sabato 31 marzo 2012

Raccapricciante dichiarazione di 'Rudy Giuliani' (il sindaco dell'11 settembre): "Dobbiamo finanziare i terroristi contro l'Iran!"


Rudolf Giuliani é un ridicolo e patetico individuo che ben incarna la decadenza della politica occidentale  che riuscì a  farsi eleggere sindaco di New York con un programma reazionario e basato sulla paura (la famosa 'tolleranza zero'), proprio lui che viene da una minoranza etnica che negli Usa veniva (e spesso ancora viene) svilita da offensivi stereotipi, costretta a svolgere i lavori più faticosi e umili, sottoposta a discriminazioni religiose, bene incarna il peggio della società americana dove, lungi dal vivere improbabili "sogni" i discriminati e gli oppressi di ieri (italiani, ebrei, irlandesi) diventano i discriminatori e gli oppressori di oggi (verso musulmani, indiani, oltre che 'ovviamente' contro tutti gli africani, che siano immigrati recenti o discendenti di schiavi)!

Poi nel corso della sua carriera da sindaco, gli capitò di attraversare il momento della distruzione del World Trade Center e, immediatamente, cercò di spendere il capitale di notorietà che aveva tratto da questo evento per 'lanciare' una possibile candidatura presidenziale, ovviamente sotto le bandiere dell'ala del 'Partito Bipartisan' più conservatrice, manganellatrice, guerrafondaia...ma venne sconfitto da un altro ridicolo vecchio che aveva il 'merito' di aver causato il più grande e tragico incidente a bordo di una portaerei americana prima di venire abbattuto dagli eroici Nordvietnamiti che difendevano il loro paese dalle grinfie dell'Imperialismo.

Adesso, questo ex-sindaco trombato, ha dichiarato, senza apparenti segni di vergogna o schifo per sé stesso, che l'unico modo di rallentare i progressi della Repubblica Islamica nel suo programma di sviluppo dell'energia nucleare (programmi che non hanno mai dato un solo indizio di voler essere mirati alla realizzazione di armi nucleari), sarebbe quello di "usare l'MKO per attaccare militarmente gli scienziati e i centri di ricerca iraniani".

Forse Rudolf Giuliani non lo sa, ma l'MKO é sulla lista delle 'organizzazioni terroristiche' stilata dal Dipartimento di Stato; proprio lui, che l'11 settembre ha visto le conseguenze di una azione terroristica sulla città che amministrava, tra tutti i ridicoli pupazzi del teatrino politico occidentale, avrebbe dovuto astenersi dal fare simili considerazioni. Ma nel farle egli non si rende conto di ripetere in piccolo e in periodo molto più breve la sua parabola di Italoamericano una volta ghettizzato e oppresso e poi sindaco ghettizzatore e oppressore in nome di un legalismo cieco e senza cuore né anima. Perché questo é alla base del "sistema" americano: "Fai agli altri, per il tuo tornaconto, il male che una volta é stato fatto a te", per questo gli Stati Uniti sono marci e corrotti dentro, per questo i loro disegni egemonici in Medio Oriente e nel resto del mondo si stanno sgretolando.
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Dopo le preghiere del venerdì giovani egiziani abbattono le barriere di cemento fatte erigere l'anno scorso dalla Giunta Tantawi!


Dimostranti egiziani hanno abbattuto una delle numerose barriere di cemento erette dopo la strage di Maspero, lo scorso autunno, per ordine della giunta militare di Tantawi, in maniera da rendere più difficoltoso alle folle in protesta di poter raggiungere ministeri, palazzi governativi e altri 'punti sensibili' della capitale egiziana. Tutto questo é durato fino a ieri, quando, dopo le preghiere del venerdì, numerosi di dimostranti, perlopiù giovani, si sono radunati con martelli, piccozze, ganci e corde e, incitati dalla folla radunatasi, hanno dato l'assalto ai blocchi accatastati, aprendo un varco nel corso che collega Piazza Tahrir con la sede del Parlamento.

Secondo quanto riportato dall'Agence France Presse le forze dell'ordine, pur presenti sulla scena, non hanno ritenuto necessario intervenire. Nella società civile e in quella politica si va diffondendo sempre più nettamente il malcontento verso il Consiglio Supremo delle Forze Armate che, dopo avere permesso la transizione dall'immediata situazione post-Mubarak verso elezioni veramente democratiche adesso sembra voler 'sopravvivere alla sua utilità', non avendo ancora chiarito quando considererà concluso il suo mandato.

Nel prossimo futuro del paese si avvicinano i momenti della sentenza al processo per Hosni Mubarak e i suoi due figli, che per i loro ruoli in trent'anni di dittatura, repressione e per l'uccisione di ottocento persone durante le rivolte dello scorso anno potrebbero anche venire condannati a morte e quella dell'elezione del nuovo Presidente del paese, la cui nomina renderebbe veramente pleonastica la figura del capo della giunta militare, Maresciallo Tantawi, e dei suoi colleghi generali.
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Sarvari: "La Turchia ha capito i suoi errori nella gestione dell'agenda siriana; saprà mettervi rimedio!"


Parviz Sarvari, membro del Comitato Parlamentare Iraniano per la Politica Estera e la Sicurezza Nazionale ha dichiarato, poco dopo il termine della visita ufficiale in Iran del Premier turco Recep Erdogan che "La Turchia sta cominciando, gradualmente, a rivedere le sue iniziative sbagliate nei riguardi della Siria; ritirandosi da posizioni azzardate e assumendo un ruolo più positivo". Il parlamentare ha aggiunto che, alla base dell'atteggiamento assunto da Ankara, vi erano assunti e percezioni sbagliate riguardo agli eventi in corso nella Repubblica araba, che hanno molto danneggiato la reputazione e la percezione dei motivi turchi riguardo l'agone politico arabo e mediorientale.

 L'atteggiamento assunto verso Damasco ha fatto molto per danneggiare l'immagine e il prestigio accumulato da Erdogan con le sue coraggiose iniziative a favore dei Palestinesi e contro l'occupazione e la persecuzione portata avanti dal regime ebraico; osservatori internazionali che pure avevano favorevolmente valutato queste prese di posizione dichiararono che attaccando l'Asse della Resistenza Ankara confermava di essere un agente degli interessi americani nella regione e non un fattore di rottura dei vecchi schemi di potere egemonici ed imperialisti.

"Certo la Turchia avrà ancora molto da fare per tornare al punto in cui si trovava dodici o quattordici mesi fa, ma l'allontanamento dagli errori commessi anche di recente e il desiderio di non venire più percepita come un volano dell'egemonia americana e occidentale sono un buon punto di partenza che potrà preludere a sviluppi ancora più interessanti". Sarvari ha aggiunto che, coordinando le proprie posizioni con quelle dell'Asse della Resistenza e in particolare con la Repubblica Islamica la Turchia potrebbe vedersi aprire prospettive inaspettate di crescita, sviluppo e aumento della propria influenza regionale e internazionale.
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Ricerca del Congresso Usa rivela: "Impossibile per Israele rallentare il progresso atomico di Teheran con un attacco aereo!"

