha trasformato ogni cantina e ogni tunnel e passaggio sotterraneo in un bunker pronto a entrare in azione alle spalle di una pattuglia o un plotone di mezzi sionisti.
Pur rimanendo ai margini dell'enclave costiera le forze sionaziste non riescono a evitare ulteriori perdite: ieri altri due mezzi corazzati sono stati colpiti da militanti delle Brigate Qassam e delle Brigate Al-Quds; i portavoce della Jihad Islamica hanno dichiarato che il mezzo colpito da loro, nei dintorni di Beit Hanoun, é stato completamente distrutto.
venerdì 18 luglio 2014
Aggiornamento sulle fallite incursioni sioniste: finora un morto, un ferito grave e sei lievi tra le fila degli aggressori!!
Un morto, un ferito in condizioni disperate e altri sei le cui condizioni variano tra 'moderate' e 'lievi'; questo é il risultato della prima notte di battaglia tra gli aggressori sionazisti e i difensori della Striscia di Gaza, scontri, che, come abbiamo già detto, hanno portato alla distruzione di tre tank 'Merkava'.
Mentre le artiglierie di terra sioniste si univano al bombardamento delle zone civili di Gaza che finora ha causato duecentoquarantasei morti e quasi mille e ottocento feriti due colonne corazzate hanno tentato di entrare in profondità nella Striscia alle sue estremità settentrionale (Beit Hanoun) e meridionale (Khan Younis).
Evidentemente i sionisti, avanzando contemporaneamente da direzioni opposte, volevano dividere la capacità della Resistenza di fronteggiare ambedue le incursioni, ma non avevano fatto i conti con le capacità delle Brigate palestinesi, che hanno rafforzato di molto i loro ranghi e i loro equipaggiamenti dai temp di 'Piombo Fuso' e hanno curato maniacalmente l'addestramento e la preparazione.
La colonna Nord é finita ben presto in un micidiale fuoco incrociato di armi automatiche e anticarro che l'ha bloccata nei suoi passi costringendola a ritirarsi con perdite, mentre quella meridionale é finita nella ragnatela costituita da cinque mine accuratamente disposte che hanno danneggiato gravemente i suoi mezzi costringendo i loro equipaggi ad abbandonare gli scafi prima che si trasformassero nelle loro tombe.
Il morto e il feriti più gravi per l'esercito sionista si sono avuti infatti nella zona Sud della Striscia.
Mentre le artiglierie di terra sioniste si univano al bombardamento delle zone civili di Gaza che finora ha causato duecentoquarantasei morti e quasi mille e ottocento feriti due colonne corazzate hanno tentato di entrare in profondità nella Striscia alle sue estremità settentrionale (Beit Hanoun) e meridionale (Khan Younis).
Evidentemente i sionisti, avanzando contemporaneamente da direzioni opposte, volevano dividere la capacità della Resistenza di fronteggiare ambedue le incursioni, ma non avevano fatto i conti con le capacità delle Brigate palestinesi, che hanno rafforzato di molto i loro ranghi e i loro equipaggiamenti dai temp di 'Piombo Fuso' e hanno curato maniacalmente l'addestramento e la preparazione.
La colonna Nord é finita ben presto in un micidiale fuoco incrociato di armi automatiche e anticarro che l'ha bloccata nei suoi passi costringendola a ritirarsi con perdite, mentre quella meridionale é finita nella ragnatela costituita da cinque mine accuratamente disposte che hanno danneggiato gravemente i suoi mezzi costringendo i loro equipaggi ad abbandonare gli scafi prima che si trasformassero nelle loro tombe.
Il morto e il feriti più gravi per l'esercito sionista si sono avuti infatti nella zona Sud della Striscia.
Prime perdite per l'esercito sionazista entrato a Gaza: la Resistenza palestinese distrugge tre carri armati di Tel Aviv!!
A dimostrazione di come la decisione di attaccare da terra la Striscia di Gaza non sia stata per niente ponderata e ragionata ma sia corrisposta evidentemente a uno 'scatto di testa' di Benji Netanyahu infuriato per la mancanza di progressi nel 'pogrom' militare contro l'enclave palestinese, dallo sgretolamento della sua coalizione politica e dalla continua pioggia di razzi contro tutte le città sioniste, riceviamo la conferma che in realtà l'esercito israeliano non sia avanzato in profondità nella Striscia ma si limiti più che altro a fare fuoco coi cannoni dei carri armati e altre artiglierie contro obiettivi terrestri a grande distanza.
Tuttavia questa condotta codarda non ha risparmiato le prime vittime ai soldati sionazisti visto che gruppi della Resistenza palestinese hanno teso agguati a quei mezzi che si avvicinavano di più alle loro posizioni distruggendo tre carri armati 'Merkava' e infliggendo dure perdite ai loro equipaggi; nella foto qui sopra si vedono alcuni feriti leggeri condotti verso le retrovie.
Tuttavia questa condotta codarda non ha risparmiato le prime vittime ai soldati sionazisti visto che gruppi della Resistenza palestinese hanno teso agguati a quei mezzi che si avvicinavano di più alle loro posizioni distruggendo tre carri armati 'Merkava' e infliggendo dure perdite ai loro equipaggi; nella foto qui sopra si vedono alcuni feriti leggeri condotti verso le retrovie.
giovedì 17 luglio 2014
AGGIORNAMENTO!! Mezzi militari sionisti entrano nella Striscia! La Resistenza Palestinese li affronta armi in mano!!
Solamente poche ore fa si discuteva di possibili tregue e cessate il fuoco, ma la serpe sionista non ha Parola e non ha Onore; attualmente tutti i nostri numerosi contatti dalla Striscia di Gaza riferiscono di intensi bombardamenti aerei che starebbero coprendo l'incursione nell'enclave costiera di colonne corazzate.
Non ci é ancora chiaro dove questa incursione stia avendo luogo e quale sia la sua entità, se sia una operazione temporanea o l'inizio di una invasione in grande stile, tuttavia tutte le organizzazioni armate palestinesi stanno comunicando di avere mobilitato le loro forze e di essere pronte ad affrontare ogni attacco sionista, parziale o massiccio che sia.
Intanto da tutta la Striscia il lancio di razzi verso l'entità sionista di occupazione prosegue senza interruzioni e senza ostacoli da parte dei fallaci sistemi di 'intercettazione'; appena avremo notizie più precise informeremo i nostri attenti e fedeli lettori.
Non ci é ancora chiaro dove questa incursione stia avendo luogo e quale sia la sua entità, se sia una operazione temporanea o l'inizio di una invasione in grande stile, tuttavia tutte le organizzazioni armate palestinesi stanno comunicando di avere mobilitato le loro forze e di essere pronte ad affrontare ogni attacco sionista, parziale o massiccio che sia.
Intanto da tutta la Striscia il lancio di razzi verso l'entità sionista di occupazione prosegue senza interruzioni e senza ostacoli da parte dei fallaci sistemi di 'intercettazione'; appena avremo notizie più precise informeremo i nostri attenti e fedeli lettori.
Provocatrice ebrea aggredisce donna palestinese su aereo di linea: cacciata dal volo accusa la compagnia di 'antisemitismo'!!
Qualche giorno fa ci é capitato di leggere su un quotidiano dell'entità ebraica di occupazione della Palestina un titolo che denunciava la "persecuzione antisemita" di cui si pretendeva sarebbe stata vittima un'ebrea americana fatta scendere da un volo interno della compagnia JetBlue che da Palm Beach doveva decollare per Nuova York. Ovviamente il foglio sionista denunciava il fatto come annuncio del 'Nuovo Olocausto' che si prepara.
Adesso, a diversi giorni di distanza, troviamo online le prove che, lungi dall'essere stata vittima di un "mini-pogrom aeronautico" l'ebrea del Queens in questione é stata semplicemente allontanata dall'aereo per essersi resa colpevole di una volgare aggressione razzista ai danni di una donna palestinese che si trovava a bordo dell'apparecchio.
Secondo quanto riportato unanimemente dal personale dell'aereo, dal maresciallo di bordo (l'ufficiale armato che vola in borghese mescolato ai passeggeri) e da diversi viaggiatori, l'ebrea Lisa Rosenberg, realizzando di dover 'condividere' il volo con una passeggera palestinese si sarebbe lanciata in un'odiosa tirata razzista accusandola di essere una 'terrorista', una 'assassina' e di voler 'assassinare bambini'.
