giovedì 19 maggio 2011

I carcerieri sionisti si rifiutano di obbedire a ingiunzione della Corte Suprema a favore di prigioniera palestinese!!


Continuano ad arrivare notizie che dimostrano come il sistema repressivo e carcerario del Regime sionista si dimostri sempre più senza controllo, comportandosi via via come una sorta di potere autonomo e assoluto da controlli e ordinanze che dovrebbero gestirne e guidarne le iniziative, su input del potere giudiziario.

Questa volta i carcerieri dell'Apartheid si sono bellamente infischiati di un'ingiunzione addirittura della Corte Suprema dello Stato ebraico, che gli ordinava di permettere alla prigioniera politica palestinese Ahlam al-Tamimi di contattare telefonicamente i suoi genitori, profughi palestinesi residenti in Giordania.

La Tamimi aveva inoltrato una petizione alla Corte Suprema per vedere riconosciuto il suo diritto ad avere rapporti coi suoi parenti prossimi, tutti residenti in Giordania e impossibilitati a viaggiare fino in Palestina per visitarla fisicamente. Incredibilmente, anziché adeguarsi all'ingiunzione del Supremo Tribunale dello Stato, il sistema carcerario sionista pretende di "farsi da sé" le regole. Il progressivo scollamento di controlli e bilanciamenti tra poteri é uno dei segni sicuri di sfaldamento e disgregazione degli stati illiberali.

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