sabato 2 luglio 2011

La prigioniera politica Alham Tamimi dichiara lo sciopero della fame contro le indegnità cui é stata sottoposta!


La prigioniera politica palestinese Ahlam al-Tamimi, ingiustamente incarcerata dal Regime dell'Apartheid, di cui avevamo già parlato in occasione dell'ingiunzione della Corte Suprema di Tel Aviv che doveva obbligare i suoi aguzzini a lasciarle fare una telefonata ai genitori, ha deciso di entrare in sciopero della fame per protestare contro le misure persecutorie cui é stata soggetta dopo essersi rifiutata di subire un'indecente perquisizione corporale prima di incontrarsi col suo avvocato.

I torturatori sionisti hanno infatti cancellato l'incontro (cui la prigioniera aveva pieno diritto) e l'hanno posta in isolamento, senza nemmeno che il suo caso fosse valutato da un'autorità superiore. Di fronte a simili abusi, degni delle pagine più oscure dei lager nazisti, la dignitosa e coraggiosa combattente palestinese ha deciso di fare del suo stesso corpo campo di battaglia, sottoponendosi al digiuno contro le decisioni dei secondini di Hasharon.

Sconcertati dal crescente tasso di sostegno alle iniziative di riconciliazione palestinese e di solidarietà internazionale col popolo di Palestina in lotta il regime ebraico cerca di 'vendicarsi' su quei palestinesi che languono nelle sue carceri.
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Istigata dalla lobby sionista la Grecia blocca la Freedom Flotilla 2! Mobilitazione contro le sedi diplomatiche elleniche!!



La manovra di ricatto portata avanti dalla lobby ebraica sembra aver piegato ai suoi interessi il debole e indegno governo greco, che, dopo essersi reso odioso ai suoi cittadini scegliendo di far pagare loro il conto delle 'allegre' gestioni finanziarie che hanno portato il paese alla bancarotta, si é genuflesso in direzione di Tel Aviv bloccando le unità della Freedom Flotilla 2 che erano in procinto di salpare verso il ghetto assediato di Gaza.

Con questa dimostrazione che lo stato israeliano é ormai una piovra i cui lunghissimi tentacoli si insinuano nelle 'crepe' aperte dalla finanziarizzazione e dalla globalizzazione dello sfruttamento e dell'oppressione dei lavoratori i sionisti e i loro sodali pensano forse di avere ottenuto una qualche "vittoria", ma di quanto sia erroneo il loro giudizio e impropri i loro compiaciuti sfregamenti di mani si incaricheranno di dimostrarlo le manifestazioni che, già nei prossimi giorni, colpiranno tutte le sedi e le rappresentanze diplomatiche elleniche.

In Italia, riferisce il coordinamento degli attivisti e volontari per la Freedom Flotilla 2, sit-in di protesta si terranno lunedì 4 luglio di fronte al consolato greco di Bologna (via Indipendenza 67) e davanti a quello di Milano (in via Filippo Turati 6), le manifestazioni inizieranno alle 17.30 e, a Milano, il sit-in si trasformerà in un assedio permanente che durerà fino a quando alle navi della flottiglia umanitaria non sarà consentito di salpare.
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Prigionieri palestinesi entreranno domenica in uno sciopero della fame collettivo per protestare contro le torture sioniste!


In conseguenza delle continue persecuzioni a cui vengono sottoposti, ultima in ordine di tempo la selvaggia aggressione con cui é stato colpito il decano dei prigionieri politici palestinesi e di tutto il mondo Nael Barghouti (33 anni passati in carcere) tutti i detenuti palestinesi delle carceri israeliane osserveranno domenica 24 ore di sciopero della fame; l'annuncio é stato riportato contemporaneamente dai portavoce di tutte le principali fazioni palestinesi: Hamas, Fatah, PFLP, Jihad islamica e DFLP.

Oltre alle aggressioni fisiche anche le torture psicologiche, le umiliazioni, la privazione di diritti e benefici e il ricorso a periodi di confinamento solitario sono state intensificate e aggravate in queste ultime settimane, come arma di ritorsione contro i progressi verso la riconciliazione e il ristabilimento di una piattaforma politica di unità nazionale in campo palestinese, che darà a Israele molto più filo da torcere di quanto non sia avvenuto negli ultimi quattro anni di 'rift' interno e di sottomissione abietta ai desiderata israeliani da parte di Fatah e della sua leadership.

La "vendetta" sionista sui prigionieri deriva da direttive emesse esplicitamente dal Primo Ministro di Estrema Destra Benji Netanyahu; le famiglie dei detenuti palestinesi, commentando con orgoglio la determinazione dei loro parenti imprigionati hanno chiesto che in tutti i Territori Occupati e nelle nazioni della Diaspora i Palestinesi liberi si mobilitino per manifestare contro il disumano trattamento applicato nelle carceri sioniste.
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venerdì 1 luglio 2011

Gli Yemeniti gridano a Re Saoud: "Tieniti Saleh e non rimandarlo indietro!"