Invitata a smetterla con la sua intollerabile condotta, la Rosenberg avrebbe cercato più di una volta di avvicinarsi alla donna palestinese per aggredirla, dovendo venire bloccata fisicamente da alcuni steward; ma anziché seguire i consigli dell'equipaggio ella si sarebbe messa a gridare che la passeggera palestinese "aveva una bomba con sé" e che avrebbe fatto esplodere l'aereo dopo il decollo.
A quel punto la Rosenberg é stata costretta con la forza ad abbandonare l'aeroplano.
Quello che é più istruttivo di tutta questa storia é il particolare che l'ebrea in questione, in cerca di una facile 'vendetta' per le giuste misure prese contro il suo comportamento bigotto e ignorante, abbia denunciato la compagnia aerea accusandola di 'antisemitismo' e trovando i pataccari dell'ADL e di altre organizzazioni della lobby ebraica pronti a diffondere la sua versione falsa e difenderla come una martire.
Per fortuna la verità é emersa chiaramente e l'ebrea Rosenberg esposta come la miserabile ignorante razzista, lei sì vera antisemita visto che i Palestinesi sono semiti al 100 per cento e non khazari convertiti dal Nord del Caucaso come il 90 percento dei pretesi 'ebrei' odierni.
Adesso, a diversi giorni di distanza, troviamo online le prove che, lungi dall'essere stata vittima di un "mini-pogrom aeronautico" l'ebrea del Queens in questione é stata semplicemente allontanata dall'aereo per essersi resa colpevole di una volgare aggressione razzista ai danni di una donna palestinese che si trovava a bordo dell'apparecchio.
Secondo quanto riportato unanimemente dal personale dell'aereo, dal maresciallo di bordo (l'ufficiale armato che vola in borghese mescolato ai passeggeri) e da diversi viaggiatori, l'ebrea Lisa Rosenberg, realizzando di dover 'condividere' il volo con una passeggera palestinese si sarebbe lanciata in un'odiosa tirata razzista accusandola di essere una 'terrorista', una 'assassina' e di voler 'assassinare bambini'.
Invitata a smetterla con la sua intollerabile condotta, la Rosenberg avrebbe cercato più di una volta di avvicinarsi alla donna palestinese per aggredirla, dovendo venire bloccata fisicamente da alcuni steward; ma anziché seguire i consigli dell'equipaggio ella si sarebbe messa a gridare che la passeggera palestinese "aveva una bomba con sé" e che avrebbe fatto esplodere l'aereo dopo il decollo.
A quel punto la Rosenberg é stata costretta con la forza ad abbandonare l'aeroplano.
Quello che é più istruttivo di tutta questa storia é il particolare che l'ebrea in questione, in cerca di una facile 'vendetta' per le giuste misure prese contro il suo comportamento bigotto e ignorante, abbia denunciato la compagnia aerea accusandola di 'antisemitismo' e trovando i pataccari dell'ADL e di altre organizzazioni della lobby ebraica pronti a diffondere la sua versione falsa e difenderla come una martire.
Per fortuna la verità é emersa chiaramente e l'ebrea Rosenberg esposta come la miserabile ignorante razzista, lei sì vera antisemita visto che i Palestinesi sono semiti al 100 per cento e non khazari convertiti dal Nord del Caucaso come il 90 percento dei pretesi 'ebrei' odierni.
La Repubblica Islamica apprezza l'elezione del Presidente del Parlamento a Bagdad e offre a Maliki consigli per il futuro!
"Riconosciamo nella recente elezione di Selim al-Jabbouri a Presidente del Parlamento irakeno un forte messaggio ai nemici dell'autonomia politica di Bagdad e ai sostenitori dei gruppi terroristi stranieri attivi nel paese; i rappresentanti del popolo eletti lo scorso 30 aprima hanno dimostrato di voler sostenere e proteggere gli interessi del loro paese sotto qualunque genere di circostanze".
Queste le parole con cui la Portavoce degli Esteri del Governo iraniano, Marziyeh Afkham, ha commentato la notizia del decisivo passo in avanti nella formazione di nuove istituzioni derivanti dai risultati elettorali della scorsa primavera in Irak. Ma il sostegno iraniano all'Irak non si ferma alle dichiarazioni, infatti oggi a Bagdad si é tenuto l'incontro tra il Primo Ministro uscente Nouri al-Maliki (fortemente accreditato per un nuovo termine) e il Presidente del Consiglio per il Discernimento dell'Iran, Akhbar Hashemi Rafsansjani.
Rafsanjani ha sottolineato come l'attuale situazione interna irakena, specie rispetto alla minaccia del terrorismo takfiro richieda "solidarietà e coesione". L'ex presidente iraniano ha inoltre dichiarato come "il consenso tra le diverse confessioni irachene è l'unico modo per trovare una soluzione alla crisi in Iraq e sconfiggere i gruppi terroristici". Nel suo discorso sull'Iraq ha poi aggiunto "Di fronte alla minaccia posta dall'ISIS il processo politico in Iraq ha il pieno appoggio dell'Iran, del suo popolo come delle sue istituzioni".
Queste le parole con cui la Portavoce degli Esteri del Governo iraniano, Marziyeh Afkham, ha commentato la notizia del decisivo passo in avanti nella formazione di nuove istituzioni derivanti dai risultati elettorali della scorsa primavera in Irak. Ma il sostegno iraniano all'Irak non si ferma alle dichiarazioni, infatti oggi a Bagdad si é tenuto l'incontro tra il Primo Ministro uscente Nouri al-Maliki (fortemente accreditato per un nuovo termine) e il Presidente del Consiglio per il Discernimento dell'Iran, Akhbar Hashemi Rafsansjani.
Rafsanjani ha sottolineato come l'attuale situazione interna irakena, specie rispetto alla minaccia del terrorismo takfiro richieda "solidarietà e coesione". L'ex presidente iraniano ha inoltre dichiarato come "il consenso tra le diverse confessioni irachene è l'unico modo per trovare una soluzione alla crisi in Iraq e sconfiggere i gruppi terroristici". Nel suo discorso sull'Iraq ha poi aggiunto "Di fronte alla minaccia posta dall'ISIS il processo politico in Iraq ha il pieno appoggio dell'Iran, del suo popolo come delle sue istituzioni".
Ecco le RICHIESTE IRRINUNCIABILI di Hamas e del Jihad Islamico per una tregua di lungo periodo con Tel Aviv!
Negli scorsi giorni i media occidentali asserviti al sionismo e all'imperialismo angloamericano hanno fatto i salti mortali per ripetere che "Hamas aveva rifiutato la tregua"; in realtà Hamas non ha fatto nulla di ciò, ma, insieme al Movimento per la Jihad Islamica in Palestina ha condizionato il raggiungimento di una tregua di lungo periodo con l'entità sionista (si parla di almeno dieci anni) con una serie di condizioni:
-Il ritiro di ogni unità militare sionista dai confini della Striscia di Gaza in modo da permettere ai contadini palestinesi di lavorare in sicurezza le loro terre.
-La liberazione di tutti i detenuti palestinesi liberati nel 2011 e ri-arrestati in seguito e anche di quelli arrestati illegalmente nelle operazioni seguite al ritrovamento dei tre sionisti morti in Cisgiordania.
-La cessazione di tutte le procedure di tortura, negligenza medica, isolamento e di ogni altra pratica contraria ai Diritti Umani nelle carceri sioniste.
-L'apertura del porto di Gaza sotto controllo ONU.
-Una no-fly zone sopra Gaza per ogni velivolo militare sionista.
-Il libero passaggio da Gaza verso la Moschea di Al-Aqsa e i luoghi santi cristiani per tutti i pellegrini e i credenti residenti nella Striscia.
-La riapertura di tutti i varchi di confine sotto controllo internazionale.
-La libertà di pesca e di navigazione fino a dieci miglia dalle coste della Striscia.
-La fine di ogni interferenza esterna nella poliica interna palestinese che coinvolga elezioni, accordi tra partiti e fazioni e lo stabilirsi di un Governo autonomo e indipendente per Gaza e la Cisgiordania.
