Il prigioniero politico palestinese Awad Al-Saidi, da tempo in stato di sciopero della fame per denunciare le disumane condizioni d'incarcerazione cui é sottoposto all'interno della galera sionista di Eshel ha deciso nella giornata di oggi di escalare il livello della propria protesta, smettendo di assumere ogni genere di fluido ed entrando quindi in sciopero della sete.
Lo sciopero della sete al contrario di quello della fame può provocare danni irrepararibili e gravissimi per la salute anche in poco tempo (in primis il collasso renale) ed é particolarmente pericoloso quando viene scelto da una persona già indebolita dal digiuno. Al-Saidi, trentottenne, é tenuto in stato di isolamento da oltre un anno e privo delle visite familiari da un periodo molto più lungo.
Le sue richieste erano solo quelle di poter venire rimesso in compagnia degli altri prigionieri politici per affrontare insieme il periodo di digiuno e preghiera del Ramadan, che inizierà tra meno di dieci giorni.
Il Direttore della società "Ahrar" per i Diritti dei Prigionieri Palestinesi Fouad al-Khafsh ha chiesto solidarietà regionale e internazionale per la protesta di Al-Saidi conscio che il prigioniero ha intenzione di portarla avanti fino alle estreme conseguenze.
SOLDARIETA' AL POPOLO PALESTINESE E PRESTO UNO STATO.
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