"Uccidere Obama è un'opzione". E' questo quanto si é potuto leggere in una recente edizione dell'Atlanta Jewish Times, quotidiano di riferimento della comunità ebraica filosionista della metropoli della Georgia. Noi, cresciuti volenti o nolenti a pellicole hollywoodiane la Georgia richiama sempre alla mente immagini del caloroso e sonnolento Sud ante Guerra Civile, con le mansion dei possidenti di origine scozzese e gallese risplendenti di stucchi come in "Via col Vento", mai avremmo creduto che tra i gentiluomini in giacca bianca e cravattino nero ci fossero così tanti sionisti da avere persino bisogno di un loro quotidiano, men che meno che dalle sue colonne costoro potessero invocare per Obama la stessa sorte di Kennedy, McKinley e Abramo Lincoln!
Invece Andrew Adler, direttore del fogliaccio incriminato ha fatto proprio questo e aspettiamo con ansia la notizia che il Servizio Segreto, la branca dei servizi Usa che si occupa dell'incolumità dell'inquilino (ancorché nero) della Casa Bianca, vada a fargli una visitina, almeno, così, per dovere di apparenza. Poi sappiamo benissimo che con il potere DEVASTANTE dato alla lobby sionista filoisraeliana dal gioco perverso dei finanziamenti elettorali, in questo anno di campagna per novembre 2012 ai rappresentanti del 'popolo eletto' sarà concesso di dire (e probabilmente fare) praticamente qualunque cosa senza tema di conseguenze di sorta.
Per Adler uccidere Obama è una delle tre opzioni a disposizione di Israele per tutelare la propria sicurezza e garantire la propria sopravvivenza. "Prima opzione: attaccare Hezbollah e Hamas. Seconda: la distruzione ad ogni costo degli impianti nucleari dell'Iran. Terza: assassinare Obama". Adler spiega nell'articolo che l'uccisione del presidente americano - secondo lui un nemico giurato di Israele - va soppesata di fronte all'alternativa, che può essere lo sterminio (addirittura!) di sette milioni di abitanti di Israele in caso di attacco da parte dell'Iran. Perché poi l'Iran debba attaccare Israele, Adler non si perita di spiegarlo.
In seguito al furore mediatico l'articolo é stato ovviamente rimosso dal sito del giornale sionista, ma siamo riusciti a trovarne la trascrizione qui!
Mah!
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