Queste condizioni ci sembrano veramente IL MINIMO per potere arrivare a un accordo tra le parti.
-Il ritiro di ogni unità militare sionista dai confini della Striscia di Gaza in modo da permettere ai contadini palestinesi di lavorare in sicurezza le loro terre.
-La liberazione di tutti i detenuti palestinesi liberati nel 2011 e ri-arrestati in seguito e anche di quelli arrestati illegalmente nelle operazioni seguite al ritrovamento dei tre sionisti morti in Cisgiordania.
-La cessazione di tutte le procedure di tortura, negligenza medica, isolamento e di ogni altra pratica contraria ai Diritti Umani nelle carceri sioniste.
-L'apertura del porto di Gaza sotto controllo ONU.
-Una no-fly zone sopra Gaza per ogni velivolo militare sionista.
-Il libero passaggio da Gaza verso la Moschea di Al-Aqsa e i luoghi santi cristiani per tutti i pellegrini e i credenti residenti nella Striscia.
-La riapertura di tutti i varchi di confine sotto controllo internazionale.
-La libertà di pesca e di navigazione fino a dieci miglia dalle coste della Striscia.
-La fine di ogni interferenza esterna nella poliica interna palestinese che coinvolga elezioni, accordi tra partiti e fazioni e lo stabilirsi di un Governo autonomo e indipendente per Gaza e la Cisgiordania.
Queste condizioni ci sembrano veramente IL MINIMO per potere arrivare a un accordo tra le parti.
Breve tregua a Gaza fino all'una di oggi, intanto ministro di Abbas respinto da Rafa a suon di scarpe e uova marce!
A dieci giorni dall'inizio del 'pogrom' militare sionista contro Gaza, quando ormai il bilancio di vittime é arrivato a 227 morti e e quasi mille e settecento feriti, un breve 'cessate il fuoco' é stato stabilito tra le parti dalle otto all'una di oggi onde permettere alle Nazioni Unite di far pervenire un carico di aiuti nella Striscia costiera.
Gli aiuti saranno costituiti specialmente da equipaggiamenti medici e farmaci destinati alle cliniche, agli ambulatori e agli ospedali della Striscia, in questi giorni investiti da quantità eccezionali di pazienti bisognosi di cure immediate.
Intanto nella giornata di ieri il Ministro della Salute del fasullo e inefficace Governo di 'riconciliazione' di Ramallah, Jawad Awad, ha cercato di entrare nella Striscia dal varco di Rafah ma, riconosciuto, é stato respinto dalla popolazione con lanci di scarpe, uova e insulti, dovendo battere prontamente in ritirata con tutto il suo seguito.
Gli aiuti saranno costituiti specialmente da equipaggiamenti medici e farmaci destinati alle cliniche, agli ambulatori e agli ospedali della Striscia, in questi giorni investiti da quantità eccezionali di pazienti bisognosi di cure immediate.
Intanto nella giornata di ieri il Ministro della Salute del fasullo e inefficace Governo di 'riconciliazione' di Ramallah, Jawad Awad, ha cercato di entrare nella Striscia dal varco di Rafah ma, riconosciuto, é stato respinto dalla popolazione con lanci di scarpe, uova e insulti, dovendo battere prontamente in ritirata con tutto il suo seguito.
mercoledì 16 luglio 2014
Il Campione del Mondo Mesut Ozil dona a Gaza tutto il proprio montepremi mondiale!!
Mesut Ozil, l'ala tedesca di origine turca che milita in Inghilterra e che in Brasile si é laureata recentemente campione del mondo insieme ai suoi compagni della nazionale allenata da Low ha ricevuto per il successo mondiale un premio di 300mila Euro dalla federcalcio tedesca, che si aggiunge a quello di 150mila ricevuto per aver vinto la semifinale e a premi minori per ogni successo precedente (fase a gironi, ottavi e quarti).
Con un gesto di generosità che suscita ammirazione, il centrocampista offensivo dell'Arsenal ha deciso di devolvere tutto il suo montepremi mondiale a favore della popolazione di Gaza, tuttora sottoposta al pogrom militare sionista. La sua decisione, che fa il paio con quella dei giocatori algerini di cui abbiamo dato notizia pochi giorni fa dimostra come la consapevolezza e la solidarietà con le sofferenze e le tribolazioni del Popolo di Palestina si stiano facendo largo anche nel mondo 'dorato' del football internazionale.
In precedenza anche campioni come Marcelo Vieira e Cristiano Ronaldo avevano espresso, vocalmente o con gesti concreti la loro vicinanza a Gaza e ai Palestinesi.
Con un gesto di generosità che suscita ammirazione, il centrocampista offensivo dell'Arsenal ha deciso di devolvere tutto il suo montepremi mondiale a favore della popolazione di Gaza, tuttora sottoposta al pogrom militare sionista. La sua decisione, che fa il paio con quella dei giocatori algerini di cui abbiamo dato notizia pochi giorni fa dimostra come la consapevolezza e la solidarietà con le sofferenze e le tribolazioni del Popolo di Palestina si stiano facendo largo anche nel mondo 'dorato' del football internazionale.
In precedenza anche campioni come Marcelo Vieira e Cristiano Ronaldo avevano espresso, vocalmente o con gesti concreti la loro vicinanza a Gaza e ai Palestinesi.
Salim al-Jabbouri nominato Presidente del Parlamento irakeno: ora la formazione del nuovo Governo può procedere!
A Bagdad il Parlamento risultante dalle elezioni politiche del 30 aprile scorso ha eletto, al terzo tentativo, il rappresentante moderato sunnita Salim al-Jabbouri come proprio Presidente, spianando la strada alla formazione del nuovo esecutivo e alla successiva nomina del nuovo Capo dello Stato.
In queste settimane di intensa e indefessa lotta al terrorismo gli interessati 'consigli' dell'Amministrazione Obama (che tutti sappiamo con Israele e l'Arabia Saudita essere la vera mano direttrice degli estremisti takfiri dell'ISIL) avevano a più riprese suggerito la formazione di un 'governo di unità nazionale', il che sarebbe equivalso ad annullare l'ampia vittoria ottenuta dalla coalizione del Premier uscente Nouri al-Maliki.
Ma tale 'consiglio' é stato seccamente respinto e ora che le forze armate regolari aiutate dai volontari e dai miliziani dei clan sunniti stanno ricacciando indietro i terroristi del Daash infliggendo loro gravi perdite anche sul fronte politico l'Irak é pronto ad andare avanti sul sentiero dell'autonomia e dell'autosufficienza.
In queste settimane di intensa e indefessa lotta al terrorismo gli interessati 'consigli' dell'Amministrazione Obama (che tutti sappiamo con Israele e l'Arabia Saudita essere la vera mano direttrice degli estremisti takfiri dell'ISIL) avevano a più riprese suggerito la formazione di un 'governo di unità nazionale', il che sarebbe equivalso ad annullare l'ampia vittoria ottenuta dalla coalizione del Premier uscente Nouri al-Maliki.
Ma tale 'consiglio' é stato seccamente respinto e ora che le forze armate regolari aiutate dai volontari e dai miliziani dei clan sunniti stanno ricacciando indietro i terroristi del Daash infliggendo loro gravi perdite anche sul fronte politico l'Irak é pronto ad andare avanti sul sentiero dell'autonomia e dell'autosufficienza.
Manifestazione in Libano a favore della Palestina: riuniti i principali esponenti dell'Alleanza 8 Marzo e della Resistenza!!
Riprendiamo dal profilo Facebook dello stimatissimo amico Ouday "Soso" Ramadan:
Il Partito Nazionale Sociale Siriano in Libano ha indetto a Beirut una manifestazione a supporto di Gaza. Alla manifestazione hanno preso parte: il Partito Comunista Libanese, il Movimento dei Nasseriani Socialisti indipendenti "Mourabitoun", il Partito di Dio "Hezbollah", il Movimento Cristiano Ribelli "Al-Marada", il Movimento Sciita Speranza "Amal", il Libero Movimento Patriottico del Generale Aoun e l'Unione dei Partiti Panarabisti Sunniti. I manifestanti hanno condannato l'aggressione sionista ai danni della Palestina e hanno rinnovato il patto nazionale di resistere di fronte alle mire espansionistiche dell'entità ebraica.