Massicce manifestazioni in tutto lo Yemen si sono tenute nella giornata di ieri, per dimostrare la compatta volontà popolare di rifiutare un (ormai parecchio improbabile) "rientro in scena" dell'autocrate Ali Abdullah Saleh, rimasto gravemente ferito 28 giorni fa in un attentato esplosivo dall'incerta dinamica e subito trasferito in Arabia Saudita per urgenti cure mediche.

Mentre i cortigiani dell'ormai ex tiranno, precariamente schierati attorno alla debole figura del suo vice Mansour Hadi, continuano a ripetere che il rientro di Saleh nel paese é sicuro e che la sua presenza é indispensabile per la preparazione della prossima tornata elettorale, la popolazione continua compatta a chiedere che egli resti in esilio e che alla società civile yemenita sia dato modo di salire in cabina di comando e di gestire la transizione dall'ennesima tirannide filo-occidentale del Mondo Arabo a una forma istituzionale rispettosa della volontà popolare.
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Lo Sceicco Raed Salah fa appello alla legge britannica contro il suo arresto: "Rimarrò internato fino a quando una corte non dichiari nulle e invalide le accuse contro di me!"


Ingiustamente e illegalmente arrestato in Inghilterra per effetto delle pressioni della locale lobby sionista lo Sceicco Raed Salah, capo della Fratellanza Musulmana in Israele, é stato trasferito presso il centro di espulsione degli immigrati di Colnbrook, nei pressi dell'aeroporto londinese di Heatrow.

Zahir al-Birawi, portavoce del Forum Palestinese in Inghilterra ha dichiarato all'agenzia di stampa Palestine Information Center che il trasferimento dello Sceicco dovrebbe preludere alla sua deportazione dal paese ma, dando prova della grande fibra e tempra morale che gli ha permesso di emergere vittorioso da sfide ben peggiori il leader musulmano ha chiesto ai suoi patrocinanti di sporgere appello contro l'ingiusto arresto e, a costo di rimanere detenuto per giorni e forse settimane, ha annunciato che si batterà "con tutte le sue forze" per provare l'irregolarità del provvedimento elevato contro di lui.

Salah ha riferito tramite portavoce che, non avendo commesso alcun crimine, ed essendo entrato legalmente e apertamente nell'Arcipelago britannico, qualunque misura di arresto contro di lui deve essere dichiarata "nulla e invalida" da una corte, non accettando egli la presenza di "alcuna macchia" sul suo onore personale e sulla sua reputazione di individuo pacifico e rispettoso delle leggi.
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La Casa di Saoud vuole la bomba? A sentire il Principe Faisal si direbbe proprio di sì!!


Il Principe Turki al-Faisal, ex-capo dell'intelligence saudita ed ex-ambasciatore a Washington (quindi non certo personaggio di secondo piano dell'ultima monarchia assoluta ancora esistente sulla Terra), ha recentemente dichiarato in un meeting NATO tenutosi in Inghilterra che, di fronte alla 'probabilità' che la Repubblica Iraniana sia tecnicamente in grado di dotarsi di un deterrente nucleare é "necessario" per il regno saudita "dotarsi di armi nucleari" .

Questo, naturalmente, vorrebbe dire ritirarsi dal TNP, il Trattato di Nonpoliferazione, di cui Riyadh e Teheran sono entrambe firmatarie. La cosa interessante é l'insistenza del Principe sulla "probabilità" che "tecnicamente" l'Iran possa dotarsi di armi nucleari; ciò vuol dire che, a meno che la Repubblica Islamica non demolisca e smembri totalmente il suo programma nucleare civile l'Arabia Saudita (le cui competenze tecniche sono quasi allo zero spaccato, ma che compra e affitta apparecchiature straniere e tecnici con i quali farle funzionare) ha intenzione comunque di dotarsi di bombe atomiche.
"Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io..."
La dichiarazione, che deve aver lasciato ben di stucco l'uditorio, sarebbe stata rilasciata, a quanto dice il britannico 'Guardian' durante una riunione NATO presso la base RAF di Molesworth, nel Cambridgeshire, dove l'Organizzazione terrorista del Nordatlantico ha un suo centro di controllo e comando delle operazioni contro il Medio Oriente e il Mondo Arabo. Visto che su 20 attentatori dell'Undici Settembre 19 erano arabi sauditi, non si sa quali conseguenze potrebbe avere la disponibilità, nel Regno di Saoud, di armamenti di distruzione di massa.
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Rabbino estremista dà "consigli" su come sterminare i 'goyim' che 'mettono in pericolo lo Stato ebraico'!


Nel 'sequel' a un suo libro pubblicato nel 2009 il rabbino fondamentalista Yitzhak Shapira si spinge non solo a giustificare "sempre e comunque" l'uccisione di quei goyim che "pongono un pericolo per l'esistenza dello Stato ebraico" (praticamente giustificando il genocidio tout court dell'intero Popolo di Palestina) ma arriva persino a fornire "consigli pratici" su come sbarazzarsi della popolazione araba di Israele, nonché degli abitanti legittimi della Striscia di Gaza e della West Bank.