Il radar russo NEBO-SVU, specialmente studiato per intercettare gli aerei "stealth", é presente nell'arsenale difensivo iraniano da almeno due anni.
Una ricerca commissionata dal Congresso Usa ha evidenziato come "con ogni probabilità" un attacco, o persino una 'serie di attacchi' israeliani contro l'Iran non sarebbero in grado di ottenere 'alcun risultato durevole' contro il programma nucleare della Repubblica Islamica, infliggendogli danni che potrebbero essere già recuperati dopo appena sei mesi dal termine della campagna militare.

I ricercatori hanno comunicato alla loro committenza che, secondo un rapporto ottenuto dall'agenzia Bloomberg, "Gli impianti nucleari iraniani sono più protetti, più dispersi e più frammentati di quanto normalmente ritenuto dagli analisti militari occidentali e israeliani, presentando perciò un bersaglio straordinariamente sfuggente ed etereo".

Secondo il documento consegnato al Servizio di Ricerche del Congresso, "La consapevolezza della futilità di un simile 'gambit' militare é stata alla base per il costantemente diminuito tasso di entusiasmo verso l'ipotesi di un attacco all'Iran da parte dell'establisment militare israeliano, da settembre 2011 in avanti schieratosi sempre più apertamente contro l'idea di un 'blitz' nel Golfo Persico che, di fronte a incerte prospettive di successo presenta invece probabilissime se non sicure perdite difficilmente giustificabili o assorbibili, sia pure da parte di una potenza militare regionale come lo Stato ebraico".

Attacchi massicci e contemporanei contro Esfahan, Natanz e Arak, comporterebbero l'impiego del 25-30 per cento di tutti gli apparecchi di prima linea attualmente in servizio nell'aeronautica sionista, tra cui l'intera linea di volo del modello più avanzato, l'F-15 I (presente in 25 esemplari). Contro questi attaccanti si staglierebbe una cortina antiaerea di minacciose proporzioni recentemente rinforzata con l'acquisto di sistemi di disturbo e di 'guerra elettronica' che hanno permesso agli Iraniani di cogliere clamorosi e stupefacenti successi come nel recente caso del drone 'stealth' americano intercettato e catturato.

Michael Hayden, ex-Direttore della CIA, attualmente in forza all'NSA, dichiara senza mezzi termini che "Un attacco pesantemente vulnerante al programma nucleare di Teheran é del tutto fuori dalle capacità militari israeliane", di fronte a tale certezza le uniche tattiche possibili sarebbero quella di prevedere periodici "richiami" di un attacco iniziale oppure quella di colpire l'Iran in un'unica soluzione con armi nucleari.


Ovviamente la prima sarebbe disastrosa visto che scatenerebbe quasi automaticamente un conflitto allargato in Medio Oriente, mentre la seconda, stranamoresca opzione non garantirebbe comunque l'automatico raggiungimento dei risultati sperati visto che esistono molti dubbi sulla capacità dei vettori balistici israeliani (anche quando fossero lanciati dai sommergibili recentemente donati a Tel Aviv da Dama Merkel) di poter colpire con la precisione necessaria le sedi del programma atomico iraniano.
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Un morto e oltre cento feriti nella brutale repressione sionista delle manifestazioni per la 'Giornata della Terra Palestinese'!



Come avevamo promesso precedentemente abbiamo atteso di ottenere ulteriori dettagli sulle conseguenze dell'attacco selvaggio scatenato dalle forze sioniste contro i pacifici manifestanti palestinesi che stavano celebrando la "Giornata della Terra" marciando disarmati verso il punto più vicino raggiungibile in direzione di Gerusalemme.
Secondo quanto traspirato finora sarebbero confermate le cifre di un morto, ventitrè o venticinque feriti gravi e 150 più leggeri, più diverse dozzine di arrestati nella West Bank, la parte di territorio occupata dal regime sionista e invasa dalle cancerose estensioni degli insediamenti ebraici illegali. Proprio in Cisgiordania la repressione sionista sarebbe stata durissima, con uso esteso di gas urticanti, proiettili di plastica, ultrasuoni e miscele nauseanti, che tuttavia non hanno avuto ragione della determinazione palestinese, costringendo la sbirraglia sionista a ricorrere persino alle cariche a cavallo.

Scontri tra manifestanti e soldati dell'occupazioen ebraica sono stati particolarmente intensi a Tur e Wadi al-Jouz, dove giovani palestinesi hanno bersagliato i loro avversari in uniforme con pietre e altri proiettili improvvisati; presso i campi profughi di Silwan e Shafat le forze di occupazione erano presenti in gran numero ma sono state costrette a indietreggiare dalla determinazione dei dimostranti. Tra i feriti si conterebbero anche i parlamentari Abdel-Qader e Mustafa Barghouti.
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venerdì 30 marzo 2012

Nabih Berri al Viceministro degli Esteri iraniano: "La Repubblica Islamica è bastione dell'Asse della Resistenza antisionista e anti-imperialista!"


Il Presidente del Parlamento libanese ed esponente di spicco del Movimento Amal Nabih Berri ha dichiarato, nel corso di un incontro col Viceministro degli Esteri iraniano Hussein Amr-Abdollahian che la Repubblica Islamica svolge un "ruolo chiave" nel mantenere e rafforzare un "baluardo antisionista e anti-imperialista" che costituisce nella regione un sostegno indispensabile all'Asse della Resistenza.

 Durante il suo incontro col viceministro iraniano, titolare di una importante delega per gli Affari Arabi e Africani, avvenuto a Beirut nella giornata di ieri, Berri ha dichiarato che "Il vasto sostegno popolare a favore delel posizioni iraniane é un elemento strategico nel contrasto e nella sconfitta dei piani sionisti e occidentali per la regione, di cui stiamo vedendo la crisi e la debacle nei rivolgimenti della 'Primavera Araba' da un lato e nella sconfitta del tentato 'cambio di regime' in Siria dall'altro".

Da parte sua, l'ospite iraniano Amr-Abdollahian ha enfatizzato l'importanza di combinare tutte le forze iraniane e libanesi per coinvogliarle nel maestoso flusso del Risveglio Islamico che sta sollevando e mobilitando le masse contro le ingerenze straniere e contro i governi corrotti subservienti e succubi delle loro imposizioni e pretese. Il Viceministro ha indicato come lo Yemen e il Barhein, con la loro persistenza sulla strada del rifiuto di ogni compromesso con le elites corrotte e asservite, saranno i prossimi teatri di grandi rivolgimenti, che avanzeranno ulteriormente il processo di affrancamento ed emancipazione della regione.
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Centinaia di migliaia di Palestinesi onorano la "Giornata della Terra" marciando da tutta la Striscia verso Beit Hanoun!