Insieme si vince.
Il Partito Nazionale Sociale Siriano in Libano ha indetto a Beirut una manifestazione a supporto di Gaza. Alla manifestazione hanno preso parte: il Partito Comunista Libanese, il Movimento dei Nasseriani Socialisti indipendenti "Mourabitoun", il Partito di Dio "Hezbollah", il Movimento Cristiano Ribelli "Al-Marada", il Movimento Sciita Speranza "Amal", il Libero Movimento Patriottico del Generale Aoun e l'Unione dei Partiti Panarabisti Sunniti. I manifestanti hanno condannato l'aggressione sionista ai danni della Palestina e hanno rinnovato il patto nazionale di resistere di fronte alle mire espansionistiche dell'entità ebraica.
Insieme si vince.
Netanyahoo licenzia il Viceministro della Guerra per aver detto la verità!! Intanto Hamas stabilisce le condizioni per la tregua!
Il Viceministro della Guerra dell'entità ebraica di occupazione, Danny Danon, é stato licenziato dal Premier Benji Netanyahu dopo avere pubblicamente dichiarato che l'azione militare iniziata la settimana scorsa é finita in un vicolo cieco e che Hamas ha preso l'iniziativa militarmente e mediaticamente, volgendo la situazione a suo vantaggio.
L'unico punto inesatto nell'analisi di Danon é quello di dire 'Hamas' quando sarebbe invece più corretto indicare la Resistenza Palestinese nel suo complesso (di cui comunque Hamas costituisce la componente principale) come detentrice del 'metronomo' politico e militare.
Questa sensata e fondata osservazione però si é rivelatà più di quanto l'isterico e instabile ometto a capo del regime sionista potesse sopportare di sentire e, da vero dittatorello di Bananas, Netanyahu non ha perso tempo a giubilare l'estensore delle sgradite ma veritiere critiche alla sua condotta.
Intanto Hamas e le altre organizzazioni di Resistenza hanno comunicato che, prima di prendere in considerazione opzioni di tregua o cessate il fuoco saranno necessari impegni da parte di Tel Aviv e il Cairo per la riapertura totale del varco di Rafah, per la fine dell'assedio terrestre e marittimo di Gaza e per la liberazione di tutti i prigionieri politici ri-arrestati dopo la loro liberazione a fine 2011.
L'unico punto inesatto nell'analisi di Danon é quello di dire 'Hamas' quando sarebbe invece più corretto indicare la Resistenza Palestinese nel suo complesso (di cui comunque Hamas costituisce la componente principale) come detentrice del 'metronomo' politico e militare.
Questa sensata e fondata osservazione però si é rivelatà più di quanto l'isterico e instabile ometto a capo del regime sionista potesse sopportare di sentire e, da vero dittatorello di Bananas, Netanyahu non ha perso tempo a giubilare l'estensore delle sgradite ma veritiere critiche alla sua condotta.
Intanto Hamas e le altre organizzazioni di Resistenza hanno comunicato che, prima di prendere in considerazione opzioni di tregua o cessate il fuoco saranno necessari impegni da parte di Tel Aviv e il Cairo per la riapertura totale del varco di Rafah, per la fine dell'assedio terrestre e marittimo di Gaza e per la liberazione di tutti i prigionieri politici ri-arrestati dopo la loro liberazione a fine 2011.
martedì 15 luglio 2014
I razzi della vendetta arrivano su Eilat! Sionisti nel panico iniziano a parlare di 'tregua', le incursioni diminuiscono!
Nella notte razzi palestinesi lanciati dalla Striscia di Gaza sono arrivati nel centro di Umm-Rashrash (chiamata 'Eilat' dagli occupanti) provocando un incendio e vasti danni materiali, oltre a ferire gravemente due sionisti. Ormai arrivati all'ottavo giorno di scontro bisogna registrare il fatto che la tanto annunciata 'offensiva di terra' data via via per 'imminente', 'certa', 'probabile' e infine 'possibile' dai media asserviti all'imperialismo, ancora non si é concretizzata anzi, dei quarantamila riservisti messi 'in allarme' giorni addietro almeno la metà é stata smobilitata.
Dall'agenzia news kuwaitiana recepiamo la notizia che le Brigate Qassam di Hamas avrebbero centrato e distrutto un carro armato sionazista con un ATGM 'Kornet-E' di fabbricazione russa, pezzo pregiato dell'arsenale anticarro a disposizione della Resistenza palestinese che aveva già mostrato tutta la sua efficacia nella guerra estiva del 2006 nel Libano del Sud.
La concatenazione letale tra la continua pioggia di razzi sull'entità ebraica, la puntuale e pronta difesa della Striscia da incursioni parziali e 'sondaggi' da parte di pattuglie dell'esercito sionista (per quanto "di elite") e infine la penetrazione dello spazio aereo di Tel Aviv da parte di un drone di Hamas sembrano stare convincendo Netanyahu e complici a tirare i remi in barca e concludere l'aggressione prima di nuovi e più gravi smacchi.
Infatti, appena pochi giorni dopo aver dichiarato spocchiosamente che 'La tregua non era in agenda' il Premier di Tel Aviv si é detto pronto a prendere in considerazione una proposta egiziana di cessate-il-fuoco.
Dall'agenzia news kuwaitiana recepiamo la notizia che le Brigate Qassam di Hamas avrebbero centrato e distrutto un carro armato sionazista con un ATGM 'Kornet-E' di fabbricazione russa, pezzo pregiato dell'arsenale anticarro a disposizione della Resistenza palestinese che aveva già mostrato tutta la sua efficacia nella guerra estiva del 2006 nel Libano del Sud.
La concatenazione letale tra la continua pioggia di razzi sull'entità ebraica, la puntuale e pronta difesa della Striscia da incursioni parziali e 'sondaggi' da parte di pattuglie dell'esercito sionista (per quanto "di elite") e infine la penetrazione dello spazio aereo di Tel Aviv da parte di un drone di Hamas sembrano stare convincendo Netanyahu e complici a tirare i remi in barca e concludere l'aggressione prima di nuovi e più gravi smacchi.
Infatti, appena pochi giorni dopo aver dichiarato spocchiosamente che 'La tregua non era in agenda' il Premier di Tel Aviv si é detto pronto a prendere in considerazione una proposta egiziana di cessate-il-fuoco.
Hamdan ad As-Safir: "I rapporti tra Hamas ed Hezbollah sono migliori di quanto molti pensino, persino tra i più ottimisti!"
Troviamo sulle pagine dell'edizione web del quotidiano libanese 'As-Safir' una intervista al responsabile relazioni estere del Movimento di Resistenza Hamas, Ousama Hamdan il quale si dilunga elaboratamente sullo stato dei rapporti tra Hamas e il libanese Hezbollah; rapporti che molti, un paio di anni fa, davano per profondamente e quasi irrimediabilmente compromessi.
"Le nostre relazioni con Hezbollah sono profonde e migliori di quanto la maggior parte degli osservatori possano pensare, persino tra coloro con le posizioni più ottimiste"; Hamdan probabilmente é in grado di fare queste affermazioni grazie al fatto che la componente armata e combattente del Movimento di Resistenza islamico palestinese non aveva mai veramente aderito alla 'svolta' filo-qatariota di alcuni rappresentanti politici di vertice e ha potuto continuare a coltivare i legami tecnici e logistici con i militanti libanesi.
Hamdan ha anche elaborato sullo stato attuale delle brigate di Hamas di fronte all'aggressione armata israeliana dichiarando che, quando un'organizzazione di Resistenza riesce a innervarsi profondamente nel tessuto sociale di una popolazione (come Hezbollah ha fatto con grandissimo successo tra gli sciiti libanesi e come apparentemente Hamas sta riuscendo a fare nella Striscia di Gaza) azioni puramente militari non possono riuscire a sradicarla, come leader e generali sionisti ancora non sono riusciti a capire dopo le loro esperienze nel 2000 e nel 2006 contro il Libano e nel 2008, 2012 e adesso contro Gaza.