La pubblicazione del primo libro dell'estremista ebraico causò scandalo e i continui appelli all'omicidio e allo sterminio che questo figuro continuava imperterrito a lanciare gli guadagnarono persino un fermo di polizia e un temporaneo arresto (notare la differenza di trattamento fra il rabbino dell'Herrenvolk sionista e i pacifici attivisti palestinesi come lo Sceicco Salah, imprigionato per anni senza aver mai pronunciato una parola violenta o compiuto un atto aggressivo).

L'anno scorso Shapira si era messo in luce per aver pubblicamente applaudito le truppe israeliane per avere usato bambini e civili palestinesi come scudi umani, dichiarando: "Qualunque mezzo e stratagemma che renda la guerra insopportabile per il nemico é permesso e obbligatorio secondo la Torah". Fidando che, in quanto rabbino, Shapira abbia passato la maggior parte della sua vita a dondolarsi e cantilenare sopra i sacri rotoli, non ci permettiamo di contestare o obiettare le sue dichiarazioni, aggiungendo che, offrendo giustificazioni religiose a chi attenta alla vita di civili inermi, non ci sembra che la sua posizione sia punto differente da quella di un qualunque terrorista assassino, magari persino 'islamico'!
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Non ha fine il sadismo sionista contro i prigionieri politici palestinesi! Nael Barghouti pestato a sangue dai secondini!

Chi é Nael Barghouti?


E' facile rispondere: Nael Barghouti é il detentore del record mondiale di prigionia per motivi politici; Nael Barghouti é stato tenuto in prigione per più tempo di Nelson Mandela, per più tempo di Sakharov, per più tempo di Solgenitzin e per più tempo di quell'accozzaglia di cinesi e tibetani agenti della CIA con cui ci vengono quotidianamente ROTTI I COGLIONI sulle tv e sui giornali filo-imperialisti e filo-americani. Arrestato nel 1978, Barghouti ha passato più tempo in galera di quanto non ne abbia passato libero (dieci anni in più, per l'esattezza).

Perché il Partito Radicale non fa manifesti con la faccia di Nael Barghouti? Perché non si leggono servizi e reportage sulla sua condizione? Perché, tra un cinese e un tibetano della CIA non si trovano due minuti in video anche per lui? La risposta é molto semplice: siccome Barghouti é prigioniero di israele, ed é 'colpevole' di aver lottato contro il 'popolo eletto' allora é un prigioniero 'kosher' e quindi va tutto bene, anche se dovesse passare un ventennio in prigione più di quanto abbia speso libero, anche se morisse in prigione: ve li immaginate voi Clemente Mimun, Corradino Mineo, Enrico Mentana, Gad Lerner, Furio Colombo che parlano in favore di Nael Barghouti? Ma via! Siamo seri! Cane non mangia cane...

Per fortuna esistono (pochi, ma ancora esistono) canali di comunicazioni che non sono ancora controllati da censori "riccioluti", tramite i quali siamo venuti a sapere che l'altro giorno Nael Barghouti é stato selvaggiamente picchiato quando, ammanettato dai suoi secondini, non é riuscito a eseguire l'ordine di togliersi la camicia. Avete letto bene, i carcerieri sionisti prima lo hanno ammanettato e poi gli hanno ordinato di togliersi la camicia. Visto che non poteva, hanno pensato bene di prenderlo a calci coi loro stivali anfibi, prenderlo a manganellate sul collo e nello stomaco, infierire su di lui coi calci dei loro fucili.

Se questa non é una scena degna del nazismo o dell'arcipelago gulag non so cosa lo sia. Una volta terminato il pestaggio Nael Barghouti é stato anche sottoposto a "procedimento disciplinare" per non aver obbedito a un ordine, risultato: é stato condannato a quattro mesi senza visite, due mesi senza attività ricreative, e, insulto finale, al pagamento di una multa di cinquecento shekel. Chissà cosa ci faranno i giudici israeliani coi cinquecento shekel estorti a un uomo che ha passato trent'anni in prigione. Forse ci compreranno un Akeldama da qualche parte nella West Bank occupata!

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giovedì 30 giugno 2011

La 'corte-canguro' anti-Hezbollah si prepara a lanciare le sue accuse pretestuose, ma ormai il partito sciita é al Governo con Mikati!

A sinistra: una persona "speciale"; a destra: un tribunale "speciale"
Il cosiddetto "Tribunale speciale per il Libano", che é 'speciale' nello stesso senso in cui lo sono i mongoloidi, mancando di pressoché tutte le caratteristiche che dovrebbe avere una corte giudiziaria, é arrivato, un giorno in ritardo e a corto di un Euro, sul punto di formalizzare le sue speciose e insincere accuse contro Hezbollah, o meglio contro tre o quattro suoi membri, che vorrebbe a tutti i costi cercare di coinvolgere nell'indagine sull'assassinio dell'ex Premier libanese Rafik Hariri.
Il cadavere di Rafik Hariri, massacrato da una testata a polvere di metallo pesante fornita ai droni senza pilota israeliani dal Governo tedesco di Angela Merkel.
Ovviamente, se l'accusa fosse stata formalizzata un anno o due fa, forse la cosa avrebbe avuto qualche rilevanza politica; persino, se fosse arrivata anche solo sei mesi fa, nel momento in cui il Renzo Bossi libanese perdeva la maggioranza parlamentare, forse avrebbe potuto dare dei grattacapi ad Hezbollah e ad Amal nel tentativo di trovare un premier disposto a mettersi a capo di un Governo di centro-sinistra insieme all'LMP, al PSP, all'SSNP e alle forze progressiste del Paese dei Cedri.