Una enorme partecipazione popolare ha contraddistinto le manifestazioni odierne per la "Giornata della Terra Palestinese", che ha coinvolto milioni di persone, Palestinesi, Arabi, Musulmani e sostenitori del Diritto e della Libertà di ogni nazione e continente, ma in nessun'altra zona della Terra la partecipazione é stata vasta e commovente come a Gaza.

Forse i generali e i politici sionisti credevano che lo stato di prostrazione e sofferenza in cui il ghetto palestinese versa a causa dello strangolamento economico da loro imposto verso di esso avrebbe scoraggiato i suoi abitanti dal marciare e dal manifestare, ma, ancora una volta, si sono ingannati.

 I sionazisti non hanno imparato nulla dalle lezioni di vent'anni di sconfitte e ritirate inflitte loro dalla Resistenza, più essi stringono la presa, più coscienze volontà sfuggono alla loro morsa e si levano pronte a Resistere e combattere con tutte le loro forze; qualcosina sulla volontà e determinazione del popolo che da sessant'anni cercano ostinatamente e senza alcun successo di umiliare, piegare, deportare, sterminare gliela insegneranno le immagini di oggi di dozzine, centinaia di migliaia di abitanti dell'enclave costiera assediata che con qualsiasi mezzo, ma soprattutto a piedi, vista la devastante penuria di gasolio e carburanti, si sono avviati verso Beit Hanoun, punto più vicino a Gerusalemme dell'intera Striscia.

Anche i membri della delegazione parlamentare egiziana hanno presenziato alla manifestazione, che ha avuto echi in Egitto, Giordania, Libano, Siria e altri paesi circonvicini, specialmente quelli che ospitano comunità palestinesi della Diaspora.

AGGIORNAMENTO: Siamo stati raggiunti ora (h 17.08) da agenzie che dicono che ci sarebbero almeno sei persone ferite tra i dimostranti di Gaza, raggiunti dal codardo fuoco di cecchini sionisti. Vi forniremo nuovi dettagli sulla cosa mano a mano che verranno ad emergere.
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La Fratellanza Musulmana egiziana vuole dare lo sfratto al Governo di Kamal Ghanzouri!



"Questo Governo ha fallito in tutti i suoi tentativi di amministrare il paese in un momento molto difficile, non abbiamo notizia o idea di una sola criticità affrontata e risolta da questo esecutivo o grazie ai suoi provvedimenti, tutto ciò che é in grado di fare é emettere comunicati che suonano deboli, piatti e privi di qualunque conseguenza pratica!" con queste vibrate parole Ahmed Sobeh, consulente media del Partito di Libertà e Giustizia, prima forza politica egiziana col 47 per cento di rappresentanza in Parlamento, espressione della Fratellanza Musulmana ha lanciato una potentissima 'bordata' contro il Governo ad Interim guidato da Kamal Ghanzouri, succeduto ad Essam Sharaf dopo la Strage di Maspero dello scorso anno.

Il FJP ha promesso che nei prossimi giorni inizierà a esercitare una "costante pressione" verso il Consiglio Supremo delle Forze Armate onde convincerlo a giubilare Premier e Ministri e che, se provvedimenti in merito non verranno presi, questo dimostrerà che anche la giunta del Maresciallo Tantawi ha ormai raggiunto i limiti della sua utilità nel dirigere e governare il processo di transizione fuori dall'Era Mubarak e verso una Democrazia compiuta e completa all'ombra delle Piramidi. "Aumenteremo la pressione fino a ottenere delle dimissioni, non possiamo permettere che le condizioni del paese peggiorino ulteriormente!".

Il Parlamento recentemente eletto, secondo il documento che fa le funzioni di Costituzione in attesa della promulgazione ufficiale di una nuova Carta, avrebbe tutti i poteri per poter licenziare un Gabinetto governativo che non stia operando soddisfacentemente. Secondo la dichiarazione recentemente rilasciata se la Giunta militare continuerà a sostenere un Governo tanto disfunzionale, in una situazione in cui é chiaro che il paese necessiti di una guida salda e coraggiosa per affrontare le molteplici sfide che lo attendono, sarà un segno che "ulteriori pressioni" saranno necessarie per imprimere una svolta positiva alla scena politica, un'espressione che fa presumere un probabile ritorno alle manifestazioni di piazza.
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Il Leader Supremo Khamenei avverte Erdogan: "La Siria avrà sempre il pieno sostegno della Repubblica Islamica!"


Il Leader Supremo della Repubblica Islamica, l'Ayatollah Ali Khamenei, ricevendo il Primo Ministro turco Recep Erdogan lo ha avvertito della "ferma e risoluta intenzione" di Teheran di sostenere la Siria contro ogni ipotesi di 'cambio di regime' attraverso ingerenze armate, sostegno al terrorismo o eventuali 'interventi esterni'; "La Repubblica Islamica sente il bisogno di difendere tanto il popolo quanto il Governo della Siria, per via del loro sincero e intenso sostegno alla Causa della Resistenza contro il regime sionista e l'arroganza degli imperialisti".

Il Leader ha anche severamente criticato l'atteggiamento occidentale verso gli Stati della regione, particolarmente quello praticato dagli Usa, i quali, pur riempendosi la bocca di parole come 'libertà' e 'democrazia', in realtà "Non riconoscono alcuna nazione o alcuno Stato come pari o come entità indipendente; essi vedono l'intero mondo come qualcosa da sfruttare e piegare ai loro egoistici desideri, sorprendendosi quando il mondo ha idee, opinioni o progetti diversi".

Elaborando questi concetti di fronte a Erdogan Khamenei ha enfatizzato l'importanza che le nazioni della regione prendano 'decisioni corrette' e non si rendano complici delle mire espansionistiche ed egemoniche delle potenze arroganti. E' stato evidente il sottotesto di dura critica alle recenti decisioni di politica estera di Erdogan che, dopo anni spesi a perseguire il miglioramento delle sue relazioni coi paesi arabi attraverso la politica degli 'Zero Problemi' e la penetrazione economica in Irak, si é lasciato trascinare da Obama nella palude del 'sostegno' all'insurrezione armata in Siria e ha recentemente accettato di ospitare su suolo turco un radar antimissile Usa.
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Media filosionisti dichiarano che Hana'a Shalabi ha interrotto lo sciopero della fame, ma fonti indipendenti non lo confermano!


