E' servita tutta l'inumana ferocia delle belve sioniste a risvegliare un barlume di dignità nelle menti e nelle bocche dei papaveri di Hamas, intorpiditi dall'oppio della 'riconciliazione', sinonimo per 'resa' ed 'evirazione'; mentre l'esercito delle SS di Tel Aviv continua con le sue violazioni dei Diritti Umani sotto la pretesa 'ricerca' dei tre miliziani invasori delle colonie illegali Sami Abu Zuhri ha dichiarato che, se necessario, Hamas dichiarerà la Terza Intifada e inviterà tutto il Popolo di Palestina a ribellarsi; che cosa aspettano?
Intanto un altro ragazzo palestinese, Mohammed Dudin, di appena quindici anni, é morto colpito da una pallottola in pieno petto nelle strade di Dura, vicino ad Al-Khalil. Cento veicoli militari sionazisti sono entrati a Ramallah e hanno scaricato un'orda di SS a Sei Punte che hanno distrutto gli uffici di "Palestine Media" e di "Al-Quds Media", agenzie di stampa e informazione palestinesi che raccontavano la verità sugli abusi e i crimini degli occupanti.
Nonostante questo atto vigliacco nell'epoca di smartphone e internet, ogni cittadino della West Bank può fare la cronaca dei soprusi e delle persecuzioni in atto...continueremo a tenerci in contatto coi nostri referenti sul terreno per mantenere sempre aggiornato il nostro pubblico fedele e affezionato.
sabato 21 giugno 2014
In Irak torna in azione l'Esercito del Mahdi per difendere il popolo dalla minaccia wahabita!!
Con una grande e importante manifestazione pubblica l'Esercito del Mahdi, la milizia sciita di Moqtada al-Sadr che negli anni oscuri dell'umiliante occupazione straniera costituì l'UNICO VERO baluardo contro l'arroganza anglo-americana (i cosiddetti 'insorti' qaedisti, essendo una creazione della CIA come l'ISIL, si interessavano solo di uccidere e perseguitare sciiti anziché agire contro gli occupanti) ha dimostrato di essere ancora vivo, attivo e bene equipaggiato come sempre, sfilando in parata per le vie di Baghdad con tanto di mortai, artiglieria, complessi lanciarazzi e vettori missilistici chiaramente ispirati a quelli a disposizione di Hezbollah o dell'IRGC iraniana.
Con questo potente organismo schierato contro i pochi, codardi aderenti dell'ISIL/Daash e gli sparuti seguaci del ridicolo Izzat al-Duri, sarà questione di giorni trasformare le battute d'arresto dei miliziani wahabiti stranieri aizzati contro la Mesopotamia dai denari di Riyadh in vere e proprie rotte da cui pochissimi riusciranno a uscire indenni.
Ormai tutte le maggiori autorità religiose sciite si sono apertamente schierate a favore della massiccia mobilitazione dei loro fedeli in difesa dello Stato multiconfessionale e multietnico che solamente poche settimane fa aveva tenuto con successo le sue elezioni politiche, dimostrando di non lasciarsi intimidire dalla campagna di terrore takfira.
Ormai tutte le maggiori autorità religiose sciite si sono apertamente schierate a favore della massiccia mobilitazione dei loro fedeli in difesa dello Stato multiconfessionale e multietnico che solamente poche settimane fa aveva tenuto con successo le sue elezioni politiche, dimostrando di non lasciarsi intimidire dalla campagna di terrore takfira.
Putin esprime solidarietà e promette "sostegno" alla lotta irakena contro il terrorismo wahabita!
Il Presidente russo Vladimir Putin non si lascia distrarre o intimorire e mantiene ben fissa la propria attenzione sui "punti focali" degli interessi di Mosca in Medio Oriente; dopo aver sostenuto in ogni maniera il Governo di Damasco contro l'aggressione mercenaria fomentata da Washington, Tel Aviv e Riyadh é ora pronto a fare lo stesso nei confronti di Bagdad, verso cui la Rosobonexport ha già importantissimi contratti militari in fase di completamento e molti altri, vista la situazione, potrebbero venire aperti.
Putin, parlando al telefono col Presidente Irakeno Nouri al-Maliki, ha ascoltato i piani di quest'ultimo per recuperare completamente il controllo delle aree ancora infestate dai mercenari dell'ISIL e ha "Confermato il completo sostegno russo verso tali sforzi, augurandosi che presto le autorità di Bagdad possano reclamare la totale sovranità sulle zone attaccate dai terroristi".
Il Presidente russo si é detto conscio come le attività dell'ISIL abbiano ormai carattere regionale e debbano venire affrontate come un problema internazionale con la massima cooperazione di paesi come appunto la Russia, la Siria, l'Irak ma anche l'Iran.
Putin, parlando al telefono col Presidente Irakeno Nouri al-Maliki, ha ascoltato i piani di quest'ultimo per recuperare completamente il controllo delle aree ancora infestate dai mercenari dell'ISIL e ha "Confermato il completo sostegno russo verso tali sforzi, augurandosi che presto le autorità di Bagdad possano reclamare la totale sovranità sulle zone attaccate dai terroristi".
Il Presidente russo si é detto conscio come le attività dell'ISIL abbiano ormai carattere regionale e debbano venire affrontate come un problema internazionale con la massima cooperazione di paesi come appunto la Russia, la Siria, l'Irak ma anche l'Iran.
venerdì 20 giugno 2014
Due militari libanesi sacrificano la vita impedendo un vigliacco attentato wahabita!!
Non conosciamo ancora i loro nomi ma siamo già pronti a lodare come Eroi i due militi dell'Armee Libanaise che sono periti nella prematura detonazione di un veicolo trasformato in autobomba da vigliacchi terroristi takfiri, probabilmente allineati con le 'Brigate Abdullah Azzam'.
Negli scorsi giorni un complotto wahabita per colpire con bombe tre ospedali del quartiere sciita di Beirut era stato scoperto dalle forze di sicurezza di Hezbollah in cooperazione con l'Esercito e la polizia del Paese dei Cedri, numerosi terroristi e i veicoli da essi usati per osservare i flussi di attività e i momenti migliori per colpire le tre strutture erano stati catturati e sequestrati.