Ma, visto che ormai il Governo é formato e presentato ed é stato trovato l'accordo sul documento programmatico (e, cosa di cardinale importanza, sul contegno da tenere nei confronti della corte-canguro filoamericana e filosionista); ci si chiede proprio che cosa si aspettino di ottenere con questa manovra ampiamente prevista e scontata i manovratori di Bellemare e soci. Alla diffusione delle notizie in merito alle prossime accuse dell'STL il Primo Ministro Najib Mikati ha fatto seguire una dichiarazione netta e determinata in cui ribadisce la volontà del suo Governo di lavorare per il bene comune del Libano, del suo popolo e dei suoi lavoratori e ricorda (se ce ne fosse bisogno) che "le accuse non sono prove" e che, al contrario dei numerosi indizi che puntano verso Tel Aviv, non vi sono elementi che dimostrino come Hezbollah (o la Siria, primo obiettivo dell'STL) abbiano non solo progettato o effettuato, ma persino potuto beneficiare dalla morte di Hariri Sr.
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Yemen sull'orlo del caos: il Presidente Saleh non riesce ad apparire alla televisione, il suo vice sta per seguirlo in esilio?



L'intervista riportata qui sopra é un ottimo indice di quanto caotica e incerta si sia fatta la situazione in Yemen, dove ormai cinque province sono totalmente fuori dal controllo del governo centrale e dove si susseguono voci che vorrebbero il Vicepresidente Abd rabu Mansour Hadi sia sul punto di seguirlo.

Il giornalista della CNN Nic Robertson esordisce chiedendo quanto gravi siano le condizioni di salute del presidente Saleh, ricoverato in Arabia Saudita ormai da molte settimane dopo essere rimasto vittima di un attacco esplosivo; Hadi si dilunga sulle condizioni delle ferite che lui vide negli istanti successivi all'esplosione, ma non risponde direttamente alla domanda e si ingolfa in un goffo augurio che "presto" Saleh si mostri in diretta tv dall'Arabia 'nelle prossime ore' e quindi torni in patria.

Il reporter chiede se vi siano sospetti, o prove, che, piuttosto che un attacco con razzi o mortai non sia stata una bomba collocata ad arte a ferire il Presidente; Hadi si dilunga a parlare degli esperti dell'FBI che devono arrivare dall'America per condurre test e analisi (CSI: Sanaa!) ma non risponde, Robertson lo incalza, chiedendo se investigatori yemeniti abbiano tratto qualche parziale conclusione, ma l'unica risposta di Hadi é: "dobbiamo ancora valutare e ci serve l'aiuto dell'FBI".

Infine, Robertson chiede se Saleh abbia ancora un futuro politico in Yemen visto che ha perso il sostegno di tutti i leader tribali e dei più importanti uomini militari del paese, Hadi giura e spergiura che Saleh non é così odiato come lo dipinge l'opposizione e che come "parte dell'equilibrio politico" la sua presenza é necessaria a garantire un'adeguata preparazione di prossime elezioni 'a cui non si presenterà' (ma come? se é così benvoluto...), richiesto di un pronostico su quanto tempo ci vorrà per il suo ritorno in patria Hadi gira gli occhi e dice: "giorni, settimane, mesi, devono dirlo i medici", "Seriamente, mr. Vicepresidente", fa un'esasperato Robertson "lei avrà DI CERTO una stima di massima", risposta: "devono dirlo i medici".

Un paese allo sbando guidato da un "numero due" tentennante e incerto; pessimo viatico per il Yemen e gli yemeniti, mentre i droni assassini dell'inquilino nero della Casa Bianca solcano indisturbati il cielo dell'ex-Arabia Felix...

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Vergogna! Gli inglesi arrestano lo sceicco Salah per compiacere la lobby sionista!

Che la lobby filosionista sia particolarmente potente in Inghilterra é cosa nota. Quanto pervasiva sia la sua perniciosa influenza é stato dimostrato una volta di più nella giornata di ieri quando, in risposta alle sue continue pressioni le autorità inglesi hanno arrestato lo Sceicco Raed Salah che si trovava a Londra per prendere parte a un evento organizzato dal Palestine Solidarity Center sul tema "Costruire pace e giustizia a Gerusalemme". Lo Sceicco Salah, capo riconosciuto della Fratellanza Musulmana in Israele, era entrato nel paese dopo essersi sottoposto a tutte le procedure di rito senza che le autorità di Sua Maestà avessero trovato nulla da ridire.

Il simposio a cui Salah doveva partecipare avrebbe visto la presenza di numerosi membri del Parlamento e di diversi Pari d'Inghilterra; ovvio che l'agguerrita e potente lobby ebraica inglese non avesse alcun interesse a lasciare che la personalità da più parti definita come "Il Gandhi di Palestina" riuscisse a sensibilizzare una simile platea riguardo ai continui tentativi di giudaizzazione forzata e pulizia etnica che stanno letteralmente assediando la comunità palestinese gerosolimitana, vittima di aggressioni, espropri, demolizioni e 'tranelli burocratici' volta a defraudarla delle proprie radici e della propria identità prima ancora che delle sue case e dei suoi immobili.