Poco tempo fa l'agenzia stampa filosionista 'Reuters' e la britannica 'BBC' hanno pubblicato vibranti titoli secondo i quali la coraggiosa e determinata detenuta politica palestinese Hana'a Shalabi, da 44 giorni senza cibo per protesta contro il suo ri-arresto illegale da parte delle autorità del regime sionista di occupazione, avrebbe "interrotto lo sciopero della fame" in cambio di un accordo in base al quale verrebbe trasferita nella Striscia di Gaza, lontano dalla sua famiglia ma anche al sicuro da possibili nuovi arresti e torture e angherie da parte degli sbirri di Tel Aviv.

 La notizia ha iniziato a rimbalzare anche su altre testate e agenzie (Al-Jazeera, Al-Arabiya), ma allo stato attuale dei fatti la Redazione di Palaestina Felix non se la sente di confermare quanto preteso da questi "lanci" visto che manca una conferma da parte di una fonte palestinese affidabile. Anzi, 'Palaestina Felix' invita tutti i suoi lettori a esercitare cautela estrema rispetto a tali pretese che: 1) provengono finora solo da media controllati da sionisti e pesantemente allineati con loro 2) vorrebbero dare l'idea di Hana'a Shalabi che 'accetta' di venire esiliata e quindi separata dal background politico e sociale della sua lotta per l'emancipazione della Palestina occupata.

L'associazione 'Clinici per i Diritti Umani' e il gruppo 'Addameer', che più da vicino hanno seguito l'evoluzione della lotta di Hana'a Shalabi si sono riservati di confermare o smentire in un secondo tempo la veridicità delle affermazioni e notizie in questione visto che la prevista visita di Hana'a Shalabi da parte dei suoi legali che avrebbe dovuto tenersi oggi é stata cancellata così come la programmata ispezione delle sue condizioni cliniche che i medici dell'ONG avrebbero dovuto tenere domani, oggi e domani anche tutte le visite da parte di familiari sono state cancellate. Sta succedendo qualcosa ad Hana'a Shalabi, nel 44esimo giorno del suo digiuno autoimposto, ma non sappiamo ancora dire che cosa.
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Nuovo attacco militare sionista contro la Striscia di Gaza: Rafah nel mirino!


Non contento dei devastanti effetti del suo brutale strangolamento economico che sta portando il Ghetto palestinese di Gaza alla catastrofe e sta uccidendo gli abitanti più deboli come neonati e malati costretti a dipendere da apparecchiature mediche per la loro sopravvivenza il regime ebraico dell'Apartheid ha scatenato nelle ultime ore un ennesimo attacco militare contro la Striscia costiera, mobilitando carri armati, bulldozer corazzati, elicotteri e molti altri componenti del suo arsenale multimiliardario, foraggiato e finanziato con i denari dei contribuenti tedeschi e americani.

 Le forze militari sioniste sono entrate nella parte orientale della cittadina di Rafah, nella porzione meridionale della Striscia, impegnandosi a devastare e distruggere terreni agricoli, serre e altre infrastrutture del settore primario, per rendere più difficile alla popolazione locale di procurarsi cibo in maniera autonoma, in maniera da renderla sempre più dipendente dall'esterno. Elicotteri 'Apache' intanto incrociavano sopra l'area in questione, aprendo il fuoco con razzi e cannoncini.

Le forze militari di Tel Aviv cercano di giustificare i loro continui attacchi contro Gaza sostenendo che sono motivati da 'necessità difensive', ma tale pretesa non regge di fronte al continuo uso di forza sproporzionata che si risolve in violazioni della legge internazionale e regolare uccisione e ferimento di vittime civili.
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giovedì 29 marzo 2012

Robert Serry intima al regime sionista: "Liberate Hana'a Shalabi!"


Il Coordinatore ONU per il Medio Oriente, Robert Serry ha esteso al Governo del regime ebraico di occupazione della Palestina la richiesta di provvedere "immediatamente una soddisfacente soluzione al caso della prigioniera politica Hana'a Shalabi, attualmente in stato di sciopero della fame a oltranza".

 Serry ha circostanziato che la soluzione "deve essere in linea con la posizione dell'ONU sul caso della 'detenzione amministrativa'", cioé valevole a dire che la Shalabi deve essere immediatamente e senza alcuna condizione rimessa in stato di libertà, visto che le Nazioni Unite non riconoscono alcuna legittimità o validità a tale arbitraria pratica sionista, 'ereditata' dai precedenti occupanti coloniali della Palestina, gli Inglesi (che escogitarono la 'Dichiarazione di Balfour' per sostituire alla loro occupazione quella di un'entità ebraica).

Serry ha sporto il proprio invito in una sessione del Consiglio di Sicurezza ONU tenutasi nella gironata di ieri, affermando che la situazione non solo della Shalabi ma di centinaia e centinaia di detenuti politici palestinesi nelle prigioni israeliane "E' per noi e per questa assemblea causa continua di apprensione". E' universalmente noto, infatti, che nelle caìne e nelle galere di Sion i prigionieri palestinesi, uomini, anziani, bambini, ragazzi, donne e fanciulle vengano sottoposti a ogni genere di abuso, angheria, tortura, molestia e violenza, non ultime quelle sessuali, il collocamento in isolamento per lunghissimi periodi di tempo, l'incuria igienica e sanitaria, gli esperimenti farmaceutici e persino la somministrazione di derrate alimentari volutamente contaminate e corrotte, quando non direttamente avvelenate.
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Atlete iraniane diffamate da un servizio dell'agenzia filosionista 'Reuters' sporgono denuncia per danni morali!



Akbar Faraji, maestro di arti marziali iraniano, stabilì il primo 'dojo' di Ninjutsu nella Repubblica Islamica, il "Bujinkan Hombu Dojo Ninjustu Iran" esattamente 22 anni fa; da allora migliaia e migliaia di appassionati di arti marziali si sono esercitati e perfezionati sotto la sua guida, tra essi circa tremila donne e ragazze. Quando, settimane addietro un reporter dell'agenzia stampa Reuters chiese di intervistare alcune allieve del Dojo 'per un servizio di sport', Faraji non ebbe nulla in contrario e facilitò il contatto tra il giornalista e le atlete che manifestarono interesse per l'intervista.

Ma, già durante il suo svolgimento, era chiaro che non era la curiosità per le arti marziali e lo sport a muovere l'inviato della Reuters. L'agenzia di stampa fondata a Londra da 'Paul Reuters' (in realtà nato in Germania come Israel Beer Yosafat) é sempre stata un megafono del sionismo e, ultimamente, ha abbracciato la causa della propaganda occidentalista e islamofoba con un livore e una virulenza da fare invidia a "Libero" e al "Giornale". Ovvio quindi che, forse influenzato da una gioventù spesa a vedere pellicole di Micheal Dudikoff, il 'giornalista' della Reuters abbia rivolto alle atlete domande tendenziose e ingannevoli che poi gli sono servite per imbastire un 'servizio' truculento e scorretto che parlava di "3000 ASSASSINE NINJA AL SERVIZIO DEGLI AYATOLLAH!".