Ma rimanevano ancora da individuare le bombe o comunque l'officina in cui gli ordigni sarebbero stati assemblati e montati sui loro veicoli; nel corso di questa ricerca i due soldati stavano controllando vari veicoli a Dahr al-Baidar, sulla strata che dalla Biq'a porta a Beirut quando un'auto da loro fermata é saltata in aria.
Aggiorneremo il nostro pubblico con tutti i dettagli che riusciremo a raccogliere in merito.
Negli scorsi giorni un complotto wahabita per colpire con bombe tre ospedali del quartiere sciita di Beirut era stato scoperto dalle forze di sicurezza di Hezbollah in cooperazione con l'Esercito e la polizia del Paese dei Cedri, numerosi terroristi e i veicoli da essi usati per osservare i flussi di attività e i momenti migliori per colpire le tre strutture erano stati catturati e sequestrati.
Ma rimanevano ancora da individuare le bombe o comunque l'officina in cui gli ordigni sarebbero stati assemblati e montati sui loro veicoli; nel corso di questa ricerca i due soldati stavano controllando vari veicoli a Dahr al-Baidar, sulla strata che dalla Biq'a porta a Beirut quando un'auto da loro fermata é saltata in aria.
Aggiorneremo il nostro pubblico con tutti i dettagli che riusciremo a raccogliere in merito.
Sionazisti scatenati: bombe su Gaza, strage di civili in Cisgiordania...la barbarie di Tel Aviv impunita e tollerata!!
Un'orgia di sangue e distruzione, ecco come il regime giudaico di occupazione della Palestina Invasa sta "approfittando" della coraggiosa operazione della Resistenza cisgiordana che ha catturato tre miliziani ebrei degli insediamenti illegali e con grande abilità ne nasconde la locazione, per colpire indiscriminatamente la popolazione civile sia della West Bank che della Striscia di Gaza.
Almeno sette civili del ghetto litoraneo assediato, tra cui quattro bambini piccoli, sono rimasti feriti nei bombardamenti scatenati da jet, droni ed elicotteri sionisti contro Gaza, che hanno concentrato i loro razzi e i loro missili ESCLUSIVAMENTE su aree residenziali, come confermato dal portavoce del Ministero della Salute, Ashraf al-Qudra.
Intanto questa crisi ha portato alla luce la totale incompatibilità tra gli obiettivi di Abbas e dei cacicchi dell'Anp e qualunque prospettiva di lotta nazionale come quella caldeggiata da Hamas, rendendo poco più che accademico l'ultimo protocollo di 'riconciliazione' tra le due organizzazioni palestinesi.
Almeno sette civili del ghetto litoraneo assediato, tra cui quattro bambini piccoli, sono rimasti feriti nei bombardamenti scatenati da jet, droni ed elicotteri sionisti contro Gaza, che hanno concentrato i loro razzi e i loro missili ESCLUSIVAMENTE su aree residenziali, come confermato dal portavoce del Ministero della Salute, Ashraf al-Qudra.
Intanto questa crisi ha portato alla luce la totale incompatibilità tra gli obiettivi di Abbas e dei cacicchi dell'Anp e qualunque prospettiva di lotta nazionale come quella caldeggiata da Hamas, rendendo poco più che accademico l'ultimo protocollo di 'riconciliazione' tra le due organizzazioni palestinesi.
La Germania é in procinto di vendere mille blindati "Fuchs" al Governo di Algeri!
Mille APC ruotati classe "Fuchs" verranno presto trasferiti dai gruppi industriali tedeschi Rheinmetall e Ferrostaal al Governo di Algeri; non solo, ma saranno accompagnati da un intero complesso industriale che verrà eretto in territorio algerino, dove avverrà l'assemblaggio finale dei mezzi e verranno prodotti pezzi di ricambio ed effettuata la manutenzione periodica, rendendo il paese nordafricano virtualmente indipendente dal venditore una volta effettuato l'acquisto.
E' stata questa una clausola su cui il Governo di Bouteflika ha insistito particolarmente prima di apporre la firma finale sull'accordo da quasi tre miliardi di Euro, parte di un più vasto programma di acquisti militari che comprenderà anche due fregate di costruzione Thyssen/Krupp e ulteriori veicoli militari (forse cingolati) del gruppo Daimler.
Questi ulteriori acquisti porteranno il volume degli accordi militari tra Berlino e Algeri alla cifra di quasi dieci miliardi di Euro, un ottimo risultato per l'industria tedesca visto che i suoi affari con le monarchie wahabite del Golfo sono costantemente ostacolati da preoccupazioni di natura etica sollevate dalle opposizioni.
E' stata questa una clausola su cui il Governo di Bouteflika ha insistito particolarmente prima di apporre la firma finale sull'accordo da quasi tre miliardi di Euro, parte di un più vasto programma di acquisti militari che comprenderà anche due fregate di costruzione Thyssen/Krupp e ulteriori veicoli militari (forse cingolati) del gruppo Daimler.
Questi ulteriori acquisti porteranno il volume degli accordi militari tra Berlino e Algeri alla cifra di quasi dieci miliardi di Euro, un ottimo risultato per l'industria tedesca visto che i suoi affari con le monarchie wahabite del Golfo sono costantemente ostacolati da preoccupazioni di natura etica sollevate dalle opposizioni.
giovedì 19 giugno 2014
Ecco il volto del settarismo wahabita: Riyadh perseguita i coraggiosi esponenti della comunità sciita!!
Apprendiamo dagli amici dell'emittente IRIB Radio Italia che il regime wahabita di Riyadh avrebbe condannato a morte 26 oppositori politici tra cui il riverito imam sciita Sceicco Nimr al-Nimr.
La notizia, diramata per la prima volta dalla rete iraniana, rivela che personaggi di spicco sauditi che avevano solo effettuato discorsi contro la casa regnante degli Ale Saud, sono stati condannati alla pena capitale.