Immediatamente si sono registrate reazioni alla inqualificabile condotta antidemocratica delle autorità inglesi; la parlamentare palestinese Hanin Zoabi ha inviato un messaggio all'ambasciatore britannico a Tel Aviv esprimendogli tutta la delusione per la mancanza di polso e di spina dorsale dimostrata dal suo paese con questo increscioso comportamento; organizzazioni palestinesi e musulmane hanno invitato aderenti e sostenitori a manifestare in massa davanti a consolati, sedi diplomatiche e istituzionali chiedendo l'immediato rilascio di Salah e una politica equanime e rispettosa di coloro che lottano contro l'Apartheid sionista.
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mercoledì 29 giugno 2011

Cooperazione russo-iraniana per studiare le carcasse di "droni" americani abbattuti!


Fonti degli Alti Comandi delle forze armate iraniane hanno confermato che una delegazione di ingegneri e tecnici russi si trovi nella Repubblica Islamica per condurre ricognizioni, valutazioni e studi dei resti di diversi velivoli senza pilota di fabbricazione statunitense, abbattuti in questi ultimi mesi dalla contraerea di Tehran.

Il Comandante delle forze aerospaziali del Corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica, Brigadier Generale Amir Ali Hajizadeh ha dichiarato ieri a reporter di varie agenzie stampa, tra cui la FARS, che la squadra di tecnici russi ha trovato molti motivi di interesse nella sua trasferta iraniana.

A gennaio le forze armate di Teheran annunciarono di avere abbattuto due UAV americani nei cieli del Golfo Persico, dopo averli scoperti nel bel mezzo di una missione di spionaggio.

Gli Stati Uniti fanno sempre più affidamento sui velivoli senza pilota, non solo nel campo della sorveglianza e della ricognizione, ma anche come mezzi d'attacco nelle loro campagne di aggressione imperialistica. Tuttavia la Repubblica Iraniana, lungi dallo stare a guardare o dal limitarsi a reagire a provocazioni e intrusioni come quella di gennaio, é uno degli attori principali nella ricerca e nella costruzione di droni sempre più sofisticati.


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Volontari ebrei sulla Freedom Flotilla 2: la sopravvissuta all'Olocausto e l'ex-pilota militare israeliano insieme per aiutare Gaza!


Con gli occhi chiari e la barba brizzolata che incornicia un viso gentile e pensoso Yonatan Shapiro sembra un insegnante o un musicista eppure, questo israeliano di 32 anni era un pilota militare dell'IAF, l'aviazione da guerra sionista, fino a quando, nel 2002, a un'età in cui tanti suoi coetanei 'occidentali' pestano furiosamente sui tasti dei controller facendo esplodere sullo schermo di PC e consolle aerei e obiettivi virtuali lui si é rifiutato di massacrare civili veri durante una campagna aerea contro la Cisgiordania, scambiando le ali della colomba della Pace per quelle marziali e insanguinate del suo F-16

Continuando il suo impegno in favore della Pace Shapiro si imbarcherà tra pochi giorni sulla Freedom Flotilla 2, salpando in direzione del ghetto assediato di Gaza insieme ai tanti altri volontari ebrei che compongono l'equipaggio internazionale di 1500 attivisti determinati a mettere piede nella Striscia assediata dal mare e recando rifornimenti essenziali per calmierare i devastanti effetti del disumano assedio sionista contro la popolazione palestinese dell'enclave.


Insieme all'ex-pilota Shapiro sarà presente anche l'americana Hedy Epstein, sopravvissuta alle persecuzione naziste e perciò stesso vicina e solidale alle vittime odierne del nazismo del ventunesimo secolo; al contrario di tanti politici israeliani e filoisraeliani sempre pronti a geremiadi insincere e opportunistiche sulla Shoah, quando servono a coprire i loro abusi e i loro piani di oppressione, segregazione, pulizia etnica e sterminio fisico e culturale.
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Inizia il "secondo tempo" della Rivoluzione Egiziana? Nuovi scontri al Cairo nella notte, dopo la rabbia per il rinvio del processo Hadly!!



Sembra proprio che la decisione di posporre al 25 luglio il processo dell'ex Ministro degli Esteri di Mubarak Habib Hadly sia stata quanto mai improvvida. Migliaia di persone sono scese in piazza Tahrir, la stessa piazza che ha visto le adunate massicce di cittadini che hanno costretto alle dimissioni l'ultimo faraone egiziano, scontrandosi con la polizia.

Habib Hadly é accusato insieme ad altri sei imputati di aver partecipato alle decisioni che portarono alla morte di circa 850 persone tra i dimostranti durante le proteste di inizio anno.
POSCRITTO:
Questo é il 1000esimo post del blog; sembra ieri che abbiamo iniziato questa avventura e da allora siamo cresciuti moltissimo. Tanti auguri a tutti i nostri affezionati lettori, e a rivederci al 2000esimo!!