"Le nostre relazioni con Hezbollah sono profonde e migliori di quanto la maggior parte degli osservatori possano pensare, persino tra coloro con le posizioni più ottimiste"; Hamdan probabilmente é in grado di fare queste affermazioni grazie al fatto che la componente armata e combattente del Movimento di Resistenza islamico palestinese non aveva mai veramente aderito alla 'svolta' filo-qatariota di alcuni rappresentanti politici di vertice e ha potuto continuare a coltivare i legami tecnici e logistici con i militanti libanesi.
Hamdan ha anche elaborato sullo stato attuale delle brigate di Hamas di fronte all'aggressione armata israeliana dichiarando che, quando un'organizzazione di Resistenza riesce a innervarsi profondamente nel tessuto sociale di una popolazione (come Hezbollah ha fatto con grandissimo successo tra gli sciiti libanesi e come apparentemente Hamas sta riuscendo a fare nella Striscia di Gaza) azioni puramente militari non possono riuscire a sradicarla, come leader e generali sionisti ancora non sono riusciti a capire dopo le loro esperienze nel 2000 e nel 2006 contro il Libano e nel 2008, 2012 e adesso contro Gaza.
lunedì 14 luglio 2014
Importanti dichiarazioni di Ahmed Jibril del PFLP-GC sulla preparazione militare di Gaza contro incursioni sioniste!!
Ahmed Jibril, Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina-Comando Generale, all’emittente al Mayadeen ha
raccontato, per la prima volta, il passaggio delle armi dalla Siria alla Resistenza Palestinese, a Gaza
«Quello che sto dicendo è la prima volta che lo racconto. Il passaggio delle armi siriane alla Striscia di Gaza è avvenuto prima che Hamas, purtroppo, adottasse una
posizione ostile nei confronti della Siria. I siriani hanno dato Hamas molte cose, e questo lo sappiamo. In più, abbiamo creato un centro di ricerca tra noi, i
fratelli di Hamas e la Siria, e sto dicendo questo per la prima volta.
Nel deserto siriano ci sono stati esperimenti con tutti i tipi di razzi, a corto, medio e lungo raggio. Inoltre, i fratelli in Siria hanno dato ai fratelli nel movimento di Hamas missili anti-carro, anche adesso nelle loro disponibilità. Perciò io vi dico che per il nemico israeliano non sarà "una passeggiata nel parco", nel caso tentasse di invadere la Striscia di Gaza. I nemici sionisti avranno i propri carri armati distrutti, così come avvenne durante l'aggressione del 2006 contro Hezbollah; questi sono gli stessi carri armati distrutti in Ayta al-Sha'b, in Aytaroun e vari posti in Libano.
Queste sono le armi esistenti (nella Striscia di Gaza). Inoltre, i fratelli di Hezbollah, hanno consegnato ai fratelli di Hamas e di tutte le fazioni della Resistenza nella Striscia di Gaza, armi di alta qualità. Inoltre, anche i fratelli nella Repubblica islamica dell'Iran hanno fornito le armi, dove il Sudan le ha custodite, in seguito sono state inviate alla penisola del Sinai, dove i nostri fratelli arabi nel Sinai, le tribù, li hanno trasferiti attraverso i tunnel che erano aperti».
Nel deserto siriano ci sono stati esperimenti con tutti i tipi di razzi, a corto, medio e lungo raggio. Inoltre, i fratelli in Siria hanno dato ai fratelli nel movimento di Hamas missili anti-carro, anche adesso nelle loro disponibilità. Perciò io vi dico che per il nemico israeliano non sarà "una passeggiata nel parco", nel caso tentasse di invadere la Striscia di Gaza. I nemici sionisti avranno i propri carri armati distrutti, così come avvenne durante l'aggressione del 2006 contro Hezbollah; questi sono gli stessi carri armati distrutti in Ayta al-Sha'b, in Aytaroun e vari posti in Libano.
Queste sono le armi esistenti (nella Striscia di Gaza). Inoltre, i fratelli di Hezbollah, hanno consegnato ai fratelli di Hamas e di tutte le fazioni della Resistenza nella Striscia di Gaza, armi di alta qualità. Inoltre, anche i fratelli nella Repubblica islamica dell'Iran hanno fornito le armi, dove il Sudan le ha custodite, in seguito sono state inviate alla penisola del Sinai, dove i nostri fratelli arabi nel Sinai, le tribù, li hanno trasferiti attraverso i tunnel che erano aperti».
Onore ai martiri civili e militari di Gaza caduti sotto la ferocia sionista! Ecco i loro nomi e le loro età (4)!!
Adham Abdul-Fattah Abdul-‘Aal, 27
Hamid Suleiman Abu al-‘Araj, 60, Deir al-Balah.
Ezzeddin Bolbol, 25, Rafah.
Rami Abu Shanab, 25, Deir al-Balah.
Fawziyya Abdul-al, 73, Gaza City.
Mo’ayyad al-‘Araj, 3, Khan Younis.*
Husam Ibrahim Najjar, 14, Jabalia.
Hijaziyya Hamed al-Hilo, 80, Gaza City.
Ruwaida abu Harb Zawayda, 30, Gaza Centro.
Haitham Ashraf Zo’rob, 21, Rafah.
Laila Hassan al-‘Odaat, 41, al-Maghazi.
Hussein Abdul-Qader Mheisin, 19, Gaza.
Qassem Talal Hamdan, 23, Beit Hanoun.
Maher Thabet abu Mour, 23, Khan Younis
Mohammad Salem Abu Breis, 65, Deir al-Balah
Moussa Shehda Moammer, 60, Khan Younis.
Hanadi Hamdi Moammer, 27, Khan Younis.
Saddam Mousa Moammer, 23, Khan Younis.
Anas Yousef Qandil, 17, Jabalia.
Islam Yousef Mohammad Qandil, 27, Jabalia.
Mohammad Edrees Abu Sneina, 20, Jabalia.
Abdul-Rahim Saleh al-Khatib, 38, Jabalia.
Husam Thieb ar-Razayna, 39, Jabalia.
Ibrahim Nabil Hamada, 30, at-Tuffah - Gaza City.
Hasan Ahmad Abu Ghush, 24, at-Tuffah - Gaza City.
Ahmad Mahmoud al-Bal’awy, 26, at-Tuffah - Gaza City.
Ali Nabil Basal, 32, at-Tuffah - Gaza City.
Mohammad Bassem al-Halaby, 28, western Gaza City.
Mohammad Sweity (Abu Askar), 20, western Gaza City.
Khawla al-Hawajri, 25, Nuseirat refugee camp.
Ola Wishahi, 31, Associazione Mabarra per i Disabili, Jabalia.
Suha Abu Saade, 38, Associazione Mabarra per i Disabili, Jabalia.
Mohammad Edrees Abu Sweilem, 20, Jabalia
Rateb Subhi al-Saifi, 22, Sheikh Radwan – Gaza City.
Azmi Mahmoud Obeid, 51, Sheikh Radwan – Gaza City.
Nidal Mahmoud Abu al-Malsh, 22, Sheikh Radwan – Gaza City.
Suleiman Said Obeid, 56, Sheikh Radwan – Gaza City.
Mustafa Muhammad Inaya, 58, Sheikh Radwan – Gaza City.
Ghassan Ahmad al-Masri, 25, Sheikh Radwan – Gaza City.
Rif’at Youssef Amer, 36, al-Saftawi.
Rif’at Syouti, western Gaza City.*
Nahedh Na’im al-Batsh, 41, Khan Younis.
Baha’ Majed al-Batsh, 28, Khan Younis.
Qusai Issam al-Batsh, 12, Khan Younis.
Aziza Yousef al-Batsh, 59, Khan Younis.
Ahmad No’man al-Batsh, 27, Khan Younis.
Mohammad Issam al-Batsh, 17, Khan Younis.
Yahia ‘Ala’ Al-Batsh, 18, Khan Younis.
Jalal Majed al-Batsh, 26, Khan Younis.
Mahmoud Majed al-Batsh, 22, Khan Younis
Majed Sobhi al-Batsh, Khan Younis.
Marwa Majed al-Batsh, 25, Khan Younis.
Khaled Majed al-Batsh, 20, Khan Younis.
Ibrahim Majed al-Batsh, 18, Khan Younis.
Manar Majed al-Batsh, 13, Khan Younis.
Amal Hussein al-Batsh, 49, Khan Younis.
Anas Ala’ al-Batsh, 10, Khan Younis.