E l'Hasbara é servita! Verrebbe da commentare; ovviamente il panzanificio occidentale che deve necessariamente diffondere menzogne e balle anche le più incredibili sull'Iran e la Repubblica Islamica (dall'inesistente 'bomba atomica iraniana' in avanti) si é subito cibato avidamente di questa nuova bufala, ripresa da BBC, CNN, FOX e altre sentine della disinformazione filosionista. Ma le cose non sono finite qui, perché, rifiutando l'etichetta cucita loro addosso dallo scorretto e vigliacco 'reporter' le atlete e artiste marziali iraniane si sono coalizzate e hanno sporto denuncia contro la stessa Reuters, chiedendo compensazione per i danni morali riportati. Siccome siamo certi che si dedicheranno al compito di ottenere giustizia con la stessa tenacia e dedizione con cui hanno padroneggiato una delle più difficili e impegnative arti marziali nipponiche, siamo certi che i 'ballisti' dell'Hasbara made in Reuters avranno nel futuro le loro belle grane!

Brave ragazze!!
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La Fratellanza Musulmana considera di poter schierare un suo candidato a Presidente in funzione anti-Suleiman!


La Shura Consultiva dell'Ikwhan, la Fratellanza Musulmana egiziana é attualmente impegnata in un accesissimo dibattito che potrebbe risultare in un radicale cambio di strategia per le elezioni presidenziali egiziane, competizione che, stando a quanto dichiarato soltanto poche settimane fa, né la Fratellanza né il FJP, sua espressione partitica nell'arco parlamentare, sembrava non dover vedere in lizza un candidato 'di lista' o 'di area'. La Fratellanza aveva dichiarato di voler far converegere il suo peso e la sua influenza su un candidato 'dotato di un serio e convincente background islamico', ma non un religioso tout-court, che fosse 'ragionevolmente vicino' alle posizioni dell'Ikwhan.


Ma ora, forse per la difficoltà di individuare un simile profilo, forse per l'incongruo annuncio della candidatura del "Berja di Mubarak", Omar Suleiman, le intenzioni della Fratellanza potrebbero stare per cambiare più o meno radicalmente e una decisione definitiva si potrebbe avere entro questo fine-settimana. Tra le quattro opzioni in ballo: A) nominare un candidato della Fratellanza, B) non sostenere nessuno dei candidati e lasciare libertà di coscienza all'elettorato, C) dichiarare il proprio sostegno a un candidato esterno, D) convincere un personaggio pubblico a 'diventare' il candidato dell'Ikwhan sembra che per ora le più gettonate siano la A) e la C).

Nel primo caso la dichiarazione originale sarebbe smentita su tutta la linea ma la possibilità di controllare sia il Parlamento (dove l'FJP ha il 47 per cento dei consensi) e potenzialmente il Palazzo presidenziale (visto che un candidato sostenuto dalla Fratellanza avrebbe ottime possibilità di vincere, ma dovrebbe poi tenere in considerazione il potente 'sponsor' in quasi tutti i suoi atti e le sue decisioni) deve sembrare molto allettante, certo più di avere un ex-membro dei Servizi di Mubarak come 'contraltare' al potere dell'assemblea eletta.
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Terroristi sunniti finanziati da CIA e Arabia Saudita arrestati in Iran dalla Guardia Rivoluzionaria!


Il Corpo della Guardia Rivoluzionaria Iraniana, in una efficace e brillante operazione antiterrorismo ha individuato e sgominato una cellula terroristica sunnita che aveva infiltrato il territorio della Repubblica Islamica attraverso il poroso confine con il Balucistan e la 'Zona Tribale' del Pachistan, dove agiscono privi di ogni controllo estremisti di matrice wahabita finanziati dai corrotti sceiccati del petrolio e addestrati e riforniti da elementi 'deviati' dell'ISI, i potentissimi servizi segreti militari che sono stati fondamentali nella creazione di Al-Qaeda al tempo dell'occupazione russa dell'Afghanistan.

In un comunicato stampa veicolato tramite l'Agenzia News della Repubblica Islamica (IRNA) gli ufficiali della Guardia hanno dichiarato che la cellula era altamente specializzata e ottimamente equipaggiata per iniziare, fin da subito, una sostenuta campagna di intimidazione e terrore che avrebbe dovuto indebolire il controllo governativo su alcune aree periferiche molto vicine alla frontiera con l'Afghanistan, attualmente occupato da truppe imperialiste.

Armi personali e di squadra, chili di esplosivo, detonatori e inneschi, oltre a numerosi equipaggiamenti satellitari ed elettronici per la comunicazione sono stati sequestrati ai terroristi, uno dei quali é stato ucciso in un conflitto a fuoco mentre il resto dei suoi complici sono stati bloccati e arrestati e verranno interrogati a lungo perché rivelino come e da chi sono stati inviati in Iran e per quali scopi.
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Attivisti irlandesi arrivano nella Striscia di Gaza: "Dobbiamo far capire all'Occidente ipocrita e distratto la gravità dell'emergenza umanitaria!"


Un gruppo di quindici attivisti irlandesi guidati dalla cantante di sean-nòs Treasa Ni Cheannabhain hanno finalmente raggiunto la Striscia di Gaza attraverso il varco di confine di Rafah dopo essere stati bloccati al confine per alcuni giorni dalla parte egiziana. Secondo quanto dichiarato ai microfoni di PressTV gli attivisti ritengono che, se la maggior parte della colpa per le gravi condizioni di emergenza in cui versa il ghetto palestinese sono ovviamente da addossare al regime ebraico dell'Apartheid, una dose di corresponsabilità va data all'Egitto che a un anno dalla cacciata del fantoccio filosionista Mubarak non ha ancora aperto alle merci il suo varco di confine.

Gli Irlandesi hanno portato con loro una simbolica quantità di medicinali per patologie gravi, particolarmente rari nella Striscia assediata, come droghe per chemioterapia e farmaci contro le insufficienze renali. "E' importante che gli occidentali, gli europei si rendano conto di quali sono le vere condizioni della Striscia di Gaza, le cui tribolazioni sono eclissate da una congiura del silenzio dei media maggiori, tutti uniformemente controllati o subservienti agli interessi sionisti". La delegazione si é impegnata a preparare un reportage completo da Gaza e a diffonderlo il più possibile con tutti i mezzi di comunicazione disponibili e raggiungibili.