Il più prestigioso tra questi e' il religioso sciita Sheikh Nimr al Nimr, aggredito, ferito ed arrestato nella sua casa a Qatif l'8 Luglio del 2012.
Le accuse rivolte al religioso sono quelle di aver perturbato l'ordine pubblico con discorsi contro il governo, di aver insultato il re nella preghiera collettiva del Venerdì e di aver difeso i diritti dei prigionieri politici.
Un altro dei condannati alla forca e' l'attivista sciita Kamel Abbas al-Ahmed, in prigione per essersi battuto per la libertà di religione.
Nel 2009 Ahmed era passato alla cronaca per aver criticato l'imam della gran moschea di Mecca che in una serie di dichiarazioni clamorose era arrivato a definire "miscredenti" i musulmani sciiti.
La notizia, diramata per la prima volta dalla rete iraniana, rivela che personaggi di spicco sauditi che avevano solo effettuato discorsi contro la casa regnante degli Ale Saud, sono stati condannati alla pena capitale.
Il più prestigioso tra questi e' il religioso sciita Sheikh Nimr al Nimr, aggredito, ferito ed arrestato nella sua casa a Qatif l'8 Luglio del 2012.
Le accuse rivolte al religioso sono quelle di aver perturbato l'ordine pubblico con discorsi contro il governo, di aver insultato il re nella preghiera collettiva del Venerdì e di aver difeso i diritti dei prigionieri politici.
Un altro dei condannati alla forca e' l'attivista sciita Kamel Abbas al-Ahmed, in prigione per essersi battuto per la libertà di religione.
Nel 2009 Ahmed era passato alla cronaca per aver criticato l'imam della gran moschea di Mecca che in una serie di dichiarazioni clamorose era arrivato a definire "miscredenti" i musulmani sciiti.
Il Generale Atta: "Siamo pronti a cacciare definitivamente l'ISIL da Mosul e dintorni!!"
Nel corso di una recente conferenza stampa il Generale irakeno Qassim Atta ha dichiarato che, dopo i successi riportati negli ultimi giorni, le forze regolari di Bagdad stanno concentrando le forze per una offensiva maggiore che dovrebbe rimuovere le ultime presenze terroristiche dalla zona di Mosul e dai suoi dintorni.
Nella giornata di ieri forze dell'ISIL/Daash che cercavano di attaccare l'importante raffineria di Biji sono state respinte con ingenti perdite, tra cui un capo terrorista di primo piano, rimasto sul terreno assieme a una quarantina di suoi complici e seguaci.
La difesa di località liberate nei giorni passati o addirittura mai cedute nemmeno temporaneamente al controllo delle forze terroriste wahabite, come Tal Afar e Samarra, non ha impedito alle truppe di Bagdad di continuare le loro avanzate su altri fronti, come per esempio nella zona di Saqlawiyah nella Provincia dell'Anbar, ormai sotto il completo controllo governativo.
In questa battaglia oltre duecento militanti takfiri sono stati eliminati dall'Esercito, che é ricorso ampiamente all'uso di sostegno aereo e armamento pesante.
Nella giornata di ieri forze dell'ISIL/Daash che cercavano di attaccare l'importante raffineria di Biji sono state respinte con ingenti perdite, tra cui un capo terrorista di primo piano, rimasto sul terreno assieme a una quarantina di suoi complici e seguaci.
La difesa di località liberate nei giorni passati o addirittura mai cedute nemmeno temporaneamente al controllo delle forze terroriste wahabite, come Tal Afar e Samarra, non ha impedito alle truppe di Bagdad di continuare le loro avanzate su altri fronti, come per esempio nella zona di Saqlawiyah nella Provincia dell'Anbar, ormai sotto il completo controllo governativo.
In questa battaglia oltre duecento militanti takfiri sono stati eliminati dall'Esercito, che é ricorso ampiamente all'uso di sostegno aereo e armamento pesante.
Hezbollah e Surete Libanaise sventano attentato multiplo contro gli ospedali del quartiere sciita di Beirut!
Il quotidiano libanese Al-Akhbar ha svelato come Hezbollah, agendo in concerto con le forze di sicurezza libanesi sia riuscito a sventare un diabolico piano delle Brigate Abdullah Azzam che volevano colpire contemporaneamente con tre bombe altrettanti ospedali del quartiere sciita di Beirut Sud, Dahyieh, già obiettivo di attacchi esplosivi nei mesi scorsi.
L'operazione antiterrorismo, che segue di pochi giorni il rastrellamento dell'Arsal col quale erano stati catturati numerosi membri dell'organizzazione wahabita é stata probabilmente resa possibile proprio dalle dichiarazioni di questi ultimi. L'Esercito ha sequestrato un SUV Bmw-X5 e due motociclette che venivano usate per monitorare l'ospedale di Al-Rasoul Al-A'zam e gli altri due obiettivi del piano.
Nonostante il Paese dei Cedri sia ora senza Presidente e senza un Governo funzionale i suoi apparati di sicurezza continuano a funzionare a piena efficienza, aiutati in questi momenti critici dalla Resistenza di Hezbollah.
L'operazione antiterrorismo, che segue di pochi giorni il rastrellamento dell'Arsal col quale erano stati catturati numerosi membri dell'organizzazione wahabita é stata probabilmente resa possibile proprio dalle dichiarazioni di questi ultimi. L'Esercito ha sequestrato un SUV Bmw-X5 e due motociclette che venivano usate per monitorare l'ospedale di Al-Rasoul Al-A'zam e gli altri due obiettivi del piano.
Nonostante il Paese dei Cedri sia ora senza Presidente e senza un Governo funzionale i suoi apparati di sicurezza continuano a funzionare a piena efficienza, aiutati in questi momenti critici dalla Resistenza di Hezbollah.
mercoledì 18 giugno 2014
ISIL in rotta in tutto l'Irak: l'Esercito controlla Tal Afar, Bala, Dhuluiya, Ishaqi e altre località!!