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Continuano in Iran le esercitazioni missilistiche della Guardia Rivoluzionaria


Prosegue in Iran l'esercitazione Piambar A'zam-6, (Grande Profeta 6), centrata principalmente sulle procedure di lancio di diversi tipi di missile balistico; componente essenziale del potenziale dissuasivo della Repubblica Islamica. Nella giornata di ieri una salva di 14 vettori balistici (9 Zelzal, 4 Shahab) é stata lanciata nei pressi della città sacra sciita di Qom.


Come già accennato precedentemente la rivelazione che l'Iran possiede già dozzine e dozzine di silos a controllo remoto dai quali poter lanciare missili a propellente solido dopo una minima finestra di allerta ha costretto la maggior parte dei 'pundit' e degli osservatori militari a correggere e rivedere stime e previsioni sul livello di preparazione militare iraniana.



Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Ramin Mehmanparast, ha dichiarato che, mentre gli stati ostili all'Iran devono considerarsi ammoniti e avvisati dal livello di preparazione tecnologica e militare di Teheran, quanti non nutrono intenzioni minacciose nei suoi confronti devono sentirsi rassicurati dal suo livello di prontezza difensiva, che contribuisce decisamente alla stabilità dell'area del Golfo Persico e del Medio Oriente.

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martedì 28 giugno 2011

Scontri al Cairo dopo il rinvio del processo per l'ex Ministro degli Interni di Mubarak!



Violenti scontri in Egitto sono esplosi dopo la controversa decisione di aggiornare al 25 luglio il processo nel quale l'ex Ministro degli Interni Habib Hadly, insieme a sei altri imputati, dovrà rispondere dell'accusa di aver personalmente ordinato i tentativi di repressione violenta delle manifestazioni popolari nei quali oltre 800 civili egiziani hanno perso la vita a inizio anno, prima della definitiva caduta del tiranno Mubarak.

La Corte ha deciso di permettere a un pannello giudicante più ampio di supervisionare il processo; una causa 'cruciale' perché con ogni probabilità stabilirà la misura con cui saranno giudicati in seguito lo stesso Mubarak e probabilmente suo figlio Gamal, sicuramente a loro volta implicati nel processo decisionale di quei giorni concitati.

Habib Hadly é stato già condannato a oltre un decennio di prigione per crimini di corruzione risalenti alla sua precedente carriera politica nel regime di Mubarak.
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Ex-ambasciatore Usa si unisce alla Freedom Flotilla 2! Anche lui salperà per sfidare il disumano assedio sionista!

Sam Hart é un uomo coraggioso.

Oltre a ciò, é anche un politico americano di lungo corso, che nella sua carriera é stato consulente di economia politica per il Dipartimento di Stato usa in Sudamerica, Medio ed Estremo Oriente, nonché ambasciatore in Ecuador. Unendosi al Movimento 'Free Palestine' ha deciso di imbarcarsi con la Freedom Flotilla 2 e partecipare in prima persona alla missione del volontariato internazionale contro il disumano assedio di Gaza.

"L'assedio sionista limita l'alimentazione dei cittadini palestinesi della Striscia poco sopra ai livelli clinicamente riconosciuti come pericolosi per la salute e mina lo sviluppo dei bambini e rende precarie le condizioni di anziani e malati".

I militari dello Stato ebraico, sempre ansiosi di incrudelire contro vittime disarmate, avranno anche questo 'obiettivo' di fronte a loro se decideranno di replicare il raid assassino che lo scorso maggio costò la vita a dieci persone. Chissà con quali reazioni e sanzioni l'inquilino nero della Casa Bianca e Dama Clinton la strega dell'Ovest reagiranno se Israele dovesse uccidere un loro ex-diplomatico.

Sam Hart infoltisce la pattuglia statunitense tra i 1500 volontari di "Freedom Flotilla II", aggiungendosi a un gruppo tra cui spiccano Ann Wright, a sua volta ex-ufficiale del Dipartimento di Stato, al veterano sopravvissuto all'attaco israeliano alla USS Liberty Joe Meadors e alla scrittrice e poetessa nera Alice Walker.
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Ricatti economici israeliani contro la Grecia per ostacolare la "Freedom Flotilla"

Con l'economia greca devastata dalle politiche neoliberiste e dalla gestione "allegra" dei Governi di centrodestra che hanno trasformato eventi come i Campionati Europei di calcio e le Olimpiadi di Atene in vere e proprie "sagre della tangente" il Governo ellenico é debolissimo e molto vulnerabile alle pressioni della lobby ebraica che, agendo negli esclusivi interessi di Israele, ha ricattato in ogni modo autorità e compagnie greche per costringerle a ostacolare e sabotare i preparativi per il lancio della seconda flottiglia internazionale di aiuti umanitari per la Striscia di Gaza.

Finora gli intrighi israeliani sono riusciti a fare saltare la copertura assicurativa di due compagnie che si erano impegnate a offrire polizze per altrettante imbarcazioni che prenderanno il mare nei prossimi giorni ma, come si sono affrettati a comunicare gli organizzatori della spedizione tale meschino stratagemma ha solo contribuito alla determinazione dei volontari di portare a termine la propria missione. Compagnie assicurative meno ricattabili sono state contattate e hanno preso il posto di quelle che hanno ceduto alle minacce sioniste.