Qusai Ala’ al-Batsh, 20, Khan Younis.
Mohannad Yousef Dheir, 23, Rafah.
Shadi Mohammad Zo’rob, 21, Rafah.
Imad Bassam Zo’rob, 21, Rafah.
Mohannad Yousef Dheir, 23, Rafah.
Mohammad Arif, 13, eastern Gaza City.
Mohammad Ghazi ‘Arif, 35, eastern Gaza City.
Ghazi Mustafa Arif, 62, eastern Gaza City.
Ahmad Yousef Dalloul, 47, Gaza.
Fadi Ya’coub Sukkar, 25, Gaza.
Qassem Jaber Odah, 16, Khan Younis.
Mohammad Abdullah Sharatha, 53, Jabalia.
Mohammad Ahmed Basal, 19, Gaza City.
Wisam Abdul-Razeq Hasan Ghannam, 31, Rafah.
Mahmoud Abdul-Razeq Hasan Ghannam, 28, Rafah.
Kifah Shaker Ghannam, 33, Rafah.
Ghalia Thieb Ghannam, 57, Rafah.
Mohammad Munir ‘Ashour, 26, Rafah.
Nour Marwan an-Ajdi, 10, Rafah.
Anas Rezeq abu al-Kas, 33, Gaza City (medico).
Abdullah Mustafa abu Mahrouq, 22, Deir al-Balah.
Mahmoud Waloud, 26, Jabalia
Hazem Ba’lousha, Jabalia.
Ala' Abdul Nabi, Beit Lahia.*
Ahmed Zaher Hamdan, 24, Beit Hanoun.
Mohammad Kamel al-Kahlout, 25, Jabalia.
Sami Adnan Shaldan, 25, Gaza City
Salem al-Ashhab, 40, Gaza City.
Raed Hani Abu Hani, 31, Rafah.
Mohammad Rabea Abu- Hmeedan, 65, Jabalia.
Shahrman Ismail Abu al-Kas, 42, Al-Bureij.
Mazin Mustafa Aslan, 63, Al Bureij.
Mohammad Samiri, 24, Deir al-Balah.
Rami Abu Mosa’ed, 23, Deir al-Balah.
Saber Sokkar, 80, Gaza City.
Hussein Mohammad al-Mamlouk, 47, Gaza City.
Nasser Rabah Mohammad Sammama, 49, Gaza City.
Abdul-Halim Abdul-Mo’ty Ashra, 54, Deir al-Balah.
Sahar Salman Abu Namous, 3, Beit Hanoun.
Odai Rafiq Sultan, 27, Jabalia.
Jom’a Atiyya Shallouf, 25, Rafah.
Bassam Abul-Rahman Khattab, 6, Deir al-Balah
Mahmoud Lutfi al-Hajj, 58, Khan Younis. (padre di sei figli)
Bassema Abdul-fatteh Mohammad al-Hajj, 48, Khan Younis. (madre di sei figli)
Asma’ Mahmoud al-Hajj, 22, Khan Younis.
Fatima Mahmoud al-Hajj, 12, Khan Younis
Sa’ad Mahmoud al-Hajj, 17, Khan Younis.
Najla’ Mahmoud al-Hajj, 29, Khan Younis.
Tareq Mahmoud al-Hajj, 18, Khan Younis.
Omar Mahmoud al-Hajj, 20, Khan Younis.
Baha’ Abu al-Leil, 35, Gaza City.
Suleiman Saleem Mousa al-Astal, 17, Khan Younis.
Ahmed Saleem Mousa al-Astal, 24, Khan Younis (fratello di Suleiman)
Mousa Mohammed Taher al-Astal, 50, Khan Younis.
Ibrahim Khalil Qanan, 24, Khan Younis.
Mohammad Khalil Qanan, 26, Khan Younis (fratello di Ibrahim).
Ibrahim Sawali, 28, Khan Younis.
Hamdi Badea’ Sawali, 33, Khan Younis.
Mohammad al-‘Aqqad, 24, Khan Younis.
Hamid Suleiman Abu al-‘Araj, 60, Deir al-Balah.
Ezzeddin Bolbol, 25, Rafah.
Rami Abu Shanab, 25, Deir al-Balah.
Fawziyya Abdul-al, 73, Gaza City.
Mo’ayyad al-‘Araj, 3, Khan Younis.*
Husam Ibrahim Najjar, 14, Jabalia.
Hijaziyya Hamed al-Hilo, 80, Gaza City.
Ruwaida abu Harb Zawayda, 30, Gaza Centro.
Haitham Ashraf Zo’rob, 21, Rafah.
Laila Hassan al-‘Odaat, 41, al-Maghazi.
Hussein Abdul-Qader Mheisin, 19, Gaza.
Qassem Talal Hamdan, 23, Beit Hanoun.
Maher Thabet abu Mour, 23, Khan Younis
Mohammad Salem Abu Breis, 65, Deir al-Balah
Moussa Shehda Moammer, 60, Khan Younis.
Hanadi Hamdi Moammer, 27, Khan Younis.
Saddam Mousa Moammer, 23, Khan Younis.
Anas Yousef Qandil, 17, Jabalia.
Islam Yousef Mohammad Qandil, 27, Jabalia.
Mohammad Edrees Abu Sneina, 20, Jabalia.
Abdul-Rahim Saleh al-Khatib, 38, Jabalia.
Husam Thieb ar-Razayna, 39, Jabalia.
Ibrahim Nabil Hamada, 30, at-Tuffah - Gaza City.
Hasan Ahmad Abu Ghush, 24, at-Tuffah - Gaza City.
Ahmad Mahmoud al-Bal’awy, 26, at-Tuffah - Gaza City.
Ali Nabil Basal, 32, at-Tuffah - Gaza City.
Mohammad Bassem al-Halaby, 28, western Gaza City.
Mohammad Sweity (Abu Askar), 20, western Gaza City.
Khawla al-Hawajri, 25, Nuseirat refugee camp.
Ola Wishahi, 31, Associazione Mabarra per i Disabili, Jabalia.
Suha Abu Saade, 38, Associazione Mabarra per i Disabili, Jabalia.
Mohammad Edrees Abu Sweilem, 20, Jabalia
Rateb Subhi al-Saifi, 22, Sheikh Radwan – Gaza City.
Azmi Mahmoud Obeid, 51, Sheikh Radwan – Gaza City.
Nidal Mahmoud Abu al-Malsh, 22, Sheikh Radwan – Gaza City.
Suleiman Said Obeid, 56, Sheikh Radwan – Gaza City.
Mustafa Muhammad Inaya, 58, Sheikh Radwan – Gaza City.
Ghassan Ahmad al-Masri, 25, Sheikh Radwan – Gaza City.
Rif’at Youssef Amer, 36, al-Saftawi.
Rif’at Syouti, western Gaza City.*
Nahedh Na’im al-Batsh, 41, Khan Younis.
Baha’ Majed al-Batsh, 28, Khan Younis.
Qusai Issam al-Batsh, 12, Khan Younis.
Aziza Yousef al-Batsh, 59, Khan Younis.
Ahmad No’man al-Batsh, 27, Khan Younis.
Mohammad Issam al-Batsh, 17, Khan Younis.
Yahia ‘Ala’ Al-Batsh, 18, Khan Younis.
Jalal Majed al-Batsh, 26, Khan Younis.
Mahmoud Majed al-Batsh, 22, Khan Younis
Majed Sobhi al-Batsh, Khan Younis.
Marwa Majed al-Batsh, 25, Khan Younis.
Khaled Majed al-Batsh, 20, Khan Younis.
Ibrahim Majed al-Batsh, 18, Khan Younis.
Manar Majed al-Batsh, 13, Khan Younis.
Amal Hussein al-Batsh, 49, Khan Younis.
Anas Ala’ al-Batsh, 10, Khan Younis.
Qusai Ala’ al-Batsh, 20, Khan Younis.
Mohannad Yousef Dheir, 23, Rafah.
Shadi Mohammad Zo’rob, 21, Rafah.
Imad Bassam Zo’rob, 21, Rafah.
Mohannad Yousef Dheir, 23, Rafah.
Mohammad Arif, 13, eastern Gaza City.
Mohammad Ghazi ‘Arif, 35, eastern Gaza City.