L'Esercito irakeno, sull'onda dei successi conseguiti negli scorsi giorni, con i quali ha bloccato ogni spinta e ogni avanzata dei male organizzati e peggio addestrati tagliagole fondamentalisti dell'ISIL, ha lanciato una nuova serie di offensive che gli hanno permesso di riguadagnare terreno e spingere alle corde le bande qaediste in diverse province del paese.
Da Tal Afar, località che giorni addietro mendaci proclami della svendutissima emittente saudita "Al-Arabiya" (il megafono dei barbouze takfiri) davano per 'conquistata dall'ISIL' le truppe di Al-Maliki si sono spinte in avanti verso il confine siriano, oltre il quale l'aviazione di Assad non smette di centrare ogni convoglio di automezzi che cerchi di avvicinarsi alla frontiera irakena.
Altrove, nella zona dei "Laghi di Babilonia" un numero ingente di terroristi é stato abbattuto o catturato con tutti i suoi equipaggiamenti, tra cui sono stati ritrovati apparecchi elettronici militari di origine saudita, ulteriore prova del coinvolgimento di Riyadh nel tentativo di destabilizzazione dell'Irak.
Vicino a Tikrit, l'importante raffineria di Biji, in mano governativa fin dall'inizio delle operazioni, si é difesa con successo da un nuovo, sgangherato assalto takfiro, conclusosi con la morte di quaranta terroristi stranieri.
Inoltre, in diverse zone attorno ad Edhaym le truppe regolari hanno abbattuto 19 criminali e passato al pettine le aree di Bala, Dhuluiya e Ishaqi, mantenendole libere da ogni presenza o influenza terrorista.
Da Tal Afar, località che giorni addietro mendaci proclami della svendutissima emittente saudita "Al-Arabiya" (il megafono dei barbouze takfiri) davano per 'conquistata dall'ISIL' le truppe di Al-Maliki si sono spinte in avanti verso il confine siriano, oltre il quale l'aviazione di Assad non smette di centrare ogni convoglio di automezzi che cerchi di avvicinarsi alla frontiera irakena.
Altrove, nella zona dei "Laghi di Babilonia" un numero ingente di terroristi é stato abbattuto o catturato con tutti i suoi equipaggiamenti, tra cui sono stati ritrovati apparecchi elettronici militari di origine saudita, ulteriore prova del coinvolgimento di Riyadh nel tentativo di destabilizzazione dell'Irak.
Vicino a Tikrit, l'importante raffineria di Biji, in mano governativa fin dall'inizio delle operazioni, si é difesa con successo da un nuovo, sgangherato assalto takfiro, conclusosi con la morte di quaranta terroristi stranieri.
Inoltre, in diverse zone attorno ad Edhaym le truppe regolari hanno abbattuto 19 criminali e passato al pettine le aree di Bala, Dhuluiya e Ishaqi, mantenendole libere da ogni presenza o influenza terrorista.
Sbirri sionazisti rapiscono il dirigente di Al-Aqsa TV Aziz Kayed in una campagna persecutoria contro Hamas!
La soldataglia sionazista, frustrata dall'abilità della Resistenza Palestinese che tiene nascosti i tre miliziani occupanti degli insediamenti illegali catturati con la coraggiosa operazione di pochi giorni fa ha rapito senza giustificazione alcuna il dirigente di Al-Aqsa TV, canale del Movimento Hamas, Aziz Kayed.
Da quando i tre occupanti illegali (tra cui il cialtrone militarizzato da noi mostratovi in foto ieri) sono stati catturati vicino ad Al-Khalil il regime giudaico di occupazione si é scagliato in una campagna di accuse contro Hamas, basata sul niente, visto che il Movimento di Resistenza ha sempre orgogliosamente rivendicato le proprie operazioni e questa non se l'é attribuita.
Tuttavia politici e generali sionisti non si sono fatti scappare l'occasione di lanciare "pogrom" contro le strutture di Hamas, distruggendo edifici dove l'organizzazione forniva servizi essenziali per la popolazione palestinese e sequestrando dirigenti come Hassan Yousef, Wasfi Qabaha, Khaled Abu Arafeh, Mohammed Totah e, adesso, Aziz Kayed.
Da quando i tre occupanti illegali (tra cui il cialtrone militarizzato da noi mostratovi in foto ieri) sono stati catturati vicino ad Al-Khalil il regime giudaico di occupazione si é scagliato in una campagna di accuse contro Hamas, basata sul niente, visto che il Movimento di Resistenza ha sempre orgogliosamente rivendicato le proprie operazioni e questa non se l'é attribuita.
Tuttavia politici e generali sionisti non si sono fatti scappare l'occasione di lanciare "pogrom" contro le strutture di Hamas, distruggendo edifici dove l'organizzazione forniva servizi essenziali per la popolazione palestinese e sequestrando dirigenti come Hassan Yousef, Wasfi Qabaha, Khaled Abu Arafeh, Mohammed Totah e, adesso, Aziz Kayed.
"Domino Mesopotamico", una difficile partita per l'Iran e il suo Presidente Rohani
Man mano che si sviluppa e si articola la situazione in Irak, con l'apparire di evidenti limiti tattici, logistici e di "tenuta" delle falangi terroriste dell'ISIL e l'apparato di sicurezza e militare dell'Irak che, nonostante comportamenti dubbi e censurabili da parte di alcuni ufficiali, inizia a mobilitare le sue vaste riserve per fare fronte alla minaccia qaedista (in questo potendo anche contare sull'immediato e pronto sostegno dell'aviazione siriana) si evidenziano e si sottolineano similitudini ma anche differenze con gli eventi degli anni passati nella vicina Siria, similitudini e differenze che vale la pena di enucleare ed analizzare attentamente.
Un elemento di continuità tra eventi siriani e irakeni sta nel fatto che col loro settarismo nichilista e assoluto i mercenari wahabiti dell'ISIL si sono da subito alienati qualunque possibilità di simpatia/cooperazione (anche tacita) con settori della società irakena: curdi, cristiani, yazidi e altre minoranza si sono subito compattate attorno al Governo a guida sciita, consci che sotto il giogo salafita la loro vita sarebbe diventata impossibile, non solo, ma persino i clan e le tribù sunnite, che magari qualche anni fa erano tendenzialmente ostili ad Al-Maliki, adesso cooperano con le truppe regolari e le aiutano nelle operazioni di controffensiva e rastrellamento.