 A questo scopo gli ospiti sono stati accompagnati a visitare ospedali, cliniche, scuole, strutture sociali e di assistenza, ma anche le rovine degli attacchi e dei bombardamenti israeliani che hanno martirizzato la Striscia litoranea in questi ultimi anni, con il triste e sanguinoso apice nel brutale pogrom militare di 'Piombo Fuso', costato la vita a oltre 1500 abitanti civili di Gaza, tra esse moltissime donne e bambini.
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L'Esercito siriano muove al confine settentrionale e prende il controllo di Janudiyeh!


Le forze armate siriane hanno preso pieno controllo della cittadina di Janudiyeh e dell'area circostante; posizione strategica nella regione settentrionale ove corre il lungo confine con la Turchia, parte attiva del complotto internazionale imperialista e sionista che nel corso degli ultimi dodici mesi ha cercato, tramite l'infiltrazione di nuclei terroristi takfiri e wahabiti, di diffondere il caos e la violenza nella Repubblica araba, per appiccare l'incendio della guerra civile e costringere Assad alle dimissioni.

Fortunatamente grazie al grande seguito del Presidente tra la popolazione, alla lealtà delle forze armate e all'importantissimo sostegno politico e diplomatico ricevuto a vari livelli da Iran, Russia e Cina sia pure a caro prezzo la minaccia é stata sventata e adesso proprio alla Turchia é rimasto in mano il 'cerino acceso' visto che controlla l'ultimo confine abbastanza vasto e poroso da poter fornire accessi da cui sostenere i pochi mercenari ancora attivi nel paese e che deve ospitare la seconda conferenza 'Amici della Siria', meeting di presunti dissidenti anti-Assad, in realtà convegno di fantasmi dopo che la prima conferenza, tenutasi a Tunisi fra proteste e contestazioni, si é chiusa in una debacle con accuse incrociate e dimissioni a catena, con le varie fazioni che si imputavano l'un l'altra il fallimento dell'insorgenza armata.
Pinocchio-Erdogan, mal consigliato da Gatto-Obama e Volpe-Netanyahu, spreca il patrimonio di fiducia che aveva guadagnato presso i paesi arabi negli ultimi anni...
La mossa siriana al confine vuole prevenire ogni possibilità che l'esercito turco varchi la frontiera per stabilire 'zone cuscinetto' ove offrire rifugio e protezione ai terroristi superstiti; qualcosa che in passato Erdogan e il suo Ministro Davutoglu avevano ventilato di poter fare. Nella presente crisi i due architetti della Turchia Neo-Ottomana si sono comportati come contadini che, avendo messo insieme un gruzzoletto dopo anni di economie e sacrifici, siano andati in città nel giorno di fiera e lo abbiano scialacquato in un colpo solo puntandolo in un gioco d'azzardo. Dove nella metafora il gruzzoletto stava nel patrimonio di credibilità accumulato in anni di politica di buon vicinato e di non-interferenza nei confronti dei vicini arabi e non, con i rapporti con l'Irak e con lo stesso Assad che erano se non idilliaci almeno molto buoni e il gioco d'azzardo la vera e propria 'ruota della fortuna' su cui, come Pinocchio di fronte al Gatto (Obama) e alla Volpe (Netanyahu) Erdogan e soci hanno investito tutti i loro 'zecchini' nella speranza di vedere instaurato a Damasco un travicello manovrabile a piacere.
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Smentiamo un po' di "balle" diffuse dalla Hasbara sionista: nessun arresto di militanti di Fatah nella Striscia di Gaza!


Se c'é una cosa che farebbe felici i sionisti, nel bel mezzo del processo di riavvicinamento e ricomposizione del fronte politico palestinese, dopo gli accordi del Cairo e di Doha tra Fatah e Hamas per la nomina di un Governo di unità nazionale e la chiamata a nuove elezioni sarebbe proprio il rivedere esplodere le ostilità che nel 2007, a causa del tentativo della fazione di Abbas (istigata da Usa, UE e Israele) di rovesciare con le armi il risultato delle elezioni democratiche che il giugno precedente avevano visto il trionfo di Hamas, causò la spaccatura tra la Striscia di Gaza, amministrata dal Governo legittimo di Hamas e la Cisgiordania, rimasta in preda degli abusi sionisti cui i satrapi e i cacicchi di Fatah non sono mai riusciti a porre un freno.

Puntualmente il bufalificio a sei punte si é messo in moto ed ecco che, in un vero e proprio diluvio diarroico di Hasbara sudicia e pestilenziale sono "arrivati" reportage che parlavano di 'proteste a Gaza contro Hamas' e 'arresti in massa di militanti di Fatah', che sarebbero avvenuti nella Striscia costiera negli ultimi giorni. Ovviamente, come chiunque possa verificare consultando le agenzie stampa della Striscia di Gaza o sintonizzandosi su Al-Quds TV, niente di tutto ciò si é mai verificato, come i fantomatici 'proclami anti-Assad' che i media sionisti volevano lanciati da Hamas diverse settimane orsono e mai esistiti o pronunciati.

Per chiarire ulteriormente la cosa, il protavoce del Ministero dell'Interno palestinese, Ihab al-Ghussein ha dichiarato all'Agenzia Quds Press che "E' da negare e smentire qualunque azione legislativa contro membri di Fatah a Gaza, il Governo denuncia questi tentativi interessati di far peggiorare le relazioni tra Hamas e Fatah; né Abu Eita né alcun altro appartenente all'organizzazione di Abbas é stato fermato, arrestato o trattenuto, in questo momento Eita e gli altri uomini di Fatah nella Striscia si trovano a casa, con le loro famiglie".

Ghussein ha inoltre puntualizzato che, se esistono, a Ramallah o in altri luoghi, dirigenti palestinesi che non credono al processo di riconciliazione e che sperano di potere usare l'assedio economico sionista per poter 'segnare punti' contro Hamas e quindi tornare un giorno o l'altro a Gaza a bordo di carri armati o sostenuti da tappeti di baionette, bene, esattamente come sono stati sconfitti e cacciati nel 2007, costoro assggeranno nuovamente il fiele della sconfitta e della frustrazione.
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Le forze armate di Khartoum finalmente reagiscono alle provocazioni codarde di Salva Kiir, pupazzo di Obama e Netanyahu!


Quando é troppo é troppo e nemmeno la pazienza, lo spirito conciliatorio e l'amore per la pace del Presidente del Sudan Omar Bashir e del suo Governo di unità nazionale hanno potuto impedire un'azione dimostrativa oltreconfine volta a dimostrare al 'cowboy di Juba' che ulteriori provocazioni armate, come attacchi proditori e sostegno ai movimenti e alle attività di gruppi terroristici armati anti-sudanesi (già in passato coinvolti con il Governo dello stato fallito creato artatamente dal complotto americano e sionista per dividere e impoverire il grande paese africano e musulmano) non avrebbero fatto altro che provocare risposte sempre più determinate e più pesanti da parte dell'Esercito di Khartoum.