Ghazi Mustafa Arif, 62, eastern Gaza City.
Ahmad Yousef Dalloul, 47, Gaza.
Fadi Ya’coub Sukkar, 25, Gaza.
Qassem Jaber Odah, 16, Khan Younis.
Mohammad Abdullah Sharatha, 53, Jabalia.
Mohammad Ahmed Basal, 19, Gaza City.
Wisam Abdul-Razeq Hasan Ghannam, 31, Rafah.
Mahmoud Abdul-Razeq Hasan Ghannam, 28, Rafah.
Kifah Shaker Ghannam, 33, Rafah.
Ghalia Thieb Ghannam, 57, Rafah.
Mohammad Munir ‘Ashour, 26, Rafah.
Nour Marwan an-Ajdi, 10, Rafah.
Anas Rezeq abu al-Kas, 33, Gaza City (medico).
Abdullah Mustafa abu Mahrouq, 22, Deir al-Balah.
Mahmoud Waloud, 26, Jabalia
Hazem Ba’lousha, Jabalia.
Ala' Abdul Nabi, Beit Lahia.*
Ahmed Zaher Hamdan, 24, Beit Hanoun.
Mohammad Kamel al-Kahlout, 25, Jabalia.
Sami Adnan Shaldan, 25, Gaza City
Salem al-Ashhab, 40, Gaza City.
Raed Hani Abu Hani, 31, Rafah.
Mohammad Rabea Abu- Hmeedan, 65, Jabalia.
Shahrman Ismail Abu al-Kas, 42, Al-Bureij.
Mazin Mustafa Aslan, 63, Al Bureij.
Mohammad Samiri, 24, Deir al-Balah.
Rami Abu Mosa’ed, 23, Deir al-Balah.
Saber Sokkar, 80, Gaza City.
Hussein Mohammad al-Mamlouk, 47, Gaza City.
Nasser Rabah Mohammad Sammama, 49, Gaza City.
Abdul-Halim Abdul-Mo’ty Ashra, 54, Deir al-Balah.
Sahar Salman Abu Namous, 3, Beit Hanoun.
Odai Rafiq Sultan, 27, Jabalia.
Jom’a Atiyya Shallouf, 25, Rafah.
Bassam Abul-Rahman Khattab, 6, Deir al-Balah
Mahmoud Lutfi al-Hajj, 58, Khan Younis. (padre di sei figli)
Bassema Abdul-fatteh Mohammad al-Hajj, 48, Khan Younis. (madre di sei figli)
Asma’ Mahmoud al-Hajj, 22, Khan Younis.
Fatima Mahmoud al-Hajj, 12, Khan Younis
Sa’ad Mahmoud al-Hajj, 17, Khan Younis.
Najla’ Mahmoud al-Hajj, 29, Khan Younis.
Tareq Mahmoud al-Hajj, 18, Khan Younis.
Omar Mahmoud al-Hajj, 20, Khan Younis.
Baha’ Abu al-Leil, 35, Gaza City.
Suleiman Saleem Mousa al-Astal, 17, Khan Younis.
Ahmed Saleem Mousa al-Astal, 24, Khan Younis (fratello di Suleiman)
Mousa Mohammed Taher al-Astal, 50, Khan Younis.
Ibrahim Khalil Qanan, 24, Khan Younis.
Mohammad Khalil Qanan, 26, Khan Younis (fratello di Ibrahim).
Ibrahim Sawali, 28, Khan Younis.
Hamdi Badea’ Sawali, 33, Khan Younis.
Mohammad al-‘Aqqad, 24, Khan Younis.
Sionisti abbattono drone su Ashdod; Hamas replica: "Cosa credete, vi abbiamo già sorvolato un sacco di volte!"
Ancora un velivolo senza pilota abbattuto sopra la Palestina, ma questa volta sopra la porzione di Palestina occupata dai sionisti, é l'ultima notizia in arrivo dal teatro di scontro tra regime illegale ebraico e legittima Resistenza Palestinese. L'UAV palestinese, centrato da un antiquato sistema antiaereo 'Patriot' (quello che nel 1991 non riusciva a colpire uno SCUD di Saddam ogni dieci lanciati...) é caduto sopra Ashdod.
L'incidente é incredibilmente scocciante per politici e generali di Tel Aviv che continuano a inanellare un imbarazzo e una figuraccia dopo l'altra: a otto giorni dall'inizio del nuovo massacro di civili contro Gaza gli occupanti sionisti continuano a prendersi qualcosa come duecento razzi al giorno su tutta l'estensione della loro entità di occupazione, i loro tentativi di penetrazione armata nella Striscia sono stati respinti con gravi perdite e ora persino il loro spazio aereo si rivela vulnerabile ai primitivi velivoli senza pilota nelle mani della Resistenza.
Puntualmente le Brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno pubblicato sul loro sito un'immagine di scherno all'occupazione sionista, 'avvisando' politici e generali di Tel Aviv che prima dell'abbattimento numerose missioni di sorvolo della Palestina occupata erano già state portate a termine con successo.
L'incidente é incredibilmente scocciante per politici e generali di Tel Aviv che continuano a inanellare un imbarazzo e una figuraccia dopo l'altra: a otto giorni dall'inizio del nuovo massacro di civili contro Gaza gli occupanti sionisti continuano a prendersi qualcosa come duecento razzi al giorno su tutta l'estensione della loro entità di occupazione, i loro tentativi di penetrazione armata nella Striscia sono stati respinti con gravi perdite e ora persino il loro spazio aereo si rivela vulnerabile ai primitivi velivoli senza pilota nelle mani della Resistenza.
Puntualmente le Brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno pubblicato sul loro sito un'immagine di scherno all'occupazione sionista, 'avvisando' politici e generali di Tel Aviv che prima dell'abbattimento numerose missioni di sorvolo della Palestina occupata erano già state portate a termine con successo.
Controffensiva irakena elimina centocinquanta militanti takfiri nel Nord e nell'Ovest del paese!
Forze regolari irakene dopo avere bloccato e respinto il tentativo dell'ISIL di investire con un'offensiva la cittadina di Haditha nell'Anbar sono passate al contrattacco grazie al sostegno aereo dei jet da bombardamento e degli elicotteri russi Mi-35 inviati da Mosca.
Altre operazioni si sono tenute nelle province di Salahuddn, Diyala e Babilonia portando a un totale di oltre centocinquanta il numero dei militanti wahabiti eliminati insieme a trenta loro veicoli. Nel combattimento di Salahuddin l'intera colonna terrorista che cercava di riguadagnare il controllo della strada per Tikrit é stata annientata.
Inoltre, a Diyala, il cugino del capo terrorista Al-Bagdadi, Mazban al-Badri, é stato abbattuto, il suo cadavere é stato identificato dall'intelligence irakena. A Babilonia la località di Jurf al-Sakhar, sottoposta a intensi raid e bombardamenti é stata presa d'assalto e completamente ripulita da presenze terroriste, aprendo la strada a ulteriori avanzate verso Nord.
Altre operazioni si sono tenute nelle province di Salahuddn, Diyala e Babilonia portando a un totale di oltre centocinquanta il numero dei militanti wahabiti eliminati insieme a trenta loro veicoli. Nel combattimento di Salahuddin l'intera colonna terrorista che cercava di riguadagnare il controllo della strada per Tikrit é stata annientata.
Inoltre, a Diyala, il cugino del capo terrorista Al-Bagdadi, Mazban al-Badri, é stato abbattuto, il suo cadavere é stato identificato dall'intelligence irakena. A Babilonia la località di Jurf al-Sakhar, sottoposta a intensi raid e bombardamenti é stata presa d'assalto e completamente ripulita da presenze terroriste, aprendo la strada a ulteriori avanzate verso Nord.
Gli assassini della 'Mavi Marmara' presi in trappola e respinti dalla Resistenza Palestinese a Nord di Gaza!!
Un tentativo di infiltrazione e sabotaggio di un sito di lancio di razzi nel Nord della Striscia di Gaza da parte dei commando navali sionisti della Shayetet-13 (i responsabili del massacro di civili a bordo della Mavi Marmara) é stato intercettato e respinto dai militanti della Resistenza Palestinese che hanno costretto gli attaccanti a dichiarare una 'Broken Arrow' (in gergo: un segnale d'allarme ad altissima priorità che chiama in soccorso qualunque unità amica nei paraggi per evitare la completa cattura o distruzione di un contingente).