In una notizia correlata, il Premier malese Najib Abdul Razak ha sporto una richiesta ufficiale al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki Moon affinché la Freedom Flotilla 2 venga attivamente ed efficacemente protetta da possibili azioni violente del regime ebraico durante il suo tragitto verso l'enclave palestinese assediata.

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Convoglio sudafricano di aiuti sanitari parte in direzione di Gaza; "Sconfiggeremo l'Apartheid di Israele!"



Medicinali, latte in polvere, generatori elettrici e materiali per costruire dieci edifici prefabbricati; questi i rifornimenti portati dal convoglio terrestre di aiuti per Gaza che, al termine di una sentita e commovente cerimonia, ha lasciato la città sudafricana di Durban nella giornata di ieri.

In un vero e concreto esempio di solidarietà multietnica e multiculturale rappresentanti di tutte le etnie e tutte le religioni del Sudafrica moderno, sorto sulle ceneri del regime razzista alleato di Israele, hanno dato il loro sostegno all'iniziativa; nelle parole di Lynn Massyn, dell'Agenzia di Aiuto Sudafricano: "La natura di Israele, in quanto Regime dell'Apartheid, ci rende molto vicini alle sofferenze del popolo palestinese, forse più di ogni altro paese del mondo".



Accompagnato da ventuno attivisti, il convoglio di aiuti per Gaza dovrebbe raggiungere il ghetto palestinese assediato entro i primi di luglio e, una volta entrato nella Striscia, consegnerà anche i propri veicoli alle locali autorità municipali.
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lunedì 27 giugno 2011

Il successore di Nabil Arabi sulla poltrona degli Esteri dichiara: "Mai più l'Egitto complice di Israele!"

Il successore di Nabil Arabi sulla poltrona di Ministro degli Esteri egiziano, Mohammed al-Orabi, ha dichiarato insediandosi nel suo nuovo incarico che manterrà il timone delle relazioni estere egiziane "saldamente puntato" nella rivoluzionaria direzione in cui il suo predecessore, nuovo segretario della Lega Araba, lo ha volto solo pochi mesi addietro.


Orabi, in una dichiarazione rilasciata all'agenzia stampa Palestine Information Center ha affermato altresì che la Palestina rimarrà "un punto centrale" dell'attenzione del suo dicastero, specificando che "mai più" un Governo egiziano si farà complice dello Stato ebraico per opprimere ed assediare gli abitanti della Striscia di Gaza.

Orabi ha anche detto che suo massimo desiderio nel ruolo che ricoprirà d'ora in avanti sarà quello di contribuire attivamente a far tornare il Cairo "un faro" non solo per il mondo arabo, ma anche per i paesi musulmani e per quelli nordafricani e africani.

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Il PFLP ritiene Abbas personalmente responsabile per lo stallo nel processo di riconciliazione nazionale!


Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha comunicato tramite il membro del Politburo Rabah Mihana (sotto) che considera il capo pro-tempore dell'Anp Mahmud Abbas personalmente responsabile per avere bloccato il processo di riconciliazione nazionale insistendo inanemente sulla nomina del debole e screditato Salam Fayyad come Primo Ministro.

"I sospetti di interferenze e pressioni straniere in merito sono pienamente fondati", ha dichiarato Mihana, "Abbas continua infantilmente a insistere sul nome di Fayyad soltanto perché questo é il modo più sicuro di continuare a tenere bloccati i lavori del processo di riunificazione nazionale palestinese".

Il Fronte Popolare raccomanda un dialogo a 360 gradi e una totale revisione della politica e dell'approccio alle questioni di interesse nazionale come viatico universale alla ripresa del sentiero che conduca dapprima a una compatta e solida unità di intenti tra le fazioni politiche palestinesi e quindi alla totale liberazione dei territori occupati.
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Al via una grande esercitazione missilistica iraniana per testare la prontezza delle forze strategiche!


Il Corpo della Guardia Rivoluzionaria Iraniana ha lanciato oggi una intensa serie di manovre missilistiche per valutare la prontezza delle sue procedure di reazione a possibili aggressioni americane e israeliane. L'intero arsenale di missili balistici della Repubblica Islamica é controllato dalla Guardia Rivoluzionaria che quindi in Iran svolge un ruolo simile al Comando Razzi Strategici russo o al Secondo Dipartimento d'Artiglieria cinese.


Il Comandante della sezione aerospaziale dell'IRGC, il Brigadier Generale Amir Ali Hajizadeh ha dichiarato che le manovre "Grande Profeta 6" vedranno l'utilizzo in condizioni operative dei sistemi Khalij Fars, Sejjil, Fateh, Qiam, Shahab-1 e Shahab-2. Questi vettori vanno dall'utilizzo a livello tattico/operazionale sul campo di battaglia, a quello antinave costiero, fino alla rappresaglia strategica.