Altro elemento di similitudine é l'importanza della difesa dei luoghi sacri dalla furia iconoclasta wahabita: laddove in Siria uno dei principali ridotti di resistenza contro Al-Nusra ed ISIL é stato il Santuario di Sayyida Zeinab, luogo di devozione sciita, in Irak ve ne sono molti di più e anche di maggiore importanza: Kadimiya, Samarra, Najaf e soprattutto Karbala, luogo paligenetico dell'epopea sciita. Tutte località menzionate dal Presidente iraniano Rohani nel discorso con il quale ha promesso "Ogni sforzo" per proteggere questi santuari.
Se in Siria l'Iran ha svolto un ruolo principalmente politico-diplomatico, limitando i coinvolgimenti materiali a rifornimenti militari e appoggio tattico-formativo con ufficiali dell'IRGC che hanno addestrato e inquadrato i volontari sciiti nei Battaglioni Fadl abu Abbas e nei Battaglioni Zulfiqar, il ruolo della Repubblica Islamica in Irak potrebbe essere più proattivo: sia per la presenza di un confine fisico (se i tagliagole dell'ISIL si stabilissero permanentemente in certe zone dell'Irak potrebbero anche sconfinare e attaccare direttamente l'Iran), sia, come già detto, per la presenza in Irak di molti luoghi santi sciiti, visitati ogni anno da centinaia di migliaia di iraniani.
Tuttavia interventi troppo "evidenti" potrebbero rivelarsi controproducenti e non in linea con lo stile "understated" di gestione delle crisi e dei problemi fin qui adottato da Rohani e dal suo Governo, certo, se la situazione dovesse sembrare sul punto di precipitare anche uno statista prudente come lui potrebbe vedersi forzata la mano; per ora possiamo limitarci a dire (scimmiottando a bella posta i truismi dei cronisti a stelle e strisce) che per Teheran "tutte le opzioni rimangono sul tavolo"!
Un elemento di continuità tra eventi siriani e irakeni sta nel fatto che col loro settarismo nichilista e assoluto i mercenari wahabiti dell'ISIL si sono da subito alienati qualunque possibilità di simpatia/cooperazione (anche tacita) con settori della società irakena: curdi, cristiani, yazidi e altre minoranza si sono subito compattate attorno al Governo a guida sciita, consci che sotto il giogo salafita la loro vita sarebbe diventata impossibile, non solo, ma persino i clan e le tribù sunnite, che magari qualche anni fa erano tendenzialmente ostili ad Al-Maliki, adesso cooperano con le truppe regolari e le aiutano nelle operazioni di controffensiva e rastrellamento.
Altro elemento di similitudine é l'importanza della difesa dei luoghi sacri dalla furia iconoclasta wahabita: laddove in Siria uno dei principali ridotti di resistenza contro Al-Nusra ed ISIL é stato il Santuario di Sayyida Zeinab, luogo di devozione sciita, in Irak ve ne sono molti di più e anche di maggiore importanza: Kadimiya, Samarra, Najaf e soprattutto Karbala, luogo paligenetico dell'epopea sciita. Tutte località menzionate dal Presidente iraniano Rohani nel discorso con il quale ha promesso "Ogni sforzo" per proteggere questi santuari.
Se in Siria l'Iran ha svolto un ruolo principalmente politico-diplomatico, limitando i coinvolgimenti materiali a rifornimenti militari e appoggio tattico-formativo con ufficiali dell'IRGC che hanno addestrato e inquadrato i volontari sciiti nei Battaglioni Fadl abu Abbas e nei Battaglioni Zulfiqar, il ruolo della Repubblica Islamica in Irak potrebbe essere più proattivo: sia per la presenza di un confine fisico (se i tagliagole dell'ISIL si stabilissero permanentemente in certe zone dell'Irak potrebbero anche sconfinare e attaccare direttamente l'Iran), sia, come già detto, per la presenza in Irak di molti luoghi santi sciiti, visitati ogni anno da centinaia di migliaia di iraniani.
Tuttavia interventi troppo "evidenti" potrebbero rivelarsi controproducenti e non in linea con lo stile "understated" di gestione delle crisi e dei problemi fin qui adottato da Rohani e dal suo Governo, certo, se la situazione dovesse sembrare sul punto di precipitare anche uno statista prudente come lui potrebbe vedersi forzata la mano; per ora possiamo limitarci a dire (scimmiottando a bella posta i truismi dei cronisti a stelle e strisce) che per Teheran "tutte le opzioni rimangono sul tavolo"!
Nasrallah affronta la situazione irakena in un discorso tenuto domenica scorsa a Beirut!!
"Senza di noi, l’Isis sarebbe già a Beirut!"
Questo è ciò che il segretario generale di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah ha dichiarato in un discorso a porte chiuse, domenica scorsa, alla presenza dei membri dell'organizzazione giovanile di Hezbollah, "Kachafet al-Mahdi", i cui estratti sono stati resi noti dal quotidiano libanese As-Safir.
Sayed Nasrallah ha commentato l'offensiva dell'ISIL, lo Stato islamico in Iraq e il Levante, contro la capitale della provincia di Ninive, nel nord dell'Iraq e in altre regioni irachene. A questo proposito, ha accolto con favore l'editto religioso (fatwa) emesso dalle autorità religiose sciite, sulla chiamata alle armi contro i terroristi.
"L'obiettivo non è solo proteggere una comunità ma l'intero Iraq", ha precisato. Il leader di Hezbollah si è interrogato sella partecipazione dei paesi del Golfo e di altri stati regionali in Iraq, su quelli che beneficiano di ciò che sta accadendo e la reale posizione americana diversa da quella mostrata da questa amministrazione
Ha assicurato che la magia finirà per rivoltarsi contro il mago. "Sono finiti per sempre i giorni in cui lasciavo fare chi voleva distruggere o profanare i santuari religiosi",ha giurato Nasrallah. Sulla situazione in Libano e Siria,
Sayyed Nasrallah ha di nuovo messo in rislato il ruolo benefico svolto dalle Hezbollah in Siria: "Se non fossimo intervenuti al momento giusto in Siria e nel modo giusto, l’Isis sarebbe già in Beirut” ha spigato.
