martedì 16 agosto 2011

Carcerieri sionisti tengono in isolamento un palestinese reso cieco dalla loro stessa negligenza medica!


Le autorità carcerarie israeliane, sempre alla ricerca di nuovi modi in cui tormentare e torturare gli sfortunati palestinesi che cadono nelle loro mani, ha raggiunto un nuovo 'traguardo' di meschinità e abiezione arrivando a porre in isolamento solitario un prigioniero politico che é ormai completamente cieco da quasi nove anni, reso tale dalla totale mancanza di ogni interesse, da parte dei secondini sionisti, a fornire ai detenuti cure adeguate per le loro condizioni cliniche. Obadeh Bilal, questo il nome del prigioniero, soffriva infatti di un'affezione alla retina, che riusciva comunque a tenere sotto controllo; dal momento del suo arresto, nel 2002 le sue condizioni peggiorarono progressivamente, fino a privarlo del tutto della vista.

Secondo la testimonianza raccolta dalla Società dei Prigionieri Palestinesi, che é riuscita a intervistare un detenuto di nome Ahmed al-Maghrabi, a sua volta tenuto in isolamento fino a poco tempo fa, l'isolamento solitario nelle carceri israeliane è "Una tomba vivente per i prigionieri politici. Ogni singola cosa che aiuta a sopportare l'esistenza in carcere viene tolta al prigioniero, che si sente come lentamente e metodicamente messo a morte secondo dopo secondo".

Bilal, nativo di Nablus, in Cisgiordania, ha due fratelli che sono anch'essi prigionieri politici in carceri israeliane ed è stato tenuto in isolamento solitario per sei mesi; adesso, la direzione del carcere di Ramleh, dove é tenuto, ha deciso di estendere l'isolamento per ulteriori tre mesi. Negli ultimi tempi anche la moglie di Bilal, la sua madre 65enne, un fratello ancora libero e altri parenti ancora sono stati arrestati, interrogati e sottoposti a pressioni fisiche e psicologiche, nel tentativo di rendere la sua detenzione ancora più insopportabile.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Nessun commento:

Posta un commento