L'annunciata visita del presidente della Repubblica islamica iraniana Mahmoud Ahmadinejad nel "Paese dei cedri", iniziata stamane, sta rapidamente trasformandosi in un trionfo diplomatico e di immagine; sbarcato all'aeroporto internazionale di Beirut nella mattinata odierna Ahmadinejad è stato salutato da ali di folla festante lungo tutto il traditto del corteo motorizzato che lo ha condotto verso la residenza del suo omologo libanese, Michel Suleiman, col quale ha condiviso una affollata e vivace conferenza stampa.
"L'Iran vuole un Libano forte, moderno e unito e si schiererà sempre a fianco del suo popolo, del suo Governo e di quegli elementi della sua società che vogliono raggiungere e consolidare tali obiettivi"; questa una delle dichiarazioni centrali di Ahmadinejad, che include un riferimento piuttosto esplicito al partito Hezbollah, forza politica di riferimento della comunità sciita, che ha respinto con successo l'aggressione israeliana dell'estate 2006.
Guidato dal dinamico e carismatico Hassan Nasrallah, Hezbollah gode di crescente popolarità presso sempre più vasti settori della società libanese, come i maroniti fedeli all'ex-Generale Aoun, i filosiriani di Amal e quei Drusi che non condividono la scelta di Walid Jumblatt di schierare il suo Partito socialista progressista in senso filo-occidentale e velatamente filo-israeliano.
La permanenza del presidente Ahmadinejad in Libano proseguirà domani con una visita alla cittadina di Bint Jbail, gravemente danneggiata dall'aggressione israeliana di quattro anni fa.
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