Questo è ciò che il segretario generale di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah ha dichiarato in un discorso a porte chiuse, domenica scorsa, alla presenza dei membri dell'organizzazione giovanile di Hezbollah, "Kachafet al-Mahdi", i cui estratti sono stati resi noti dal quotidiano libanese As-Safir.
Sayed Nasrallah ha commentato l'offensiva dell'ISIL, lo Stato islamico in Iraq e il Levante, contro la capitale della provincia di Ninive, nel nord dell'Iraq e in altre regioni irachene. A questo proposito, ha accolto con favore l'editto religioso (fatwa) emesso dalle autorità religiose sciite, sulla chiamata alle armi contro i terroristi.
"L'obiettivo non è solo proteggere una comunità ma l'intero Iraq", ha precisato. Il leader di Hezbollah si è interrogato sella partecipazione dei paesi del Golfo e di altri stati regionali in Iraq, su quelli che beneficiano di ciò che sta accadendo e la reale posizione americana diversa da quella mostrata da questa amministrazione
Ha assicurato che la magia finirà per rivoltarsi contro il mago. "Sono finiti per sempre i giorni in cui lasciavo fare chi voleva distruggere o profanare i santuari religiosi",ha giurato Nasrallah. Sulla situazione in Libano e Siria,
Sayyed Nasrallah ha di nuovo messo in rislato il ruolo benefico svolto dalle Hezbollah in Siria: "Se non fossimo intervenuti al momento giusto in Siria e nel modo giusto, l’Isis sarebbe già in Beirut” ha spigato.
martedì 17 giugno 2014
Ecco la "povera vittima" catturata dalla Resistenza Palestinese: ADESSO FA MENO LO SPACCONE!!!!
Mentre nella Cisgiordania occupata si intensificano e incrudeliscono i "pogrom" delle forze armate sionaziste che sono già riuscite a rapire oltre cento Palestinesi innocenti, ucciderne diversi altri (vedi questo nostro articolo) sequestrare lo speaker del Parlamento e commettere innumerevoli altre violazioni dei Diritti Umani, mentre su Gaza riprendono i bombardamenti e gli attacchi aerei indiscriminati, non si ha alcuna notizia dei settler occupanti degli insediamenti ebraici illegali catturati giorni addietro dalla Resistenza.
Mentre tutto il giornalistame (giornalismo-letame) italiota, dominato e asservito da interessi sionisti, fa a gara a presentare i tre miliziani invasori come "povere vittime" noi di PALAESTINA FELIX abbiamo trovato foto di uno dei tre catturati e ve le mostriamo: altro che 'vittima indifesa'...il settler era un occupante armato e addestrato di tutto punto a cui certamente le "moralissime" forze armate sionaziste avranno insegnato a fare tiro a segno su bambini e donne (preferibilmente incinte).
Adesso, siamo certi, il catturato si pavoneggerà meno e indugerà meno in spacconerie festonato di proiettili all'uranio impoverito come quelli che gli elicotteri e i carri armati sionisti riversano ogni giorno contro la popolazione legittima della Palestina!
Mentre tutto il giornalistame (giornalismo-letame) italiota, dominato e asservito da interessi sionisti, fa a gara a presentare i tre miliziani invasori come "povere vittime" noi di PALAESTINA FELIX abbiamo trovato foto di uno dei tre catturati e ve le mostriamo: altro che 'vittima indifesa'...il settler era un occupante armato e addestrato di tutto punto a cui certamente le "moralissime" forze armate sionaziste avranno insegnato a fare tiro a segno su bambini e donne (preferibilmente incinte).
Adesso, siamo certi, il catturato si pavoneggerà meno e indugerà meno in spacconerie festonato di proiettili all'uranio impoverito come quelli che gli elicotteri e i carri armati sionisti riversano ogni giorno contro la popolazione legittima della Palestina!
L'aviazione di Assad continua a martellare le posizioni dell'ISIL tanto in Siria quanto in Irak, col benestare di Al-Maliki!!
Secondo quanto riportato dai siti-web "Al-Alam" e "Syrian Perspective" nel corso delle ultime trentasei ore numerosi 'strike package' dell'Aviazione Siriana si sarebbero avvicendati in una serie di bombardamenti su posizioni dell'ISIL tanto al di qua quanto al di là del confine siro-irakeno. Le missioni di bombardamento in Irak, concordate con le autorità di Bagdad, si sarebbero rivelate fondamentali per disgregare del tutto la solidità dei gruppi terroristici wahabiti, spianando la strada all'avanzata delle forze governative e delle milizie popolari.
Notizie su interventi aerei della Siria in territorio irakeno si erano già diffuse poco dopo che il Presidente Assad si era dichiarato pronto ad aiutare il paese vicino "in ogni modo" nella sua lotta contro gli estremisti takfiri dell'ISIL/Daash. Adesso però l'azione siriana in Irak sarebbe inquadrata in una cornice di cooperazione attiva tra i due paesi con l'Irak che ha promesso di pagare a Damasco carburante, manutenzione e munizioni per ogni intervento sul suo territorio e ufficiali dell'Esercito di Bagdad messi in grado di poter richiedere direttamente l'intervento dei jet siriani sugli obiettivi a loro giudizio più importanti.
Secondo fonti governative irakene nelle aree liberate dalla presenza terroristica sarebbero stati rinvenuti cadaveri di personale militare saudita, hardware satellitare e altri equipaggiamenti collegabili alle monarchie sunnite conservatrici del PGCC e, soprattutto centinaia di memorie flash per computer che proverebbero oltre ogni ragionevole dubbio il coinvolgimento di Riyadh ma anche del Kuwait e di altri stati regionali nel sostegno ai fondamentalisti mercenari.