Una serie di azioni armate oltre il confine tra il Sudan e la provincia di Unity sarebbero state portati a termine nelle ultime ore, insieme ad alcuni raid aerei contro i campi petroliferi della zona (campi assegnati arbitrariamente alla cricca di Salva Kiir, perché il complotto americano e israeliano verteva proprio attorno all'obiettivo di impoverire la parte musulmana del paese delle sue risorse idriche e di idrocarburi), perlomeno questo é quanto sostiene Atim Garang, ma, essendo questi un terrorista dell'SPLM alleato con Salva Kiir e il Sud-Sudan, le sue parole vanno prese con beneficio d'inventario.

Ben più credibili invece le affermazioni del portavoce dell'Esercito sudanese, Colonnello Al-Sawarmy Khalid Saad, che ha dichiarato come, in risposta agli attacchi con mortai e artiglierie arrivati da Sud le truppe di Khartoum abbiano risposto con un preciso tiro di controbatteria: "Alcuni colpi potrebbero essere caduti in campi petroliferi, probabilmente perché dall'interno di essi gli aggressori avevano collocato i loro pezzi". Al-Sawarmy tuttavia ha negato recisamente che l'area di Heglig sia stata in qualsiasi momento violata da militari o miliziani di Salva Kiir.


 Il Segretario della Commissione dell'Unione Africana, Jean Ping, ha dichiarato che tensioni e incomprensioni tra Juba e Khartoum possono essere risolte solo attraverso il dialogo. Troppo poco e troppo tardi, Monsieur Ping, diciamo noi, il Presidente Bashir é stato al tavolo del dialogo fino a sfinirsi ma é chiaro che un brigante come Kiir, fino a che si sentirà spalleggiato da Usa e Israele non potrà mai essere ridotto alla ragione. Allora, meglio che parlino le armi.
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mercoledì 28 marzo 2012

Hana'a Shalabi, martire moderna, si sta dando la morte per digiuno, ma non demorde!


Una giovane di ventinove anni avrebbe il diritto di vivere una vita ricca di amore, una vita consacrata alla famiglia, all'affetto materno e filiale.

Invece, a causa della disumanità e della crudeltà del regime ebraico di occupazione della Palestina, Hana'a Shalabi sta giacendo in un letto dove per la maggior parte del tempo non riesce nemmeno a dormire per gli atroci crampi indotti dall'atrofia muscolare, le carni, il grembo, il seno scavati e rinsecchiti dal digiuno usato come arma per protestare contro la negazione dei diritti suoi e degli altri prigionieri politici palestinesi che hanno subito arresti, percosse, torture e nuova prigionia dopo che, mendacemente, Israele aveva promesso che non li avrebbe perseguitati dopo il rilascio, questo autunno, in cambio dell'Ebreo francese Gilad Schalit.

 Recentemente visitata da un gruppo di ispezione della Società per i Diritti dei Prigionieri Palestinesi accompagnato da uno dei suoi rappresentanti legali, l'avvocato Jawad Boulos, la Shalabi ha espresso risentimento e rabbia per il trattamento cui é stata sottoposta finora e che ha incluso vere e proprie angherie proseguite anche con il peggiorare delle sue condizioni di salute, attualmente la giovane é talmente indebolita da avere sviluppato piaghe su tutta la superficie interna della bocca e da soffrire costanti emorragie dal naso, che contribuiscono a prostrarla.

L'equipe di Clinici per i Diritti Umani l'ha implorata di aggiungere vitamine solubili all'acqua che ingerisce, ma la Shalabi non si é ancora risolta a farlo giacché teme che un simile gesto possa essere interpretato come un 'allentamento' della sua lotta e una diminuzione nella sua determinazione a protestare mettendo in pericolo la sua stessa vita.
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L'Esercito libanese cattura dieci terroristi in fuga dalla Siria su furgoni carichi di armi ed esplosivi!

 Con una brillate operazione condotta in cooperazione con l'Esercito di Damasco le forze dell'Armee Libanaise hanno bloccato nel Nord del distretto di Al-Kaa dieci individui di nazionalità libanese e siriana che avevano appena attraversato il confine a bordo di veicoli fuoristrada che sono risultati carichi di una vera e propria santabarbara di armi leggere e pesanti, munizioni e dozzine di chili di esplosivi.

Il comunicato, tra l'altro, smentisce che contingenti di forze siriane abbiano attraversato il confine internazionale per dare la caccia a elementi dispersi delle forze terroriste che hanno infestato i distretti di Homs e Baba Amr fino a poche settimane orsono; anzi, i comandanti siriani si sarebbero limitati a comunicare ai loro colleghi libanesi numero ed entità dei gruppi fuggiaschi oltreconfine, lasciando loro l'incombenza di occuparsene, esattamente come in questo caso.

I dieci arrestati si trovavano a bordo di un pick-up Hyundai e di un furgoncino  Toyota, equipaggiati per potere attraversare terreni non asfaltati e, oltre alle armi e agli esplosivi erano in possesso di uniformi paramilitari e notevoli quantità di denaro contante.
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Sempre più isolato politicamente ed economicamente, il regime ebraico dell'Apartheid si avvia al suo "momento sudafricano"


La recente approvazione di una Risoluzione del Consiglio Onu per i Diritti Umani che chiede l'istituzione di una missione internazionale per la verifica delle violazioni dei Diritti degli abitanti della West Bank occupata da parte dei fanatici coloni ebrei armati che vivono nelle colonie illegali ha causato reazioni inconsulte e scomposte da parte sionista, culminate con la rottura di tutti i rapporti tra Tel Aviv e l'organo delle Nazioni Unite, ulteriore passo verso il sempre più completo ostracismo internazionale dell'entità di occupazione della Palestina.

La Risoluzione ONU, approvata alla schiacciante maggioranza di 36 voti contro 1, laddove l'uno era ovviamente quello degli Usa ormai totalmente succubi della lobby a sei punte, ha causato un'esplosione di isterismo da parte sionista...un isterismo del tutto fuori luogo laddove si consideri che, quando vengono fatti oggetto di critiche dallo stesso organismo Stati come la Siria, la Repubblica Islamica e altri fanno del loro meglio per aprirsi al dialogo e al confronto, fare riconsiderare posizioni che possono essere inficiate da stereotipi, pregiudizi o informazioni parziali e inesatte. Invece Israele ha preferito 'sbattere la porta' e isolarsi, piuttosto che accettare con spirito costruttivo l'invito dell'assise internazionale.