Il Brigadiere Hajizadeh ha anche avvertito che ormai le sue truppe sono in grado di mantenere complessi e sofisticati silos verticali per lo stoccaggio dei missili, la maggior parte dei quali, essendo ormai equipaggiati con motori a carburante solido, possono venire mantenuti in stato pronto al lancio per anni e anni e venire attivati anche a distanza.
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Ahrar: "Oltre cento i metodi di tortura usati da Israele contro i prigionieri politici palestinesi!"

Il Centro studi Ahrar sui Diritti dei Prigionieri ha rivelato in un suo recente rapporto che le forze di sicurezza israeliane hanno sviluppato e applicano oltre cento diversi metodi di tortura fisica e psicologica contro i prigionieri politici palestinesi. La tortura viene applicata indiscriminatamente contro uomini, donne e bambini, dal momento in cui essi cadono vittime della macchina repressiva sionista fino all'ultimo giorno di prigionia e, contro-intuitivamente, non é usata come mezzo "di pressione" per estorcere informazioni al prigioniero, ma semplicemente come mezzo di umiliazione e distruzione della sua personalità.
 

 Secondo la descrizione del Direttore di Ahrar Raafat Hamdouna le torture prsicologiche includono la minaccia di assassinio dei familiari durante il periodo di prigionia del soggetto, quella di demolizione della casa, quella di stupro di moglie e figlie o di arresto di altri congiunti. A esse poi si aggiungono le "normali" pratiche di deprivazione del sonno, refrigerazione forzata, costrizione in posizioni scomode o umilianti per ore ed ore.

Hamdouna ha citato il caso di un prigioniero politico rimasto in balia degli aguzzini sionisti per oltre trenta anni, rimasto segnato indelebilmente dalle sue esperienze, e ha concluso il suo rapporto con un richiamo a tutti i livelli della comunità internazionale, dalla Croce Rossa all'Organizzazione della Conferenza Islamica, affinché si mobilitino in favore di quanti oggi soffrono per le inumane politiche di repressione messe in atto dal Regime dell'Apartheid.

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domenica 26 giugno 2011

"Effetto Mikati" sempre più pronunciato! Soffiano venti di collaborazione tra Beirut e Teheran!!


Il Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejahd e il Ministro degli Esteri libanese Adnan Mansour, del movimento sciita Amal, hanno convenuto di dover nel prossimo futuro potenziare il più possibile i rapporti bilaterali tra la Repubblica Islamica e il Paese dei Cedri, portando a termine un cordiale e produttivo confronto che si é svolto principalmente sul tema di sfide e progetti del nuovo Governo di centro-sinistra salito al potere a Beirut sotto l'egida dell'alleanza 8 marzo e la guida di Najib Mikati.

Durante l'incontro Ahmadinejahd e Mansour hanno concordato sul fatto che il Regime ebraico dell'Apartheid rimanga la fonte permanente di terrorismo e instabilità dell'intero Medio Oriente; il Presidente iraniano ha ripetuto che non lesinerà sforzi per sviluppare al massimo accordi e impegni sottoscritti durante la sua recente visita a Beirut lo scorso autunno.

Ahmadinejahd ha anche avvertito i suoi Ministri di programmare nuovi 'round' di incontro coi colleghi libanesi, per cercare nuove e più profonde maniere di cooperazione bilaterale. Precedentemente Teheran era stata una delle primissime capitali a congratularsi col nuovo Presidente del Consiglio libanese e col suo team di ministri quando finalmente il lungo processo di formazione del nuovo esecutivo si era risolto positivamente.
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Agenti del Mossad tentano di sabotare le macchine di una nave della Freedom Flotilla 2 all'ancora in Grecia!


Un tentativo di agenti del Mossad di sabotare i motori di una nave della Freedom Flotilla II attualmente alla fonda in un porto greco é stato scoperto grazie alla vigilanza dei volontari internazionali intenzionati a infrangere il disumano assedio sionista che sta strangolando il ghetto a cielo aperto di Gaza, causando immani sofferenze alle fasce più deboli e indifese della sua popolazione civile.

E' bastato un controllo approfondito richiesto da un membro dell'equipaggio insospettitosi riguardo la possibilità che estranei avessero penetrato la sala macchine per scoprire il tentato sabotaggio, che é stato prontamente riparato riportando la nave nelle condizioni ottimali per effettuare la propria traversata di speranza e solidarietà.

Ci si chiede quanto sostegno abbia offerto al commando israeliano il Governo greco, attualmente in pessime acque economicamente e magari ansioso di fare bella figura con la lobby ebraica magnificamente "agganciata" con gli ambienti dell'alta finanza internazionale, per ottenere magari qualche "pacchetto aiuto" in più, ovviamente sulla pelle di persone che disinteressatamente si apprestano a recare aiuto a civili perseguitati.

Nel corso degli anni '80 un simile sabotaggio subito dalla nave di Greenpeace "Rainbow Warrior", compiuto quella volta da agenti francesi si risolse in tragedia quando il vascello, affondando, trascinò con sé il fotografo Fernando Pereira. Israele, da "Stato-canaglia" quale é non si preoccupa di mettere in pericolo le vite di dozzine di persone con le sue azioni scellerate.
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