Notizie su interventi aerei della Siria in territorio irakeno si erano già diffuse poco dopo che il Presidente Assad si era dichiarato pronto ad aiutare il paese vicino "in ogni modo" nella sua lotta contro gli estremisti takfiri dell'ISIL/Daash. Adesso però l'azione siriana in Irak sarebbe inquadrata in una cornice di cooperazione attiva tra i due paesi con l'Irak che ha promesso di pagare a Damasco carburante, manutenzione e munizioni per ogni intervento sul suo territorio e ufficiali dell'Esercito di Bagdad messi in grado di poter richiedere direttamente l'intervento dei jet siriani sugli obiettivi a loro giudizio più importanti.
Secondo fonti governative irakene nelle aree liberate dalla presenza terroristica sarebbero stati rinvenuti cadaveri di personale militare saudita, hardware satellitare e altri equipaggiamenti collegabili alle monarchie sunnite conservatrici del PGCC e, soprattutto centinaia di memorie flash per computer che proverebbero oltre ogni ragionevole dubbio il coinvolgimento di Riyadh ma anche del Kuwait e di altri stati regionali nel sostegno ai fondamentalisti mercenari.
lunedì 16 giugno 2014
Paracadutisti dell'Armee Libanaise in azione intorno ad Arsal a caccia di terroristi wahabiti!!
Se qualcuno sta osservando gli sviluppi della situazione in Irak con interesse e forse un po' più d'un pizzico di preoccupazione é proprio il Libano che, bloccato in una crisi istituzionale da cui per ora non si intravede via d'uscita, potrebbe non essere rapido quanto Al-Maliki a proclamare l'emergenza nazionale e fare fronte a un possibile attacco da parte di elementi estremisti wahabiti.
Per evitare che questo timore possa diventare realtà negli ultimi giorni uomini del Reggimento Parà dell'Armee hanno iniziato una serie di pattugliamenti dei dintorni di Arsal, alla ricerca di estremisti takfiri cacciati dalla Siria in occasione dell'offensiva finale contro la Valle di Qalamoun.
I servizi di sicurezza del Paese dei Cedri infatti avrebbero ricevuto informazioni in merito al tentativo di alcuni gruppi fuggiaschi da Yabroud, Rankous e altre località recentemente liberate dall'Esercito Siriano e da Hezbollah di costruire basi e arsenali nelle aspre colline del versante libanese del confine, come preludio a un loro tentativo di attaccare nuovamente la Siria.
Nei rastrellamenti finora sarebbero stati arrestati diversi operativi del gruppo estremista "Abdallah Azzam", rispondenti ai nomi di: Zaher A. Nour C, Adel C. Mohammed G e Haytham G.
Per evitare che questo timore possa diventare realtà negli ultimi giorni uomini del Reggimento Parà dell'Armee hanno iniziato una serie di pattugliamenti dei dintorni di Arsal, alla ricerca di estremisti takfiri cacciati dalla Siria in occasione dell'offensiva finale contro la Valle di Qalamoun.
I servizi di sicurezza del Paese dei Cedri infatti avrebbero ricevuto informazioni in merito al tentativo di alcuni gruppi fuggiaschi da Yabroud, Rankous e altre località recentemente liberate dall'Esercito Siriano e da Hezbollah di costruire basi e arsenali nelle aspre colline del versante libanese del confine, come preludio a un loro tentativo di attaccare nuovamente la Siria.
Nei rastrellamenti finora sarebbero stati arrestati diversi operativi del gruppo estremista "Abdallah Azzam", rispondenti ai nomi di: Zaher A. Nour C, Adel C. Mohammed G e Haytham G.
Mentre Abbas in persona coopera con gli invasori per trovare i 'settler' catturati i sionazisti massacrano un altro palestinese!!
Una ulteriore prova della stupidità e inutilità di ogni tentativo di 'riconciliazione' con Fatah e di tentativo di ricostruzione di una "piattaforma di liberazione nazionale" con una classe dirigente ormai totalmente snaturata ed asservita: anziché aiutare gli uomini della Resistenza che con una coraggiosa operazione hanno rapito tre settler miliziani degli insediamenti illegali in Cisgiordania i massimi dirigenti di Fatah, tra cui, come evidenziato, lo stesso Mahmud Abbas, si fanno ospitare dagli Alti Comandi sionazisti e cooperano attivamente ai loro sforzi per ritrovare i tre.
Intanto questa mattina il ventitreenne Ahmad Essabarine, abitante del campo profughi di Jalazoon a Nord di Ramallah é rimasto ucciso quando truppe dell'occupazione sionazista sono entrate tra le baracche del campo sparando ad altezza d'uomo. Una dirigenza politica veramente dedita agli ideali di Liberazione Nazionale farebbe di tutto per fare pagare a Tel Aviv il fio del suo crimine: il sangue palestinese non é più a buon mercato del sangue giudaico, uomini in possesso di tutte le loro facoltà e di tutti i loro attributi avrebbero già emanato il richiamo all'insurrezione nazionale, alla Terza Intifada.
Sappiamo però che Mahmud Abbas e i suoi colleghi cacicchi da almeno vent'anni hanno rinunciato a ogni attributo virile, trasformandosi in docili eunuchi guardiani d'harem al servizio del 'popolo eletto'...speriamo che tutti i Palestinesi che credono nella Lotta e nella Resistenza se ne rendano conto quanto prima e provvedano a fare un radicale 'repulisti'.
Intanto questa mattina il ventitreenne Ahmad Essabarine, abitante del campo profughi di Jalazoon a Nord di Ramallah é rimasto ucciso quando truppe dell'occupazione sionazista sono entrate tra le baracche del campo sparando ad altezza d'uomo. Una dirigenza politica veramente dedita agli ideali di Liberazione Nazionale farebbe di tutto per fare pagare a Tel Aviv il fio del suo crimine: il sangue palestinese non é più a buon mercato del sangue giudaico, uomini in possesso di tutte le loro facoltà e di tutti i loro attributi avrebbero già emanato il richiamo all'insurrezione nazionale, alla Terza Intifada.