Il Presidente del Consiglio ONU per i Diritti, Laura D. Lasserre ha dichiarato che la condotta israeliana é stata "infantile e censurabile" e si inserisce in un crescendo di ostilità da parte di Tel Aviv verso qualunque iniziativa della Comunità Internazionale volta ad alleggerire il carico di sofferenze che quotidianamente vengono inflitte ai Palestinesi da parte dell'occupazione sionista; lo scorso autunno sono state interrotte le relazioni con l'UNESCO per via dell'ammissione della Palestina come Stato membro.

Souheil el-Natour, portavoce del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, ha dichiarato che la decisione del Consiglio ONU si inserisce nel progressivo isolamento del regime ebraico che presto, come prvede Omar Barghouti della campagna internazionale di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro Israele, dovrà presto affrontare il suo 'momento sudafricano', esattamente come il regime razzista di Pretoria, suo ottimo alleato, a inizio anni '90.
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Delegazione del Parlamento egiziano parte per Gaza per osservare i devastanti effetti dell'emergenza umanitaria!


Una delegazione del Parlamento del Cairo, eletto alcuni mesi fa nelle prime consultazioni democratiche dalle dimissioni dell'ex-autocrate Mubarak é giunta oggi nella Striscia di Gaza per incontrare le autorità locali e constatare direttamente la disperata situazione umanitaria, portata al collasso dall'illegale e disumano strangolamento economico portato avanti dalle autorità sioniste contro il ghetto palestinese assediato.

Mohamed Adris, Capo del Comitato Parlamentare per gli Affari Arabi, capo della missione egiziana, ha dichiarato all'agenzia stampa Palestine Information Center che la visita ha lo scopo di "infrangere una volta per tutte" l'assedio israeliano contro la Striscia costiera e di porre rimedio alle sofferenze dei suoi cittadini, durate ormai cinque anni e particolarmente esacerbate dalla crisi del combustibile.

Adris ha detto che i suoi colleghi deputati incontreranno esponenti del Governo Haniyeh e capi delle fazioni della Resistenza, per discutere con loro i punti più critici dell'emergenza e come l'Egitto possa intervenire a favore degli abitanti e venire incontro ai loro bisogni. La delegazione non lascerà Gaza prima della prossima settimana.

Recentemente il Parlamento egiziano ha votato una mozione per chiedere l'espulsione immediata dell'ambasciatore sionista e la rottura a tempo indefinito di tutti i contatti bilaterali con il regime ebraico dell'Apartheid.
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Il Presidente Assad visita Homs libera dai terroristi al servizio di Usa e Israele!

Dimostrando nei fatti la solidità della vittoria riportata nelle scorse settimane contro i terroristi tagliagole infiltrati nel paese da Usa, Israele, Francia e Arabia Saudita il Presidente siriano Bashir Assad si é recato in visita alla città di Homs, liberata dal regno di terrore dei takfiri wahabiti grazie agli sforzi e ai sacrifici delle Forze Armate e dei servizi di sicurezza.

"La normalità tornerà presto a regnare tanto a Homs quanto a Baba Amr; grandi sofferenze sono state inflitte al nostro popolo dagli agenti del complotto contro la Siria e contro la Resistenza, ma la sua tenacia e la sua lealtà sono state ricompensate!" ha dichiarato il Presidente incontrando gruppi di cittadini e soldati reduci dalle operazioni di combattimento e di bonifica del territorio. 

Assad ha rivelato che l'opzione militare é stata scelta a malincuore e soltanto dopo che tutti i tentativi di trovare interlocutori ragionevoli nelle file dell'insorgenza sono miseramente falliti. Ma era inevitabile che ciò accadesse visto che, nonostante i proclami riferiti da canali mendaci come Al-Jazeera e Al-Arabiya il movimento armato non era espressione di nessuna insofferenza da parte della popolazione, ma semplicemente una falange armata al servizio dell'imperialismo e del sionismo.
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La Park Slope Food Coop di New York elimina tutti i prodotti sionisti dai suoi scaffali!


In un nuovo importante successo della campagna di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni contro il regime ebraico dell'Apartheid la 'Park Slope Food Coop' di Brooklyn, New York, ha approvato, dopo un voto a larghissima maggioranza, l'eliminazione di ogni genere di prodotto israeliano dal proprio assortimento, come misura di solidarietà nei confronti dei Palestinesi oppressi dall'occupazione sionista.

Nella serata di marted' 27 marzo migliaia di membri della cooperativa di Park Slope si sono riuniti nell'aula magna della High School tecnica di Brooklyn per discutere della proposta di boicottaggio dei prodotti agricoli israeliani e, dopo attenta e accurata discussione, hanno deciso di allargare la proposta a ogni genere di prodotto proveniente dall'entità di occupazione, approvandola quindi a schiacciante maggioranza.

"Sosteniamo il boicottaggio a causa delle politiche sioniste di discriminazione che vanno avanti da decenni contro i Palestinesi del 1948 e del 1967; la politica della colonizzazione e del sostegno ai fanatici armati deve ricevere adeguata risposta con il boicottaggio e il disinvestimento a tutti i livelli" ha dichiarato Carol Wald, membro della Coop di Park Slope, durante la riunione.

Recentemente il continuo sostegno israeliano alle comunità di violenti fanatici armati che vivono nei territori palestinesi occupati della Cisgiordania aveva causato la condnanna ufficiale di Tel Aviv anche da parte del Consiglio ONU per i Diritti Umani.
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L'ONU condanna Israele per le leggi razziste che permettono l'Apartheid verso cittadini Palestinesi e non-ebrei!


Il Comitato ONU per l'Eliminazione della Discriminazione Etnica e Razziale ha richiesto ufficialmente al Governo di Tel Aviv di interrompere le proprie politiche discriminatorie contro i Palestinesi e di abolire ogni legge passata dalla Knesset negli ultimi sessant'anni che permetta la segregazione e l'Apartheid nei confronti loro e verso altri cittadini del regime di etnia non-ebrea.

Il Comitato ha chiesto che vengano rimosse tutte le forme di discriminazione tra Ebrei e non-ebrei, con speciale riguardo a quelle introdotte nel corso del 2011 che permettono, tra le altre cose, alle autorità locali ebraiche di impedire ai non-ebrei di trasferirsi nelle loro comunità.

In omaggio ai valori di uguaglianza di fronte alla legge, Israele deve assicurare che le minoranze non-ebree possano godere di uguali capacità di accesso all'istruzione, ai servizi sociali, al lavoro, alla attività politica.

Pesante censura e stigma é poi stato espresso verso violazioni dei Diritti Umani come la legge contro il ricongiungimento delle famiglie palestinesi, le pratiche di demolizione delle case, la persecuzione delle comunità beduine, l'ineguale distribuzione delle risorse idriche e le altre, numerosissime violazioni dei diritti dei Palestinesi e degli altri non-ebrei residenti nel regime ebraico di occupazione.
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