domenica 23 gennaio 2011

Israele, terra dell'Apartheid, scopre nuovi "nemici"; i razzisti ebrei si scatenano contro gli immigrati africani!


Cittadini israeliani protestano contro le relazioni miste fra uomini arabi e donne ebree, cittadini israeliani protestano contro gli immigrati e i rifugiati africani, giovani israeliani massacrano di botte un turista sudamericano perché "sembrava arabo", rabbini e fondamentalisti ebraici minacciano un vecchio sopravvissuto al nazismo perché affitta un suo appartamento a studenti arabi.

Cosa sta succedento a Israele?

Il razzismo, la violenza, l'intolleranza sono in crescita tumultuosa, il cancro dell'Apartheid, che gli apprendisti stregoni del sionismo speravano di poter utilizzare come arma contro i Palestinesi, sta metastasizzando in tutti i gangli della società, trasformando Israele nel profondo.

La Linea di Ascolto per i Lavoratori migranti, un'associazione per i diritti civili che difende gli immigrati dalle mille insidie razziste della società israeliana, riporta che tre ragazze di colore, nate in Israele, che hanno frequentato le scuole israeliane, che parlano Ebraico come prima lingua, sono state assalite e picchiate da giovinastri ebrei: "sporche negre" e "scimmie puttane" sono stati solo alcuni degli epiteti che hanno accompagnato il pestaggio.

Pochi giorni prima della marcia anti-immigrati sette uomini sudanesi sono stati attaccati ad Ashdod, cittadina costiera del sud dello Stato ebraico. A Israele i sudanesi servono solo come proxy in Africa in funzione anti-egiziana e anti-musulmana, se pretendono di trasferirsi nello Stato del "popolo eletto" diventano immediatamente "negri" come tutti gli altri e sono quindi sottoposti al 'trattamento Apartheid".

Per i sette in questione, immigrati regolari, a posto con tutti i permessi, regolarmente assunti da datori di lavoro israeliani, si sono visti gettare un pneumatico in fiamme attraverso la finestra del soggiorno, che ha incendiato il tappeto e il divano della stanza causando a cinque di loro un'intossicazione da fumo, due di loro sono stati portati d'urgenza in rianimazione.

Per i figli di immigrati africani in Israele ottenere i servizi base come istruzione, sanità, assistenza é una vera e propria odissea e, in effetti, in uno Stato che ha un "doppio binario" fatto di servizi di prima classe per gli appartenenti alla "razza superiore" e un livello di "serie b" per i cittadini di etnia araba, dove si situano gli immigrati? Questo dilemma mette in crisi molti funzionari razzisti di Tel Aviv, che quindi cercano di negare "in toto" qualsiasi assistenza a immigrati, sperando ingenuamente che, ignorandoli, questi in qualche modo scompaiano.

Per un intero quadrimestre quattro bambini eritrei sono stati respinti da una scuola di Bnei Brak, sobborgo di Tel Aviv popolato da fondamentalisti Ebrei, il caso venne segnalato al Ministero dell'Educazione dall'ARDC il Comitato di Sviluppo per i Rifugiati africani, che ancora aspetta una risposta. Ad Eilat una donna sudanese incinta si é recata in una clinica per un normale esame di controllo, venendo presa a male parole e respinta, nonostante fosse titolare di una polizza di assicurazione sanitaria privata, che aveva sottoscritto e pagato regolarmente.

Potrebbe sembrare sensazionalistico trarre conclusioni da quattro o cinque incidenti ma, come conferma Yohannes Bayou, fondatore e direttore dell'ARDC, assicura che il trend razzista esiste e sta allargandosi e diffondendosi in tutti i settori della società israeliana. Israele è FONDATO sull'assunto che gli Ebrei siano migliori degli altri, che abbiano più diritti, meno responsabilità, meno doveri; ovviamente tale mentalità è stata costruita per venire impiegata contro Arabi e Palestinesi ma, con l'arrivo di nuove "genti altre" applicarla anche a loro é stato quasi immediato, al contrario delle società europee, dove l'espressione aperta e crassa di razzismo é condannata o comunque considerata riprovevole, tranne che in fasce e aree ben determinate, socialmente e politicamente, in Israele il fenomeno é endemico e coinvolge il famoso rabbino e il politico di grido, l'immigrato recente e l'ufficiale dell'esercito o della polizia.

Per averne conferma basta ricordare le parole dell'attuale Ministro dell'Interno Eli Yishai che ha accusato gli africani di portare "malattie a profusione" in Israele e di alimentare il traffico, il commercio e il consumo di droga, così, a microfoni aperti, senza uno straccio di prova o dato, parlando come un Borghezio qualsiasi. "A queste affermazioni in libertà segue la costruzione di un determinato 'luogo comune', che vuole gli stranieri e i rifugiati come criminali, come untori, come parassiti...il risultato é sempre, infallibilmente la violenza", ammonisce Bayou scuotendo la testa.

5 commenti:

  1. Perchè tutti gli arabi e i negri, vogliono emigrare in Israele, in Europa, negli USA ? Chissà perchè ? Perchè le loro società sono capaci di creare solo miseria e fanatismo : in sostanza sono barboni. Guarda lo spettacolo dei tunisini a Lampedusa, che schifo !!

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  2. L'unico schifo é quello che risiede nel 'cervello' di un mentecatto capace di frasi così insensate e razziste...lei ci fa specie

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  3. Diciamo che gli insegnamenti del Talmud aiutano...

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  4. W il DUCE. Viva Israele.

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