L'accaduto costituisce la più grande disfatta per le forze navali di Tel Aviv a poco più di un anno dall'affondamento di uno dei quattro sottomarini tedeschi 'Dolphin' centrato da un siluro siriano davanti alle coste di Latakia.
Sembra che nel fuoco incrociato a cui gli incursori sionisti sono stati soggetti prima di venire esfiltrati dalla zona almeno quattro di loro siano rimasti feriti, alcuni molto gravemente; solo l'intervento di numerosi elicotteri, jet e droni richiamati dal frenetico appello 'Broken Arrow' ha permesso al commando di ritirarsi senza ulteriori perdite.
Alla luce dell'accaduto si capisce come mai i comandi sionisti ancora esitino a iniziare più vaste operazioni terrestri contro il ghetto assediato di Gaza. Ci si chiede che cosa succederebbe se i Palestinesi avessero accesso ad armi ed equipaggiamenti appena un po' più sofisticati ed efficienti.
L'accaduto costituisce la più grande disfatta per le forze navali di Tel Aviv a poco più di un anno dall'affondamento di uno dei quattro sottomarini tedeschi 'Dolphin' centrato da un siluro siriano davanti alle coste di Latakia.
Sembra che nel fuoco incrociato a cui gli incursori sionisti sono stati soggetti prima di venire esfiltrati dalla zona almeno quattro di loro siano rimasti feriti, alcuni molto gravemente; solo l'intervento di numerosi elicotteri, jet e droni richiamati dal frenetico appello 'Broken Arrow' ha permesso al commando di ritirarsi senza ulteriori perdite.
Alla luce dell'accaduto si capisce come mai i comandi sionisti ancora esitino a iniziare più vaste operazioni terrestri contro il ghetto assediato di Gaza. Ci si chiede che cosa succederebbe se i Palestinesi avessero accesso ad armi ed equipaggiamenti appena un po' più sofisticati ed efficienti.
domenica 13 luglio 2014
Abu Obeida avverte i sionisti: "Ogni vostra città é un bersaglio...tornatevene ai vostri paesi!"
"Tornate ai vostri paesi"; questo il chiaro, cristallino, consiglio recapitato dalle Brigate Ezzedine al-Qassam per bocca del loro portavoce ufficiale Abu Obeida agli occupanti sionisti della Palestina, dato che, da ora in poi, ogni agglomerato urbano, ogni infrastruttura, sarà considerato dalla Resistenza di Hamas un legittimo bersaglio di guerra.
A una settimana dall'inizio delle ostilità su grande scala con un bilancio di oltre centosessanta morti e mille feriti da parte palestinese bisogna ammettere che se molto efficienti a uccidere civili innocenti le forze armate sioniste si sono rivelate incapaci di arrestare o anche solo diminuire il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza.
Se al culmine della guerra d'estate del 2006 Hezbollah proiettava 150-180 razzi al giorno sul Nord della Palestina occupata adesso Hamas e le altre sigle della Resistenza palestinese stanno lanciando duecento proiettili al giorno e, a quanto sembra, possono contare su riserve sufficienti a mantenere questo ritmo ancora molto a lungo.
A una settimana dall'inizio delle ostilità su grande scala con un bilancio di oltre centosessanta morti e mille feriti da parte palestinese bisogna ammettere che se molto efficienti a uccidere civili innocenti le forze armate sioniste si sono rivelate incapaci di arrestare o anche solo diminuire il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza.
Se al culmine della guerra d'estate del 2006 Hezbollah proiettava 150-180 razzi al giorno sul Nord della Palestina occupata adesso Hamas e le altre sigle della Resistenza palestinese stanno lanciando duecento proiettili al giorno e, a quanto sembra, possono contare su riserve sufficienti a mantenere questo ritmo ancora molto a lungo.
Forze governative e miliziani tribali irakeni respingono i takfiri dalla cittadina di Haditha nell'Anbar!
Mentre continuiamo a tenerci in contatto con le nostre fonti a Gaza proseguiamo l'analisi delle situazioni sugli altri fronti di scontro nel Medio Oriente; siamo lieti di comunicare, con il sostegno di fonti imparziali e affidabili come 'Al-Alam' e 'PressTV' che le forze regolari irakene (tra cui l'ERB - Emergency Response Brigade raffigurata in foto) e i miliziani dei clan sunniti fedeli al Governo centrale hanno respinto un assalto takfiro all'abitato di Haditha, nella provincia dell'Anbar.
Haditha, passaggio obbligato sull'arteria stradale che porta verso il capoluogo Ramadi é stata dapprima fatta oggetto di un bombardamento di razzi e mortai, quindi assaltata con una 'carica' di due convogli di automezzi carichi di wahabiti fanatici.
Le forze regolari tuttavia non si sono scomposte e con la loro superiore disciplina hanno ricacciato indietro gli assalitori, lasciandone dozzine sul terreno per appena quattro perdite nei loro ranghi. Intanto il Governo centrale ha mobilitato quattromila riservisti che verranno quanto prima trasportati e schierati proprio nella cittadina di Haditha, lasciando libere le truppe di prima linea di avanzare e ricacciare sempre più indietro i mercenari dell'ISIL.
Haditha, passaggio obbligato sull'arteria stradale che porta verso il capoluogo Ramadi é stata dapprima fatta oggetto di un bombardamento di razzi e mortai, quindi assaltata con una 'carica' di due convogli di automezzi carichi di wahabiti fanatici.
Le forze regolari tuttavia non si sono scomposte e con la loro superiore disciplina hanno ricacciato indietro gli assalitori, lasciandone dozzine sul terreno per appena quattro perdite nei loro ranghi. Intanto il Governo centrale ha mobilitato quattromila riservisti che verranno quanto prima trasportati e schierati proprio nella cittadina di Haditha, lasciando libere le truppe di prima linea di avanzare e ricacciare sempre più indietro i mercenari dell'ISIL.
L'Esercito Siriano intrappola cinquecento terroristi nella cittadina di Mulayhah!
I recenti, tragici eventi di Gaza non devono farci dimenticare che molti altri fronti di scontro con i progetti imperialisti e sionisti sono tuttora aperti in diverse zone del Medio Oriente; quello che ci conforta é che, in molte di queste, le forze della Resistenza hanno una forza e una libertà di azione e iniziativa che per ora sono precluse ai pur coraggiosissimi e valorosi difensori della Striscia.
Prendiamo per esempio la Siria: dopo le vittorie e le avanzate travolgenti sul fronte Nord di Aleppo siamo raggiunti ora dalla notizia che una importante battaglia nella zona a Nordest di Hama e a Sudest di Homs si é conclusa con l'intrappolamento di almeno cinquecento militanti terroristi wahabiti nei quartieri della cittadina di Mulayah, di cui alcune zone sono già state espugnate dalle truppe di Assad.
In particolare le forze governative avrebbero il controllo della Moschea Fateh e delle zone circostanti, mentre i militanti intrappolati soffrono ogni ora di più per la mancanza di munizioni, cibo e rifornimenti e un tentativo di loro complici di aprire un corridoio di fuga attraverso la zona nordorientale dell'abitato é stato sventato con dozzine di morti nelle loro fila.
Molti mercenari caduti avevano addosso documenti francesi e ceceni.
Prendiamo per esempio la Siria: dopo le vittorie e le avanzate travolgenti sul fronte Nord di Aleppo siamo raggiunti ora dalla notizia che una importante battaglia nella zona a Nordest di Hama e a Sudest di Homs si é conclusa con l'intrappolamento di almeno cinquecento militanti terroristi wahabiti nei quartieri della cittadina di Mulayah, di cui alcune zone sono già state espugnate dalle truppe di Assad.
In particolare le forze governative avrebbero il controllo della Moschea Fateh e delle zone circostanti, mentre i militanti intrappolati soffrono ogni ora di più per la mancanza di munizioni, cibo e rifornimenti e un tentativo di loro complici di aprire un corridoio di fuga attraverso la zona nordorientale dell'abitato é stato sventato con dozzine di morti nelle loro fila.
Molti mercenari caduti avevano addosso documenti francesi e ceceni.