Sappiamo però che Mahmud Abbas e i suoi colleghi cacicchi da almeno vent'anni hanno rinunciato a ogni attributo virile, trasformandosi in docili eunuchi guardiani d'harem al servizio del 'popolo eletto'...speriamo che tutti i Palestinesi che credono nella Lotta e nella Resistenza se ne rendano conto quanto prima e provvedano a fare un radicale 'repulisti'.
L'Esercito siriano conquista tutte le alture attorno a Kassab e riprende il controllo del varco di confine con la Turchia!!
Nel vortice di aggiornamenti sulla controffensiva anti-terrorismo che sta avendo luogo in Irak avevamo quasi perso di vista gli sviluppi in territorio siriano che però sono legati a doppio filo alla situazione in Mesopotamia visto che quanto più le forze di Assad mettono in crisi il network wahabita nel loro paese tanto più facile sarà anche il compito degli uomini di Al-Maliki.
Dopo le vittorie riportate tra marzo ed aprile scorsi che avevano portato alla liberazione dell'abitato anche la regione circostante alla cittadina di Kassab é stata teatro di un importante successo delle forze regolari che sono riuscite a conquistare le alture 714 e 803 sterminando i terroristi che le occupavano e arrivando a riprendere il controllo del varco di confine con la Turchia.
Risultati come questo aumentano ulteriormente il controllo definitivo del Governo legittimo sulla quasi totalità del territorio siriano e preparano quella che si può facilmente definire 'l'offensiva finale' in direzione del Nordest, verso i dintorni di Deir Ezzour e la frontiera con l'Irak.
Dopo le vittorie riportate tra marzo ed aprile scorsi che avevano portato alla liberazione dell'abitato anche la regione circostante alla cittadina di Kassab é stata teatro di un importante successo delle forze regolari che sono riuscite a conquistare le alture 714 e 803 sterminando i terroristi che le occupavano e arrivando a riprendere il controllo del varco di confine con la Turchia.
Risultati come questo aumentano ulteriormente il controllo definitivo del Governo legittimo sulla quasi totalità del territorio siriano e preparano quella che si può facilmente definire 'l'offensiva finale' in direzione del Nordest, verso i dintorni di Deir Ezzour e la frontiera con l'Irak.
domenica 15 giugno 2014
L'Esercito irakeno elimina trecento terroristi dell'ISIL tra cui il leader Abu Omar al-Esseily!!
Ormai l'iniziativa strategica in Irak é totalmente passata in mano alle forze governative che, contando su numeri superiori e una potenza di fuoco incommensurabile rispetto ai tagliagole dell'ISIL sono riusciti a eliminare centinaia di (alcune fonti dicono oltre trecento) mercenari stranieri due terzi dei quali sorpresi all'aperto con un bombardamento aereo.
Nei dintorni della città di Mosul, capoluogo della Provincia di Ninive, sarebba stato abbattuto anche Abu Omar al-Esseily, colpito mentre tentava di lasciare la città a bordo di un automezzo. Anche i dettagli di questa eliminazione confermano come ormai l'ISIL sia in completa rotta anche dalle località che, grazie alla sorpresa e al comportamento "sospetto" di alcuni ufficiali, aveva temporaneamente occupato qualche giorno fa.
Un grande aiuto alle truppe regolari é venuto dalle migliaia e migliaia di volontari presentatisi spontaneamente per combattere i wahabiti: grazie a loro le unità più addestrate e armate hanno potuto abbandonare i compiti difensivi e di presidio del territorio per dedicarsi 24 ore su 24 alla controffensiva.
Nei dintorni della città di Mosul, capoluogo della Provincia di Ninive, sarebba stato abbattuto anche Abu Omar al-Esseily, colpito mentre tentava di lasciare la città a bordo di un automezzo. Anche i dettagli di questa eliminazione confermano come ormai l'ISIL sia in completa rotta anche dalle località che, grazie alla sorpresa e al comportamento "sospetto" di alcuni ufficiali, aveva temporaneamente occupato qualche giorno fa.
Un grande aiuto alle truppe regolari é venuto dalle migliaia e migliaia di volontari presentatisi spontaneamente per combattere i wahabiti: grazie a loro le unità più addestrate e armate hanno potuto abbandonare i compiti difensivi e di presidio del territorio per dedicarsi 24 ore su 24 alla controffensiva.
Bambino palestinese di appena sette anni muore a Gaza dopo tre giorni di agonia!!
Ali al-Awour era un bambino di appena sette anni, residente a Beit Lahiya, nel ghetto assediato di Gaza, che rimase coinvolto giorni addietro nella palla di fuoco provocata dal missile sionazista che assassinò suo zio.
Ricoverato in gravissime condizioni Ali ha lottato strenuamente, mal coadiuvato dalle insufficienti cure che a feriti della sua gravità é possibile fornire nell'enclave litoranea palestinese, come risultato dello shylockiano strangolamento sionista.
Adesso, divenuta l'ennesima vittima dello stillicidio genocida sionista contro Gaza, Ali al-Awour ci chiede di non dimenticarlo e di moltiplicare i nostri sforzi di sostegno non all'impostura delle 'trattative', non al miraggio della 'riconciliazione' ma alla Resistenza Armata: l'unico sentiero che può portare a risultati chiari e definitivi contro il Moloch sionista che capisce solo il linguaggio delle armi e delle sconfitte subite.
Ricoverato in gravissime condizioni Ali ha lottato strenuamente, mal coadiuvato dalle insufficienti cure che a feriti della sua gravità é possibile fornire nell'enclave litoranea palestinese, come risultato dello shylockiano strangolamento sionista.
Adesso, divenuta l'ennesima vittima dello stillicidio genocida sionista contro Gaza, Ali al-Awour ci chiede di non dimenticarlo e di moltiplicare i nostri sforzi di sostegno non all'impostura delle 'trattative', non al miraggio della 'riconciliazione' ma alla Resistenza Armata: l'unico sentiero che può portare a risultati chiari e definitivi contro il Moloch sionista che capisce solo il linguaggio delle armi e delle sconfitte subite.